Ophrys fuciflora gracilis

sottospecie di orchidea
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L'ofride gracile (Ophrys fuciflora subsp. gracilis Buel, O.Danesch & E.Danesch, 1973) è una pianta erbacea spontanea in Italia, appartenente alla famiglia delle Orchidacee.[1]

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Ofride gracile
Ophrys fuciflora subsp. gracilis
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineAsparagales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaOrchidoideae
TribùOrchideae
SottotribùOrchidinae
SpecieO. fuciflora
SottospecieO. fuciflora gracilis
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseLiliidae
OrdineOrchidales
FamigliaOrchidaceae
GenereOphrys
SpecieO. fuciflora
SottospecieO. fuciflora gracilis
Nomenclatura trinomiale
Ophrys fuciflora gracilis
Buel,O.Danesch & E.Danesch, 1973

Etimologia

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L'epiteto sottospecifico (gracilis = gracile) è riferito alle minute dimensioni dei fiori.

Descrizione

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È un'orchidea terrestre.alta da 20 a 30 cm. La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati bulbi o tuberi, strutture di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori.

Le radici sono fascicolate e secondarie da bulbo e consistono in sottili fibre radicali posizionate nella parte superiore dei bulbi.

  • Parte ipogea: la parte sotterranea del fusto è composta da due tuberi bulbosi a forma ovoidale, arrotondati e di colore biancastro; il primo svolge delle importanti funzioni di alimentazione, mentre il secondo raccoglie materiali nutritizi di riserva per lo sviluppo della pianta che si formerà nell'anno venturo.
  • Parte epigea: la parte aerea del fusto è semplice, eretta e slanciata. Il colore è verde.

Le foglie in parte sono basali (disposte a rosetta) a forma più o meno ovato-lanceolata e in parte sono cauline; queste ultime sono allungate, più strette e amplessicauli. Sulla pagina fogliare sono presenti delle nervature parallele disposte longitudinalmente (foglie di tipo parallelinervie). Il colore delle foglie è verde chiaro.

Infiorescenza

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L'infiorescenza è “indefinita” (senza fiore apicale o politelica) del tipo spiciforme e lassa con pochi e piccoli fiori (massimo 4 fiori; raramente di più). Questi ultimi sono posti alle ascelle di brattee a forma lanceolata e di colore verde chiaro. I fiori inoltre sono resupinati, ruotati sottosopra; in questo caso il labello è volto in basso.

I fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno solo fertile – essendo l'altro atrofizzato), 1 verticillo dello stilo)[2].

  • Formula fiorale: per queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, P 3+3, [A 1, G (3)], infero, capsula[3]
 
Diagramma fiorale[4]
  • Perigonio: il perigonio è composto da 2 verticilli con 3 tepali (o segmenti) ciascuno (3 interni e 3 esterni). I tre segmenti esterni sono patenti a forma ovale-arrotondata con apice ottuso e ripiegati all'indietro. I due tepali interni (il terzo, quello centrale, chiamato labello, è molto diverso da tutti gli altri) sono più piccoli (circa 1/3 di quelli esterni) e più stretti a forma triangolare; sono disposti in modo alterno a quelli esterni e i bordi sono finemente ciliati. Colore dei tepali: da bianco-rosa, a rosa forte con una nervatura centrale longitudinale verde chiaro. Lunghezza dei tepali: 13 – 14 mm.
  • Labello: il labello (la parte più vistosa del fiore) si presenta con un portamento pendente. La forma è quadrangolare o trapezoidale con angoli smussati, lievemente convesso. Il colore prevalente è bruno-rossiccio al centro e bruno-nerastro ai bordi; al centro è presente una caratteristica macchia a forma di H grigio-rossiccia, bordata da linee chiare. Tutta la superficie è vellutata, mentre i bordi sono densamente pubescenti. La parte apicale termina con un “apicolo” giallastro, con più denti e revoluto in avanti. Nella parte basale ai due lati sono presenti delle gibbosità glabre appena accennate. Questo labello è privo dello sperone. Dimensione del labello: lunghezza 7 – 11 mm.
  • Ginostemio: lo stame con le rispettive antere (in realtà si tratta di una sola antera fertile biloculare – a due logge) è concresciuto (o adnato) con lo stilo e lo stigma e forma una specie di organo colonnare chiamato "ginostemio"[5]. Quest'organo è posizionato all'interno-centro del fiore ed è terminante con una punta. Alla sua base si trova la “cavità stigmatica” che in questa orchidea è ridotta e scura. Il polline ha una consistenza gelatinosa; e si trova nelle due logge dell'antera, queste sono fornite di una ghiandola vischiosa (chiamata retinacolo). I pollinii sono inseriti su due retinacoli distinti tramite delle caudicole, mentre i retinacoli sono protetti da due borsicole[6].
  • Ovario: l'ovario, sessile in posizione infera è formato da tre carpelli fusi insieme[2].
  • Fioritura: da maggio a giugno.

Il frutto è una capsula. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi piatti. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio.[7]

Biologia

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La riproduzione di questa pianta avviene in due modi:

Distribuzione e habitat

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  • Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Tirrenico.
  • Distribuzione: in Italia questa orchidea si trova sulla costa tirrenica dal Lazio fino in Calabria. Fuori dall'Italia è presenta anche nella Francia meridionale.
  • Habitat: l'habitat tipico sono i pascoli aridi e rocciosi e le garighe secche.
  • Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare dai 600 fino a 1000 m s.l.m.; frequentano quindi il piano vegetazionale collinare.

Tassonomia

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Sinonimi

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Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature:[1]

  • Ophrys elatior Paulus
  • Ophrys fuciflora subsp. elatior Gumpr.
  • Ophrys fuciflora subsp. elatior (Paulus) R.Engel & P.Quentin
  • Ophrys fuciflora subsp. tetraloniae (W.P.Teschner) Faurh.
  • Ophrys gracilis (Buel, O.Danesch & E.Danesch) Englmaier, 1984
  • Ophrys holoserica subsp. gracilis (Büel, O.Danesch & E.Danesch) O.Danesch & E.Danesch
  • Ophrys holoserica subsp. posidonia (P.Delforge) Kreutz
  • Ophrys holoserica subsp. tetraloniae (W.P.Teschner) Kreutz
  • Ophrys personata P.Delforge
  • Ophrys posidonia P.Delforge
  • Ophrys tetraloniae W.P.Teschner

Conservazione

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Come tutte le orchidee è una specie protetta e quindi ne è vietata la raccolta e il commercio ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES).[10]

  1. ^ a b (EN) Ophrys fuciflora subsp. gracilis, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 17 aprile 2021.
  2. ^ a b Pignatti, vol. 3, p. 700.
  3. ^ Tavole di botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 14 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2010).
  4. ^ Judd et al., p. 140.
  5. ^ Musmarra, p. 628.
  6. ^ Nicolini, vol. 3, p. 151.
  7. ^ Strasburger, vol. 2, p. 808.
  8. ^ Ophrys holosericea subsp. gracilis, su Orchids in Italy, GIROS, Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee.
  9. ^ Strasburger, vol. 2, pp. 556, 771.
  10. ^ CITES - Commercio internazionale di animali e piante in pericolo, su esteri.it, 7 febbraio 2019. URL consultato il 7 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2021).

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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