Maurice Asselin
Maurice Asselin (Orléans, 24 giugno 1882 – Neuilly-sur-Seine, 27 settembre 1947) è stato un pittore e incisore francese.
Maurice Asselin è noto in particolare per le sue figure femminili, fra cui numerosi nudi, colte spesso in scene di maternità, nelle quali egli raggiunse dei rari livelli di delicatezza. Fu autore anche di pregevoli nature morte e di paesaggi della Bretagna, nonché abilissimo acquarellista.
Biografia
modificaMaurice Asselin nacque a Orléans, figlio di un cocchiere e di una tabaccaia che aprirono un ristorante in rue Sainte-Catherine. Terminati gli studi secondari alla scuola Sainte-Croix, nel 1899 venne assunto come apprendista commesso nella ditta di tessuti "Aux Travailleurs", per poi passare, l'anno seguente, in una manifattura di materiali tessili a Parigi. Tornò ad Orléans nel 1901 e vi rimase fino al 1903 (suo padre morì nel 1902), per poi tornare a Parigi. Asselin portava sempre con sé sin dall'infanzia un quaderno da disegno su cui appuntava vedute dei luoghi che visitava: Orléans, Tigny, Saint-Hilaire-Saint-Mesminil, etc. A Parigi entrò nell'École nationale supérieure des beaux-arts e divenne allievo di Fernand Cormon. Ma quel tipo di insegnamento accademico non lo appagava ed egli preferì integrarlo e superarlo con uno studio approfondito delle opere di Paul Cézanne e degli impressionisti che poteva osservare al Museo del Luxembourg e al Louvre. Dovette poi interrompere gli studi perché colpito da un inizio di tubercolosi che lo costrinse a ricoverarsi per un certo tempo in un sanatorio dell'Auvergne.
Maurice Asselin scoprì la Bretagna nel 1905, anno in cui a Moëlan-sur-Mer conobbe il pittore Jacques Vaillant.[1] Tornò in Bretagna, innamorato dei suoi paesaggi, anche nel 1906 e nel 1907. Nel 1906 espose per la prima volta nel Salon degli indipendenti e l'anno seguente nel Salon d'autunno. Nel 1908 partì per l'Italia, dove si spostò da maggio a ottobre in bicicletta da Roma a Firenze, fermandosi ad Anticoli Corrado, Assisi e Siena. Vi tornò nel 1910, visitando Genova e Napoli con una lunga sosta a Roma. Infine, durante l'estate, affittò un piccolo atelier ad Anticoli Corrado, dove iniziò a dipingere i suoi nudi femminili.[2]
Dopo l'esperienza italiana Asselin effettuò numerosi viaggi a Londra, a partire dal 1912. L'anno seguente fece la sua prima mostra personale nella capitale britannica e vi soggiornò anche fra il '14 e il '16, abitando nella casa dell'amico Walter Sickert, in Red Lion Square.[3] Nella cronaca mensile che Sickert teneva sul The Burlington Magazine, si trova annotato, nel dicembre 1915, uno studio comparativo delle opere di Asselin e di Roger Fry,[4] nella cui conclusione si afferma la superiorità di Asselin.
Durante la prima guerra mondiale, per iniziativa del generale Gustave Léon Niox, direttore dei Musei dell'Esercito a Parigi, nel 1916 fu creata una Commissione che selezionò degli artisti non richiamati alle armi che illustrassero aspetti del conflitto, ma senza esaltazioni patriottiche, per un'autentica pittura storica. I pittori incaricati andavano dai vecchi nabis come Pierre Bonnard, Édouard Vuillard, Félix Vallotton, Maurice Denis, ai nuovi paesaggisti post-Cézanne, fra i quali venne incluso anche Maurice Asselin, assieme a Louis Charlot, Henri Lebasque, Henry Ottmann, Gaston Prunier, Jules-Émile Zingg. La presenza di Asselin nelle collezioni del museo della guerra ci rammenta del suo impegno nelle "Missoni di artisti nell'esercito, nel 1917".[5]
Nel settembre del 1919 Maurice Asselin prese moglie e dal matrimonio nacquero tre figli: Bernard nel 1922, Jean nel 1923 e Georges nel 1925. A questo fatto si lega il tema della maternità che compare spesso, con grande tenerezza, nelle sue opere.[6] Asselin tornò in Bretagna negli anni 20 e vi ritrovò vecchie amicizie: Pierre Mac-Orlan, Jacques Vaillant e Pierre-Eugène Clairin, che prendevano alloggio all'Hôtel de la Poste di Pont-Aven.[7][8] Nel 1925, in compagnia del pittore André Fraye, Asselin fece un viaggio lungo le regioni e le coste del Mediterraneo e la Provenza:(Marsiglia, Sainte-Maxime, Saint-Tropez, Le Luc, Avignone, Orange). Rientrato a Parigi lasciò Montmartre per stabilirsi a Neuilly-sur-Seine in rue du Bois-de-Boulogne, in una abitazione-atelier che fece progettare all'architetto Pierre Patout.[9]
Nel 1927 Maurice Asselin tornò nel sud della Francia con tutta la famiglia, ma già dal 1930 riprese a viaggiare e a soggiornare in Bretagna. Tornò a Concarneau nel 1930, a Douarnenez nel 1931, a Beuzec-Conq nel 1932, a Pont-Aven sino al 1938, a Kerdruc nel 1939, frequentando sempre un gruppo di pittori fra cui Pierre-Eugène Clairin, Émile Compard, Ernest Correlleau, Fernand Dauchot, Émile Jourdan, Jean Puy, René Thomsen, e di letterati, quali Pierre Mac Orlan, Max Jacob e Liam O'Flaherty, di cui abbozzò il ritratto. Ma l'avvento della seconda guerra mondiale costrinse Asselin ad un ulteriore spostamento. Dal meridione della Francia egli, e tutta la famiglia, si trasferirono a Chalonnes-sur-Loire, dove il dottor Plessis lo accolse sino all'armistizio del giugno 1940.
Fu questo un periodo triste e difficile, sia sotto il profilo psicologico (Asselin patì molto la disfatta francese e l'occupazione nazista), sia sotto il profilo fisico, poiché un forte reuma articolare all'anca gli rese assai penoso il camminare. Queste sofferenze influenzarono direttamente la sua pittura. La sua tavolozza s'indurì, divenne aspra, e ciò si avverte nei suoi "nudi rossi" e nelle nature morte floreali. Nel 1945 si recò in Bretagna per l'ultima volta all'Hotel de la Poste di Pont-Aven.
Ricoverato all'Ospedale Saint-Antoine di Neuilly-sur-Seine nel 1947, venne operato dal professor Bergeret, ma morì pochi giorni dopo, il 27 settembre, a 65 anni.
La critica
modificaBernard Dorival ha collocato Maurice Asselin, assieme a Edmond Ceria, André Dunoyer de Segonzac, Charles Dufresne, Paul-Élie Gernez, Louise Hervieu, Maurice Loutreuil e Henry de Waroquier, fra i pittori della "reazione realista", i quali all'idealismo e al verismo fotografico della tradizione accademica del XIX secolo preferirono lo schietto realismo degli impressionisti e la sincerità con cui questi ultimi interrogavano la natura. Contro l'irrealismo dei cubisti essi si dichiararono eredi dei maestri indipendenti degli ultimi 20 anni del 1800, eleggendo Gustave Courbet come padre spirituale del loro movimento. Citando Maurice Asselin, Bernard Dorival sottolinea significativamente la sua affermazione: «... se amate veramente la pittura, non le chiedete di essere soltanto una decorazione per le pareti della vostra abitazione, ma di essere, prima di tutto, un alimento per la vostra vita interiore», dichiara Maurice Asselin, e prosegue: «nessuna combinazione cerebrale, nessuna teoria può far nascere un'opera d'arte... l'arte scaturisce dallo sbalordito amore della vita».[10]
«Pittura sobria, un poco fredda, solidamente costruita su una matrice geometrica... Per la verità essa è volontariamente proletaria, ma la sincerità dell'artista esplode, sfiora ogni pennellata e poi traspare. Con Asselin, nessun interno è ricco, sontuoso, borghese, pieno di elementi vistosi, ma (al contrario) egli mostra studi di poeti, di attori, di artisti, stanze di lavoratori, modeste, semplici, arredate in modo approssimativo, con fiori freschi e belli, messi in evidenza su tavolini rustici. L'artista ci presenta dei ritratti d'una somiglianza perfetta e le sue preferenze vanno agli scrittori, ai poeti, agli artisti che egli sorprende nella loro intimità... Jules Romains medita sul suo balcone, inventando, forse, qualche appassionato poema di unanimità. Dietro di lui la città, con il suo ruzzolare di tetti rossicci e blu, i suoi comignoli rosso vivo, come fiamme sotto il sole. Asselin ha ottenuto in quell'opera uno dei suoi più riusciti controluce. Paul Bour, disteso su una sedia a dondolo, legge un libro. Émile Jourdan, col cappello grigio sull'orecchio, sembra un moderno moschettiere: il suo profilo aquilino si staglia, netto, evidente, conciso, ben valorizzato... Maurice Asselin ama la bellezza dei profili femminili. I suoi nudi ben disegnati si offrono ai nostri occhi senz'alcuna frivolezza. La loro plasticità e i loro toni cromatici fanno talvolta pensare a Félix Valloton; e questo non è certamente un modesto omaggio che rendo all'artista.»
- Georges Turpin[11]
«Nudi, fiori, paesaggi, figure, sono dipinti nella luce con quella sobrietà e quella solidità che conferiscono forza a tutto ciò che Asselin dipinge. E le parti più spoglie della sua pittura non escludono comunque una ricchezza, nella luce dove, su un fondo di grigiore, il piumaggio di un fagiano o la sontuosità d'un fiore appaiono in tutta la loro magnificenza. Ed è un incanto...»
- Le Figaro, rubrica « Courrier des arts », maggio 1937.
«Per Asselin, la sensibilità deve essere la ragione stessa dell'arte.»
- Gaston Diehl[12]
«Ringrazio Maurice Asselin, pittore della luce spirituale degli uomini e delle cose, perché quei suoi paesaggi ormai scomparsi e quei personaggi divenuti fantasmi letterari dimorano oggi nella realtà di quelle testimonianze il cui insieme ha creato la nostra personalità e la nostra ragione di esistere onorevolmente.»
- Pierre Mac Orlan
«Intimista raffinato, Maurice Asselin sapeva irradiare, con una luce sottile, i suoi personaggi rappresentati negli atteggiamenti della vita quotidiana, dipinti con un impasto chiaro e delicato, sostenuto da un tratto leggero e preciso; essi vivono di una vita al tempo stesso segreta e naturale. Quanto ai suoi acquarelli, bagnati da una luce limpida, con solo il necessario di bianco e di colore, essi collocano Asselin fra i migliori acquarellisti dell'epoca.»
- Pierre Imbourg.
«La sottigliezza dei suoi mezzi-toni compone un universo sognante.»
- René Huyghe e Jean Rudel[13]
«Egli resta uno dei rappresentanti più dotati del realismo della Scuola di Parigi, che fece la sintesi di tutte le discipline precedenti.»
- Gérald Schurr[14]
«E' proprio restando vicino alla vita che egli dipinge scene intimiste, calde, nel ritrarre i componenti della sua famiglia, in particolare sua moglie e i suoi amici. Ed è con emozione che egli crea i suoi paesaggi, soprattutto quando si tratta di acquarelli dai tratti rapidi e luminosi.»
- Alain Pizerra[15]
Opere
modificaNelle collezioni pubbliche
modifica- Algeri, Museo nazionale di belle arti, sezione stampe: incisioni.
- Gand, Museo di belle arti.
- Copenaghen, Museo di Copenaghen.
- Boston, Museo di belle arti.
- Los Angeles, Museo d'arte della contea.
- New York:
- Brooklyn Museum.
- Museum of Modern Art : Maternité, lithografie.
- Aix-les-Bains, Museo Faure: Modèle nu au fauteuil.
- Albi, Museo Toulouse-Lautrec: Portrait d'Édouard Branly, 1936.
- Bagnols-sur-Cèze, Museo Albert-André: La Rue de Tournon à Paris.
- Brest, Museo di belle arti: Le repos du modèle, olio su tela.
- Cambrai, Museo di Cambrai: Le Café dans le jardin[16].
- Grenoble, Museo di Grenoble: Portrait de Jean Pellerin à Concarneau, 1920.
- Guéret, Museo de la Sénatorerie: Jeune femme au piano, 1927.
- Lione, Museo di belle arti.
- Nanterre, "La contemporaine": La Mobilisation.
- Nantes, Museo di belle arti: Maternité, 1923, olio su tela.
- Orléans, Museo di belle arti: Nu allongé, 1912[17].
- Parigi:
- Biblioteca nazionale di Francia : Portraits de Maurice Farina, dessins, fonds Maurice Farina.
- Ministero degli Affari Esteri: Bassin de Concarneau.
- Museo d'arte moderna: Aux Glénans, c. 1932-1935, disegno acquarellato.
- Museo nazionale d'arte moderna:
- Le Café dans le jardin, 1922.
- Checy, 1927.
- L'Arven de Rosbraz, 1938, acquarello.[18]
- L'Arc de triomphe de la place du Carrousel, 1938.
- Péronne, Museo Alfred-Danicourt.[19]
- Pont-Aven, Museo di Pont-Aven:
- Autoportrait.
- La Jetée de Brigneau[20]
- Rennes, Museo di belle arti: Vue de Raguenès, 1906, carboncino e acquarello.[21]
- Saint-Brieuc, municipio: Curnonsky en Bretagne, deposito del Fondo nazionale d'arte contemporanea.
- Versailles, Museo Lambinet: Barques au port, acquarello.
- Localizzazione sconosciuta : Curnonsky à la table de Mélanie Rouat, 1927, olio su tela. Già in dotazione al Museo del Luxembourg di Parigi.
- Christchurch, Pierre Mac Orlan, Peintures de Mauice Asselin, edizioni Galerie Roger Dequoy, 1941.
- Amsterdam, Stedelijk Museum.
- L'Aia, Museo municipale.
- Cambridge, Università di Cambridge, Fitzwilliam Museum: Bateaux.
- Cheltenham, Deux jeunes filles lisant, olio su tela[22].
- Leeds, Leeds City Museum.
- Londra, British Museum.
- Manchester, Whitworth Art Gallery.
- Wakefield, The Hepworth Wakefield: Anémones, olio su tela.
- Ginevra, Museo del Petit Palais di Ginevra:
- Les Péniches, 1913, olio su tela.
- Jeune femme se dénudant, c.1927, olio su tela[23]
Nelle collezioni private
modifica- Già nella collezione Pierre Mac Orlan, localizzazione attuale sconosciuta.
- Già nella collezione Marius Borgeaud,[24], Portrait de Marius Borgeaud, localizzazione attuale sconosciuta.
Opere riprodotte su testi
modifica- Francis Carco, Rien qu'une femme, 13 acqueforti di Maurice Asselin, Parigi, ediz. Georges Crès, 1923.
- Essai sur l'histoire de la lithographie en France - Les peintres lithographes de Édouard Manet a Henri Matisse, portfolio di 16 litografie. fra cui Maternité di Maurice Asselin. Parigi, Edmond Frapier, Galerie des peintres-graveurs, 1924.[25]
- Jules Romains, Mort de quelqu'un, 24 acqueforti di Maurice Asselin, 350 esemplari numerati, Parigi, ediz. Georges Crès, 1927.
- Tristan Corbière, La Rapsode foraine et le Pardon de Sainte-Anne, litografie di Maurice Asselin, Parigi, ediz. Georges Crès, 1929.
- Gabriel-Joseph Gros, Le bouquet de la mariée, 630 esemplari, "punte secche" o acqueforti di Albert André, Maurice Asselin, Valdo Barbey, Michel Ciry, Jean-Joseph Crotti, Hermine David, Othon Friesz, Édouard Goerg, Edmond Heuzé, Marie Laurencin, André Marchand, Kostia Terechkovitch, Louis Touchagues, Louis Valtat, Parigi, ediz. Marcel Saultier, 1945.
- Maurice Asselin, con prefazione di Gaston Diehl, 10 stampe originali, Parigi, ediz. Rombaldi, 1946.
- Paul Yaki, Montmartre, terre des artistes, illustrazioni di Maurice Asselin, Jean Aujame, René Collamarini e Max Jacob, Parigi, ediz. G. Girard, 1947.
Mostre personali
modifica- Galleria Eugène Blot, Parigi, febbraio 1909, 1911.
- Galleria Devambez, 1911.
- Museo di Copenaghen, 1911.
- Galleria Druet, Parigi, 1911, 1917, 1924.
- Galleria Levesque, Parigi, 1911.
- Carfax & Co, Londra, febbraio 1913.
- Galleria Georges Pesson, Parigi, novembre 1919.
- Galleria Marcel Bernheim, maggio 1921, maggio 1937[26], 1939.
- American's Women Club, Parigi, 1935.
- Cent toiles et aquarelles de Maurice Asselin, Tokyo, 1935.
- Galleria Charpentier, Parigi, maggio 1935, 1943 (Cent aquarelles d'Asselin), 1945.
- Galleria Saluden, Brest, 1936.
- Galleria Roger Dequoy, Parigi, 1941.
- Galleria Jacques Dubourg, Parigi, 1943.
- Galleria André Maurice, Parigi, giugno-luglio 1950, 1953, dicembre 1954 - gennaio 1955, ottobre 1957 (retrospettiva, decimo anniversario della morte di Asselin).[27]
- Galleria René Drouet, Parigi, marzo-aprile 1961.
- Galleria Nichido, Tokyo, 1969.
- Galleria Schmidt, Parigi, febbraio-marzo 1970.
- Galleria Daniel Péron, Pont-Aven, Hommage à Maurice Asselin - Soixante-dix toiles, aquarelles et dessins, luglio-settembre 1983.[28]
- Museo di Pont-Aven, Maurice Asselin et la Bretagne, aprile-giugno 2002.[29][30]
Mostre collettive
modifica- Salon des indépendants, Parigi, dal 1906[31]
- Salon d'automne, Parigi, dal 1907 al 1942 (illustrazione della copertina del catalogo nel 1936).
- Salon des Tuileries, Parigi, 1909.
- Maurice Asselin, Charles Camoin, Henri Manguin, Albert Marquet, Jean Puy, Maurice de Vlaminck, Moderne Galerie, Monaco di Baviera, 1909.
- Maurice Asselin, Lucien Mainssieux, Claude Rameau, Galleria Druet, Parigi, 1913.
- Mostra dell'"Association des artistes de Hambourg", Amburgo, novembre-dicembre 1919.[32]
- Le premier groupe - Maurice Asselin, Albert Marquet..., Galleria Marcel Bernheim, 1920.
- Mostra "Petites Tuileries" - Quaranta pittori dell'École de Paris : Maurice Asselin, André Bauchant, Charles Kvapil, Henri Lebasque, Mela Muter, Anders Osterlind, Valentine Prax, Jean Puy, Jean Souverbie, Pierre Tal-Coat, René Thomsen, Dallas Public Art Gallery, Dallas, marzo-aprile 1932.[33]
- Mostra dell' Onzième groupe des artistes de ce temps : Maurice Asselin, Charles Camoin, Henri Manguin, Albert Marquet, Jean Puy, Parigi, dicembre 1935-gennaio 1936.[34]
- Ausstellung Französischer Kunst den Gegenwart, Preussische Akademie der Künste, Berlino, giugno 1937.[35]
- Le quatrième Salon de mai à Orléans, Museo di belle arti di Orléans, 1948.[36]
- Mostra non datata: Maurice Asselin (peintures) et Louis Dejean (sculptures), Galleria Pigalle, Parigi.
- Marius Borgeaud ou la magie de l'instant, Fondazione Gianadda, Martigny, novembre 2001-gennaio 2002.[37]
- Les peintres graveurs et la mer, Espace Mélanie, Riec-sur-Bélon, agosto 2007.[38]
- Da Gauguin a Marcel Gromaire, la nascita di un museo, Museo di Pont-Aven, agosto-settembre 2012.
- Boire aux Champs libres, Rennes, novembre 2015-aprile 2016.[39]
Onorificenze
modifica- Ufficiale della Légion d'honneur.
- Membro dell'Académie des gastronomes.
Galleria d'immagini
modifica- Paesaggi
-
Veduta di un giardino
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Il mulino San Giorgio
-
Riva del fiume e ponte
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Il villaggio di S. Ilario
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Barche a vela a Belon
- Figure femminili
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Donna che cuce, 1924
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Ragazza che legge
-
Giovane donna in poltrona
-
Interno con donna seduta
-
La lettrice
- Nudi
-
Il riposo della modella
-
La modella
-
Donna assopita
-
Nudo nell'atelier
-
Nudo sul divano
-
Nudo seduto
Note
modifica- ^ Jacques Vaillant, pittore francese nato nel 1879 e morto nel 1934.
- ^ Anticoli Corrado in quel periodo era molto nota nell'ambiente artistico, per l'avvenenza delle sue giovani. Per diversi anni esse scesero a Roma per fare da modelle presso i pittori e le accademie e, a loro volta, molti artisti si recavano ad Anticoli per ritrarle. La tradizione si protrasse sino agli anni venti.
- ^ Sickert - Paintingd and drawings, Yale University Press, 2006.
- ^ Testo integralemente ripreso col titolo di Roger Fry, Maurice Asselin in: (EN) Walter Sickert, The complete writings on art, edito da Anna Gruetzner Robins, Oxford University Press, 2000, p. 396-399.
- ^ François Robichon, Peindre la Grande Guerre 1914-1918 - Les missions d'artistes aux armées en 1917, Éditions CERMA.
- ^ Georges Asselin, Maurice Asselin et la Bretagne, ediz. Museo di Pont-Aven, 2002.
- ^ Pont-Aven Histoire et Patrimoine, Renouveau artistique à l'entre-deux-guerres Archiviato il 7 ottobre 2018 in Internet Archive..
- ^ Séverine Palmade, L'Hôtel de la Poste - Au rendez-vous des artistes, chez Ernest et Julia Correlleau, Société des amis du Musée de Pont-Aven, 2000.
- ^ "Cité de l'architecture et du patrimoine", Le projet Maurice Asselin (1923), archivi Pierre Patout.
- ^ Bernard Dorival, "La réaction réaliste et ses conséquences", in Les peintres du XIXe siècle, du cubisme à l'abstraction - 1914-1957, edizioni Pierre Tisné, Parigi, 1957, pag. 20-33.
- ^ Georges Turpin, « Maurice Asselin, un jeune peintre moderne d'avant-garde, expose à la Galerie Eugène Druet », Lutetia, revue artistique, littéraire, théâtrale, gennaio 1918.
- ^ Maurice Asselin, dix estampes originales, Éditions Rombaldi, 1946. Prefazione di Gaston Diehl.
- ^ René Huyghe e Jean Rudel, L'art et le monde moderne, ediz. Larousse, 1970, tomo 2, pag. 65.
- ^ Gérald Schurr, Les petits maîtres de la peinture, valeur de demain, Les Éditions de l'Amateur, 1975, tomo 1, pag. 149.
- ^ Alain Pizerra, Maurice Asselin, nel "Dictionnaire Bénézit", ediz. Gründ, 1999, tomo 1, pag. 506-507.
- ^ Réunion des musées nationaux, Maurice Asselin dans les collections.
- ^ Musée des beaux-arts d'Orléans, Nu allongé, su Flickr.
- ^ Centro Pompidou, L'Arven de Rosbraz.
- ^ David de Souza, « L'incroyable destin des collections du Musée Alfred-Danicourt », In Situ, revue des patrimoines, n°25, 2014.
- ^ Association des amis du musée de Pont-Aven, Maurice Asselin dans les collections Archiviato il 13 marzo 2017 in Internet Archive..
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- ^ Jean-Jacques Lévêque, Les Années folles, 1918-1939 : le triomphe de l'art moderne, ACR Édition, 1992.
- ^ Altro frequentatore della Bretagna, il pittore Marius Borgeaud fu anche vicino di casa di Maurice Asselin, in rue Lamarck a Parigi.
- ^ Collections du Museum of Modern Art, New York, Portfolio de lithographies "Essai sur l'histoire de la lithographie en France".
- ^ Rubrica « Le courrier des arts », Le Figaro, maggio 1937.
- ^ Pierre Imbourg, « Maurice Asselin », Journal de l'amateur d'art, n°198, 25 ottobre 1957, pag. 8.
- ^ Gérald Schurr, « Les expositions de l'été », La Gazette de l'Hôtel Drouot, n°27, 8 luglio 1983, pag.16.
- ^ Le Télégramme, Maurice Asselin, disciple de Gauguin, 17 avril 2002, su letelegramme.fr. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2019).
- ^ Le Télégramme, Pont-Aven: l'autoportrait de Maurice Asselin offert au musée, 20 aprile 2002, su letelegramme.fr. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2019).
- ^ AA.VV., Un siècle d'art moderne - L'histoire du Salon des indépendants, ediz. Denoël, 1984.
- ^ Association des artistes de Hambourg, fiche d'exposition, 1919, su pgirieud.asso.fr. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2018).
- ^ Catalogo dell'esposizione Petites Tuileries - Quarante peintres de l'École de Paris, Dallas Public Art Gallery, 1932.
- ^ Archives du Musée d'art moderne de la ville de Paris, Onzième groupe des artistes de ce temps, 1935
- ^ Michèle C. Cone, « French art of the present in Hitler's Berlin », The Art Bulletin, vol.80, n°3, College Art Association, settembre 1998
- ^ Jean-Louis-Gautreau, « Le quatrième Salon de mai présenté à Orléans », Revue annuelle des amis de Roger Toulouse, n°10, settembre 2005, su roger-toulouse.com. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2018).
- ^ Fondation Pierre Gianadda, Marius Borgeaud ou la magie de l'instant, présentation de l'exposition, 2001, su gianadda.ch. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 26 novembre 2015).
- ^ Ville de Riec-sur-Bélon, Les peintres graveurs et la mer, présentation de l'exposition, 2007, su riecsurbelon.fr. URL consultato il 22 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2018).
- ^ Marie Christine Blet, Exposition "Boire aux Champs Libres", Unidivers, 10 novembre 2015
Bibliografia
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- Raymond Escholier, Maurice Asselin, peintre et lithographe, Parigi, ediz. Georges Crès, 1926.
- Charlotte Adrianne, « Maurice Asselin Le Peintre de la tendresse », in L'Officiel de la Mode, n.70, 1927.
- René-Jean, M. Asselin, ediz. Crès Georges et Cie, 1928.
- Pierre Mac Orlan, Peintures de Maurice Asselin, Parigi, Galleria Roger Dequoy, 1941.
- René-Jean, Asselin : Œuvres Récentes, Parigi, Galleria Jacques Dubourg, 1943.
- Francis Carco, Maurice Asselin, ediz. Gallimard, 1945.
- Raymond Nacenta, Maurice Asselin, ediz. Galerie Charpentier, 1945.
- Roland Dorgelès, Bouquet de bohème, ediz. Albin Michel, 1947.
- Pierre Mac Orlan, Le Mémorial du petit jour (mémoires), ediz. Gallimard, 1955.
- Bernard Dorival, Les Peintres du XXe siècle, du cubisme à l'abstraction - 1914-1957, Parigi, ediz. Pierre Tisné, 1957.
- Marc Sandoz, Éloge De Maurice Asselin, incisioni originali di Maurice Asselin, ediz. Manuel Bruker, 1959.
- Tokushichi Hasegawa, Maurice Asselin, Tokyo, ediz. Nichido Garo, 1969.
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- René Huyghe e Jean Rudel, L'art et le monde moderne, tomo 2, ediz. Larousse, 1970.
- Gérald Schurr, Les Petits Maîtres de la peinture, valeur de demain, tomo 1, Le "Éditions de l'Amateur", 1975.
- Jean Cassou, Pierre Courthion, Bernard Dorival, Georges Duby, Serge Fauchereau, René Huyghe, Jean Leymarie, Jean Monneret, André Parinaud, Pierre Roumeguère, Michel Seuphor, Un siècle d'art moderne - L'histoire du Salon des indépendants, ediz. Denoël, 1984.
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- Gérald Schurr, Le guidargus de la peinture, Le Éditions de l'Amateur, 1996.
- André Roussard, Dictionnaire des peintres à Montmartre, ediz. André Roussard, 1999.
- Emmanuel Bénézit, Dictionnaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs, ediz. Gründ, 1999 (articolo di Alain Pizerra).
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- Georges Asselin, Pierre Mac Orlan e Catherine Puget, Maurice Asselin et la Bretagne, Museo di belle arti di Pont-Aven, 2002.
- (EN) Wendy Baron, Sickert - Paintings and drawings, New Haven e Londra, Yale University Press, 2006.
- Montmartre à la campagne: l'Auberge de l'Œuf dur et de l'Amour à Saint-Cyr-sur-Morin, collana "Les petits livres du terroir". Ediz. Terroirs (on line) Archiviato il 4 marzo 2022 in Internet Archive..
- Michel Charzat, La Jeune Peinture française, ediz. Hazan, 2010.
- Pierre Ponia, « Pierre Mac Orlan et les peintres à Saint-Cyr-sur-Morin » in Lectures de Pierre Mac Orlan, n°3, aprile 2015.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maurice Asselin
Collegamenti esterni
modifica- Reproductions de tableaux de Maurice Asselin consacrés à la Bretagne, sul sito Concarneau et ses peintres.
- « Maurice Asselin dans son atelier », photographie de Laure Albin-Guillot [https://web.archive.org/web/20181007040312/http://www.parisenimages.fr/fr/sharing/assetContent/t/dab1040a638d9bd266dc4bc76cb25e7e/bypassnavigation/1 Archiviato il 7 ottobre 2018 in Internet Archive. su parisenimages.fr.
- Signature de Maurice Asselin su ArtCult.
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Firma di Maurice Asselin
Controllo di autorità | VIAF (EN) 61709065 · ISNI (EN) 0000 0000 6631 5137 · BAV 495/143447 · ULAN (EN) 500005596 · LCCN (EN) nr2002026712 · GND (DE) 123980747 · BNF (FR) cb13540860b (data) · J9U (EN, HE) 987007294369205171 |
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