Canzone appassionata

film del 1953 diretto da Giorgio Simonelli

Canzone appassionata è un film del 1953 diretto da Giorgio Simonelli.

Canzone appassionata
Titolo di testa del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1953
Durata89 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico, sentimentale, musicale
RegiaGiorgio Simonelli
SoggettoAlberto Vecchietti
SceneggiaturaLuigi Zampa, Gino De Santis, Mauro Bolognini, Jacques Rémy
ProduttoreErmanno Donati e Luigi Carpentieri
Casa di produzioneAthena Cinematografica
Distribuzione in italianoE.N.I.C.
FotografiaCarlo Montuori
MontaggioElsa Dubbini
MusicheNino Oliviero
ScenografiaSaverio D'Eugenio
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

Il titolo del film riprende quello dell'omonima canzone cantata da Nilla Pizzi, protagonista della pellicola.

Trama modifica

Lucia Spinelli, rimasta orfana di entrambi i genitori, viene presa come governante nella casa della ricca signora Carla Parodi. Arrivata alla maggiore età, la giovane viene quasi costretta al matrimonio con il fratello della signora Carla, un capitano al servizio della società di navigazione di cui è proprietaria la signora. Dopo il matrimonio e la nascita della prima bambina, la vita di Lucia potrebbe essere felice, ma la Parodi continua a intromettersi nella vita dei due sposi. All'età di cinque anni, la bambina viene inviata ad un collegio su proposta di Carla, che sostiene che Lucia non sia in grado di educarla.

Lucia rimane nella solitudine e diventa facile preda di Alberto, un avventuriero che, dopo essere diventato suo amante, sfrutta la sua bella voce e la spinge a lavorare come cantante in un locale notturno. Dopo aver abbandonato il marito, Lucia continua il lavoro nello spettacolo che la porterà in giro per il mondo e si rende conto pian piano che Alberto, oltre a lavorare come suo impresario, è invischiato in loschi traffici. Al suo ritorno in patria, dopo alcuni anni, ha modo di rivedere la figlia e scopre che Alberto ha fatto innamorare di sé anche la giovane per poter approfittare di lei. Lucia tenta invano di interrompere la tresca e, nel drammatico finale, è costretta ad uccidere Alberto.[1]

Produzione modifica

Il film è ascrivibile al filone dei melodrammi strappalacrime, allora molto in voga tra il pubblico italiano (in seguito indicato dalla critica con il termine neorealismo d'appendice). Fu realizzato negli stabilimenti romani di Cinecittà per gli interni, mentre gli esterni vennero girati ad Anzio.

Nelle scene di canto la Pizzi utilizza la propria voce, mentre nei dialoghi è doppiata da Lydia Simoneschi.

Distribuzione modifica

Il film venne distribuito nel circuito cinematografico italiano il 20 novembre del 1953.

Venne in seguito distribuito anche in Francia, il 23 gennaio del 1957 con il titolo Les Passionnés. Ebbe distribuzione anche in Belgio, il 22 giugno del 1956 con il titolo De lijdensweg ener moeder, in Grecia (dove fu titolato Eskotosa ton erasti mou) ed anche nei mercati anglofoni, dove fu editato con il titolo Passionate Song.

Note modifica

  1. ^ Centro Cattolico Cinematografico, Segnalazioni cinematografiche, vol. XXXIV, Roma, 1953, p.221

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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