Georg Gänswein

arcivescovo cattolico tedesco (1956-)

Georg Gänswein (Riedern am Wald, 30 luglio 1956) è un arcivescovo cattolico tedesco, dal 2012 al 2023 prefetto della Casa Pontificia.

Georg Gänswein
arcivescovo della Chiesa cattolica
Monsignor Georg Gänswein nel 2018
Testimonium perhibere veritati
 
TitoloUrbisaglia
(titolo personale di arcivescovo)
Incarichi attuali
Incarichi ricoperti
 
Nato30 luglio 1956 (67 anni) a Riedern am Wald
Ordinato diacono19 dicembre 1982 dall'arcivescovo Oskar Saier
Ordinato presbitero31 maggio 1984 dall'arcivescovo Oskar Saier
Nominato arcivescovo7 dicembre 2012 da papa Benedetto XVI
Consacrato arcivescovo6 gennaio 2013 da papa Benedetto XVI
 

È noto principalmente per essere stato il segretario particolare di papa Benedetto XVI, sia durante il suo ministero come papa sia dopo le dimissioni, sino alla morte di quest'ultimo nel 2022.

Biografia modifica

Nasce a Riedern am Wald, nell'arcidiocesi di Friburgo in Brisgovia, il 30 luglio 1956, primo dei cinque figli (due fratelli e due sorelle più piccoli) di Albert e Gertrud Gänswein. Il padre è un fabbro proveniente da una famiglia che svolge il suddetto mestiere da ben sette generazioni, mentre la madre è casalinga.

Formazione e ministero sacerdotale modifica

 
Mons. Georg Gänswein mentre pone la stola a papa Benedetto XVI, 10 maggio 2007.

Dopo la maturità studia teologia a Friburgo in Brisgovia e Roma.

Il 19 dicembre 1982 viene ordinato diacono dall'arcivescovo metropolita di Friburgo in Brisgovia Oskar Saier, il quale lo ordina presbitero il 31 maggio 1984.

Dopo aver svolto per due anni le funzioni di cappellano nella propria arcidiocesi, studia diritto canonico a Monaco di Baviera, dove ottiene il dottorato nel 1993, presso l'Università Ludwig Maximilian di Monaco. Nel 1994 è nominato dall'arcivescovo Saier vicario della cattedrale di Friburgo in Brisgovia e suo segretario personale. Nel 1995 è nominato, dall'allora prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti Antonio María Javierre Ortas, collaboratore della congregazione stessa. Nel 1996 è trasferito alla Congregazione per la dottrina della fede su esplicita richiesta dell'allora prefetto Joseph Ratzinger. Ottiene anche una cattedra di diritto canonico presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma, appartenente all'Opus Dei.

Nel 2000 papa Giovanni Paolo II gli concede il titolo onorifico di cappellano di Sua Santità.

Dal 2003 è segretario personale del cardinale Joseph Ratzinger; dopo l'elezione al soglio di Pietro, il 19 aprile 2005, è confermato nell'incarico. Nel marzo 2006 papa Benedetto XVI lo onora con l'ulteriore titolo di prelato d'onore di Sua Santità.

Il 14 novembre 2006 protesta per la satira, in alcuni programmi televisivi italiani, nei confronti suoi e di papa Benedetto XVI. In particolare vengono prese di mira, anche da editoriali sul quotidiano Avvenire, la sua imitazione, fatta da Fiorello su Radio2, e la parodia del papa di Maurizio Crozza su LA7. Nel 2015, rievocando la circostanza, egli dichiara di aver esagerato nella propria contrarietà e afferma l'importanza di una «satira sana», condotta senza «ferire e offendere».[1]

L'11 dicembre 2010 interviene, presso la Pontificia università urbaniana, alla cerimonia di premiazione della IX edizione del Premio Internazionale "Giuseppe Sciacca" e, cosa molto rara per lui, prende la parola per portare il saluto del papa.

Ministero episcopale modifica

 
Monsignor Georg Gänswein in abito corale il 19 marzo 2013
 
Lo stemma dell'arcivescovo Gänswein dal 2012 al 2017, nella parte sinistra lo stemma di papa Benedetto XVI

Il 7 dicembre 2012 papa Benedetto XVI lo nomina prefetto della Casa Pontificia ed arcivescovo titolare di Urbisaglia;[2] succede a James Michael Harvey, precedentemente nominato arciprete della basilica di San Paolo fuori le mura. Il 6 gennaio 2013 riceve l'ordinazione episcopale, con gli arcivescovi Angelo Vincenzo Zani, Fortunatus Nwachukwu e Nicolas Thévenin, nella basilica di San Pietro in Vaticano, per l'imposizione delle mani dello stesso pontefice, co-consacranti i cardinali Tarcisio Bertone e Zenon Grocholewski.

Anche dopo la rinuncia al ministero petrino di papa Benedetto XVI, il 28 febbraio 2013, resta suo segretario particolare, vivendo con lui dapprima presso il Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo e, in seguito, nel monastero Mater Ecclesiae,[3] fino alla morte del papa emerito, avvenuta il 31 dicembre 2022.

Il 31 agosto 2013 papa Francesco lo conferma nel suo incarico di prefetto della Casa Pontificia.[4]

Il 26 luglio 2017, in occasione della festa di Sant'Anna, presenta il suo nuovo stemma episcopale, che sostituisce la blasonatura pontificia di Benedetto XVI con quella del regnante papa Francesco.

Dal 15 gennaio 2020 risulta assente alle udienze di papa Francesco, in seguito a una redistribuzione degli incarichi.[5][6]

Prima della morte di Benedetto XVI è stato nominato suo esecutore testamentario.[7]

Il 15 giugno 2023 la Sala stampa della Santa Sede rende noto che ha concluso il suo incarico di prefetto il 28 febbraio precedente. Il 1º luglio dello stesso anno, per disposizione di papa Francesco, fa rientro nell'arcidiocesi di Friburgo in Brisgovia.[8]

Stemma modifica

 

Blasonatura modifica

Partito; nel 1º d'azzurro, all'ombra di sole raggiante e fiammeggiante d'oro caricato delle lettere IHS di rosso (la H sormontata da una croce) e dei tre chiodi della Passione di nero posti in punta (emblema dei gesuiti); alla stella a otto raggi d'oro sul canton destro della punta; al fiore di nardo pure d'oro, posto in sbarra, sul canton sinistro della punta; nel 2º d'azzurro, al drago d'oro, lampassato di rosso, trafitto da una lancia rovesciata d'argento posta in palo, sormontato da una stella a sette raggi dello stesso.

Spiegazione modifica

Lo stemma di monsignor Gänswein riporta da un lato lo stemma del Pontefice regnante, secondo una prassi concessa ai prefetti della Casa pontificia, e dall'altro lo stemma personale. Dal 2017 nella prima partizione è presente lo stemma di papa Francesco, mentre nella seconda sono raffigurati una stella a sette raggi e un drago trafitto da una lancia, che rappresentano rispettivamente la Vergine Maria e San Giorgio, protettore personale del presule, ai quali egli affida il suo ministero episcopale.

Motto modifica

Il motto di monsignor Gänswein è Testimonium perhibere veritati, che significa Per rendere testimonianza alla verità, ed è tratto dal Vangelo secondo Giovanni, in cui è scritto:

(LA)

«[...] Dixit itaque ei Pilatus: "Ergo rex es tu?". Respondit Iesus: "Tu dicis quia rex sum. Ego in hoc natus sum et ad hoc veni in mundum, ut testimonium perhibeam veritati; omnis, qui est ex veritate, audit meam vocem".[9]»

(IT)

«[...] Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce".[10]»

Genealogia episcopale modifica

 
Monsignor Georg Gänswein alle esequie del cardinale Joachim Meisner, il 15 luglio 2017

La genealogia episcopale è:

Pubblicazioni modifica

  • Kirchengliedschaft: vom Zweiten Vatikanischen Konzil zum Codex iuris canonici. Die Rezeption der konziliaren Aussagen über die Kirchenzugehörigkeit in das nachkonziliare Gesetzbuch der lateinischen Kirche, St. Ottilien, EOS-Verlag, 1996, ISBN 9783880963474. [dissertazione]
  • con Christine Schröpf, Perché il papa ha le scarpe rosse? I bambini interrogano Benedetto XVI (Warum trägt der Papst rote Schuhe? Kinderfragen an Benedikt XVI, 2007), Ediz. illustrata, Siena, Cantagalli, 2007, ISBN 978-88-827-2359-0.
  • Testimoniare la Verità. Come la Chiesa rinnova il mondo (How the Catholic Church Can Restore Our Culture, 2019), Milano, Ares, 2021, ISBN 978-88-929-8110-2.
  • Via Crucis, Collana Smeraldi, Milano, Ares, 2021, ISBN 978-88-929-8032-7.
  • con Saverio Gaeta, Nient'altro che la Verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI, Milano, Piemme, 2023, ISBN 978-88-566-9039-2.

Curatele modifica

  • Benedikt XVI. Urbi et Orbi – Mit dem Papst unterwegs in Rom und der Welt, Herder, Freiburg 2010, ISBN 978-3-451-32505-2.
  • Katholisch – Wissen aus erster Hand, curatela con Martin Lohmann, CMZ-Verlag Winrich C.-W. Clasen, Rheinbach 2010, ISBN 978-3-87062-116-2.
  • Benedetto XVI, Che cos'è il Cristianesimo. Quasi un testamento spirituale, curatela con Elio Guerriero, Collana Orizzonti, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-2680-7.

Onorificenze e riconoscimenti modifica

Onorificenze tedesche modifica

Onorificenze vaticane modifica

Cappellano di Sua Santità
— 25 aprile 2000[11]
Prelato d'onore di Sua Santità
— 2006

Onorificenze straniere modifica

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 13 giugno 2005[12]

Riconoscimenti modifica

Laurea honoris causa in Sistemi di comunicazione nelle relazioni internazionali

Note modifica

  1. ^ Parla padre Georg Gaenswein: "Vi racconto la mia vita con due Papi. E le lettere d'amore che ancora ricevo", su Oggi, 17 marzo 2015. URL consultato il 4 luglio 2023.
  2. ^ Rinunce e nomine. Nomina del prefetto della Casa Pontificia, su press.vatican.va, 7 dicembre 2012. URL consultato il 19 giugno 2020.
  3. ^ Documentario su Benedetto XVI, Gaenswein: «Mai pentito della rinuncia», su avvenire.it, 16 gennaio 2020. URL consultato il 19 giugno 2020 (archiviato il 7 gennaio 2020). Ospitato su Bayerischer Rundfunk.
  4. ^ Conferma dei superiori della Segreteria di Stato e della Casa Pontificia, su press.vatican.va, 31 agosto 2013. URL consultato il 19 giugno 2020.
  5. ^ Vaticano, monsignor Georg Gaenswein è stato congedato, in ANSA, 5 febbraio 2020. URL consultato il 19 giugno 2020.
  6. ^ Maria Antonietta Calabrò, Padre Georg Gaenswein "confinato" in Monastero. Voci su un peggioramento della salute di Ratzinger, in Huffington Post, 5 febbraio 2020. URL consultato il 19 giugno 2020.
  7. ^ Franca Giansoldati, Ratzinger, il testamento: spuntano 5 cugini finora sconosciuti. Le lettere private sono state distrutte, su www.ilmessaggero.it, 19 marzo 2023. URL consultato il 1º luglio 2023.
  8. ^ Comunicato della Santa Sede, su press.vatican.va, 15 giugno 2023. URL consultato il 15 giugno 2023.
  9. ^ EVANGELIUM SECUNDUM IOANNEM 18 ,37, su vatican.va.
  10. ^ GIOVANNI 18, 37, su bibbiaedu.it.
  11. ^ A.A.S., volume 93, 2001, p. 71
  12. ^ a b Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  13. ^ DECRET nr. 437 din 30 aprilie 2015

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN61647452 · ISNI (EN0000 0003 7411 9154 · SBN PUVV159756 · BAV 495/274016 · LCCN (ENn96098351 · GND (DE114850763 · BNE (ESXX6248515 (data) · BNF (FRcb12472623c (data) · CONOR.SI (SL141004899 · WorldCat Identities (ENlccn-n96098351