Sergio Stefanini

cestista italiano

Sergio Stefanini (Marostica, 18 febbraio 1922Manerba del Garda, 7 agosto 2009[1]) è stato un cestista italiano.

Sergio Stefanini
Stefanini a destra, in compagnia di Gigi Marsico
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 186 cm
Pallacanestro
Ruolo Ala grande / centro
Termine carriera 1956
Hall of fame Italia Basket Hall of Fame (2010)
Carriera
Squadre di club
1938-1947Reyer Venezia
1947-1948Fluminense
1948-1949Reyer Venezia
1949-1955Olimpia Milano139
1955-1956B. Gallaratese
Nazionale
1942-1952Bandiera dell'Italia Italia62 (681)
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi del Mediterraneo 0 0 1
Campionato europeo 0 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 Europei
Argento Svizzera 1946
 Giochi del Mediterraneo
Bronzo Alessandria 1951
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ala-pivot[2], ha giocato in Nazionale e in Serie A italiana per quindici anni, è stato per quattro stagioni consecutive il miglior marcatore della massima serie e ha vinto sette volte lo scudetto.

Soprannominato Caneon[3], secondo Dan Peterson «è stato uno dei più grandi giocatori italiani di sempre»[4].

Ha collaborato nella stesura di un volume sulla storia della Reyer Venezia. È morto a 87 anni[5].

Dal 2010 fa parte dell'Italia Basket Hall of Fame.

Caratteristiche tecniche modifica

Su La Gazzetta dello Sport, Rolly Marchi lo ha definito «fulmine, mente, guizzo, elevazione, primattore, calamita di applausi»[2].

Alto 186 cm, aveva un'elevazione superiore agli altri giocatori della massima serie e una notevole velocità da canestro a canestro. Faceva anche atletica leggera, gareggiando con ottimi risultati nei 400 metri piani e nel salto in alto[3].

Carriera modifica

Carriera nei club modifica

Esordisce nell'Audax Venezia nel Campionato di Prima Divisione (1937-38), sempre all'Audax nella stagione 1938-39 (serie B). Passa alla Reyer Venezia 1939-40 disputando il Campionato di Prima Divisione (campione d'Italia con la Reyer B). Nella stagione 1940-41 in serie A con la Reyer Venezia (IV classificata). L'anno successivo, stagione 1941-42 vince lo scudetto con la Reyer, ed anche nel campionato 1942-43, il terzo 1943-44 a causa della Seconda guerra mondiale, non viene omologato alla Reyer Venezia[6]. Tra il 1946-48 ha giocato anche in Brasile, con la Fluminense[3].

 
Milano, 9 gennaio 1955, Borletti Milano batte Storm Varese 59-56. Una fase di gioco con Yogi Bough al centro, contrastato da Cesare Rubini, a sinistra, e Sergio Stefanini, dietro.

Ancora Reyer al ritorno dal Brasile in tempo per giocare le finali di campionato (IV classificata) e vincere con i granata il Trofeo Mairano (11-13 giugno 1948), terzo posto con la Reyer nel 1948-49 e poi ha conquistato cinque titoli con la Borletti Milano, con cui è stato capocannoniere per quattro stagioni consecutive, segnando 473 punti nel 1950-51, 366 nel 1951-52, 416 nel 1952-53 e 517 nel 1953-54[7]. Secondo le statistiche dell'Olimpia Milano, i punti furono rispettivamente 475, 364, 431 e 514[8]. Inoltre è stato vicecapocannoniere nel 1949-50 dietro Romeo Romanutti[9] e nel 1954-55 dietro Tonino Zorzi[10].

Nel 1953, durante una partita tra Victoria Pesaro e Borletti Milano, fu protagonista di un tiro a tempo scaduto da venti metri che, non toccando neanche l'anello, si trasformò in assist per Alberto Reina, che segnò sul fischio dell'arbitro e fece vincere gli ospiti di un punto[11].

Si è ritirato dalla massima serie a 32 anni perché non aveva più il fisico adatto a causa dei tanti contrasti di gioco, lasciando nel momento in cui aveva raggiunto l'apice delle vittorie. In seguito si dedicò al suo lavoro e agli studi[2]. Ha chiuso con una stagione alla Pallacanestro Gallaratese, nel 1955-56[3].

Carriera in Nazionale modifica

Sergio Stefanini ha esordito con la maglia azzurra il 19 luglio 1942, in occasione della vittoria dell'Italia sulla Nazionale ungherese per 45-31. In tutto, ha disputato 62 partite segnando 681 punti[12].

Ha vinto l'argento agli Europei di Ginevra 1946[3] e ha partecipato alle Olimpiadi di Londra 1948 e Helsinki 1952[2].

Statistiche modifica

Statistiche aggiornate al 1º gennaio 2009[3][7][8]

Stagione Squadra Competizione Partite Statistiche tiro Altre statistiche
Pres. Titol. Minuti Tiri da 2 Tiri da 3 Liberi Rimb. Assist Rubate Stopp. Punti
1938-1939   Reyer Venezia Serie A
1939-1940   Reyer Venezia Serie A
1940-1941   Reyer Venezia Serie A
1941-1942   Reyer Venezia Serie A
1942-1943   Reyer Venezia Serie A
1944   Reyer Venezia Campionato
1945-1946   Reyer Venezia Serie A
1946-1947   Reyer Venezia Serie A
1947-1948   Fluminense
1948-1949   Reyer Venezia Serie A
1949-1950   Borletti Milano Serie A 25 333
1950-1951   Borletti Milano Serie A 26 473
1951-1952   Borletti Milano Serie A 22 366
1952-1953   Borletti Milano Serie A 22 416
1953-1954   Borletti Milano Serie A 22 517
1954-1955   Borletti Milano Serie A 22 508
1955-1956   Pall. Gallaratese Serie A
Totale carriera

Palmarès modifica

Reyer Venezia: 1941-1942, 1942-1943
Olimpia Milano: 1949-1950, 1950-1951, 1951-1952, 1952-1953, 1953-1954

Note modifica

  1. ^ Addio Stefanini, uno dei più grandi La Gazzetta dello Sport, 10 agosto 2009
  2. ^ a b c d Rolly Marchi. Sergio Stefanini, fuoriclasse anche a 80 anni. «La Gazzetta dello Sport», 19 febbraio 2002.
  3. ^ a b c d e f Dan Peterson. Giganti del Basket (196): Sergio Stefanini. Basketnet.it, 22 settembre 2008.
  4. ^ Guido Guida. Gli eletti della divina olimpia. «Sport Week», 29 aprile 2006.
  5. ^ Redazione, Morto Sergio Stefanini Archiviato il 14 ottobre 2013 in Internet Archive., Ve.Sport.it, 9 agosto 2009.
  6. ^ Le formazioni del campionato italiano dal 1936 al 1943 su BATSweb.org.
  7. ^ a b Almanacco illustrato del basket 1990. Panini, Modena, 1989, p. 24.
  8. ^ a b Scheda su OlimpiaMilano.com[collegamento interrotto]
  9. ^ Le classifiche del campionato italiano dal 1946 al 1950 su BATSweb.org.
  10. ^ Le classifiche del campionato italiano dal 1951 al 1955 su BATSweb.org.
  11. ^ Sandro Gamba. ecco il tiro della disperazione. «La Gazzetta dello Sport», 21 agosto 1998.
  12. ^ Almanacco illustrato del basket 1990. Panini, Modena, 1989, p. 407.

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