Benoît Hamon

politico francese

Benoît Hamon (Saint-Renan, 26 giugno 1967) è un politico francese, ministro durante i governi Ayrault I, Ayrault II e Valls I, candidato per il Partito Socialista alle elezioni presidenziali del 2017 e fondatore di Génération.s.

Benoît Hamon
Benoît Hamon nel 2017

Ministro dell'educazione nazionale, dell'istruzione superiore e della ricerca
Durata mandato2 aprile 2014 –
26 agosto 2014
PresidenteFrançois Hollande
Capo del governoManuel Valls
PredecessoreVincent Peillon (educazione nazionale)
Geneviève Fioraso (istruzione superiore e ricerca)
SuccessoreNajat Vallaud-Belkacem

Ministro delegato dell'economia sociale e solidale e del consumo
Durata mandato16 maggio 2012 –
31 marzo 2014
PresidenteFrançois Hollande
Capo del governoJean-Marc Ayrault
Predecessorecarica istituita
SuccessoreValérie Fourneyron

Deputato francese
LegislaturaXIV
Gruppo
parlamentare
Partito Socialista
Circoscrizione11ª circoscrizione Yvelines
Sito istituzionale

Consigliere regionale dell'Île-de-France
In carica
Inizio mandato18 dicembre 2015

Durata mandato26 marzo 2010 –
24 ottobre 2014
CircoscrizioneÎle-de-France

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 2004 –
13 luglio 2009
LegislaturaVI
Gruppo
parlamentare
Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici
CircoscrizioneFrancia orientale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoGénération.s (dal 2017)
In precedenza:
PS (1986-2017)
Titolo di studioFrench Bachelor of History
UniversitàUniversità della Bretagna occidentale
FirmaFirma di Benoît Hamon

Biografia modifica

Origini e primi incarichi modifica

Figlio di un ingegnere e di una segretaria, Hamon nacque a Saint-Renan ma trascorse l'infanzia a Dakar, dove i suoi genitori si erano trasferiti per motivi di lavoro[1]. Dopo il divorzio dei genitori, Hamon lasciò il Senegal e tornò in Bretagna. A diciannove anni cominciò ad operare nell'ambito politico e aderì alla sezione giovanile del Partito Socialista.

Dopo gli studi universitari lavorò come assistente parlamentare e successivamente fu collaboratore di Lionel Jospin[1]. Nel 1997 si candidò alle elezioni legislative, ma non riuscì a risultare eletto[2]; nonostante la sconfitta continuò ad essere attivo in politica e per alcuni anni fu consigliere dell'allora ministro Martine Aubry. Fra il 2001 e il 2004 rivestì la carica di direttore della pianificazione strategica per l'istituto di sondaggi Ipsos e nello stesso periodo venne eletto nel consiglio comunale di Brétigny-sur-Orge, dove rimase fino al 2008[1].

L'esperienza da eurodeputato e la nomina a ministro modifica

Nel 2004 si candidò al Parlamento europeo e venne eletto deputato per la circoscrizione Francia orientale; in queste vesti fu membro della commissione finanze e vicepresidente della delegazione per i rapporti con gli Stati Uniti d'America. Intanto, nel 2005 fu nominato segretario nazionale del Partito Socialista, carica dalla quale si dimise due anni dopo. Nel 2009 si ricandidò per le europee, ma non risultò eletto.

Nel maggio del 2012 entrò a far parte del governo Ayrault come Ministro delegato all'Economia sociale e solidale. Nello stesso anno prese parte alle elezioni legislative e riuscì a farsi eleggere deputato all'Assemblea Nazionale per il dipartimento degli Yvelines.

Hamon mantenne l'incarico governativo fino alle dimissioni di Jean-Marc Ayrault nel 2014; nel seguente governo Valls I fu confermato ministro, questa volta dell'Educazione nazionale[3], dell'Insegnamento superiore e della Ricerca[4]. Su posizioni critiche verso le politiche troppo centriste attuate da Valls, Hamon fu escluso dal secondo governo Valls nell'agosto 2015. Come Hamon, anche Arnaud Montebourg e Aurélie Filippetti non riebbero il loro posto da ministri.

Dopo l'uscita dal governo modifica

Dopo essere uscito dal governo Valls, Hamon riprende l'incarico di deputato il 30 settembre 2014.

Le elezioni del 2017 modifica

Il 16 agosto 2016 annuncia la sua candidatura alle primarie del Partito Socialista in vista delle elezioni presidenziali. Al primo turno delle primarie, il 22 gennaio 2017, riceve circa il 36% dei voti, piazzandosi primo davanti all'ex-primo ministro Manuel Valls, che ottiene circa il 31%. Al ballottaggio del 29 gennaio, Hamon batte il favorito Valls, con il 58,71% dei voti contro il 41,29%, diventando ufficialmente il candidato socialista alle elezioni dell'aprile 2017.

Subito dopo le primarie, i sondaggi danno Hamon intorno al 16-18%, ma con il passare delle settimane questa percentuale si riduce fino all'8% rilevato dai sondaggi nei giorni immediatamente precedenti il primo turno; questo calo va a beneficio del candidato alla sinistra del PS, Jean-Luc Mélenchon, a cui Hamon aveva invano proposto di ritirarsi in proprio favore.

Alle elezioni presidenziali del 23 aprile, Hamon non riesce ad accedere al ballottaggio previsto per il 7 maggio, e ottiene appena il 6,4% dei voti, il più basso risultato dalla creazione del Partito Socialista attuale, nel 1971. Alle legislative dell'11 giugno, ripresentatosi nel suo collegio nel dipartimento degli Yvelines, viene eliminato al primo turno, raccogliendo il 22,59% dei voti, superato dai candidati LR (23%) e LREM (32%).

L'uscita dal Partito Socialista modifica

Il 1º luglio lascia il PS per fondare il "Movimento 1 luglio", una formazione politica di sinistra che dal 2 dicembre assume la denominazione di Génération.s.[5] Alle elezioni europee del 2019 la lista, affiliata a DiEM25, ottiene il 3,27% dei voti, senza eleggere alcun deputato.[6]

Note modifica

  1. ^ a b c (FR) Benoît HAMON, su politique.net. URL consultato il 3 aprile 2014.
  2. ^ (FR) Résultats des élections législatives de 1997, su assemblee-nationale.fr, Assemblee Nationale. URL consultato il 3 aprile 2014.
  3. ^ (FR) Autorité BnF
  4. ^ Il nuovo governo francese, su ilpost.it, il Post. URL consultato il 3 aprile 2014.
  5. ^ (FR) Pour relancer son mouvement, Benoît Hamon le rebaptise «Génération.s», in lemonde.fr, 2 dicembre 2017.
  6. ^ (FR) Quels sont les scores des alliés de Benoît Hamon, membres du Printemps européen?, in liberation.fr, 27 maggio 2019.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN69207021 · ISNI (EN0000 0000 4996 7192 · LCCN (ENn2005010024 · GND (DE1017588341 · BNF (FRcb15009023p (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2005010024