Montiglio Monferrato
Montiglio Monferrato (Montij in piemontese) è un comune italiano di 1 476 abitanti della provincia di Asti in Piemonte. È stato istituito il 1º settembre 1998 dall'unione dei tre antichi comuni di Colcavagno, Montiglio e Scandeluzza.
Montiglio Monferrato comune | |
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Veduta del Castello | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Asti |
Amministrazione | |
Sindaco | Dimitri Tasso (lista civica Uniti per migliorare) dall'11-6-2018 |
Data di istituzione | 1º settembre 1998 |
Territorio | |
Coordinate | 45°03′58″N 8°05′54″E |
Altitudine | 321 m s.l.m. |
Superficie | 26,86 km² |
Abitanti | 1 476[1] (31-1-2024) |
Densità | 54,95 ab./km² |
Frazioni | Albarengo, Banengo, Carboneri, Castelcebro, Colcavagno, Cortanieto, Corziagno, Remorfengo, Rinco, Rocca, Scandeluzza, Stazione Ferroviaria, Stura, Sant'Anna, San Giorgio |
Comuni confinanti | Cocconato, Cunico, Murisengo (AL), Piovà Massaia, Robella, Montechiaro d'Asti, Tonco, Villa San Secondo, Villadeati (AL) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 14026 |
Prefisso | 0141 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 005121 |
Cod. catastale | M302 |
Targa | AT |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 752 GG[3] |
Nome abitanti | montigliesi |
Patrono | san Lorenzo |
Giorno festivo | 10 agosto |
Cartografia | |
Mappa di localizzazione del comune di Montiglio Monferrato nella provincia di Asti | |
Sito istituzionale | |
Origini del nome
modificaIl nome deriverebbe dal latino Montellus (piccolo monte), secondo alcuni studiosi, oppure secondo altri dall'espressione Mons tilii ossia "Monte del tiglio", in quanto il paesaggio predominante in questa regione era la foresta.
Storia
modificaNegli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, furono internati a Montiglio 6 profughi ebrei provenienti dai Balcani.[4] Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, il gruppo prontamente si disperse. Alla fine tutti gli internati riuscirono a salvarsi (alcuni rimanendo nascosti in zona, altri trovando rifugio in Svizzera).[5]
Simboli
modificaLo stemma del comune di Montiglio Monferrato è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 9 ottobre 2002.
«Di azzurro, al castello di tre torri, merlate ciascuna di tre alla guelfa, il fastigio privo di merli, esso castello di argento, murato di nero, chiuso di rosso, finestrato con quattro finestrelle tonde, tre nelle torri, la quarta sopra la porta, dello stesso, fondato sulla pianura di verde; al capo d'oro, caricato dell'aquila bicipite, di nero, linguata ed allumata di rosso, coronata di nero, esso capo sostenuto dal filetto di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»
Monumenti e luoghi d'interesse
modificaIl comune è situato in cima ad un colle che domina la Valle Versa. In cima al colle si trova il castello originario del XIII secolo, distrutto nel 1305 e ricostruito con sotterranei nel XV secolo.
Fu la guerra fra Monferrato e Asti a portare all'edificazione di questo baluardo — inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte — già dimora di Bonifacio I nel XII secolo. È stato ipotizzato che qui Rambaldo di Vaqueiras abbia composto la sua Estampida.
Nel parco del castello si trova la cappella romanica di Sant'Andrea, la quale conserva il più vasto ciclo di affreschi trecenteschi del Piemonte.
Appena fuori di Montiglio sorge la pieve romanica di San Lorenzo, con splendide sculture.
Il paese è conosciuto anche per le sue meridiane e per la Fiera del Tartufo che si svolge in autunno.
In Regione Stazione è presente dalla metà degli anni '60 la struttura ricreativa con lago artificiale denominata "Lago di Codana". L'area, dopo una complessa ristrutturazione durata tre anni, è stata riaperta al pubblico in veste rinnovata a settembre 2017.[7]
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaNegli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente si è ridotta del 45 %.
Abitanti censiti[8]
Geografia antropica
modificaColcavagno
modificaColcavagno (in piemontese Còl Cavagn) domina la Valle Versa, a valle di Montiglio. In centro al paese sorge il castello, ampiamente rimaneggiato nel 1667.[9] Il castello viene citato per la prima volta nel 1003 come "castello detto Corte Cavani". Nel 1164 si trova citata la forma Curcavagnus ma nel 1197 emerge la trasformazione in Corcavagnus, dal quale deriva l‘odierno Colcavagno. Nel 1224 Enrico di Cocconito divenne primo signore di Colcavagno e fece ricostruire il castello. Nel 1667 il castello, dopo essere stato più volte ristrutturato a causa delle distruzioni belliche, fu trasformato in confortevole villa barocca in mattoni a vista dal marchese Flamino Giacinto Balbiano. La famiglia Balbiano è nota almeno dal XIV secolo, con un Antonio da cui discendevano militari e cortigiani. Gottofredo Alberico Balbiano ricevette il titolo di Marchese di Colcavagno nel secolo XVII. I Balbiano di Colcavagno possedevano anche un palazzo a Chieri, costruito nel secolo XVIII, e ancora oggi possiedono una villa nei pressi.
Nel 1902 il castello di Colcavagno fu ceduto alle suore dell'Opera Pia Cottolengo utilizzandolo come casa di riposo fino al 2010, anno in cui divenne sede della Fondazione Paolo Ferraris. Al suo interno ospita il Museo "Gli arnesi della memoria" che rappresenta una collezione di strumenti e materiali per il restauro conservativo cartaceo e membranaceo, archivistico e bibliografico.
All'interno del cimitero si trova la chiesa romanica dei santi Vittore e Corona.
Scandeluzza
modificaAlle spalle di Colcavagno, sorge Scandeluzza (in piemontese Scandlussa). Nella parte più alta del paese sorge la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria del Rosario.
Nei pressi del cimitero si trova la chiesa romanica dei Santi Sebastiano e Fabiano mentre fuori dal paese è situata l'altra chiesa romanica dedicata a Sant'Emiliano (di proprietà privata).
Rinco
modificaIn frazione Rinco (in piemontese Rinch) sorgono due castelli. Il primo fu edificato nel trecento accanto ad una torre del millecento per accogliere la residenza dei conti Pallio, signori di Rinco e di Castellinaldo; nel XVI secolo questo castello fu dedicato ad ospitare l'esercito ed accanto ad esso ne fu costruito uno nuovo per la famiglia del conte e per gli ufficiali, dotato di giardini all'italiana.
Recentemente è stato riadattato come residenza privata di lusso. La torre e i due castelli sono oggi in ottimo stato e rendono il borgo di Rinco un luogo incantevole.
Di soli 57 abitanti, al suo interno la frazione di Rinco comprende altre due più piccole frazioni: Torretta (ove non abita più nessuno stabilmente) e Castelcebro.
Amministrazione
modificaDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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30 novembre 1998 | 27 maggio 2003 | Dimitri Tasso | lista civica | Sindaco | [10] |
27 maggio 2003 | 15 aprile 2008 | Dimitri Tasso | lista civica | Sindaco | [10] |
15 aprile 2008 | 27 maggio 2013 | Piercarlo Negro | lista civica | Sindaco | [10] |
27 maggio 2013 | 10 giugno 2018 | Dimitri Tasso | lista civica Uniti per Migliorare | Sindaco | [10] |
10 giugno 2018 | in carica | Dimitri Tasso | lista civica Uniti per Migliorare | Sindaco | [10] |
Infrastrutture e trasporti
modificaLa stazione di Montiglio-Murisengo e la fermata di Sant'Anna-Robella, attivate rispettivamente nel 1912 e nel 1937, erano poste lungo la cessata ferrovia Chivasso-Asti, il cui esercizio fu definitivamente sospeso nel 2011.
Galleria d'immagini
modifica-
Pieve di San Lorenzo, abside della chiesa romanica
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Pieve di San Lorenzo, capitello
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Panorama del paese di Montiglio
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Scandeluzza, portale della chiesa romanica dei Santi Sebastiano e Fabiano
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Il torrente Versa a Montiglio
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La stazione ferroviaria Montiglio-Murisengo nel febbraio 2013
Note
modifica- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ I comuni dell'Astiginano che hanno ospitato ebrei stranieri internati sono: Agliano, Antignano, Asti, Canelli, Castelnuovo Don Bosco, Cocconato, Mombercelli, Montechiaro d'Asti, Montiglio, Nizza Monferrato, San Damiano d'Asti, Villanova d'Asti.
- ^ Ebrei stranieri internati in Piemonte.
- ^ Stemma di Montiglio Monferrato, su comune.montigliomonferrato.at.it. URL consultato il 23 ottobre 2021.
- ^ A Montiglio riapre il lago di Codana con percorsi botanici, piscine, ristorante, albergo e maneggio, su lastampa.it.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Castello di Colcavagno su preboggion.it
- ^ a b c d e http://amministratori.interno.it/
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Montiglio Monferrato
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.montigliomonferrato.at.it.
- Azienda Turistica di Montiglio Monferrato, su montigliom.at.it. URL consultato il 20 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2020).
- Valle Versa Astigiana, su valleversa.it. URL consultato il 20 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2007).
- Castello di Montiglio, su castellodimontiglio.it. URL consultato il 20 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2007).
- Banca Dati MonferratoArte: Montiglio Monferrato Il sito contiene un vasto repertorio storico-bibliografico degli artisti attivi nelle Chiese extraurbane della diocesi di Casale Monferrato.
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