Ercole Rossi (Secugnago, 1899Yol, 21 aprile 1942) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Ercole Rossi
NascitaSecugnago, 1899
MorteYol, 21 aprile 1942
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
RepartoXXVII Battaglione mitraglieri autocarrato, 24º Reggimento fanteria "Como"
Anni di servizio1917-1942
GradoCapitano di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nord Africa
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959)[1]
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Biografia modifica

Nacque a Secugnago, provincia di Milano, nel 1899, figlio di Sante.[2] All'età di diciotto anni, in piena prima guerra mondiale, fu arruolato nel Regio Esercito e, dopo avere frequentato il corso allievi ufficiali a Parma, prese parte come sottotenente di complemento alle operazioni belliche in forza all'11º Reggimento fanteria della Brigata Casale.[2] Nel giugno 1918 fu insignito della medaglia di bronzo al valor militare nel corso della battaglia del solstizio, dove rimase gravemente ferito mentre prestava servizio nel 256º Reggimento fanteria.[2] Promosso tenente, fu posto in congedo nel 1920.[2] Conseguito il diploma di ragioniere, si dedicò all'azienda di famiglia e nella vita pubblica ricoprì incarichi amministrativi per diversi anni.[2] Nel maggio 1940 fu richiamato in servizio attivo con il grado di capitano in forza al 24º Reggimento fanteria e nel novembre successivo fu trasferito in Africa Settentrionale Italiana.[2] Assegnato al XXVII Battaglione mitraglieri autocarrato, il 18 gennaio 1941 venne fatto prigioniero di guerra dagli inglesi durante il ripiegamento su Bardia.[2] Inviato a Yol, in India, venne ucciso il 21 aprile 1942, durante la repressione di un tentativo di insubordinazione, e fu successivamente decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze modifica

«Durante la prigionia trasfondeva nei compagni cui la sorte lo aveva accomunato, la sua fierezza di combattente sostanziata da ardente amore per la Patria esausta in conseguenza di avversi avvenimenti bellici. All’ordine perentorio dell’autorità detentrice di scioglimento di una riunione di ufficiali, che nella ricorrenza di una festa nazionale si erano fraternamente raccolti per ricordare la Patria lontana con nostalgiche canzoni di guerra e inni patriottici, si opponeva con dignitosa fierezza e anziché piegarsi all’imposizione preferiva affrontare da forte la prevista immancabile reazione a fuoco che ne stroncava la fiorente giovinezza. Yol (india), 21 aprile 1942.[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1949.[4]
«Isolata e tagliata fuori dal nemico la sua compagnia, percorreva la linea, rincuorando ed incitando i soldati alla resistenza. Durante il contrattacco, in testa ai suoi uomini, si spingeva arditamente avanti, catturando oltre cinquanta prigionieri e perseverando nella lotta finché rimaneva ferito. Salettuol, 15 giugno 1940

Note modifica

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.15.
  2. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 3 marzo 2016
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 4 marzo 1949, Esercito registro 7, foglio 9.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 16.
  • Mario Libardi, Ricordi di guerra e di prigionia, Trento, Federazione Provinciale dell'A.N.C.R., 1986.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica