Harry Styles (album)

album di Harry Styles del 2017

Harry Styles è il primo album in studio del cantante britannico omonimo, pubblicato il 12 maggio 2017 dalla Columbia Records.[28]

Harry Styles
album in studio
ArtistaHarry Styles
Pubblicazione12 maggio 2017
Durata40:18
Dischi1
Tracce10
GenereBritpop[1]
Pop[2][3]
Pop rock[4][5]
Soft rock[2][6]
EtichettaColumbia
ProduttoreJeff Bhasker, Tyler Johnson, Alex Salibian, Kid Harpoon
FormatiCD, LP, download digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera dell'Austria Austria[7]
(vendite: 7 500+)
Bandiera del Belgio Belgio[8]
(vendite: 10 000+)
Bandiera della Germania Germania[9]
(vendite: 100 000+)
Bandiera dell'Islanda Islanda[10]
(vendite: 3 500+)
Bandiera della Norvegia Norvegia[11]
(vendite: 10 000+)
Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi[12]
(vendite: 20 000+)
Bandiera del Portogallo Portogallo[13]
(vendite: 7 500+)
Bandiera di Singapore Singapore[14]
(vendite: 5 000+)
Bandiera della Svezia Svezia[15]
(vendite: 15 000+)
Bandiera della Svizzera Svizzera[16]
(vendite: 10 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Australia Australia (2)[17]
(vendite: 140 000+)
Bandiera del Brasile Brasile (2)[18]
(vendite: 80 000+)
Bandiera del Canada Canada[19]
(vendite: 80 000+)
Bandiera della Danimarca Danimarca (2)[20]
(vendite: 40 000+)
Bandiera della Francia Francia[21]
(vendite: 100 000+)
Bandiera dell'Italia Italia (2)[22]
(vendite: 100 000+)
Bandiera del Messico Messico (3)[23]
(vendite: 180 000+)
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda (2)[24]
(vendite: 30 000+)
Bandiera della Polonia Polonia (3)[25]
(vendite: 60 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[26]
(vendite: 300 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (2)[27]
(vendite: 2 000 000+)
Harry Styles - cronologia
Album precedente
Album successivo
(2019)
Logo
Logo del disco Harry Styles
Logo del disco Harry Styles
Singoli
  1. Sign of the Times
    Pubblicato: 7 aprile 2017
  2. Two Ghosts
    Pubblicato: 7 agosto 2017
  3. Kiwi
    Pubblicato: 31 ottobre 2017

Descrizione modifica

Anticipato ad aprile dal singolo Sign of the Times,[29] si tratta del primo album registrato da Styles fuori dagli One Direction, nonché del secondo lavoro solista di un membro del gruppo dopo Mind of Mine di Zayn Malik.[30]

I testi contenuti nell'album si focalizzano principalmente su tematiche riguardanti le relazioni.[31] In un'intervista concessa a Cameron Crowe per Rolling Stone, Styles ha dichiarato che «l'unico tema che colpisce più duramente è l'amore, che sia platonico, romantico, amorevole, complicato, ingannevole... ti colpisce sempre più forte.»[31] Musicalmente, invece, il disco incorpora sonorità pop rock,[4][5] soft rock,[2][6] britpop,[1][32] e pop.[2][3] Alcuni critici hanno anche osservato la presenza di elementi pop psichedelico.[31]

Accoglienza modifica

L'album ha valso al cantante valutazioni positive sul sito Metacritic, dove ha totalizzato un punteggio di 68 su 100 sulla base di 23 recensioni.[33]

Tracce modifica

Testi e musiche di Harry Styles, Jeff Bhasker, Tyler Johnson, Ryan Nasci, Mitch Rowland e Alex Salibian, eccetto dove indicato.

  1. Meet Me in the Hallway – 3:47
  2. Sign of the Times – 5:40
  3. Carolina – 3:09 (Harry Styles, Thomas Hull, Tyler Johnson, Ryan Nasci, Mitch Rowland, Alex Salibian)
  4. Two Ghosts – 3:49 (Harry Styles, John Ryan, Julian Bunetta, Tyler Johnson, Mitch Rowland)
  5. Sweet Creature – 3:44 (Harry Styles, Thomas Hull)
  6. Only Angel – 4:51
  7. Kiwi – 2:56
  8. Ever Since New York – 4:13
  9. Woman – 4:38
  10. From the Dining Table – 3:31

Formazione modifica

Musicisti
  • Harry Stylesvoce, omnichord (tracce 1 e 4), cori (tracce 1, 3-8, 10), chitarra (traccia 4), battimani (traccia 6)
  • Mitch Rowland – chitarra (tracce 1, 2, 4, 6-9), batteria (tracce 1-4, 6-9), chitarra elettrica (traccia 3), cori (tracce 3, 6 e 7), campanaccio e battimani (traccia 6), chitarra acustica (traccia 10)
  • Ryan Nasci – basso (tracce 1-4, 6-9), lap steel guitar (traccia 3)
  • Jeff Bhaskerpianoforte (tracce 1, 2 e 5), tastiera (tracce 2, 6 e 8), lap steel guitar (traccia 2), cori e battimani (traccia 6), moog (traccia 9)
  • Alex Salibian – chitarra acustica (traccia 3), pianoforte (tracce 3 e 9), tastiera (tracce 3, 8 e 9), cori (tracce 3, 6 e 7), battimani (tracce 3 e 6)
  • Kid Harpoon – cori (tracce 3 e 5), battimani (traccia 3), chitarra e basso (traccia 5)
  • Tyler Johnson – pianoforte e programmazione (traccia 3), cori (tracce 3, 6 e 7), tastiera (traccia 4), battimani (traccia 6)
  • Jeffrey Azoff – cori e battimani (traccia 6)
Produzione
  • Jeff Bhasker – produzione (tracce 1-4, 6-10), produzione esecutiva
  • Tyler Johnson – produzione (tracce 1, 3, 4, 6-10)
  • Alex Salibian – produzione (tracce 1, 3, 4, 6-10)
  • Kid Harpoon – produzione e registrazione (traccia 5)
  • Ryan Nasci – registrazione, missaggio (tracce 1, 4 e 10)
  • Mark "Spike" Stent – missaggio
  • Matt Dyson – assistenza al missaggio (tracce 2, 3, 5-9)
  • Chris Gehringer – mastering

Successo commerciale modifica

L'album ha debuttato alla vetta della Official Albums Chart nel Regno Unito, vendendo oltre 57 000 copie durante la prima settimana di messa in vendita.[34] Ha inoltre debuttato alla cima alla classifica Billboard 200 negli Stati Uniti, con oltre 230 000 unità vendute, di cui 193 000 copie pure.[35]

Classifiche modifica

Classifiche di fine anno modifica

Classifica (2017) Posizione
Islanda[43] 38
Classifica (2018) Posizione
Islanda[44] 72
Classifica (2020) Posizione
Australia[45] 54
Belgio (Fiandre)[46] 50
Croazia[47] 28
Irlanda[48] 48
Islanda[49] 46
Paesi Bassi[50] 77
Portogallo[51] 40
Regno Unito[52] 89
Svezia[53] 69
Ungheria[54] 100
Classifica (2021) Posizione
Australia[55] 47
Austria[56] 64
Belgio (Fiandre)[57] 47
Islanda[58] 42
Italia[59] 73
Paesi Bassi[60] 44
Portogallo[61] 16
Stati Uniti[62] 137
Svezia[63] 77
Ungheria[64] 94
Classifica (2022) Posizione
Australia[65] 37
Austria[66] 52
Belgio (Fiandre)[67] 34
Islanda[68] 37
Lituania[69] 48
Regno Unito[70] 64
Paesi Bassi[71] 32
Svezia[72] 86
Classifica (2023) Posizione
Portogallo[73] 28

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Ann Powers, Styles Of The Times, su National Public Radio, 16 maggio 2017. URL consultato il 7 luglio 2017.
  2. ^ a b c d (EN) Anjali Raguraman, Soft rock with an edge, su The Straits Times, 17 maggio 2017. URL consultato il 25 giugno 2017.
  3. ^ a b (EN) Aidin Vaziri, Review: Harry Styles, 'Harry Styles', su San Francisco Chronicle, 24 maggio 2017. URL consultato il 10 luglio 2017.
  4. ^ a b (EN) Tim Sendra, Harry Styles, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 14 maggio 2017.
  5. ^ a b Damiano Pandolfini, Harry Styles - Harry Styles, su Ondarock, 15 maggio 2017. URL consultato il 18 dicembre 2019.
  6. ^ a b (EN) Rob Sheffield, Review: Harry Styles Is a True Rock Star on Superb Solo Debut, su Rolling Stone, 12 maggio 2017. URL consultato il 14 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2017).
  7. ^ (DE) Harry Styles - Harry Styles – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 29 marzo 2022.
  8. ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 2020, su Ultratop. URL consultato l'8 giugno 2020.
  9. ^ (DE) Harry Styles – Harry Styles – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 4 maggio 2022.
  10. ^ (IS) TÓNLISTINN - PLÖTUR, su Félag Hljómplötuframleiðenda. URL consultato il 4 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2022).
  11. ^ (NO) Troféoversikt - 2018, su IFPI Norge. URL consultato il 19 maggio 2018.
  12. ^ (NL) Goud/Platina, su Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 14 ottobre 2018.
  13. ^ (PT) TOP AFP/AUDIOGEST - Semana 03 de 2022 - De 14 de Janeiro a 20 de Janeiro de 2022 (PDF), su Associação Fonográfica Portuguesa. URL consultato il 26 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2022).
  14. ^ (EN) RIAS Gold and Platinum Awards, su Recording Industry Association Singapore. URL consultato il 24 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2021).
  15. ^ (SV) Harry Styles – Sverigetopplistan, su Sverigetopplistan. URL consultato il 28 maggio 2021.
  16. ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 2 gennaio 2019.
  17. ^ (EN) ARIA Accreditations - October 2022 (PDF), su dropbox.com. URL consultato l'8 novembre 2022.
  18. ^ (PT) Harry Styles – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 4 luglio 2023.
  19. ^ (EN) Harry Styles – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 14 ottobre 2018.
  20. ^ (DA) Harry Styles, su IFPI Danmark. URL consultato il 18 ottobre 2023.
  21. ^ (FR) Harry Styles - Harry Styles – Les certifications, su SNEP. URL consultato il 21 aprile 2023.
  22. ^ Harry Styles (certificazione), su FIMI. URL consultato il 6 giugno 2022.
  23. ^ (ES) Certificaciones, su Asociación Mexicana de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato l'8 ottobre 2022. Digitare "Harry Styles" in "Título".
  24. ^ (EN) Official Top 40 Albums - 13 March 2023, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 12 marzo 2023.
  25. ^ (PL) oficjalna lista wyróżnień, su OLiS. URL consultato il 21 dicembre 2023. Digitare "Harry Styles" in "wyszukaj interesującą Cię frazę".
  26. ^ (EN) Harry Styles, su British Phonographic Industry. URL consultato il 26 ottobre 2020.
  27. ^ (EN) Harry Styles - Harry Styles – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 21 settembre 2023.
  28. ^ (EN) Gil Kaufman, Harry Styles Self-Titled Debut Due May 12, Check Out Tracklist, su Billboard, 13 aprile 2017. URL consultato il 10 maggio 2017.
  29. ^ (EN) Lauren Tom, Harry Styles Debuts Cover Art for First Solo Single, 'Sign of the Times', su Billboard, 31 marzo 2017. URL consultato il 10 maggio 2017.
  30. ^ (EN) Lewis Abbey, One Direction: Zayn Malik Confirms Departure From Band, su Inveterate, 25 marzo 2015. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
  31. ^ a b c (EN) Cameron Crowe, Harry Styles: Singer Opens Up About Famous Flings, Honest New LP, su Rolling Stone, 18 aprile 2017. URL consultato il 7 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2018).
  32. ^ (EN) Eve Barlow, Harry Styles' Solo Album: A Track-by-Track Breakdown, su Variety, 12 maggio 2017. URL consultato il 7 luglio 2017.
  33. ^ (EN) Harry Styles, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 7 giugno 2017.
  34. ^ (EN) Rob Copsey, Harry Styles secures Official UK Albums Chart Number 1, su Official Charts Company, 19 maggio 2017. URL consultato il 26 maggio 2017.
  35. ^ (EN) Keith Caulfield, Harry Styles Debuts at No. 1 on Billboard 200 Albums Chart, su Billboard, 21 maggio 2017. URL consultato il 22 maggio 2017.
  36. ^ (ES) Los discos más vendidos de la semana, su diariodecultura.com.ar. URL consultato il 19 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2021).
  37. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (NL) Harry Styles - Harry Syles, su Ultratop. URL consultato il 26 maggio 2017.
  38. ^ (EN) Harry Styles - Chart history (Canadian Albums), su Billboard. URL consultato il 26 maggio 2017.
  39. ^ (EN) Official Irish Albums Chart Top 50: 19 May 2017 - 25 May 2017, su Official Charts Company. URL consultato il 26 maggio 2017.
  40. ^ (EN) NZ Top 40 Albums Chart, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 26 maggio 2017.
  41. ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 19 May 2017 - 25 May 2017, su Official Charts Company. URL consultato il 26 maggio 2017.
  42. ^ (EN) Harry Styles - Chart history (Billboard 200), su Billboard. URL consultato il 26 maggio 2017.
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  45. ^ (EN) ARIA Top 100 Albums for 2020, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 15 gennaio 2021.
  46. ^ (NL) Jaaroverzichten 2020, su Ultratop. URL consultato il 18 dicembre 2020.
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  68. ^ (IS) TÓNLISTINN – PLÖTUR – 2022, su Plötutíðindi. URL consultato il 9 marzo 2024 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2024).
  69. ^ (LT) 2022 metų klausomiausi (TOP 100), su AGATA. URL consultato il 25 febbraio 2023.
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  71. ^ (NL) JAAROVERZICHTEN - Album 2022, su Dutch Charts. URL consultato il 3 gennaio 2023.
  72. ^ (SV) Årslista Album, 2022, su Sverigetopplistan. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  73. ^ (PT) TOP AFP/AUDIOGEST - Semanas 01 a 52 de 2023 - De 30/12/2022 a 28/12/2023 (PDF), su Associação Fonográfica Portuguesa. URL consultato il 10 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2024).

Collegamenti esterni modifica

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