Cesara Buonamici

giornalista e conduttrice televisiva italiana (1957-)

Cesara Buonamici (Fiesole, 2 gennaio 1957) è una giornalista e conduttrice televisiva italiana.

In attività dagli anni settanta, ha esordito curando diverse rubriche giornalistiche per le reti Fininvest, divenendo poi uno dei volti simbolo del TG5, per il quale lavora fin dal lancio avvenuto il 13 gennaio 1992.

BiografiaModifica

Gli esordiModifica

Sorella del nobile fiorentino Cesare Buonamici, è nata a Fiesole nella proprietà di famiglia.[1] Inizia la carriera durante gli studi universitari presso Tele Libera Firenze, un'emittente del capoluogo toscano, alla fine degli anni settanta. Durante questo periodo conduce il telegiornale, alcuni quiz e un antenato dei moderni talk show ("Quattro chiacchiere con Cesara"), diventando così popolarissima tra i telespettatori toscani. In un'intervista Cesara ha "rivendicato" l'invenzione del gioco dei fagioli nel vaso, ripreso pochi anni dopo dalla Rai per il programma Pronto, Raffaella?. Nel frattempo inizia a scrivere articoli per il quotidiano fiorentino La Città, che appartiene a Mauro Ballini, proprietario anche di Tele Libera Firenze.

Nel 1982 l'emittente toscana viene assorbita da Retequattro, di proprietà del gruppo Arnoldo Mondadori Editore, e la Buonamici passa a lavorare per l'editore milanese; si sposta poi in Fininvest quando Retequattro viene ceduta al gruppo di Silvio Berlusconi. In quel periodo ha curato diversi programmi giornalistici: dapprima una rubrica all'interno di Buongiorno Italia, poi Dentro la notizia, Parlamento in e Canale 5 News.[2] Cesara Buonamici diviene giornalista professionista nel 1987.

La carriera al TG5Modifica

Dopo aver portato al debutto insieme a Emilio Fede il notiziario di Italia 1 Studio Aperto, è stata tra i fondatori, assieme ad Enrico Mentana, Lamberto Sposini, Cristina Parodi e Clemente Mimun, del TG5, che conduce ancora fin dalla sua nascita, avvenuta il 13 gennaio 1992[2]. Conduce l'edizione delle 13:00 in coppia con Emilio Carelli fino al 2000. Il suo maggiore scoop è stato sicuramente in occasione del referendum del 18 aprile 1999 (quesito sull'abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera dei deputati), quando a tarda notte ha "imperiosamente" interrotto il suo direttore Enrico Mentana in studio, annunciando per prima il mancato raggiungimento del quorum, ormai dato per scontato.[3] Successivamente viene promossa a condurre l'edizione principale delle 20:00.

Il 13 giugno 2001 si è anche cimentata come conduttrice televisiva, presentando su Canale 5 la puntata zero del reality show Love Stories.[2] Nel giugno del 2004 ha ricevuto ad Alghero, per la sezione giornalismo, la X edizione del "Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo". Il 13 marzo 2013 annuncia con un'edizione straordinaria del TG5 la fumata bianca del Conclave che ha portato all'elezione di Papa Francesco. Oramai volto familiare del TG5 delle 20:00, è divenuta vicedirettrice nell'estate del 2018.

Vita privataModifica

Nel 2022 Cesara Buonamici ha annunciato il suo matrimonio con un medico israeliano, dopo ben 24 anni di fidanzamento. Nonostante il lavoro l'abbia portata a vivere a Roma da anni, Cesara non ha interrotto i suoi legami con la città natale.

ControversieModifica

Nel 2006 è stata sospesa per sei mesi dall'ordine dei giornalisti del Lazio, dopo la rivelazione delle intercettazioni telefoniche della procura di Potenza: il pubblico ministero Henry Woodcock scoprì infatti che la giornalista raccomandava l'imprenditore Ugo Bonazza presso il ministro dell'ambiente Matteoli per lo sblocco di una pratica ai Monopoli, negoziando al telefono un compenso di 10.000 euro (la Buonamici ha negato poi al magistrato di averli mai percepiti effettivamente).[4] Tornò alla conduzione dell'edizione serale del TG5 il 14 maggio 2007.

Programmi televisiviModifica

FilmografiaModifica

NoteModifica

  1. ^ Catalogo dei viventi 2015 di Giorgio dell'Arti, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2014).
  2. ^ a b c Grasso, p. 100.
  3. ^ TG5: 10 anni di news, dall'esordio al "sorpasso", in AdnKronos, 12 gennaio 2002, p. 11. URL consultato il 7 marzo 2016.
  4. ^ Marco Travaglio, La scomparsa dei fatti, Il Saggiatore, Milano, 2006.

BibliografiaModifica

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