Onzo

comune italiano

Onzo (Unsu in ligure[4]) è un comune italiano sparso di 221 abitanti[1] della provincia di Savona in Liguria. La sede comunale è ubicata nell'agglomerato urbano di Capitolo.

Onzo
comune
Onzo – Stemma
Onzo – Veduta
Onzo – Veduta
Il municipio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Liguria
Provincia Savona
Amministrazione
SindacoAlessandro Bottello (lista civica "Onzo c'è continuità e futuro") dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Data di istituzione1861
Territorio
Coordinate44°04′12.37″N 8°03′17.81″E / 44.070103°N 8.054947°E44.070103; 8.054947 (Onzo)
Altitudine410 m s.l.m.
Superficie8,23 km²
Abitanti221[1] (31-5-2022)
Densità26,85 ab./km²
Comuni confinantiAquila d'Arroscia (IM), Casanova Lerrone, Castelbianco, Nasino, Ortovero, Ranzo (IM), Vendone
Altre informazioni
Cod. postale17030
Prefisso0182
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT009043
Cod. catastaleG076
TargaSV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 229 GG[3]
Nome abitantionzesi
Patronosan Martino di Tours
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Onzo
Onzo
Onzo – Mappa
Onzo – Mappa
Posizione del comune di Onzo nella provincia di Savona
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Il territorio di Onzo è situato nell'alta valle Arroscia, a circa 410 m sul livello del mare, posto sul versante meridionale del monte Castell'Ermo, conosciuto anche come Peso Grande (1092 m). Nei pressi dell'agglomerato urbano di Menezzo è presente un bacino artificiale, ubicato a circa 600 m di altitudine, che oltre a fungere al ruolo di importante riserva idrica per le locali coltivazioni agricole ed ortofrutticole del fondovalle è pure un'attrattiva turistica del territorio onzese.

Storia modifica

Le prime notizie certe su Onzo risalgono all'anno 1000 quando il luogo fu denominato Onze, derivante dall'undicesimo comune del Contado dei Clavesana[5][6]. Divenuto dominio di Bonifacio del Vasto nel 1091[6] ed ereditato dai Clavesana nel XII secolo[6], fu da questi ultimi ceduto alla Repubblica di Genova nel 1393[6].

Nel 1402 divenne feudo del Marchesato di Finale[6] e della famiglia Del Carretto del ramo di Zuccarello[5][6].

Nel 1581 cessò il dominio feudale per ritornare sotto la repubblica genovese che lo sottopose alla giurisdizione del capitaneato di Pieve di Teco[5][6]. Il 4 settembre dello stesso anno Onzo divenne, con un proprio Statuto, libero comune affrancandosi dalla Repubblica di Genova mediante il pagamento di 5.000 scudi d'oro[5][6] — analoga cifra che sborsò Genova alla famiglia carrettesca per l'acquisto del feudo[5] — che gli abitanti del borgo s'impegnarono a pagare con una quota annuale al senato genovese di 200 scudi d'oro[5].

A questo proposito la leggenda narra[6] che essendosi sposata una bellissima giovane il feudatario (Scipione Del Carretto) intendesse esercitare lo ius primae noctis; la popolazione, esasperata da questo affronto, attaccò nottetempo il castello, costringendo alla fuga il signore e saccheggiando il maniero: addirittura questo venne in parte demolito per recuperare materiale da costruzione. Il feudatario vendette per paura il territorio di Onzo alla Repubblica di Genova, dalla quale la popolazione ricomprò tutto il paese ed i terreni.

Negli Statuti di Onzo - firmati dal cancelliere Nicolò Zignago[6] - si trovano, divise in quattro libri, norme di diritto amministrativo, civile e penale che, nel periodo storico denominato come il "Tempo della Repubblica di Onzo[6]", governarono indipendentemente il borgo, a parte i reati penali più gravi che furono gestiti[5] dal capitano genovese di Pieve di Teco, sino alla dominazione napoleonica di fine XVIII secolo[6].

Con la successiva dominazione francese il territorio di Onzo acquisì una propria autonomia amministrativa[5] rispetto alla municipalità pievese rientrando dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure[5]. Dal 28 aprile del 1798[5] fece parte del V cantone, con capoluogo Onzo, della Giurisdizione di Centa e dal 1803[5] centro principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte[5].

Nel 1815 fu inglobato nella provincia di Albenga del Regno di Sardegna, così come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861[5]. Dal 1859 al 1926[5] il territorio fu compreso nel I mandamento di Albenga del circondario di Albenga facente parte della provincia di Genova; nel 1927[5] con la soppressione del circondario ingauno passò, per pochi mesi, nel circondario di Savona e, infine, sotto la neo costituita provincia di Savona[5].

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Ingauna e, con le nuove disposizioni della Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008[7], ha fatto parte fino al 2011 della Comunità montana Ponente Savonese.

Simboli modifica

 
Stemma

«Partito: nel primo interzato in fascia: a) d'argento alla croce di rosso; b) bandato di rosso e d'oro di dieci pezzi; c) d'oro al capo d'azzurro; nel secondo d'argento al ramoscello d'ulivo reciso, fogliato e fruttato di verde. Ornamenti esteriori da Comune.[8]»

Lo stemma riprende i simboli della Repubblica di Genova, del Marchesato di Finale e il giallo-blu del Comune di Onzo. La raffigurazione di un ramo d'olivo è da ricercare nella nota attività principale del territorio.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
La chiesa parrocchiale di San Martino nell'agglomerato urbano-capoluogo di Capitolo

Architetture religiose modifica

  • Chiesa parrocchiale di san Martino nella località di Capitolo. Di forme barocche, dalle semplice facciata ornata sul coronamento da quattro pinnacoli, conserva al suo interno due statue attribuite allo scultore genovese Anton Maria Maragliano.
  • Cappella-santuario di San Calocero presso la vetta del monte Castell'Ermo, ai confini amministrativi con Vendone.
  • Cappella della Madonna delle Grazie nei pressi del laghetto artificiale di Menezzo, nell'omonimo agglomerato urbano.

Architetture militari modifica

  • Ruderi del castello dei marchesi di Clavesana presso Capitolo. La postazione difensiva, racchiusa entro le mura d'epoca medievale, era a pianta poligonale e consta di due torri mozzate, una di forma circolare e l'altra ottagonale.

Arte modifica

 
Opera monumentale di Filippo Biagioli al parco Mnemosine Onzo

Il Parco di Onzo" è uno spazio museale a cielo aperto. L'area raccoglie opere di Arte Tribale e Arte Contemporanea, tra cui un'opera monumentale dell'Artista Filippo Biagioli che lavorò alcuni anni sul territorio savonese.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere modifica

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Onzo sono 24[10].

Geografia antropica modifica

Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo di Capitolo (situato sulla dorsale tra le valli del rio Cornareo e del Paraone), dagli altri agglomerati urbani di Costa, Menezzo, Ponterotto, Varavo Inferiore e Varavo Superiore per una superficie totale di 8,23 km2[11].

Confina a nord con il comune di Nasino, a sud con Casanova Lerrone e Ortovero, ad ovest con Ranzo (IM), e ad est con Castelbianco, Vendone ed Ortovero.

Economia modifica

Si basa principalmente sull'attività agricola, specie nella produzione di olio di oliva e vino. Nel territorio inoltre è diffuso l'allevamento del bestiame, da cui si ricavano latticini e altri prodotti caseari, oltre che la raccolta di castagne.

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Il territorio di Onzo è attraversata principalmente dalla strada provinciale 20 che permette il collegamento del capoluogo comunale con la provinciale 35, ad est e quindi con il territorio di Vendone, e innestandosi a sud con la strada statale 453 della Valle Arroscia presso Ortovero; la provinciale 78, inoltre, permette il collegamento viario del territorio onzese con quello di Ranzo, nella provincia imperiese.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
17 giugno 1985 18 maggio 1990 Stefano Chiappe Democrazia Cristiana Sindaco
18 maggio 1990 24 aprile 1995 Sandro Piccardo Indipendente Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Sandro Piccardo Indipendente Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Gianfilippo Sassi lista civica Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Gianfilippo Sassi lista civica Sindaco
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Marina Casa Per il nostro paese
(lista civica)
Sindaco
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Alessandro Bottello Onzo vive
(lista civica)
Sindaco
27 maggio 2019 in carica Alessandro Bottello Onzo c'è continuità e futuro
(lista civica)
Sindaco

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Fonte dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Artistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 14 giugno 2014.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l Fonte dal sito istituzionale del Comune di Onzo-Storia, su comuneonzo.net. URL consultato il 14 giugno 2014.
  7. ^ Legge Regionale nº 24 del 4 luglio 2008
  8. ^ Onzo, su AraldicaCivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2021.
  11. ^ Fonte dallo statuto comunale del comune di Onzo, su incomune.interno.it. URL consultato il 14 marzo 2017.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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