Corcumello
Corcumello (Corcumejo in dialetto marsicano[2]) è una frazione di circa 230 abitanti[1] del comune di Capistrello (AQ), in Abruzzo.
Corcumello frazione | |
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Foto panoramica di Corcumello | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Comune | Capistrello |
Territorio | |
Coordinate | 42°00′29.92″N 13°20′47.22″E |
Altitudine | 744 m s.l.m. |
Abitanti | 234[1] (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67053 |
Prefisso | 0863 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | AQ |
Nome abitanti | corcumellani |
Patrono | san Lorenzo |
Giorno festivo | 10 agosto |
Cartografia | |
Geografia fisica
modificaIl paese marsicano, situato alle pendici del monte Girifalco a 744 m s.l.m., domina il versante occidentale dei piani Palentini nel cuore dell'appennino abruzzese. L'abitato è incluso in una recinzione a pianta triangolare costituita da case e mura.
Dista circa sei chilometri dal capoluogo comunale[3].
Storia
modificaIn epoca romana l'area di Corcumello risultò inclusa nell'ager publicus della città antica di Alba Fucens. L'antica struttura urbana del paese risale invece all'Alto Medioevo. Il borgo fortificato risale intorno alla fine del Duecento, edificato per volontà dei De Ponte, signori della contea di Carsoli e di Tagliacozzo, intorno ad una preesistente torre cintata risalente al XII secolo. Tuttavia la sua origine ha radici italiche, quando sull'altura denominata "Collalto" era situato un antico centro della prima età del ferro chiamato "ocre", termine che in lingua marsa indica un centro fortificato ("oppida", quindi "castella", in latino). Si trattava di un insediamento posto al confine dei territori marsi con quelli equi.
Ben cinque chiese e i resti di un'abbazia benedettina fanno intuire il ruolo di primo piano che Corcumello ebbe nel passato della zona, in particolare la chiesa di San Nicola, il palazzo-castello dei De Ponte, le quattro porte, di cui rimane ben visibile solo porta Cancello, infine le quattro torri cilindriche quattrocentesche. Le torri furono edificate con lo scopo di ottemperare alle funzioni difensive dei borghi rinascimentali in un tempo in cui le prime armi da fuoco, le bombarde e le colubrine, rendevano inservibili e quindi poco utili le torri a base quadrata o pentagonali[4].
Il terremoto della Marsica del 1915 ha causato danni a chiese e torrioni ma non tali da essere giudicati irreparabili, tanto che il patrimonio architettonico del borgo antico appare ben mantenuto al contrario di altri centri del territorio marsicano.
Dopo la forte emigrazione degli anni passati, restano poco più di 200 abitanti dei quasi 2 000 residenti del primo dopoguerra[3]. Il nome di Corcumello deriva dal feudatario normanno Roberto da Corcinella che nella prima metà del X secolo dominava il territorio[5].
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaArchitetture religiose
modifica- Chiesa di San Nicola
- La chiesa, dedicata originariamente a san Pietro insieme allo scomparso monastero duecentesco, risulta citata nella bolla del 1188 di Papa Clemente III. Ampiamente rimaneggiata dai conti De Ponte e Vetoli presenta diversi elementi quattrocenteschi e del tardo barocco. Dal cinquecento è la chiesa parrocchiale del paese. L'antico organo a canne è del XVIII secolo, l'ambone venne invece realizzato nel 1267 da Stefano de Moscino[6][7].
- Chiesa di San Lorenzo, edificata dalla famiglia Vetoli nella prima metà del cinquecento[8].
- Chiesa di Sant'Antonio da Padova e annesso ospedale-ricovero risalente al XVI secolo[9].
- Ruderi delle chiese scomparse di Sant'Anatolia e San Giovanni.
Architetture civili e militari
modifica- Acquedotto dell'Arunzo
- Canale sotterraneo, detto anche dell'Arunzio o impropriamente di Angizia, ideato dal console Lucio Arrunzio e realizzato tra il 41 e il 54 d.C. nello stesso periodo della realizzazione dei cunicoli di Claudio alla base del monte Aurunzo tra Castellafiume e la località Grottelle[10][11]. I resti di un altro condotto in muratura si trovano in località Iudici presso il torrente Rafìa[12].
- Palazzo-castello dei conti De Ponte-Vetoli, torrione e giardino pensile.
- Le quattro torri cilindriche del XV secolo.
- Torretta-orologio dell'ex casa comunale, abbattuta dopo il terremoto del 1915, ricostruita nel 1935[13].
- Mura perimetrali medievali[14].
Siti archeologici
modifica- Antica necropoli di epoca romana situata in località Grottelle[13].
- Nella località dove si trovano i ruderi della chiesa di Sant'Anatolia è emerso un fregio d'armi di epoca romana proveniente dall'area archeologica di Alba Fucens[15].
Aree naturali
modifica- Grotta di San Lorenzo, piccola cavità situata sul monte Girifalco oltre il passo di Pagliara abibita durante il Medioevo a un romitorio dedicato a san Pietro da Corcumello[16].
- Monte Aurunzo, incluso tra i siti di interesse comunitario dell'Abruzzo.
- Piani Palentini
- Valle di Nerfa
Società
modificaTradizioni e folclore
modificaAnnualmente, il 10 agosto, si svolge la festa patronale in onore di san Lorenzo[17].
Infrastrutture e trasporti
modificaStrade
modificaCorcumello è raggiungibile dalle autostrade A25 Roma-Torano-Pescara ed A24 Roma-L'Aquila-Teramo uscita Magliano de' Marsi, proseguendo in direzione Tagliacozzo fino al bivio di Villa San Sebastiano-Corcumello. Nei pressi della stazione di Villa San Sebastiano ha inizio la strada statale 579 Palentina che collega i piani Palentini alla valle Roveto.
Da Napoli e dall'autostrada A1 uscita Cassino, proseguendo per la SS 690 Avezzano-Sora, uscita Capistrello oppure Avezzano-Via Tiburtina Valeria.
Sport
modificaNei pressi della strada 579 Palentina, tra le località di Colle Amico e Colle Penna, si trova il crossodromo, realizzato negli anni novanta, per la pratica del motocross[18].
Note
modifica- ^ a b Frazione di Corcumello, su portaleabruzzo.com, Il Portale d'Abruzzo. URL consultato il 4 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2018).
- ^ Andrea Fabiani, Corcumello, linguaggio e frammenti di un'antica cultura, pp. 83-99., Pro loco di Corcumello, Comunità montana Valle Roveto.
- ^ a b Dati su Corcumello, su italia.indettaglio.it, Italia in Dettaglio. URL consultato il 26 settembre 2020.
- ^ Grossi, 1994.
- ^ Corcumellum, su corcumello.it.
- ^ Ignazio Carlo Gavini, Corcumello, su treccani.it, Treccani. URL consultato il 20 marzo 2019.
- ^ Chiesa di San Nicola, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 21 settembre 2018.
- ^ Chiesa di San Lorenzo, su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB.
- ^ Chiesa di Sant'Antonio, su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB.
- ^ Francesco Proia, L'acquedotto dell'Arunzio: ecco come i romani fecero le prove generali del prosciugamento del Fucino, su marsicalive.it, Marsica Live, 21 febbraio 2018. URL consultato il 21 febbraio 2018.
- ^ Capistrello, su spartiacque.com. URL consultato il 21 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2018).
- ^ Grossi, 2002, p. 125.
- ^ a b Andrea Fabiani, Corcumello: linguaggio e frammenti di un'antica cultura (PDF), su corcumello.it. URL consultato il 30 giugno 2020.
- ^ Corcumello, emergenze culturali (DOC), su cultura.regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo.
- ^ Nino Motta, Scoperto il fregio di un monumento funerario romano, su ilcentro.it, Il Centro, 2 giugno 2021. URL consultato il 3 giugno 2021.
- ^ Capistrello: escursione sul monte Arezzo immersi nella natura, su abruzzoweb.it, Abruzzo Web, 25 settembre 2012. URL consultato il 20 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2012).
- ^ Appuntamenti, su corcumello.it. URL consultato il 18 gennaio 2024.
- ^ Giovanni Sidoni, Crossodromo di Corcumello: inaugurata la nuova gestione con due campioni mondiali, su sportabruzzo.com, Sport Abruzzo, 24 giugno 2024. URL consultato il 25 giugno 2024.
Bibliografia
modifica- Giuseppe Grossi, Corcumello dall'antichità al medioevo, Corcumello, Associazione Girifalco, 1994, SBN IT\ICCU\AQ1\0018180.
- Giuseppe Grossi, Marsica: guida storico-archeologica, Luco dei Marsi, Aleph, 2002, SBN IT\ICCU\RMS\1890083.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Corcumello
Collegamenti esterni
modifica- Sito istituzionale, su comune.capistrello.aq.it, Comune di Capistrello. URL consultato il 29 agosto 2022.