Giaffa
Giaffa (in ebraico: יָפוֹ?, Yafo, in dialetto tiberiense Yāp̄ô; in arabo: يَافَا, Yāffā; spesso traslitterata anche come Jaffa, Japho, Joppa) è una città israeliana che, secondo la leggenda semitica, fu fondata da Jafet, figlio di Noè.
Giaffa località | |
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יפו يَافَا | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Distretto | Tel Aviv |
Sottodistretto | Non presente |
Autorità locale | Tel Aviv-Yafo |
Territorio | |
Coordinate | 32°03′N 34°45′E / 32.05°N 34.75°E |
Altitudine | 0-40 m s.l.m. |
Abitanti | 46 000 |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+2 |
Cartografia | |
È una località marittima oggi inglobata nell'area urbana di Tel Aviv, parte della municipalità di Tel Aviv-Giaffa nel distretto di Tel Aviv; l'antico tell di Giaffa è ora all'interno di un parco nella parte sud-occidentale della stessa Tel Aviv.
I suoi tre millenni di storia ne fanno «il porto più antico del mondo»[1], malgrado la sua importanza come scalo marittimo non sia oggigiorno molto rilevante, ma assai famosi sono gli agrumi di Giaffa, in particolare pompelmi e arance.
StoriaModifica
Anticamente la città di Giaffa era tutta su terrazzamenti. Il c.d. Papiro Harris narra la conquista dell'antica città di Giaffa con un ingegnoso stratagemma. Durante le campagne di conquista di Thutmose III in Palestina un suo generale, Geuthy, uccise con l'inganno il principe di Giaffa, venuto al campo egiziano come ambasciatore, e poi, per impadronirsi della città, nascose duecento soldati in duecento ceste per farli entrare di soppiatto. Questo racconto stimolò la letteratura mondiale, come i racconti di Mille e una Notte ed il Cavallo di Troia.[2]
Giaffa è il porto storico del Paese sul Mar Mediterraneo, citato nell'Antico Testamento come porto di arrivo del cedro del Libano, usato per la costruzione del tempio di Salomone. Durante il Medioevo si trattava del principale porto della Palestina, usato dai mercanti europei e fu posta sotto assedio dai Fatimidi, che contrastavano i Crociati che poco prima avevano conquistato Acri con ra Baldovino I la città di Acri.
Il 2 giugno 1157 i Pisani avevano ottenuto da Amalrico, conte di Giaffa, dei terreni al porto con la possibilità di erigervi fondaci, un mercato e una chiesa. I Veneziani avevano creato nel tardo medioevo un servizio di galee di linea tra Venezia e Giaffa per il trasporto dei pellegrini europei che desideravano recarsi in Terrasanta.
Tra il 3 ed il 7 marzo 1799 Giaffa, allora parte dei territori sotto il dominio della Sublime porta, fu sottoposta ad assedio da parte delle truppe francesi al comando di Napoleone Bonaparte durante la Campagna di Siria. La città fu espugnata e alla conquista fece seguito un massacro di prigionieri (ex difensori arresisi) ottomani ed albanesi, ad opera dei soldati francesi: secondo alcune fonti circa 2440, secondo altri 4100.[3] La popolazione araba è tuttora maggioranza nella città. Nel porto di Giaffa ha sede i24news, un canale televisivo satellitare di attualità internazionale, operante 24 ore su 24.
Giaffa nella BibbiaModifica
L'antica importanza di Giaffa come porto è evidenziata sia dai miti greci (qui sarebbe avvenuto l'incontro di Perseo con la principessa Andromeda, incatenata ad una rupe sul mare) sia dai numerosi passi biblici (sia dell'Antico che del Nuovo Testamento) che la menzionano:
- Curam, re di Tiro, fa sbarcare a Giaffa il legname necessario a Salomone per la costruzione del Primo Tempio (2 Cr 2,15);
- Alcuni secoli dopo, l'imperatore persiano Ciro autorizza un nuovo sbarco di legno libanese a Giaffa per la costruzione del Secondo Tempio (Esd 3,7)
- Il profeta Giona, per evitare di obbedire al comando del Signore, si imbarca da Giaffa per Tarsis (Gn 1,3)
- A Giaffa vive Tabità, discepola cristiana caritatevole che, in seguito alla propria morte, viene resuscitata da San Pietro (At 9, 36-43)
- San Pietro riceve il comando di andare a battezzare il centurione pagano Cornelio mentre si trova a Giaffa presso la casa di un conciatore di nome Simone (At 10).
La presenza di San Pietro a Giaffa assume dunque un certo valore nella tradizione cristiana, tant'è che oggi vi è presente una chiesa dei Francescani dedicata a lui, nel luogo dove già nel XIII secolo era stata eretta una cittadella da parte dei Crociati.[4]
NoteModifica
- ^ Un giorno nella Vecchia Giaffa|Pellegrinaggio in Terra Santa, su Holyland-Pilgrimage.org, 2017. URL consultato il 15 gennaio 2019.
- ^ N. Grimal, pp. 275-276.
- ^ L.A. Fauvelet de Bourrienne, Memorie di Napoleone, p. 172.
- ^ Custodia della Terra Santa: Giaffa, su it.custodia.org. URL consultato il 29 luglio 2022.
BibliografiaModifica
- Nicolas Grimal, Storia dell'antico Egitto, Bari, Laterza, 2008, ISBN 978-88-420-5651-5.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giaffa
Collegamenti esterniModifica
- Giaffa, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Jaffa, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Giaffa, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Giaffa, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 148709451 · LCCN (EN) n81120618 · GND (DE) 4114063-1 · BNF (FR) cb12242732n (data) · J9U (EN, HE) 987007559768305171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n81120618 |
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