Cotulinae
Cotulinae Kitt., 1844 è una sottotribù di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae).
Cotulinae | |
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Cotula barbata | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi II |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Anthemideae |
Sottotribù | Cotulinae Kitt., 1844 |
Classificazione Cronquist | |
taxon non contemplato | |
Sinonimi | |
Thaminophyllinae | |
Generi | |
Etimologia modifica
Il nome della sottotribù deriva dal suo genere più importante Cotula L., la cui etimologia deriva a sua volta dalla parola greca "kotule" (= tazzina) e fa riferimento alla cavità posta alla base delle foglie di tipo amplessicaule di alcune specie di questo genere.[1]
Il nome scientifico è stato definito per la prima volta dal botanico bavarese Martin Baldwin Kittel (1796/7/8 - 1885) nella pubblicazione "Taschenbuch der Flora Deutschlands, edition 2 - 2: 609. 1844" del 1844.[2][3]
Descrizione modifica
Le piante di questa sottotribù sono soprattutto arbusti e piante erbacee perenni; alcune specie sono rampicanti (Hilliardia). Poche sono annuali (Cotula, Leptinella e Soliva). L'indumento è formato da peli basefissi.[4][5][6][7]
Le foglie in genere sono disposte in modo alterno (ma possono essere anche opposte in Cotula) con lamina a forma da lanceolata a lineare di tipo pennatosetta (1 – 2 volte) e bordi seghettati (come in Adenanthellum) oppure interi. La superficie può essere ghiandolosa.
Le infiorescenze sono composte sia da capolini solitari che raggruppati in densi corimbi. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro composto da diverse squame (o brattee) disposte su più serie (vedi tabella) che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni raggianti ligulati e quelli interni del disco tubulosi. I capolini possono essere radiati, discoidi o disciformi (vedi tabella). Le squame hanno i margini scariosi (a parte il genere Lidbeckia). L'involucro può avere diverse forme come campanulato, emisferico, obconico o cilindrico. La forma del ricettacolo può essere convessa, piatta, conica, elongata o emisferica; in genere è privo di pagliette a protezione della base dei fiori, ma a volte può essere peloso (Lidbeckia e Thaminophyllum) o marginalmente con pagliette (Schistostephium).
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori periferici sono femminili e fertili o anche sterili, mentre quelli del disco (centrali) sono ermafroditi o funzionalmente maschili (Hippia, Leptinella, Schistostephium e Soliva) e raramente sono sterili. La forma è zigomorfa per quelli ligulati e actinomorfa per quelli tubulosi.
- Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- * K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[8]
Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
Corolla: la corolla normalmente ha 5 lobi, ma sono presenti fiori anche con 3 – 4 lobi (vedi tabella). I colori in genere sono giallo (all'interno) e bianco (all'esterno). In alcune specie i lobi hanno un canale centrale resinoso. In alcuni casi un lobo dei fiori centrali tubulosi del disco può essere di tipo radiato (Cotula), oppure i lobi sono diversi tra di loro (alcuni larghi e altri stretti). In Adenanthellum, Inezia e Thaminophyllum i lobi confluiscono con gli acheni.
Gli stami sono 5 con dei filamenti liberi; le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo.[9] La parte apicale delle appendici delle antere ha delle forme ovato-ellittiche. Il tessuto endoteciale delle antere non è polarizzato.
Gineceo: lo stilo in genere è filiforme. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[9] Le linee stigmatiche sono marginali.[10] In alcune specie lo stilopodio alla fruttificazione si presenta ingrossato e persistente.
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni sono di tipo polimorfo (oblunghi, subglobosi o da dorso-ventralmente piatti e ellittici) a volte compressi e con alcune coste (vedi tabella). Il pappo normalmente è formato da alcune scaglie (o è assente).
Struttura del capolino, della corolla e dell'achenio modifica
Genere | Tipo capolino | Numero serie brattee dell'involucro |
Lobi della corolla | Numero coste (angoli) dell'achenio |
---|---|---|---|---|
Adenanthellum | radiato | 3 - 4 | 5 | 10 |
Cotula | discoide/disciforme | 2 - 3 | 3 - 4 | 2 (coste simili ad ali) |
Hilliardia | radiato | 2 - 3 | 4 | 2 - 3 |
Hippia | discifome | 3 | 5 (2 larghi e 3 stretti) | 2 (coste simili ad ali) |
Inezia | radiato | 3 - 5 | 4 | 4 |
Leptinella | discoide/disciforme | 2 | 4 | senza coste |
Lidbeckia | radiato | 3 - 4 | 4 | 3 - 8 |
Schistostephium | discoide/disciforme | 2 - 3 | 4 | 2 (coste simili ad ali) |
Soliva | disciforme | 2 | 3 - 4 | 2 (coste simili ad ali) |
Thaminophyllum | radiato | 3 - 4 | 4 | 3 - 4 |
Distribuzione e habitat modifica
Le specie di questo gruppo sono distribuite quasi prevalentemente nell'emisfero australe. Il maggior centro di diversità si ha nel Sudafrica e altre zone australi con habitat di tipo subtropicale. Poche sono le specie più a nord (Messico). Nella tabella più sotto sono indicate in dettaglio le distribuzioni relative ai vari generi della sottotribù:[11]
Tassonomia modifica
La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[12] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[13]). La sottofamiglia Asteroideae è una delle 12 sottofamiglie nella quale è stata suddivisa la famiglia Asteraceae, mentre Anthemideae è una delle 21 tribù della sottofamiglia. La tribù Anthemideae a sua volta è suddivisa in 14 sottotribù (Cotulinae è una di queste).
Gli ultimi studi sulla tribù Anthemideae la descrivono in 4 parti o divisioni: (1) emisfero meridionale, (2) Africa e Asia meridionale, (3) Eurasia e (4) clade mediterraneo. La sottotribù Cotulinae è assegnata alla divisione "emisfero meridionale" insieme alle sottotribù Osmitopsidinae, Athanasiinae, Phymasperminae e Ursiniinae.[7]
La costituzione di questo gruppo è relativamente recente. Molti generi, in passato, appartenevano ad altre sottotribù come le Matricariinae (Cotula, Hilliardia, Hippia, Leptinella, Schistostephium e Soliva) e le Thaminophyllinae (Adenanthellum, Inezia, Lidbeckia e Thaminophyllum).
Il “genere-tipo” per questa sottotribù è Cotula L., la cui “specie-tipo” a sua volta è Cotula coronopifolia L..[5]
Il numero cromosomico della sottotribù varia da 2n=16 a 2n=26. Alcune specie sono poliploidi (Cotula, Leptinella e Soliva).[6]
Composizione della sottotribù modifica
La sottotribù comprende 10 generi e 125 specie:[7][11]
Genere | N. specie | Distribuzione |
---|---|---|
Adenanthellum B. Nord., 1979 | 1 sp. (A. osmitoides (Harv.) B.Nord. |
Sudafrica e Swaziland |
Cotula L., 1753 | 55 spp. | Africa, Australia e America del Sud |
Hilliardia B. Nord., 1987 | 1 sp. (H. zuurbergensis (Oliver) B. Nord.) |
Sudafrica |
Hippia L., 1771 | 8 spp. | Sudafrica |
Inezia E. Phillips, 1932 | 2 spp. | Sudafrica e Swaziland |
Leptinella Cass., 1822 | 33 spp. | Africa, Australia e America del Sud |
Lidbeckia P.J. Bergius, 1767 | 2 spp. | Sudafrica |
Schistostephium Less., 1832 | 12 spp. | Sudafrica, Swaziland, Mozambico e Zimbabwe |
Soliva Ruiz & Pav., 1794 | 8 spp. | Sud America |
Thaminophyllum Harv., 1865 | 3 spp. | Sudafrica |
Filogenesi modifica
La sottotribù Cotulinae, pur essendo formata da diverse specie morfologicamente diverse, dalle analisi filogenetiche risulta monofiletica. Ad esempio il clade formato dai generi Cotula, Leptinella e Solivia (chiamato “Gruppo di Cotula") presenta nei capolini una morfologia molto complessa e diversificata. Sono anche gli unici generi con rappresentati nelle zone dell'America.[14] Un carattere plesiomorfo sono i peli basefissi. Il cladogramma a lato (estratto dallo studio citato e semplificato) costruito sull'analisi molecolare di alcune specie della sottotribù propone una possibile configurazione filogenetica di questa sottotribù.[15]
Alcune specie modifica
Note modifica
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 7 aprile 2014.
- ^ Crescent Bloom Database, su crescentbloom.com. URL consultato il 7 aprile 2014 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2009).
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 7 aprile 2014.
- ^ Oberprieler 2009, pag. 637.
- ^ a b Oberprieler 2007, pag. 95.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 351.
- ^ a b c Funk & Susanna, pag. 637.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Judd 2007, pag. 523.
- ^ a b Oberprieler 2009, pag. 638.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ Oberprieler 2009, pag. 660.
- ^ Oberprieler 2009, pag. 642.
Bibliografia modifica
- C. Oberprieler, S. Himmelreich & R. Vogt, A new subtribal classification of the tribe Anthemideae (Compositae) (PDF) [collegamento interrotto], in Willdenowia 37 – 2007.
- Christoph Oberprieler, Sven Himmelreich, Mari Källersjö, Joan Vallès, Linda E. Watson and Robert Vogt, Anthemideae - Cap.38 (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009, pp. 631 – 666. URL consultato il 31 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2010).
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Panero, J. L., and V. A. Funk, The value of sampling anomalous taxa in phylogenetic studies: major clades of the Asteraceae revealed (PDF), in Mol. Phylogenet. Evol. 2008; 47: 757-782. URL consultato il 31 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2011).
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cotulinae
- Wikispecies contiene informazioni su Cotulinae
Collegamenti esterni modifica
- Cotulinae GRIN Database
- (EN) Cotulinae, in Universal Protein Resource (UniProt) Taxonomy Database. URL consultato il 31 agosto 2011.