Gaetano Licopoli

botanico

Gaetano Licopoli (Acquaro, 2 agosto 1833Napoli, 7 agosto 1897) è stato un botanico italiano, a prevalente indirizzo organografico e anatomo-fisiologico. A Napoli fu docente di botanica nella R. Università e direttore del Real orto botanico.[1][2]

Gaetano Licopoli

Biografia modifica

Gaetano Licopoli nacque da Giuseppe e da Rosaria Galatti nella piccola frazione di Acquaro, nel comune di Cosoleto in provincia di Reggio Calabria.[3]

La formazione giovanile e la laurea in medicina modifica

Ancora giovanissimo manifestò grande interesse per gli studi naturalistici e iniziò, praticamente da solo, a formare una sua specifica educazione scientifica.[4] Con scarsi mezzi e grandi difficoltà, si procurò alcune opere di noti autori stranieri[5] e associò, alla lettura e allo studio dei testi, l'attività di campagna con l'osservazione naturalistica, la raccolta e la determinazione di esemplari di piante e animali e la collezione di campioni di rocce e di minerali del luogo.[6]

Fece i suoi primi studi avendo come maestro il padre medico, poi completò a Reggio Calabria gli studi medi.[3] Proprio a Reggio, nel 1852, conobbe il medico e botanico calabrese Giuseppe Antonio Pasquale[7] che avrà un ruolo importante nella sua formazione intellettuale e nelle sue scelte professionali[8] e al quale resterà legato da una lunga amicizia.[3]

Nel 1858, «unico cultore della materia»,[9] fu nominato professore di storia naturale nel Real Liceo di Reggio Calabria,[10] e svolse questo incarico fino al 1860 quando decise di trasferirsi a Napoli per seguire gli studi di medicina e chirurgia. Conseguì la laurea nel 1863, ma non si avviò all'esercizio della professione medica volendosi dedicare totalmente agli studi botanici.[9][11]

Il periodo napoletano, l'insegnamento e l'attività al R. Orto botanico modifica

 
R. Orto botanico di Napoli. Sullo sfondo la Serra Merola (in origine la Serra temperata)

Negli anni trascorsi a Napoli, Licopoli aveva cominciato a frequentare il Real orto botanico, diretto allora da Michele Tenore che era anche titolare della cattedra di botanica alla R. Università degli studi. A Napoli aveva conosciuto i più autorevoli naturalisti di quel tempo: il botanico Giovanni Gussone, lo zoologo e paleontologo Oronzo Gabriele Costa,[12] il mineralista e geologo Arcangelo Scacchi e, soprattutto, il botanico Guglielmo Gasparrini che aveva lasciato la cattedra di botanica presso la R. Università di Pavia[13] ed era arrivato a Napoli per subentrare a Michele Tenore, morto nel 1861, sia nell'insegnamento ufficiale di questa disciplina presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia[14] sia nella direzione dell'Orto botanico.[15] Aveva conosciuto anche, ma a Reggio Calabria, il botanico e lichenologo pavese Giuseppe Gibelli.[16]

 
Il Palazzo Carafa di Santa Severina sulla collina di Pizzofalcone, sede del R. Collegio militare di Napoli (dal 1953 Scuola militare Nunziatella)

Per il 1863-64 Licopoli fu nominato coadiutore alla cattedra di botanica di Gasparrini e alla direzione dell'Orto botanico.[15] Negli anni a seguire fu riconfermato nell'incarico dai successori di Gasparrini alla direzione del Real Orto e fino al 1897, l'anno della sua morte.[17][18] Sempre nel 1863 fu nominato professore di Storia naturale nel Collegio Militare di Napoli[3] e venne anche ammesso all'Accademia degli Aspiranti Naturalisti di Napoli,[19] prima come soprannumero, e poi come socio ordinario l'anno successivo.[20]

Per il 1865-66 fu nominato professore incaricato di botanica presso il R. Collegio Medico-Chirurgico in Napoli,[21][22] dove insegnò fino al 1872[23] quando fu incaricato di un corso dimostrativo di botanica per gli allievi farmacisti, presso la Scuola di Farmacia della Facoltà di Medicina e Chirurgia della R. Università di Napoli, che tenne fino al 1887 quando terminò l'incarico per rinuncia.[24]

Sempre nel 1872 iniziò, come professore reggente, ad insegnare Storia naturale nel Liceo Vittorio Emanuele II di Napoli sulla cattedra che era stata di Nicola Antonio Pedicino.[25] Tenne questo incarico fino a 1891 quando fu collocato in aspettativa per gravi motivi di salute.[26] Durante gli anni di insegnamento al liceo si occupò, tra l'altro, della cura del piccolo Giardino botanico creato da Pedicino. Ebbe anche per allievo Michele Geremicca, che sarebbe diventato un noto botanico e avrebbe insegnato a lungo nello stesso Istituto.[27]

Nel 1883 venne chiamato a supplire, nella direzione del Real orto botanico di Napoli, il direttore Vincenzo Cesati[28] che, gravemente ammalatosi dal 1882, pur avendo dovuto chiedere il collocamento a riposo era rimasto titolare dell'incarico. Morto Cesati il 13 febbraio 1883, Pasquale fu nominato direttore ad interim e Licopoli riprese il ruolo di coadiutore, assieme a Francesco Balsamo.[29][30]

Licopoli fece parte di diverse istituzioni scientifiche italiane e straniere, oltre la già ricordata Accademia degli aspiranti naturalisti di Napoli.[31]

Morì a Napoli all'età di 64 anni lasciando molti lavori inediti[32] che furono inseriti e commentati da Geremicca nella sua lunga biografia di Licopoli.[33] In omaggio alla sua memoria, il micologo padovano Pier Andrea Saccardo gli dedicò un nuovo genere di funghi, appartenente alla classe dei Dothideomycetes, i Licopolia.[32]

Attività scientifica modifica

Con il suo ingresso nell'ambiente accademico nel 1863,[34] Licopoli diede avvio a un'intensa attività di ricerca, apportando significativi contributi alla conoscenza scientifica del mondo vegetale. La sua produzione di lavori accademici e didattici conterà oltre quaranta pubblicazioni di botanica con argomenti che andranno dalla fisiologia all'anatomia vegetale, dall'istologia all'organogenesi e alla teratogenesi, dalla microchimica alla botanica sistematica e alla floristica con studi pionieristici in settori allora ancora poco esplorati, quali la nematologia nelle piante, la crittogamologia e la cecidiologia.[9][35]

 
Sezione verticale di una ghiandola dell'epidermide fogliare della Saxifraga crassifolia, L. nello stato di completo sviluppo (Licopoli, 1879a, Tav. III, fig. 21)[36]

Formatosi alla scuola di Gasparrini, che era all'epoca il principale fautore in Italia delle ricerche anatomiche, fisiologiche ed istologiche nel campo della botanica,[37][38] Licopoli, divenuto intanto un esperto microscopista e micografo,[9] esordì scientificamente proprio in questi ambiti, pubblicando numerosi lavori originali.

A partire dal 1864 le sue ricerche, iniziate con un'indagine sull'origine e la struttura delle granulazioni presenti nella polpa di alcuni frutti,[39] si concentrarono in seguito sull'anatomo-fisiologia delle glandole vegetali, inizialmente solo di quelle calcifere[40] per poi passare a quelle di altra natura da lui osservate in circa centocinquanta specie diverse di piante.[41]

 
Rizine dello strato ipotallino dello Stereocaulon vesuvianum Pers., 1810 (disegno di G. Licopoli tratto da: Licopoli, 1873d, Tav. I, fig. 8)

Successivamente ampliò ancora il campo di studio, indagando sulle relazioni anatomiche e funzionali tra questi organi di secrezione e gli stomi e pubblicò i risultati delle sue ricerche in numerosi lavori accademici,[42] tra cui una memoria[43] che fu premiata, a giudizio della Commissione scientifica della R. Accademia dei Lincei, in un concorso a premi bandito dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1878.[44]

Nel 1868 ci fu una significativa innovazione nell'attività scientifica del R. Orto botanico.

Il nuovo direttore, Cesati, che già all'epoca era un'autorità nel campo della crittogamia e non solo in ambito nazionale,[45] propose di introdurre gli studi crittogamologici,[46] accanto alla tradizionale attività di ricerca in botanica fanerogama.[9]

Anche Licopoli, coadiutore e allievo di Cesati, decise di dare un suo contributo e avviò una ricerca sulla flora crittogama delle lave del complesso vulcanico del Somma-Vesuvio.

 
Stereocaulon vesuvianum Pers., 1810. Pseudopodetia del lichene ricoperti da piccoli lobi detti Phyllocladia.

Espose poi i suoi risultati in una memoria che fu premiata dalla R. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli[47] nel 1869,[9] ma pubblicata per la prima volta solo due anni dopo nel 1871.[48]

Questo lavoro di Licopoli non fu semplicemente il primo censimento sistematico della flora crittogama vesuviana e, in particolare, di quella lichenologica che prendeva impianto direttamente sulle lave,[49] ma si distinse anche per tutta una serie di annotazioni anatomico-fisiologiche e organografiche sui licheni appartenenti alle specie più caratteristiche,[50] oltre che su vari particolari della loro biologia e dei loro rapporti col substrato lavico sul quale attecchivano.[51]

Altri lavori pubblicati da Licopoli tra il 1867 ed 1890, rientrano invece nella sua iniziale linea di ricerca, a prevalente indirizzo anatomico e organografico.[9]

 
Galla indotta dall'imenottero Andricus kollari (Hartig, 1843) su Quercus robur (L., 1753). Fu descritta da Licopoli (cfr. 1877a) e attribuita allo stesso cinipide, identificato però con il sinonimo di Cynips kollarii (Hartig, 1843)

In essi Licopoli si occupò della struttura microscopica sia degli organi vegetativi[52] che degli organi riproduttivi,[53] così come dei semi[54] e dei frutti[55] di diverse specie di Spermatophyta, e sia di individui normalmente sviluppati[56] sia di altri, alterati da vari eventi teratologici.[57] Degli organi fiorali studiò anche l'organogenesi[58] nonché alcuni aspetti della fisiologia della riproduzione gamica.[59][60]

Si occupò ancora di nematodi parassiti delle piante[61] di lichenologia,[62] della teoria della metamorfosi delle piante[63] di analisi fito-micro-chimiche[64] e di cecidiologia riprendendo un tema di ricerca, lo studio delle galle,[65] che era fermo in Italia dai tempi di Malpighi.[66]

Nei suoi ultimi anni Licopoli ridusse progressivamente l'attività di ricerca e limitò le sue pubblicazioni scientifiche ad alcune note[67] ed alla traduzione di un manuale di botanica di un autore francese.[68]

Pubblicazioni modifica

Lavori di anatomo-morfologia, istologia e fisiologia vegetale
Lavori di crittogamologia
Lavori di teratologia vegetale
  • Osservazioni teratologiche sul fiore del Melianthus major Linn, in Ann. Acc. Asp. Nat., VII, n. 3, Napoli, Stamp. Antonio Cons, 1867, pp. 31-42, tav. 1.
Lavori su argomenti diversi di botanica
Pubblicazioni su argomenti diversi
  • Titoli di merito e cenni auto-biografici del Prof. Gaetano Licopoli di Napoli, Napoli, 1872.
  • Désiré Cauvet, Corso elementare di botanica. Versione italiana autorizzata con aggiunte e note del prof. Gaetano Licopoli, Napoli, Giovanni Jovene Librajo-editore, 1880.
  • Cenni biografici intorno al barone Vincenzo Cesati (PDF), in Acc. Naz.Sc. Soc. dei XL, VI, ser. III, n. 14, Roma, 1887, pp. 101-107.

Note modifica

  1. ^ Secondo Alippi Cappelletti, 2005, Licopoli sarebbe nato il 3 agosto, ma la data riportata sull'estratto dell'atto di nascita è 2 agosto 1833 (cfr. Provincia della prima Calabria Ulteriore. Comune di Cosoleto. Sotto comune di Acquaro, Atti dello Stato civile. Registro degli Atti di nascita. Dal primo Gennajo a tutto il di trentuno Dicembre mille ottocento trentatre. Numero d'Ordine 2°. Gaetano Licopoli, a cura di Archivio di Stato di Reggio Calabria. Stato civile della restaurazione. Acquaro. Nati 1833. Immagine 4, Cosoleto (Reggio Calabria), 1833).
  2. ^ Cfr. Pasquale, 1877, p. 150.
  3. ^ a b c d Cfr. Quaranta, 2020
  4. ^ Cfr. Balsamo, 1913, p. 54 e Ricciardi, 2002, p. 30.
  5. ^ Tra cui il botanico Antoine-Laurent de Jussieu e lo zoologo Henri Milne-Edwards (cfr. Alippi Cappelletti, 2005).
  6. ^ Queste raccolte naturalistiche, frutto dell'attività di ricerca e di studio del giovane Licopoli, sarebbero poi diventate il nucleo principale di un percorso espositivo museale realizzato da Vincenzo Musitano Dainotti, un naturalista amatoriale del luogo (cfr. Alippi Cappelletti, 2005).
  7. ^ Giuseppe Antonio Pasquale era conservatore dell'Herbarium e aiuto del direttore del R. Orto botanico di Napoli, Michele Tenore. Nel 1852 si trovava ad Anoia, suo paese natale, perché era stato obbligato al domicilio coatto dal governo borbonico che lo considerava attendibile politico, per aver partecipato attivamente alle vicende risorgimentali del 1848. Sospeso da ogni incarico accademico e rientrato in Calabria, Pasquale tornò a esercitare la professione di medico chirurgo, continuando comunque le sue ricerche di botanica (cfr. Quaranta, 2019).
  8. ^ Licopoli e Pasquale saranno entrambi coadiutori dei direttori del R. Orto botanico di Napoli, che si sarebbero succeduti dal 1863 al 1897. Pasquale sarà anche coadiutore di Licopoli, durante la breve direzione di quest'ultimo e Licopoli sarà coadiutore di Pasquale quando questi terrà la direzione (cfr. Quaranta, 2020). Inoltre Licopoli e Pasquale svolgeranno assieme alcune ricerche sul campo e firmeranno assieme alcune pubblicazioni scientifiche: sulla flora lichenologica del Gargano (Licopoli, 1872a e 1873a) e sulle conoscenze botaniche della provincia napoletana (Licopoli, 1876a).
  9. ^ a b c d e f g Cfr. Alippi Cappelletti, 2005.
  10. ^ Il R. Liceo di Reggio Calabria (diventato, dal 1865, Liceo classico Tommaso Campanella) era stato istituito, con il decreto n. 1632 del 18 febbraio 1813, da Gioacchino Napoleone Re delle Due Sicilie. Divenuto Real Collegio nel 1817 con la Restaurazione borbonica, fu elevato a Real Liceo nel 1857 (cfr. Storia del Liceo, su Liceo Classico Tommaso Campanella. URL consultato il 2 marzo 2020).
  11. ^ Analogamente alla maggior parte dei botanici italiani ed europei dell'epoca, anche Licopoli era di formazione medica. A quei tempi, infatti, l'insegnamento universitario della botanica era prerogativa delle facoltà di medicina (cfr. Massimo Rossi, Gibelli Giuseppe, collana Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 54, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, 2000).
  12. ^ In verità Licopoli e Costa si erano già conosciuti durante le ricerche paleontologiche svolte da quest'ultimo, nella prima Calabria Ulteriore, nel 1857-58 (cfr. Oronzio Gabriele Costa, Cenni intorno alle scoperte fatte nel Regno relative alla Paleontologia, durante gli anni 1857 e 1858, in Rend. Acc. Pontaniana, Napoli, 1858, p. 250).
  13. ^ Gasparrini era professore ordinario di botanica presso la Facoltà Medica della R. Università di Pavia e, nella stessa Università, professore ordinario di botanica superiore, presso la Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali (cfr. Ministero della Istruzione Pubblica, Elenco dei professori e prospetto degli studi nella R. Università di Pavia, in Annuario dell'Istruzione Pubblica per l'anno scolastico 1860-1861, Torino, Tip. Giacinto Marietti, 1861, p. 54 e p. 57). Mentre la cattedra di botanica aveva il tradizionale orientamento morfologico-sistematico, il corso di botanica superiore, il primo istituito in Italia, era finalizzato all'insegnamento della fitotomia (anatomia vegetale) e della fisiologia vegetale, come già era in uso in molte altre università europee (cfr. Maurizia Alippi Cappelletti, Gasparrini Guglielmo, collana Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 52, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, 1999).
  14. ^ Cfr. Ministero della Istruzione Pubblica, R. Università di Napoli. Facoltà di Medicina e Chirurgia. Insegnanti, in Annuario della Istruzione Pubblica del Regno d'Italia pel il 1863-64, Brescia, Tip. del Giornale La Sentinella Bresciana, p. 53.
  15. ^ a b Cfr. Quaranta, 2020 e Ministero della Istruzione Pubblica, R. Università di Napoli. Stabilimenti scientifici. Orto botanico, in Annuario della Istruzione Pubblica del Regno d'Italia pel 1863-1864, Brescia, Tip. del giornale La Sentinella bresciana, 1864, p. 58.
  16. ^ Cfr. Gibelli, 2020, p. 139.
  17. ^ Licopoli fu coadiutore di Giuseppe Antonio Pasquale (direttore incaricato dal 1866 al 1868 e dal 1883 al 1893), di Vincenzo Cesati (direttore dal 1868 al 1882) e di Federico Delpino (direttore dal 1894 al 1905).
  18. ^ Cfr. Annuario della Istruzione pubblica, poi Annuario della Istruzione pubblica del Regno d'Italia, su DigitUniTO. Collezioni e fondi digitali dell'Università di Torino. URL consultato il 20 marzo 2020).
  19. ^ Questa Accademia era stata fondata da Costa nel 1838 per «l'incremento, la diffusione e la promozione dello studio delle scienze naturali per tutti tre i regni: minerale, vegetale ed animale». Fu aperta ufficialmente il 10 gennaio 1841 nella Cappella di Santa Monica in San Giovanni a Carbonara. Fu poi sciolta nel 1849 per ragioni politiche poiché molti suoi soci erano stati coinvolti nei moti risorgimentali di quegli anni. Fu riaperta nel 1861 ma, dopo la morte di Costa nel 1867, rimase attiva solo un paio di anni cessando definitivamente la pubblicazione delle sue riviste (cfr. Antonio Borrelli, L’Accademia degli aspiranti naturalisti, su societanaturalistinapoli.it. URL consultato il 2 marzo 2020) (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2020).
  20. ^ Nominato all'unanimità nella tornata del 21 aprile 1864 (cfr. Giovanni Palladino, Tornata del 21 aprile 1864, in Bullettino dell'Accademia degli Aspiranti naturalisti, Napoli, 1864, p. 26).
  21. ^ Licopoli fu assegnato alla cattedra che era stata di Giuseppe Antonio Pasquale (cfr. Istituti superiori d’insegnamento. Collegio medico-chirurgico in Napoli, in Annuario dell'Istruzione Pubblica del Regno d'Italia pel il 1865-1866, Firenze, Tip. del Regno d'Italia, 1866, p. 181). Pasquale, invece, era stato nominato direttore incaricato del R. Orto botanico in seguito alla morte di Gasparrini, il 28 giugno 1866 (cfr. R. Università di Napoli. Stabilimenti scientifici. Orto botanico, in Annuario dell'Istruzione Pubblica del Regno d'Italia pel 1866-1867, Firenze, Stab. Tip. G. Civelli, 1867, p. 60).
  22. ^ Il R. Collegio Medico-Chirurgico in Napoli era nato dal Collegio Medico-cerusico, istituito con R. Decreto del 14 maggio 1810 per insegnare "agli allievi medici, chirurgi e farmacisti tutto ciò che concerne l'organizzazione e la fisica dell'uomo, oltre che i segni delle malattie". Con Decreto luogotenenziale del 9 dicembre 1860, il Collegio fu riorganizzato e governato dal Regolamento approvato con R. Decreto 8 novembre 1861, e dai R. Decreti 23 ottobre 1862 e 5 settembre 1863. Infine con R. Decreto del 16 maggio 1871, il Collegio fu liquidato e convertito in rendita dello Stato diventando patrimonio della facoltà di Medicina e Chirurgia della R. Università di Napoli (cfr. Collegio medico cerusico poi Collegio convitto medico-chirurgico di Napoli [collegamento interrotto], su dati.san.beniculturali.it. URL consultato l'8 marzo 2020).
  23. ^ Nel 1871, liquidato il R. Collegio Medico-Chirurgico, la cattedra di botanica fu soppressa a favore della cattedra di botanica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Su questa cattedra era titolare, già dal 1868, il barone Vincenzo Cesati che era subentrato all'interino Pasquale sia nell'insegnamento di questa disciplina, sia nella direzione del R. Orto botanico ed era anche ordinario di botanica presso la Facoltà di Scienze fisiche, matematiche e naturali (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, R. Università di Napoli, in Annuario della Istruzione Pubblica del Regno d'Italia pel 1868-69, Torino, Tip. del Giornale Il Conte Cavour, 1869, pp. 56-58).
  24. ^ Licopoli dovette rinunciare per le cattive condizioni di salute: «a Napoli Licopoli ha avuto un colpo apoplettico» (cfr. Gibelli, 2020, p. 234). La provvisione fu adottata con R. Decreto del 25 aprile 1887 (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Provvisioni della divisione per l'istruzione superiore, in Bollettino Ufficiale dell'Istruzione, XIII, n. 5, Roma, 1887, p. 120). Nell'anno accademico 1888-89 l'incarico d'insegnamento fu svolto, in supplenza, da Francesco Balsamo, coadiutore di Federico Delpino al R. Orto botanico (cfr. Francesco Balsamo, Titoli di merito del prof. Francesco Balsamo di Napoli, Napoli, 1894, p. 6).
  25. ^ A sua volta Pedicino era stato destinato alla cattedra di botanica della istituenda R. Scuola normale superiore di agricoltura in Portici (cfr. Francesco Di Vaio, Fonti per la storia del Liceo Vittorio Emanuele, su liceovittorioemanuelegaribaldi.edu.it, 2005. URL consultato il 10 marzo 2020). Dal 1877, e fino alla sua morte il 2 agosto 1883, Pedicino avrebbe ricoperto ii ruolo di professore ordinario di botanica nella R. Università di Roma, nonché direttore dell'annesso R. Orto botanico (cfr. Balsamo, 1913, p. 55 e Ministero della Pubblica Istruzione, Tavola necrologica, in Bollettino ufficiale del Ministero dell'Istruzione, IX, n. 8, 1883, p. 666).
  26. ^ Cfr. Disposizioni fatte nel personale del Ministero della Istruzione Pubblica, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 76, Roma, Tipografia della Gazzetta Ufficiale, 1891, p. 1235.
  27. ^ Cfr. Di Vaio, 2005.
  28. ^ Cfr. Riccardi, 2002, p. 30 e Lettera di Licopoli a Gibelli inviata da Napoli il 17 maggio 1882 in Gibelli, 2020, 80 bis.3.
  29. ^ Cfr. Ministero della Istruzione Pubblica, R. Università di Napoli. Orto botanico, in Stato del personale addetto alla Pubblica Istruzione nel Regno d'Italia nel 1884, Roma, Tip. Fratelli Bencini, 1884, p. 37.
  30. ^ Cfr. Lettera inviata da Romualdo Pirotta a Gibelli da Modena il 16 marzo 1883 in Gibelli, 2020, 91 bis.106.
  31. ^ Fu socio ordinario residente della R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli (dal 1877, cfr. Pasquale, 1877, p. 151), dell'Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche della Società Reale di Napoli (socio corrispondente dal 12 ottobre 1872 e residente dal 7 luglio 1883 nella Classe di Scienze naturali); socio emerito dell’Accademia Pontaniana di Napoli (dal 4 giugno 1892); socio ordinario dell'Associazione dei Naturalisti e Medici di Napoli per la mutua istruzione; socio effettivo della Società italiana di Scienze naturali di Milano; socio onorario del Comizio Agrario di Reggio di Calabria e della Società Nazionale di Scienze, Lettere ed Arti di Napoli; socio corrispondente dell’Accademia Gioenia di scienze naturali di Catania, dell’Accademia dei Fisiocritici di Siena e del R. Istituto d'Incoraggiamento di Napoli; membre associé étranger della Société botanique de France (cfr. Liceo Vittorio Emanuele, 1876, pp. 59-60).
  32. ^ a b Cfr. Balsamo, 1913, p. 55.
  33. ^ Cfr. Geremicca, 1899.
  34. ^ In effetti, esercitando la professione di docente liceale, Licopoli non fece mai parte organicamente dell'ambiente universitario (cfr. Ricciardi, 2002, p. 30).
  35. ^ Cecidliologia o cecidologia (cfr. Cecidiologìa, su treccani.it. URL consultato il 2 aprile 2020).
  36. ^ a = due delle quattro cavità alla base della ghiandola, derivate da altrettante cellule originarie; c = membrana cuticolare comune che rivestiva, nella ghiandola immatura, le cellule ghiandolari e che, a completo sviluppo, appare vescicolare e tondeggiante e sollevata a delimitare una cavità contenente un umore limpido; e = epidermide in cui è infossata la ghiandola; g = cellule ghiandolari, precedentemente papillari e raccolte in un unico strato, ora rotondeggianti e disposte in due piani.(Licopoli, 1879a, p. 63).
  37. ^ Cfr. Balsamo, 1913, p. 54.
  38. ^ Gasparrini fu il fondatore del primo laboratorio in Italia di anatomia e fisiologia vegetale, annesso alla cattedra di «botanica, nell'anatomia e fisiologia» presso la Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali della R. Università di Pavia (cfr. Alippi Cappelletti, 1999).
  39. ^ Cfr. Licopoli, 1864a.
  40. ^ Queste glandole calcifere sono note nella letteratura botanica come organi di Licopoli o organi di Mettenius. Infatti Licopoli è considerato il primo botanico ad averne fatto oggetto di uno studio dettagliato, anatomico ed istologico (nell'epidermide fogliare della Statice monopetala L., cfr. Licopoli, 1865a), mentre il botanico tedesco Georg Heinrich Metteniusma è il primo ad avere menzionato le ghiandole a secrezione carbonatica, nel 1856, dieci anni prima del lavoro di Licopoli (cfr. Marius Nicușor Grigore, Constantin Toma, Structure of salt glands of Plumbaginaceae. Rediscovering old findings of the 19th century: ‘Mettenius’ or ‘Licopoli’ organs?, in J. Plant Develop., vol. 23, n. 2016, pp. 37-52).
  41. ^ Cfr. Licopoli, 1865a, 1867b, 1868a 1870e 1871b.
  42. ^ Cfr. Licopoli, 1870a, 1870b e 1870d.
  43. ^ Cfr. Licopoli, 1879a.
  44. ^ Il concorso a premi fu bandito dal Ministero della Pubblica Istruzione con R. Decreto del 24 febbraio 1878. A Licopoli fu «assegnata a titolo di incoraggiamento la terza parte di un intero premio» con la motivazione che «sebbene la memoria sia errata nerlla prima parte, essa riesce commendevole nel rimanente» (cfr. Atti della R. Accademia dei Lincei, CCLXXVIII, ser. III, Roma, Tip. Salviucci, 1881, pp. 62-63).
  45. ^ Cesati è stato uno dei fondatori della crittogamologia in Italia, insieme al botanico Giuseppe De Notaris (cfr. Valerio Giacomini, Cesati Vincenzo, collana Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 24, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, 1980).
  46. ^ Cesati non si limitò a proporre una nuova linea di ricerca ma «da buon organizzatore di studi, si fece una scuola, assegnando ai migliori suoi allievi lo studio dei varii rami della Crittogamia» (cfr. Cavara, 1925). Giuseppe Camillo Giordano fu incaricato dello studio delle briofite, Orazio Comes dei funghi, Antonio Jatta dei licheni e Francesco Balsamo delle alghe (cfr. Fridiano Cavara, Francesco Balsamo. Commemorazione tenuta il 20 gennaio 1924 alla Società dei Naturalisti di Napoli, in Bull. Soc. Nat. in Napoli, XXXVI (Ser. II, Vol. XVI, anno XXXVIII), Napoli, Off. Cromo Tip. Aldina, 1925, p. 84).
  47. ^ Nel 1866 la R. Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli, per sopperire alla mancanza di studi di botanica crittogamica nell'Italia maridionale, promosse un concorso a premi (di seicento lire) da assegnare all'autore della migliore memoria sulle alghe del Golfo di Napoli e sulle crittogame del Somma-Vesuvio. Andato deserto questo invito, la R. Accademia ridimensionò nel 1868 il tema del concorso che divenne: «Storia naturale delle Crittogame che vivono sulle lave vesuviane, e loro attinenze con le condizioni ed età della roccia sulla quale nascono» (cfr. Licopoli,1871a, p. 2 e Programmi di concorso, in Rend. Acc. Sc. Fis. e Mat. Soc. R. Napoli, VII, fasc. I, Napoli, Stamp. del Fibreno, 1868, p. 12).
  48. ^ La stessa memoria (Licopoli,1871c) fu pubblicata nuovamente, con titolo lievemente diverso, nel 1873 (Licopoli, 1873d).
  49. ^ Prima del lavoro di Licopoli non c'erano stati significativi contributi alla conoscenza dei licheni dell’area mapoletana, tranne che per alcuni riferimenti nelle opere di Michele Tenore, di Giovanni Gussone e, soprattutto, di Giuseppe Antonio Pasquale (cfr. Ricciardi, 2002, p. 19). Per cui Licopoli può essere considerato il primo botanico «ad aver apportato un significativo contributo alla conoscenza lichenologica dell’area napoletana» (cfr. Ricciardi, 2002, p. 30).
  50. ^ In particolare dello Stereocaulon vesuvianum Pers., 1810 Licopoli descrisse la struttura del tallo-podetio, lo sviluppo degli organi riproduttivi, la germinazione delle spore e dei propagoli, la formazione delle rizine e le relazioni dello strato ipotallino con la roccia su cui s’impianta (cfr. Rivista bibliografica, in Nuovo Giorn. Bot. It., III, Firenze, Stab. G. Pellas, 1871, pp. 316-317). Secondo Ricciardi, 2002, p. 32, da questa trattazione dell'organografia dei licheni: «traspare, da parte di Licopoli, una precisa intuizione della natura simbiotica dei licheni» che era stata già riconosciuta da Simon Schwendener nel 1867, ma di cui Licopoli non era a conoscenza (cfr. Alippi Cappelletti, 2005).
  51. ^ Secondo Alippi Cappelletti, 2005, la memoria «costituisce molto probabilmente la prima trattazione ecologica comparsa in Italia».
  52. ^ Cfr. Licopoli,1869b e 1872b.
  53. ^ Cfr. Licopoli,1871d.
  54. ^ Cfr. Licopoli,1873c e 1890a.
  55. ^ Cfr. Licopoli,1873b,1874b,1876c,1876d e 1888a.
  56. ^ Cfr. Licopoli,1885a.
  57. ^ Cfr. Licopoli,1867a.
  58. ^ Licopoli,1871d.
  59. ^ Licopoli, 1873e e 1885b.
  60. ^ Secondo Geremicca, 1899: «la valutazione di tale produzione lo indicherebbe come uno dei migliori autori del tempo negli studi di anatomia vegetale» ed erede «di una gloriosa tradizione italiana inaugurata nel seicento da Marcello Malpighi» (cfr. Alippi Cappelletti, 2005).
  61. ^ La nota di Licopoli sui nematodi infestanti i tubercoli radicellari del Sempervivum tectorum, L. (1875a) è una delle prime segnalazioni in Italia della presenza di infestazione di nematodi galligeni su piante floricole (cfr. Rodolfo Zocchi, Alcuni nematodi associati con piante da fiore, in Redia, vol. 52, Firenze, Tip. R. Coppini & Co, 1971, p. 139).
  62. ^ Cfr. Licopoli,1873a.
  63. ^ Licopoli,1869a,1871a, 1871e e 1876b.
  64. ^ Cfr. Licopoli,1876c, 1876d e 1882a.
  65. ^ La memoria, pubblicata nel 1877 da Licopoli (1877a), era stata preceduta da una sua dissertazione, scritta nell'anno scolastico 1875-76, per la Cronaca particolare del Liceo Vittorio Emanuele II ed inserita nelle Cronache liceali del Bollettino Ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione del gennaio 1880. Il lavoro dal titolo Delle Galle più importanti, fu esaminato dalla Giunta superiore per la licenza liceale e giudicato «un lavoro pregevolissimo... meritevole di essere segnalato all'attenzione del Governo» e degno «di encomio e d'incoraggiamento» (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Cronache liceali, in Bollettino Ufficiale, VI, I, Roma, 1880, pp. 18-23).
  66. ^ Nella memoria Licopoli descrisse una cinquantina di galle, osservate su numerose specie diverse di piante, e mostrò in che modo l'apparato perforatore dell'insetto condiziona la struttura dell'escrescenza patologica (cfr. Alippi Cappelletti, 2005). In particolare descrisse, tra le altre, le galle prodotte sulle querce dagli imenotteri del genere Cynips (Linnaeus, 1758); quelle prodotte dagli afidi sui pioppi e dagli acari sui lecci e sulla vite ed altre ancora prodotte su varie specie di piante da nematodi e ditteri (cfr. Giovanni Briosi, Gaet. Licopoli. Le Galle Nella Flora Di Alcune Province Napoletane. Mit 3 Tafeln. Napoli, Tip. Morano, 1877. 64 S. in 8°, in Botanischer Jahresbericht, V, Berlin, Gebrüder Borntraeger (Ed. Eggers), 1877, p. 493). La pubblicazione di questo lavoro, che «interessa la medicina dal lato terapeutico e biologico» e che faceva seguito ad altri ugualmente rilevanti in ambito medico (Licopoli, 1869a,1875a e 1876d), gli valse la nomina a Socio onorario della R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli (cfr. Pasquale, 1877).
  67. ^ Cfr. Licopoli,1885a e 1890b.
  68. ^ Cfr. Licopoli,1880a.
  69. ^ Secondo A. Béguinot, i contributi di Licopoli alla crittogamologia del Vesuvio sarebbero due, entrambi pubblicati negli Atti dell’Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche, nel 1871 e nel 1873 (cfr. Auguste Béguinot, La vegetazione delle isole ponziane e napoletane, in Annali di Botanica, III, n. 3, Roma, pp. 181-453). Si tratterebbe invece della stessa memoria pubblicata con titoli diversi (cfr. Emanuele Del Guacchio, S. Gargiulo, Bibliografia geobotanica della Campania dal XVI secolo al 1949, in Delpinoa, vol. 46, Napoli, p. 47).

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Giovanni Quaranta, Licopoli Gaetano [collegamento interrotto], su Pantaleone Sergi (a cura di), Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea, Istituto Calabrese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea, 12 gennaio 2020. URL consultato il 24 febbraio 2020.
  • Giovanni Quaranta, Pasquale Giuseppe Antonio, su Pantaleone Sergi (a cura di), Dizionario Biografico della Calabria Contemporanea, Istituto Calabrese per la Storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea, 17 dicembre 2019. URL consultato il 24 febbraio 2020.
Licop. è l'abbreviazione standard utilizzata per le piante descritte da Gaetano Licopoli.
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