Imiri Sakabashira

Fumettista e pittore giapponese

Imiri Sakabashira (逆柱 いみり?, Sakabashira Imiri; Shizuoka, 14 luglio 1964) è un fumettista e pittore giapponese.

Biografia modifica

Ha lavorato per la rivista Garo dove debuttò sul numero 300 del 1989 con le storie brevi Kujira (くじら?), Umiushi (ウミウシ?), Tane (タネ?) e Fukura hagi (ふくらはぎ?)[1]. Le sue opere rientrano nella tradizione del manga alternativo, onirico e gekiga: genere introdotto, tra gli altri, dal mangaka Yoshiharu Tsuge, che ne fu uno dei maggiori esponenti alla fine degli anni sessanta, la lettura della sua opera, particolarmente di Nejishiki (ねじ式?) del 1968, lo colpì profondamente da spingerlo a diventare anche lui mangaka. Il suo stile si forma anche nel solco della corrente Heta-uma[2], costruita sul rifiuto delle convenzioni stabilite, sia di stile che di contenuto, e ribelle all’estetica cristallizzata della cultura giapponese[3].

(EN)

«Japan has been traumatised by disasters throughout its history: war, nuclear, earthquakes. Consumer society wants to make us forget them, but many of these artists are expressing through their work this deep trauma»

(IT)

«Il Giappone è stato traumatizzato da catastrofi nel corso della sua storia: guerre, nucleare, terremoti. La società consumistica vuole farci dimenticare, ma molti di questi artisti esprimono attraverso il loro lavoro questo profondo trauma»

In questo calderone di sperimentazione variegata, Sakabashira trova una sua personale collocazione e peculiarità. Le sue opere sono caratterizzate da narrazioni illogiche, incoerenti, raccontate in ambientazioni architettoniche e tecnologiche pre-boom economico, e popolate da fantasie tratte dall'immaginario yōkai (妖怪? lett."spettri o demoni"), kaijū (怪獣? lett."mostri misteriosi") , kaijin (怪人? lett."mostri umanoidi") e daikaijū (大怪獣? lett."mostri giganti")[3][4] che appaiono ispirati dal lavoro di Eiji Tsuburaya[5], graficamente ricche di particolari e con lunghe sequenze visive[2].

(JA)

«怪獣 怪人 妖怪 ロボット レスラー スーパーカー 映画 音楽など中学時代からの愛するモノに変化はほぼなし!»

(IT)

«L’amore per kaijū, kaijin, yōkai, robot, supercar, film, musica e altro è rimasto quasi immutato fin dalle scuole medie!»

Opere modifica

Pubblicate in Giappone modifica

Pubblicate in Italia modifica

Note modifica

  1. ^ (JA) 月刊漫画ガロ 1989年10月号、1990年11月号/青林堂, su blog.livedoor.jp, 27 ottobre 2013.
  2. ^ a b I mostri della pietà filiale – The Box Man di Imiri Sakabashira [collegamento interrotto], su BeComix.
  3. ^ a b (FR) HETA-UMA, collana Catalogo dell'esposizione Mangaro, Taco Che, 2014.
  4. ^ (EN) Imiri Sakabashira, The Box man, Drawn & Quarterly Pubns, 2009.
  5. ^ (EN) Oliver Ho, Unpacking 'The Box Man', su PopMatters, 21 gennaio 2010.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN107053258 · ISNI (EN0000 0000 7721 3064 · LCCN (ENno2010015530 · NDL (ENJA00380092 · WorldCat Identities (ENlccn-no2010015530