Elezioni generali nella Repubblica Democratica del Congo del 2006

Elezioni presidenziali nella Repubblica Democratica del Congo del 2006
Stato Bandiera della RD del Congo RD del Congo
Data
30 luglio, 29 ottobre
Joseph Kabila 2014.png
Jean-Pierre Bemba 2006, VOA.jpg
Candidati
Partiti
Voti
I turno
7.590.485
44,81%
3.392.592
20,03%
Voti
II turno
9.436.779
58,05%
6.819.822
41,95%
Presidente uscente
Joseph Kabila
1984 2011

Le elezioni generali nella Repubblica Democratica del Congo del 2006 si tennero il 30 luglio (primo turno) e il 29 ottobre (secondo turno) per l'elezione del Presidente e il rinnovo del Parlamento.

Quadro politico modifica

La transizione modifica

Le elezioni erano molto attese in quanto sanciscono un passaggio fondamentale nella transizione verso istituzioni democratiche e giungono dopo decenni di dittatura e guerre civili. Basti pensare che era dal 1960, l'anno della conquista dell'indipendenza, che non si svolgevano elezioni libere e pluraliste nel paese.

Le elezioni presidenziali e parlamentari, in particolare, dovevano concludere la fase delle istituzioni provvisorie stabilite dagli accordi di pace di Pretoria (Sudafrica) del 17 dicembre 2002 (accordo “globale e inclusivo”), che hanno posto le basi per la fine della guerra civile del 1998-2003 e che prevedevano la formula “uno più quattro” alla presidenza della repubblica, un parlamento e un governo provvisorio (entrato in carica il 17 luglio 2003) e l'integrazione nell'esercito o nella società civile degli ex combattenti nelle file delle milizie ribelli. Le elezioni dovevano dare istituzioni definitive al paese entro il 30 giugno 2006, ma sono state più volte rinviate fino a superare tale data.

La formula “uno più quattro” prevedeva che il presidente della Repubblica (Kabila) fosse affiancato durante la transizione da quattro vicari, rappresentanti delle quattro principali componenti del dialogo intracongolese: uno espressione del governo di Kinshasa, uno per ciascuno dei 2 principali gruppi ribelli che controllano gran parte dell'est (Raggruppamento Congolese per la Democrazia-Goma, RCD-Goma) e del nord (Movimento di Liberazione del Congo) del Paese e uno da parte dell'opposizione congolese non armata e la società civile congolese secondo cosiddetto modello 1+4.

La comunità internazionale ha donato 460 milioni di dollari per finanziare lo svolgimento delle elezioni ed ha dispiegato la più imponente missione delle Nazioni Unite, la MONUC, per permettere la stabilizzazione delle istituzioni del paese. Le elezioni si sono svolte in modo relativamente pacifico, ma l'organizzazione e la raccolta e diffusione dei risultati è stata complicata, portando in un paese da poco uscito dalla guerra civile e dove la violenza di bande armate è ancora diffusa, ad incertezza e ad alcuni episodi di violenza.

Oltre 25 milioni di persone si sono registrati per votare a queste elezioni, in un paese che conta all'incirca 60 milioni di abitanti. La Commissione Elettorale Indipendente (CEI o La Commission Electorale Indépendante) ha fornito un dato di affluenza al voto dell'80 % circa.[1]

33 sono i candidati alla presidenza[2] e 9000 i candidati al parlamento per 500 seggi del parlamento federale.[3]

Almeno sei persone sono state uccise durante la preparazione di queste elezioni.[4] Il 30 luglio la gran parte dei seggi hanno aperto in tempo.[5] Le elezioni si sono svolte subito dopo la stipula di un accordo con le milizie armate in Ituri, il 28 luglio.[6]

Violenze in Kasai modifica

Presunti sostenitori di Étienne Tshisekedi hanno dato fuoco a seggi e materiale elettorale a Mbuji-Mayi, capitale della provincia del Kasai Oriantale il giorno delle elezioni per impedirne lo svolgimento. Di conseguenza i seggi sono stati tenuti aperti fino a lunedì.[7]

Accuse di frode modifica

Il giorno delle elezioni tre vicepresidenti candidati alle elezioni presidenziali, Bemba, Ruberwa e Z'Ahidi, hanno mosso accuse di brogli elettorali, affermando che il voto è solamente una “mascherata o una parodia delle elezioni”.[8]

A causa delle difficoltà di comunicazione accentuata dalla scarsità di strade praticabili in un paese così vasto, erano previste dalla CEI almeno tre settimane prima di fornire risultati complessivi. Mentre gli osservatori sudafricani hanno espresso pareri positivi sulle elezioni, altri osservatori, compresi quelli del Carter Center, hanno espresso preoccupazione.[9][10] Secondo la MONUC, mentre lo svolgimento delle elezioni può essere considerato soddisfacente, il processo di raccolta dati dai 50.000 seggi elettorali è stato per certi versi caotico. Il 6 agosto, la MONUC ha previsto che il presidente in carica Joseph Kabila era il probabile vincitore di questo turno elettorale, con Jean-Pierre Bemba piazzato al secondo posto.

Il 5 agosto migliaia di persone erano in fuga dalle proprie case nella zona dei Grandi Laghi per via di scontri tra l'esercito regolare e seguaci dell'ex-generale Laurent Nkunda, indagato per atrocità commesse contro i civili a partire dal 2004 da Tribunale penale internazionale.[11]

La CEI ha pubblicato i risultati provvisori complessivi delle elezioni presidenziali il 20 agosto. I risultati delle elezioni parlamentari sono attese dalla CEI per l'inizio di settembre.[12]

Referendum costituzionale modifica

Durante la fase di transizione si è svolto anche un referendum per l'approvazione della nuova Costituzione: il referendum costituzionale, tenutosi il 18 dicembre 2005, ha visto prevalere i con l'84,31% dei votanti (affluenza del 62,0%), nonostante il boicottaggio dell'Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale di Étienne Tshisekedi, uno dei principali partiti di opposizione della società civile congolese.

Le candidature modifica

I 60 candidati alle elezioni presidenziali che si erano presentati inizialmente sono stati ridotti a 33 dalla CEI. Tra questi c'era l'attuale presidente, Joseph Kabila, e tre dei vicepresidenti del governo di transizione. Si sono presentate inoltre diverse personalità di spicco del precedente regime di Mobutu, così come molti candidati che provengono dalle file dell'opposizione e della società civile.

Anche le elezioni presidenziali e parlamentari del 2006 sono state boicottate da Unione per la Democrazia e il Progresso Sociale ed Étienne Tshisekedi, sia per il paventato timore di frodi, sia perché a molti militanti del partito, che non si erano registrati come elettori per il referendum costituzionale, non è stato permesso di essere inclusi nell'elenco degli elettori riaprendo le iscrizioni alle liste elettorali. Questo boicottaggio potrebbe avvantaggiare ulteriormente l'attuale presidente per la vittoria finale.

Molti elettori comunque, come dimostrato in occasione del referendum costituzionale, sono stati entusiasti di votare per la prima volta per eleggere i propri rappresentanti. C'è stato però un diffuso timore per la situazione della sicurezza, in particolare per la presenza di gruppi armati incontrollati nella zona orientale del paese. Alcuni di questi potevano reagire se il risultato delle elezioni fosse apparso per loro sfavorevole. In effetti, una parte dell'esercito nazionale riunificato faceva parte dei movimenti guerriglieri, soprattutto quelli di Bemba e Ruberwa, e potrebbe tornare ad obbedire ai vecchi capi. Le Nazioni Unite e l'Unione europea hanno mandato truppe aggiuntive per prevenire incidenti fino alla fine del processo elettorale.

I candidati favoriti alle presidenziali sono il presidente in carica Joseph Kabila e il vicepresidente Jean-Pierre Bemba, gli unici ad avere un supporto significativo praticamente in tutte le province del paese.

Il 4 settembre, la CEI ha rinviato la divulgazione dei risultati per via dell'arresto di seguaci di Bemba.[13] I risultati forniti in seguito davano ai partiti che appoggiano Kabila (PPRD e alleati) il 45% circa dei seggi, al MLC di Bemba e alleati circa il 14% e il rimanente ad altri partiti. Mancavano ancora da attribuire 58 seggi su 500.[14] L'8 settembre la CEI forniva i dati finali che evidenziavano come nessun partito o schieramento avesse ottenuto i 251 seggi della maggioranza assoluta, rendendo necessaria in parlamento una maggioranza di coalizione tra diverse forze politiche. Il PPRD di Kabila ha ottenuto 111 seggi, mentre l'MLC di Bemba ne ha avuti 64.[15]

Incidenti dopo le elezioni modifica

Dal 20 agosto ci sono stati a Kinsasha scontri armati tra forze leali a Kabila e a Bemba. Entrambe le parti si accusano l'un l'altra di aver cominciato.

Il 21 agosto, mentre era in corso un incontro tra Bemba e un ambasciatore straniero che rappresentava il Comitato Internazionale per Accompagnare la Transizione alla Democraxia (CIAT) che aveva luogo a Kinshasa, sono avvenuti degli scontri tra le forze di Kabila e di Bemba, e la stessa residenza di Bemba, dove aveva luogo l'incontro, è stata attaccata. Secondo uno dei diplomatici presenti nella residenza, ci sono stati scambi di artiglieria anche pesante. Bemba e i diplomatici si sono nascosti nel rifugio della residenza e non ci sono state notizie di feriti.

Nella tarda giornata del 22 agosto, al terzo giorno di scontri, le due parti si sono accordate per un ritiro dal centro di Kinshasa. L'accordo è stato firmato da rappresentanti di Kabila e di Bemba, dell'esercito nazionale, della missione ONU, la Monuc, della forza europea Eufor e dalla missiona europea di polizia Eupol, al quartier generale della Monuc. Sedici persone sono state uccise, secondo fonti di stampa, negli scontri, che hanno visto l'uso di artiglieria pesante, ma la polizia ha affermato che i corpi rinvenuti erano un numero maggiore.[16]. Più tardi, il ministro dell'interno Theophile Mbemba Fundu, ha affermato che nella settimana c'erano stati 23 morti e 43 feriti.[17] Il 24 agosto, il cessate il fuoco rimaneva in vigore, anche se la situazione rimaneva tesa.[18] Più tardi, nello stesso giorno, la polizia ha sparato in aria per disperdere una folla che protestava chiedendo la riapertura delle stazioni televisive di Bemba. Il 25 agosto, la compagnia aerea sudafricana South African Airways ha annunciato la ripresa dei voli verso Kinshasa.

Il 26 agosto Kabila e Bemba annunciano che si sono accordati per un incontro.[19] In seguito, nello stesso giorno, la tensione rimaneva alta poiché Bemba non si reca all'incontro con Kabila.[20] Il 29 agosto, la MONUC annunciava che i rappresentanti di Kabila e Bemba si dovevano incontrare sotto la supervisione delle Nazioni Unite.[21] Quello stesso giorno Kabila e Bemba stessi si incontravano per la prima volta dall'inizio degli scontri.[22] Il 30 agosto, la MONUC dichiarava che l'incontro otteneva come risultato la formazione di due sottocommissioni, una costituita per condurre un'indagine indipendente sulle cause degli scontri e una per concordare delle regole per evitare e prevenire l'eventualità di nuovi incidenti in occasione del ballottaggio del 29 ottobre.[23] All'inizio di settembre 2006 la Corte Suprema della RDC dichiara di darsi due mesi di tempo per giudicare i ricorsi sulle elezioni.

Turno di ballottaggio modifica

Il 20 agosto, quando quasi tutti i voti delle 169 circoscrizioni erano stati contati, appariva evidente la necessità di un ballottaggio. Giungevano notizie di colpi di armi automatiche a Kinshasa, e i sostenitori del MLC accusavano la Guardia Repubblicana di Kabila di aver ucciso uno dei loro uomini e di aver ferito tre poliziotti.[24] Come conseguenza i risultati ufficiali della CEI venivano rinviati di parecchie ore.[25] Infine i dati provvisori complessivi trasmessi dalla CEI davano Kabila al 44,81 % e Bemba al 20,03 % al ballottaggio. Gizenga si piazzava al terzo posto con il 13 percento,[26] Mobutu otteneva circa il 5 percento e Kashala intorno al 4.[27]

Risultati modifica

Elezioni presidenziali modifica

Candidati Partiti I turno II turno
Voti % Voti %
7 590 485 44,81 9 436 779 58,05
3 392 592 20,03 6 819 822 41,95
2 211 280 13,06
808 397 4,77
585 410 3,46
285 641 1,69
267 749 1,58
237 257 1,40
102 186 0,60
Indipendente
99 408 0,59
96 503 0,57
86 143 0,51
85 897 0,51
82 045 0,48
78 983 0,47
Indipendente
77 851 0,46
75 644 0,45
75 065 0,44
Indipendente
71 699 0,42
65 188 0,38
Indipendente
63 692 0,38
Indipendente
59 228 0,35
57 277 0,34
54 482 0,32
52 084 0,31
Altri (8 candidati)
-
275 348 1,63
Totale
16 937 534
100
16 256 601
100
Voti non validi
993 704
5,54
358 878
2,16
Votanti
17 931 238
70,54
16 615 479
65,36
Elettori
25 420 199
25 420 199

L'elezione dei parlamenti provinciali ebbe luogo il 29 ottobre, contestualmente del ballottaggio delle elezioni presidenziali[29]

Elezioni parlamentari modifica

Liste Seggi
PPRD Parti du Peuple pour la Reconstruction et la Démocratie
Partito del Popolo per la Ricostruzione e la Democrazia
111
MLC Mouvement de Libération du Congo
Movimento di Liberazione del Congo
64
PALU Parti Lumumbiste Unifié
Partito Lumumbista Unificato
34
MSR Mouvement Social pour le Renouveau
Movimento Sociale per il Rinnovamento
27
FR Forces du Renouveau
Forze di Rinnovamento
26
RCD Rassemblement Congolais pour la Démocratie
Raggruppamento Congolese per la Democrazia
15
CODECO Coalition des Démocrates Congolais
Coalizione dei Democratici Congolesi
10
CDC Convention del Démocrates Chrétien
Convenzione dei Democratici Cristiani
10
UDEMO Union des Démocrates Mobutistes
Unione dei Democratici Mobutisti
9
CP Camp de la Patrie
Campo della Patria
8
DCF-COFEDEC Démocratie Chrétienne Fédéraliste - Convention des Fédéralistes pour la Démocratie Chrétienne
Democrazia Cristiana Federalista - Convenzione dei Federalisti per la Democrazia Cristiana
8
PDC Parti Démocrate Chrétien
Partito Democratico Cristiano
8
UNAFEC Union des Nationalistes et Fédéralistes du Congo
Unione dei Nazionalisti e Federalisti del Congo
7
ADECO Alliance des Démocrates Congolais
Alleanza dei Democratici Congolesi
4
PRM Patriotes Résistants Maï-Maï
Patrioti Resistenti Maï-Maï
4
ACDC Alliance Congolais des Démocrates Chrétiens
Alleanza Congolese dei Democratici Cristiani
4
UPRDI Union du Peuple pour la République et le Développement Intégral
Unione del Popolo per la Repubblica e lo Sviluppo Integrale
4
RCDN Rassemblement des Congolais Démocrates et Nationalistes
Raggruppamento dei Congolesi Democratici e Nazionalisti
4
CCU Convention des Congolais Unis
Convenzione dei Congolesi Uniti
4
PANU Parti de l'Alliance Nationale pour l'Unité
Partito dell’Alleanza Nazionale per l’Unità
3
PANADI Parti des Nationalistes pour le Développement Intégral
Partito dei Nazionalisti per lo Sviluppo Integrale
3
CDD Convention Démocrate pour le Développement
Convenzione Democratica per lo Sviluppo
3
UNADEF Union Nationale des Démocrates Fédéralistes
Unione Nazionale dei Democratici Federalisti
3
UPC Union des Patriotes Congolais
Unione dei Patrioti Congolesi
3
CRD Convention pour la République et la Démocratie
Convenzione per la Repubblica e la Democrazia
3
ABAKO Alliance des Bâtisseurs du Kongo
Alleanza degli Edificatori del Congo
3
UMR Union pour la Majorité Républicaine
Unione per la Maggioranza Repubblicana
2
REINASSANCE PE Reinassance Plate-forme Électorale
Rinascita Piattaforma Elettorale
2
FONUS Forces Novatrices pour l'Union et la Solidarité
Forze Innovatrici per l’Unione e la Solidarietà
2
RSF Rassemblement des Forces Sociales et Fédéralistes
Raggruppamento delle Forze Sociali e Federaliste
2
SODENA Solidarité pour le Développement National
Solidarietà per lo Sviluppo Nazionale
2
ANCC Alliance des Nationalistes Croyants Congolais
Alleanza dei Nazionalisti Credenti Congolesi
2
PDSC Parti Démocrate et Social Chrétien
Partito Democratico e Sociale Cristiano
2
PRP Parti de la Révolution du Peuple
Partito della Rivoluzione del Popolo
2
UNADEC Union Nationale des Démocrates Chrétiens
Unione Nazionale dei Democratici Cristiani
2
PCBG Parti Congolais pour le Bonne Gouvernance
Partito Congolese per il Buon Governo
2
MDD Mouvement pour la Démocratie et le Développement
Movimento per la Democrazia e lo Sviluppo
2
ARC Alliance pour le Renouveau du Congo
Alleanza per il Rinnovamento del Congo
2
Altre liste con un seggio ciascuna 31
Indipendenti 63
Totale

Note modifica

  1. ^ (EN) La RDC registra l'80% di affluenza alle urne Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive., South African Broadcasting Corporation, 20 agosto 2006
  2. ^ (FR) Lista dei candidati definitivi alle presidenziali Archiviato il 28 agosto 2006 in Internet Archive., CEI, luglio 2006
  3. ^ (EN) Primi risultati, BBC, 2006-07-31
  4. ^ (EN) I leader mondiali sostengono le votazioni in Congo come test di democrazia Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive., South African Broadcasting Corporation, 29 luglio 2006
  5. ^ (EN) Cominciano le elezioni storiche in RDC Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive., South African Broadcasting Corporation, 30 luglio 2006
  6. ^ (EN) MONUC: gli accordi con la milizia Ituri sono importanti per la sicurezza delle elezioni Archiviato il 19 dicembre 2007 in Internet Archive., MONUC, 28 luglio 2006
  7. ^ (EN) Votazioni in Congo estese anche nell'area del boicottaggio[collegamento interrotto], CNN, 31 luglio 2006
  8. ^ (EN) Congo drone crash compounds EU soldiers' image problem, Euobserver, 31 luglio 2006.
  9. ^ Il 1º settembre, il Carter Center ha pubblicato il suo rapporto sul primo turno di elezioni, trovandolo "credibile", senza "prove di manipolazioni su larga scala o sistematiche". Tuttavia fa notare "importanti difetti procedurali che hanno indebolito la trasparenza del processo" ((EN) Il Carter Center trova credibili le elezioni in RDC, ma avverte di importanti difetti procedurali Archiviato il 5 settembre 2006 in Internet Archive., Voice of America, 1º settembre 2006)
  10. ^ (EN) Concerns over election results in Congo Archiviato il 4 febbraio 2012 in Internet Archive., Radio New Zealand, 6 agosto 2006
  11. ^ (EN) Scontri tra truppe ribelli e esercito nel Congo orientale Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive., South African Broadcasting Corporation, 5 agosto 2006
  12. ^ (EN) Si prospetta il ballottaggio alle elezioni in Congo Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive., Deutsche Presse-Agentur, 20 agosto 2006
  13. ^ (EN) 10 addetti alle elezioni in RDC arrestati Archiviato il 29 maggio 2007 in Internet Archive., Associated Press, 4 settembre 2006
  14. ^ (EN) Kabila probabilmente comanderà la RDC Archiviato il 30 settembre 2007 in Internet Archive., Reuters, 4 settembre 2006
  15. ^ (EN) RDC: usciti i risultati delle elezioni, nessun partito ha la maggioranza, Reuters, 8 settembre 2006
  16. ^ (EN) La fragile tregua nella RDC Archiviato il 13 ottobre 2006 in Internet Archive.
  17. ^ (EN) 23 morti nelle violenze in RDC Archiviato il 24 agosto 2006 in Internet Archive.
  18. ^ (EN) La fragile tregua nella RDC tiene Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive.
  19. ^ (EN) I rivali alla presidenza della RDC si incontrano Archiviato il 2 maggio 2009 in Internet Archive.
  20. ^ (EN) Bemba boicotta l'incontro con Kabila Archiviato il 1º settembre 2006 in Internet Archive.
  21. ^ (EN) I campi opposti in Congo si incontrano sotto la supervisione delle Nazioni Unite
  22. ^ (EN) Si incontrano i rivali alle elezioni in RDC Archiviato il 30 settembre 2007 in Internet Archive.
  23. ^ (EN) I candidati al lavoro per prevenire violenze durante il ballottaggio Archiviato il 17 dicembre 2007 in Internet Archive.
  24. ^ (EN) Le votazioni in Congo vanno verso il ballottaggio, scontri a fuoco a Kinshasa, Reuters, 20 agosto 2006
  25. ^ (EN) Kabila affronta il ballottaggio in Congo; violenze ritardano la cerimonia, New York Times, 20 agosto 2006
  26. ^ (EN) RDC: ballottaggio presidenziale Archiviato il 22 agosto 2006 in Internet Archive., Special Broadcasting Service, 20 agosto 2006
  27. ^ (EN) Kinshasa più calma dopo l'accordo di pace, BBC, 22 agosto 2006
  28. ^ Guy-Patrice Lumumba è figlio del defunto primo ministro Patrice Lumumba
  29. ^ (FR) Pubblicazione del calendario delle operazioni elettorali[collegamento interrotto], CEI, 31 luglio 2006

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica