Gerardo Bianchi

cardinale e vescovo cattolico italiano
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Gerardo Bianchi, citato anche come Gerardus Blancus (Torrile, 1220/25Roma, 1º marzo 1302), è stato un cardinale e vescovo cattolico italiano.

Gerardo Bianchi
cardinale di Santa Romana Chiesa
 
Nato1220/25 a Torrile
Creato cardinale12 marzo 1278 da papa Niccolò III
Deceduto1º marzo 1302 a Roma
 
Gerardo Bianchi

Biografia modifica

Nacque a Gainago, frazione di Torrile, cittadina vicino a Parma, tra il 1220 ed il 1225.

Studiò diritto canonico e diritto romano, prima presso l'Università di Bologna e quindi con il famoso giurista Uberto da Bobbio a Parma, ove divenne anche Canonico del Capitolo della Cattedrale. Nel 1245 era già cappellano pontificio, quindi fu nominato Protonotario apostolico.

Il 12 marzo 1278 papa Niccolò III lo creò cardinale con il titolo di cardinale-presbitero dei Santi XII Apostoli.

Fu quindi inviato subito dopo in Sicilia come legato pontificio e così più volte in seguito (nel 1282 per pacificarne il regno.[1])

Il 12 aprile 1281 papa Martino IV lo nominò cardinale-vescovo di Sabina

Nel 1283 venne nuovamente inviato in Sicilia per ottenere la resa dei ribelli dopo i Vespri siciliani, ma il suo unico successo in questo viaggio fu la resa di Napoli.[2] Egli fu molto vicino a Carlo II d'Angiò come consigliere, ma la potenza navale di Ruggiero di Lauria rese vani i suoi sforzi.[3]

Alla morte di Carlo I d'Angiò, nel 1285, egli condivise la reggenza del regno di Sicilia con Roberto II d'Artois.[4]

In termini pratici comunque, il potere rimase nelle mani di Maria d'Ungheria, moglie dell'imprigionato Carlo II di Napoli (già principe di Salerno).[5]

Nel 1290 fu in Francia per una missione diplomatica con il cardinale Benedetto Caetani, per conto di papa Niccolò IV.[6] Lui e Caetani furono poi presenti alla firma del trattato di Tarascona, negoziato per porre fine alla cosiddetta Crociata aragonese, dichiarata da papa Martino IV contro il re di Aragona Pietro III.[7]

Insieme all'allora cardinale Caetani, venne interpellato da papa Celestino V sulla legittimità delle dimissioni di un papa, fornendo parere favorevole.[8]

Fu nominato decano del Sacro Collegio dal dicembre 1297. Fu anche il primo arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano.

Alla morte la sua salma venne inumata nella Basilica di San Giovanni in Laterano.

Conclavi modifica

Durante il suo periodo di cardinalato si svolsero cinque conclavi. Gerardo partecipò a quattro di essi:

Non partecipò invece al conclave del 1285, che elesse papa Onorio IV.

Note modifica

  1. ^ Runciman, p. 245.
  2. ^ (EN) David Sanderson Chambers, Popes, Cardinals and War: the military church in Renaissance and early modern Europe (2006), p. 22; Google Books.
  3. ^ Runciman, p. 270.
  4. ^ Philip Grierson, Lucia Travaini, Medieval European Coinage: with a catalogue of the coins in the Fitzwilliam Museum, Cambridge, Volume 14 (1999), p. 217; Google Books.
  5. ^ (EN) Janis Elliott, Cordelia Warr, The Church of Santa Maria Donna Regina: art, iconography, and patronage in fourteenth century Naples (2004), p. 46; Google Books.
  6. ^ (EN) W. Vanhamel, Henry of Ghent: proceedings of the international colloquium on the occasion of the 700th anniversary of his death (1293) (1996), p. 386; Google Books.
  7. ^ (EN) Luigi Tosti, History of Pope Boniface VIII and His Times (1911), pp. 54–5 (nella versione in inglese tradotta da Eugene Joseph Donnelly archive.org)
  8. ^ Ambrogio M. Piazzoni, Storia delle elezioni pontificie, Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 2005. ISBN 88-384-1060-7. p. 155

Bibliografia modifica

  • (EN) Steven Runciman, The Sicilian Vespers, 1960.
  • Pietro Maria Silanos, Gerardo Bianchi da Parma. La biografia di un cardinale duecentesco, Parma, Università degli studi di Parma, 2008.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN52127473 · ISNI (EN0000 0001 1444 0339 · BAV 495/56482 · CERL cnp00366544 · LCCN (ENno2011017685 · GND (DE104315806 · BNF (FRcb165150039 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2011017685