Quasi modo

introito della seconda domenica di Pasqua

Quasi modo [1] è l'incipit dell'introito della messa della seconda domenica di Pasqua e che è usato come nome di questa celebrazione.

Incipit dell'Introito Quasi modo

Liturgia cattolica modifica

Testo modifica

Testo in latino: Quasi modo géniti infántes, rationábile, sine dolo lac concupíscite, ut in eo crescátis in salútem, allelúia.[2]

Versione italiana: Come bambini appena nati desiderate il genuino latte spirituale: vi farà crescere verso la salvezza. Alleluia.

Testo originale nelle edizioni tradizionali del Messale romano: Quasi modo géniti infántes, alleluia, rationabile, sine dolo lac concupiscite, alleluia, alleluia.

Storia liturgica modifica

 
Domenica nell'Ottava di Pasqua nel Liber Usualis

Nella liturgia del rito romano, la domenica che segue la festa della Pasqua è testimone, nei nomi con cui è stata chiamata, della storia della liturgia pasquale, battesimale e devozionale. Guéranger (1805–1875) sottolineava:

«Questa domenica, detta ordinariamente "Quasimodo", nella liturgia porta il nome di "Domenica in Albis" e, più esplicitamente, "in albis depositis", perché oggi i neofiti ricomparivano in chiesa con gli abiti usuali. Nel Medio Evo la chiamavano "Pasqua Chiusa", per esprimere, senza dubbio, che l'Ottava di Pasqua finiva in questo giorno»

Altra denominazione, poi, sarebbe quella di Domenica di Tommaso. Dal 2000, si è aggiunto il titolo di Domenica della divina misericordia.[3]

 
Domenica dell'Ottava di Pasqua nell'Antifonale Romano II

Mario Righetti aggiunge: "In un giorno solenne com'è questo dell'Ottava di Pasqua, quando, a cominciare dall'Intr. della Messa Quasi modo geniti infantes rationabiles..., tutto parla d'infanzia spirituale, la Chiesa romana, verso la fine del VII secolo, aveva fissato la stazione odierna presso la tomba di un martire giovinetto, il quattordicenne S. Pancrazio, in onore del quale Pp. Onorio I (625-638) aveva restaurata la basilica a lui intitolata sulla via Appia. S. Pancrazio, fin dal tempo di S. Gregorio di Tours (t 593), era considerato come il protettore dei giuramenti fatti sulla sua tomba. E poiché nel battesimo i fedeli si erano legati a Dio col più sacro dei giuramenti, per questo forse la Chiesa romana aveva scelto quella stazione, e vi conduceva i neofiti recenti e passati a riaffermare gli obblighi contratti con Dio"[4].

La testimonianza di un commentario medievale modifica

Guglielmo d'Auxerre scrive commentando la celebrazione della prima Domenica dopo Pasqua:

"Prima dominica post pascha

Die dominica in quibusdam ecclesiis fiunt octabe et dicunt responsorium de die resurrexionis et: "resurrexi", et graduale resumunt, quod derelictum erat, habentes respectum ad generalem resurrectionem, ad cuius gloriam per gradus ascenditur. Melius uero faciunt, qui non faciunt octabas. Christi enim resurrectio in octaua etate facta est. In responsorio proprie sunt octabe tantum. Qui uero faciunt eas, dicunt causa uenerationis, non significationis.

Quia uero nouiter baptizati sunt pueri et multos nouellos in quadragesima genuit ecclesia, et iterum quia in illo tempore fuerunt apostoli pueri et ideo fuit dominus cum eis quadraginta diebus post pascha instruens eos in fide, ut possent omnino fieri spirituales et conburerentur igne spiritus sancti, propter istas tres causas instruit nos ecclesia in fide. In quindena prima leguntur actus et apocalipsis, in quo habetur de septem signaculis: incarnatione et natiuitate et cetera, que christus solus aperuit, que sunt maxima principia fidei nostre. Postmodum in alia quindena in responsorio et lectionibus leguntur epistole canonice usque ad ascensionem domini, ut super fidem edificentur bona opera. Psalmi enim et epistole designant opera. Propter nouitatem autem triplicem, que dicta est, incipit introitus: "quasi modo geniti" et cetera"[5].

L'introito della II domenica di Pasqua modifica

L'introito per questa domenica, conosciuto per le sue parole iniziali, il suo incipit, come Quasi modo, è una antifona il cui testo è tratto dal versetto 2:2 dalla Prima lettera di Pietro, "Quasi modo géniti infántes, rationábile, sine dolo lac concupíscite"[6] con l'aggiunta, come caratteristico nel periodo pasquale, di "allelúia". Nelle edizioni precedenti il Concilio Vaticano II, all'antifona si aggiungono un versetto del Salmo 80: "Exsultáte Deo, adiutóri nostro: iubiláte Deo Iácob"; e il "Glória Patri".[7][8]

Il testo petrino è nell'antica traduzione Vetus latina, che precede la Vulgata. Traduce l’ὡς greco con quasi anziché con l’equivalente sicut.[9] Nella Vulgata[10] (e nella Nova Vulgata[11] si legge: "sicut modo geniti infantes rationale sine dolo lac concupiscite ut in eo crescatis in salutem".

Il Messale Romano del Concilio Vaticano II offre anche un introito alternativo: "Accípite iucunditátem glóriae vestrae, grátias agéntes Deo, qui vos ad caeléstia regna vocávit, allelúia",[12] preso dal Quarto libro di Esdra[13]

L'introito gregoriano modifica

 
Introito Quasi modo

Il brano è nel sesto modo, comunemente chiamato Sextus devotus[14], ma corrente anche in alcuni temi dell'infanzia (come nel Communio della Messa della Notte di Natale In splendoribus).

Diviso nettamente in due frasi, trasmette una gioia contenuta e preziosa, sia nel testo che è ricco di acclamazioni alleluia (come è abituale nel Tempo pasquale e in particolare nell'Ottava di Pasqua) sia nella melodia. La prima frase, che comunica il concetto di semplicità (come sono semplici e puri i bambini), procede per nota contro sillaba, fatta eccezione per la sillaba accentata di geniti, e batte sostanzialmente su due note per concludersi poi in un alleluia cadenzato; la seconda invece è un po' più fiorita, ma senza eccessi, per finire nei tre alleluia, di cui il primo e il terzo ripetono la cadenza della prima frase.

Fonti liturgiche in uso modifica

  • Moines de Solesmes, Graduale Triplex, 1979 p. 216
  • Gregorien.info - Partitions, Académie de chant grégorien[15]
  • Johannes Berchmans Göschl et al., Graduale Novum de Dominicis et Festis, 2011 p. 189[16]
  • Anton Stingl, jun., Graduale restitutum - gregor-und-taube.de[17].

Fonti liturgiche medievali modifica

  • Bamberg, Staatsbibliothek lit. 6 f. 44 Bavaricon p. 92[18]
  • Bamberg, Staatsbibliothek lit.7 f. 41v Incipit noté Bavaricon p. 85
  • Benevento, Biblioteca Capitolare 33 f. 87v
  • Benevento, Biblioteca Capitolare 34 f. 144v
  • Bruxelles, bibliothèque royale 10127-44 - Mont-Blandin AMS 87
  • Chartres, Bibliothèque municipale 47 - Graduel f. 34v
  • Cambrai, Bibliothèque municipale 0075 (0076) - St-Vaast d’Arras f. 90v
  • Cologny (Genève), Bibliotheca Bodmeriana C 74 - St. Cecilia in Trast. f. 87v
  • Einsiedeln, Stiftbibliothek 121 f. 225
  • Graz, Universitätsbibliothek 807 f. 110
  • Laon, Bibliothèque municipale 239 f. 117 Facsimilé p. 112
  • Montpellier, Bibliothèque de l’Ecole de Médecine H 159 f. 38v 3.p; autre numérotation: 66
  • Paris, Bibliothèque nationale de France 776 - Albi f. 76
  • Paris, Bibliothèque nationale de France lat. 903 - Saint-Yrieix f. 162
  • Paris, Bibliothèque nationale de France lat 9434 - St-Martin de Tours f. 127r
  • Paris, Bibliothèque nationale de France lat. 12050 - Ant. Corbie AMS 87
  • Paris, Bibliothèque nationale de France lat. 17436 - Compiègne AMS 87
  • Paris, Bibliothèque nationale de France lat 18010 - Gr. Corbie f. 27r
  • Paris, Bibliothèque Sainte-Geneviève 111 - Senlis AMS 87
  • Roma, Biblioteca Angelica 123 - Angelica 123 f. 115v
  • Sankt-Gallen, Stiftsbibliothek 339 f. 113 Facsimilé p. 82
  • Sankt-Gallen, Stiftsbibliothek 376 p. 208
  • Zürich, Zentralbibliothek Rh. 30 - Gr. Rheinau AMS 87

Bibliografia inerente a questo introito modifica

  • (FR) Paolo Ferretti, Esthétique grégorienne, 1938, p. 55
  • (FR) Joseph Gajard, Les plus belles mélodies grégoriennes, 1985, p. 151
  • (FR) Daniel Saulnier et al., Introduction à l'interprétation du chant grégorien, 2001, nr.40
  • (DE) Luigi Agustoni, Johannes Berchmans Göschl, Einführung in der Interpretation des Gregorianischen Chorals Band 1: Grundlagen, 1987, 1987, p. 40
  • (DE) Luigi Agustoni, Johannes Berchmans Göschl, Einführung in der Interpretation des Gregorianischen Chorals Band 2: Ästhetik (Teilband I), 1992, p. 163
  • Alberto Turco, Il Canto Gregoriano -2 Toni e Modi, 1991, p. 156
  • (LA) René-Jean Hesbert, Antiphonale missarum sextuplex, 1985, nr.87 R B C K S
  • Alberto Turco, Il Canto Gregoriano -1 (Ed.1) Corso fondamentale, 1987, p. 138
  • (ES) Jean Jeanneteau, Los modos gregorianos - Historia-Analisis-Estética, 1985, pp. 147, 171, 326, 338, 421
  • (DE) Luigi Agustoni et al., Restitution von Melodien, BZG Heft29, 2000, p. 17
  • (FR) Joseph Gajard, La Messe du Dimanche de "Quasimodo", Revue grégorienne, vol. 32, no. 2, 1953, p. 59

Curiosità letterarie modifica

 
Quasimodo

Dall'incipit dell'introito petrino deriva il nome Quasimodo del personaggio gobbo del romanzo di Victor Hugo Notre-Dame de Paris, che si chiama così proprio perché fu ritrovato abbandonato in fasce la prima domenica dopo Pasqua.

Il cognome del premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo, che originariamente peraltro aveva accentazione parossitona, è pure riconducibile all'antifona. Il poeta, conscio di ciò, scrisse nel 1932 la breve poesia Amen (nella raccolta Oboe sommerso), che rievoca il canto latino:

Non m’hai tradito, Signore,
d’ogni dolore
son fatto primo nato[19].

La festa di “Cuasimodo” modifica

 
Fiesta de Cuasimodo

La festa di Cuasimodo[20] è una celebrazione religiosa cattolica che si svolge principalmente in diverse località della valle centrale del Cile, che si svolge la prima domenica successiva a Pasqua. Attualmente è una delle principali celebrazioni religiose che, secondo le parole di Giovanni Paolo II durante la sua visita in Cile nel 1987, lo dichiarò "un vero tesoro del popolo di Dio"[21]

Luteranesimo modifica

Liturgia modifica

Quasimodogeniti è, nell'anno liturgico della Chiesa luterana, la prima domenica dopo Pasqua[22]. Il nome deriva dall'antifona presa dal Messale romano cattolico.

Così, nell'anno liturgico 2020, la Chiesa luterana in Italia ha introdotto questa celebrazione:

“Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.” Con le parole del versetto settimanale vi saluto cordialmente, all’inizio del nostro culto della I Domenica dopo Pasqua. Il nome liturgico di questa domenica è “Quasimodogeniti”, in italiano “come bambini neonati”. È di noi che parla questo versetto, tratto dalla I Lettera di Pietro: siamo noi, quelli nati nuovi, per mezzo della Resurrezione di Gesù Cristo, a Pasqua.

Nella tradizione, questa domenica è chiamata anche “Domenica in albis”. Il nome deriva dal fatto che coloro che erano stati battezzati durante la notte di Pasqua, indossavano le vesti bianche del battesimo per una settimana, cioè fino a questa domenica"[23]

Cantate per la Quasimodogeniti di Johann Sebastian Bach modifica

Cantata BWV 42 modifica

Am Abend aber desselbigen Sabbats (Alla sera dello stesso Shabbat)

La cantata Am Abend aber desselbigen Sabbats venne composta da Bach a Lipsia nel 1725 e fu eseguita per la prima volta l'8 aprile dello stesso anno in occasione della quasimodogeniti, la prima domenica dopo pasqua. La cantata venne nuovamente eseguita il 1º aprile 1731, il 1º aprile 1742 ed il 7 aprile 1743. Il testo è tratto dal vangelo secondo Giovanni, capitolo 20 verso 19, per il secondo movimento, da una poesia di Johann Michael Altenburg o di Jakob Fabricius per il quarto e da Martin Lutero per l'ultimo. L'autore del testi dei restanti movimenti è sconosciuto.

Il tema è tratto dal corale Verleih' uns Frieden gnadiglich, pubblicato da Martin Lutero nel suo Kirchē gesenge, mit vil schönen Psalmen unnd Melodey del 1531 e nel Geistliche Lieder di Joseph Klug del 1535. La melodia venne pubblicata nel Das christlich Kinderlied D. Martini Lutheri nel 1566.

La sinfonia di apertura deriva da una perduta cantata profana intitolata Der Himmel dacht auf Anhalts Ruhm und Glück e catalogata come BWV 66a, composta nel 1718 per celebrare il 24º compleanno del principe Leopoldo di Anhalt-Köthen.

Cantata BWV 67 modifica

Halt im Gedächtnis Jesum Christ (Conserva il ricordo di Gesù Cristo)

La cantata Halt im Gedächtnis Jesum Christ venne composta da Johann Sebastian Bach a Lipsia nel 1724 e fu eseguita per la prima volta il 16 aprile dello stesso anno in occasione della quasimodogeniti, la prima domenica dopo pasqua. Il libretto è tratto dalla seconda lettera a Timoteo, capitolo 2 versetto 8, per il primo movimento, da testi di Nikolaus Herman per il quarto, di Jakob Ebert per il settimo e da autore sconosciuto per i rimanenti.

Il tema musicale è tratto dagli inni Du Friedefürst, Herr Jesu Christ, pubblicato nel 1601 da compositore sconosciuto, e Erschienen ist der herrlich Tag, di Nikolaus Herman, pubblicato nel 1560.

Note modifica

  1. ^ Cf. << quaṡimòdo>> in Vocabolario Treccani on line, su treccani.it.
  2. ^ Missale Romanum 2002 380, su www.clerus.org. URL consultato il 21 marzo 2024.
  3. ^ "E' importante allora che raccogliamo per intero il messaggio che ci viene dalla parola di Dio in questa seconda Domenica di Pasqua, che d'ora innanzi in tutta la Chiesa prenderà il nome di "Domenica della Divina Misericordia". Omelia del Santo Padre Giovanni Paolo II, su vatican.va.
  4. ^ Mario Righetti, Storia liturgica, Vol. II: L'anno liturgico - Il breviario, Milano, Ancora, 1969, pp. 292-293.
  5. ^ Summa magistri Guillelmi Autisiodorensis de officiis ecclesiasticis, III.79, su guillelmus.uni-koeln.de.
  6. ^ contesto biblico, su gregorien.info.
  7. ^ Cantus Index g01049, su cantusindex.org.
  8. ^ Quasi modo geniti - Introito gregoriano, su lasacramusica.blogspot.com.
  9. ^ Cf. «quaṡimòdo» in Vocabolario Treccani online, su treccani.it.
  10. ^ Epistola B. Petri Apostoli Prima in Vulgata Clementina, su vulsearch.sourceforge.net.
  11. ^ Epistula I Petri, su vatican.va.
  12. ^ Dominica II Paschae
  13. ^ contesto biblico, su gregorien.info.
  14. ^ Filippo Cassata, La musica ecclesiastica o sia il canto piano: Conforme alla luminosa teoria degli Oltremontani opera teorico-pratica, Adorno, 1808, p. 107. URL consultato il 21 marzo 2024.
  15. ^ Partitions, Académie de chant grégorien (PDF), su gregorien.info.
  16. ^ Graduale novum, su praytellblog.com.
  17. ^ http://gregor-und-taube.de/D.2._Ostersonntag.pdf (PDF), su gregor-und-taube.de. URL consultato il 22 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2018).
  18. ^ Eccardus I. Sangallensis (ca. 900-973): Graduale., su bavarikon.de.
  19. ^ S. Quasimodo, Oboe sommerso (Circoli 1), Edizioni di "Circoli,", 1932.
  20. ^ Cf. Cuasimodo, tesoro del Pueblo de Dios, su iglesia.cl. URL consultato il 22 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2007).
  21. ^ VIAGGIO APOSTOLICO IN URUGUAY, CILE E ARGENTINA - CELEBRAZIONE DELLA PAROLA CON I FEDELI A “LA SERENA” - OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II - Ippodromo Peñuelas - La Serena (Cile) - Domenica, 5 aprile 1987, su vatican.va.
  22. ^ Culto della 1ª Domenica dopo Pasqua, Quasimodogeniti [collegamento interrotto], su chiesaluterana.it.
  23. ^ Saluto [collegamento interrotto], su chiesaluterana.it.

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