Urbi et Orbi

locuzione latina
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Urbi et Orbi è una locuzione latina composta da due sostantivi, Urbi e Orbi,[1] uniti dalla congiunzione et: Urbi significa "all'Urbe", per gli antichi Romani la città di Roma, Orbi significa "all'Orbe", nel senso di "mondo". La locuzione quindi significa "all'Urbe e all'Orbe", nel linguaggio corrente resa con "a Roma e al mondo".[2] La locuzione si usa anche al genitivo: Urbis et Orbis ("di Roma e del mondo").

La locuzione evidenzia il presupposto di Roma al centro del mondo.[3] È usata in ambito cattolico in iscrizioni, bolle e altri documenti pontifici e delle Congregazioni romane, messaggi e benedizioni del papa diretti congiuntamente ai fedeli di Roma e ai fedeli del mondo intero.[4] Per estensione è usata per indicare tutto ciò che riguarda il pontificato e la Chiesa cattolica. È riportata in medaglie, monete e memorie del pontificato.

La locuzione Urbis et Orbis, oltre che in documenti della Santa Sede, è utilizzata anche per indicare la lingua latina (Urbis et Orbis lingua), intesa come lingua universale, di Roma e del mondo.[5]

Fuori dai riferimenti a Roma e al mondo, Urbi et Orbi viene usata per denotare qualcosa detto o pubblicato ai quattro venti, facendolo sapere a tutti;[6] ed anche come motto o titolo o ragione sociale per indicare qualcosa destinato a tutti o almeno senza preclusioni verso nessuno.

In senso scherzoso la locuzione in italiano viene usata per indicare non il mondo intero, ma gli "orbi", vale a dire i ciechi,[7] usandola anche invertendo i sostantivi: Orbi et Urbi.[8]

Usi nella Chiesa cattolica

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Iscrizione sull'ingresso della Basilica Lateranense: "Capo e Madre di tutte le Chiese di Roma e del mondo".

Titolo della Basilica Lateranense

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Una testimonianza del concetto della centralità dell'Urbe rispetto all'Orbe è data dalla scritta posta all'ingresso della Basilica Lateranense, che definisce la medesima chiesa «omnium Urbis et Orbis Ecclesiarum Mater et Caput» ("Madre e Capo di tutte le chiese nella città e nel mondo").[9]

Documenti della Santa Sede

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La locuzione nelle due forme Urbi et Orbi e Urbis et Orbis ricorre in svariati tipi di documenti pontifici e delle Congregazioni romane:

  • la bolla Urbi et Orbi del 1256[10] con cui papa Alessandro IV condannò il libro Libellus de novissimorum temporunm ("Dei pericoli degli ultimi tempi") in cui Guglielmo di Saint-Amour contestava ai Domenicani e ai Francescani il diritto di aprire scuole di Filosofia e di Teologia; il pontefice con la medesima bolla privò l'autore di tutti i suoi benefici;[11]
  • il decreto Urbis et Orbis del 30 settembre 1817 della Sacra Congregazione delle Indulgenze, con il quale il pontefice Pio VII aumentò le indulgenze ai fedeli che avessero recitato le litanie lauretane;[12]
  • il decreto Urbis et Orbis del 10 maggio 2008 con la quale la Penitenzieria apostolica, in conformità al volere del pontefice Benedetto XVI, concesse speciali indulgenze in occasione del bimillenario della nascita di san Paolo.[13]

Messaggi pontifici

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Con il tempo la locuzione Urbi et Orbi è stata usata prevalentemente per indicare la forma più solenne di benedizione apostolica di un papa e i messaggi pronunciati dal papa al mondo intero sia in occasione della benedizione Urbi et Orbi sia in altre circostanze durante celebrazioni trasmesse in Eurovisione o Mondovisione o radiomessaggi appositi.[14] Legati a questi eventi sono le medaglie[15] e monete commemorative,[16] nonché i ricordi stampati e gli audiovisivi,[17] che alimentano il mercato collezionistico e la devozione.

La benedizione Urbi et Orbi

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Facciata della Basilica di San Pietro in Vaticano. È cerchiata la loggia centrale, da cui solitamente il papa impartisce la benedizione Urbi et Orbi.

La benedizione Urbi et Orbi è la forma più solenne di benedizione apostolica nella Chiesa cattolica ed è riservata al papa. È una forma di benedizione pubblica che il papa impartisce per la prima volta subito dopo la propria elezione al soglio pontificio e ogni anno nei giorni di Natale e Pasqua e in altre circostanze eccezionali.

Indulgenza

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Alla benedizione è annessa l'indulgenza plenaria, la quale comporta la remissione di tutte le pene dovute per i peccati per i fedeli presenti in piazza San Pietro e per coloro che la ricevono tramite i vari mezzi di comunicazione sociale (radio, televisione, streaming in internet),[18] alle solite condizioni (animo sgombro dall'attaccamento al peccato anche veniale, confessione e comunione entro gli otto giorni prima o dopo, preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice).[19]

Il rito della benedizione papale Urbi et Orbi si sviluppò nel XIII secolo durante il pontificato di Gregorio X.

Prima dell'occupazione di Roma da parte dell'esercito del Regno d'Italia (20 settembre 1870), questa benedizione veniva impartita dal papa in diverse circostanze in determinate basiliche di Roma, affacciandosi alla piazza antistante la basilica dalla loggia centrale della facciata: nella Basilica di San Pietro al Giovedì santo, a Pasqua, nella solennità dei santi Pietro e Paolo, nel giorno dell'elezione del papa e in quello della sua incoronazione; in San Giovanni in Laterano all'Ascensione (a volte rinviata a Pentecoste), e in occasione della intronizzazione del papa come vescovo di Roma; nella Basilica di Santa Maria Maggiore all'Assunzione. In occasione dell'anno santo, inoltre, il papa impartiva la benedizione Urbi et Orbi anche in altre occasioni a beneficio dei pellegrini: nell'anno giubilare del 1650, ad esempio, papa Innocenzo XI lo fece all'Epifania, alla Pentecoste e a Ognissanti dal balcone del palazzo del Quirinale, allora residenza papale. In seguito anche altri papi diedero queste benedizioni speciali dal Quirinale.[20]

Dopo la perdita del potere temporale (20 settembre 1870) la benedizione viene impartita soltanto dalla Basilica di San Pietro, e le occasioni furono ulteriormente ridotte alla Pasqua e al Natale, oltre ovviamente al giorno dell’elezione del papa. Fino al 1921 i papi non si affacciarono su piazza San Pietro, ma davano la benedizione Urbi et Orbi dalla loggia interna della basilica o dal balcone di un cortile interno del Vaticano a significare che si consideravano "prigionieri in Vaticano". Pio XI, eletto nel 1922, tornò a dare la benedizione dalla loggia esterna a significare l'intenzione di risolvere la questione romana.

Fino al pontificato di Pio XI, il papa, preceduto dal crocifero e accompagnato da due cardinali diaconi, dal maestro delle cerimonie e dagli accoliti, si recava alla loggia delle benedizioni in sedia gestatoria col baldacchino, indossando i paramenti pontificali e il triregno.[21] I successori si recavano a piedi (da Paolo VI in poi senza il triregno), talora con gli abiti pontificali talora con l'abito corale (rocchetto, mozzetta e stola). L'attuale papa Francesco ha semplificato ulteriormente il cerimoniale, limitandosi ad indossare la stola sopra la veste talare per il solo tempo della benedizione.

Dopo la Conciliazione tra la Santa Sede e l'Italia (11 febbraio 1929) in piazza, oltre la folla, ad accogliere il papa ci sono le rappresentanze militari dello Stato della Città del Vaticano e dell'Italia e le bande dei due Stati: quella della Gendarmeria pontificia che esegue l'inno nazionale italiano e quella dei Carabinieri che esegue l'inno pontificio. In generale, il papa, verso mezzogiorno, dopo aver celebrato la Messa nella Basilica Vaticana a Natale o sul sagrato della stessa a Pasqua, si reca alla loggia delle benedizioni, e, dopo aver ricevuto i saluti militari della Guardia svizzera pontificia e delle forze armate italiane, pronuncia il messaggio Urbi et Orbi, la preghiera dell'Angelus a Natale o quella del Regina Caeli a Pasqua (se non è stata detta al termine della Messa), e infine, previo annuncio dell'indulgenza da parte del cardinale protodiacono, impartisce la benedizione apostolica Urbi et Orbi. Questo cerimoniale viene attualmente seguito anche in occasione della benedizione impartita dal papa neoeletto, a parte l'orario e la Messa di inaugurazione del suo ministero di pastore supremo della Chiesa cattolica, che viene organizzata per un giorno festivo entro una decina di giorni. I papi che precedettero san Giovanni Paolo II non usavano tenere alcun discorso in occasione della loro prima benedizione Urbi et Orbi.

Con l'avvento delle radiotrasmissioni e successivamente della televisione la benedizione Urbi et Orbi, tramite l'Unione europea di radiodiffusione e altri collegamenti, ha raggiunto poco per volta un numero sempre crescente di paesi del mondo. A partire dalla Pasqua 1960 i messaggi si concludevano con i saluti nelle lingue dei paesi collegati. Si è passati dai saluti in 6 lingue[22] alle 64 lingue del Natale 2012.[23] Papa Francesco ha poi abolito questi saluti.

A Natale del 1995, a causa di una malattia, papa Giovanni Paolo II non si recò alla loggia delle benedizioni, ma si affacciò alla finestra del suo studio per un saluto, al termine del quale diede la benedizione Urbi et Orbi con la formula comune delle benedizioni episcopali.[24]. Lo stesso accadde nella Pasqua del 2005: in quel caso, a causa delle precarie condizioni di salute del pontefice - che lo porteranno alla morte una settimana più tardi, il messaggio Urbi et Orbi venne letto in sua vece dal cardinale Angelo Sodano, decano del Sacro Collegio. Dopo la lettura del messaggio, papa Wojtyla benedisse la folla di mano sua, tentando di parlare ma senza riuscirci.

Nella circostanza della pandemia di Covid-19, nel 2020 papa Francesco non impartì la benedizione Urbi et Orbi dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, ma nel giorno di Pasqua all'interno di essa dopo aver celebrato la Messa all'altare della Cattedra,[25] e nel giorno di Natale nell'Aula della Benedizione.[26] Qualche settimana prima, il 27 marzo, lo stesso papa Francesco, sul sagrato della Basilica Vaticana, in una piazza San Pietro completamente deserta ma collegato con i fedeli tramite i mezzi di telecomunicazione, ha presieduto una supplica per ottenere la fine della pandemia e ha impartito la benedizione eucaristica Urbi et Orbi. Per l'occasione l'icona della Salus populi romani e il crocifisso della Chiesa di San Marcello al Corso, invocati nel passato dai papi e dal popolo romano in occasione di epidemie, sono stati portati in piazza San Pietro e lì esposti.[2][27]

Svolgimento del rito

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La benedizione è preceduta dall'annuncio dell'indulgenza fatto da un cardinale (di solito il cardinale protodiacono) in italiano:

«Il Santo Padre N., a tutti i fedeli presenti e a quelli che ricevono la sua benedizione a mezzo della radio, della televisione e delle nuove tecnologie di comunicazione, concede l'indulgenza plenaria nella forma stabilita dalla Chiesa. Preghiamo Dio Onnipotente perché conservi a lungo il papa a guida della Chiesa e conceda pace e unità alla Chiesa in tutto il mondo»

La benedizione contiene una formula che fa riferimento alla remissione dei peccati e all'indulgenza. Va notato che la formula di remissione dei peccati non ha valore di assoluzione, ma impetratorio.

La benedizione viene pronunciata in latino, i fedeli alle singole invocazioni rispondono "Amen":[29]

(LA)

«℣. Sancti Apóstoli Petrus et Paulus, de quórum potestáte et auctoritáte confídimus, ipsi intercédant pro nobis ad Dóminum.

℟. Amen.

℣. Précibus et méritis beátæ Maríæ semper Vírginis, beáti Michaélis Archángeli, beáti Ioánnis Baptístæ, et sanctórum Apostolórum Petri et Pauli et ómnium Sanctórum, misereátur vestri omnípotens Deus et dimíssis ómnibus peccátis vestris, perdúcat vos Iesus Christus ad vitam ætérnam.

℟. Amen.

℣. Indulgéntiam, absolutiónem, et remissiónem ómnium peccatórum vestrórum, spátium veræ et fructuósæ pæniténtiæ, cor semper pǽnitens, et emendatiónem vitæ, grátiam, et consolatiónem Sancti Spíritus, et finálem perseverántiam in bonis opéribus, tríbuat vobis omnípotens, et miséricors Dóminus.

℟. Amen.

℣. Et benedíctio Dei omnipoténtis, Patris †, et Filii †, et Spíritus † Sancti descéndat super vos et máneat semper.

℟. Amen.»

(IT)

«℣. I Santi apostoli Pietro e Paolo, nel cui potere e autorità confidiamo, intercedano per noi presso Dio.

℟. Amen.

℣. Per le preghiere e i meriti della beata sempre Vergine Maria, del beato Michele arcangelo, del beato Giovanni Battista, dei santi apostoli Pietro e Paolo, e di tutti i santi, Dio onnipotente abbia misericordia di voi, e, perdonati tutti i vostri peccati, Gesù Cristo vi conduca alla vita eterna.

℟. Amen.

℣. Il Signore onnipotente e misericordioso vi conceda l'indulgenza, l'assoluzione e la remissione di tutti i vostri peccati, un periodo di pentimento genuino e fruttuoso, un cuore sempre penitente e una conversione della vita, la grazia e il consiglio dello Spirito Santo, e la perseveranza continua nelle opere buone.

℟. Amen.

℣. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre † e Figlio † e Spirito † Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre.

℟. Amen.»

Galleria d'immagini

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  1. ^ Urbi e Orbi sono rispettivamente il dativo di Urbs, -is e Orbis, -is della III declinazione. Esprimono entrambi il complemento di termine.
  2. ^ a b Cfr. Ilaria Roncone e Rachele Landi, Urbi et Orbi: cosa significa e quando si usa, su SoloLibri.net. Significato di parole, proverbi e modi di dire, Sololibri.net / New Com Web srls, 24 dicembre 2020. URL consultato il 18 febbraio 2021.
  3. ^ La locuzione in universo Romanorum orbe esprime lo stesso concetto di un mondo che fa riferimento a Roma, capitale di un impero che ambisce ad essere universale. L'espressione si trova in alcune lettere di papi: Cleto o Anacleto (orientativamente 80-92), che in una lettera inviata a tutti i vescovi e fedeli, diremmo oggi un'enciclica, in cui tratta dell'apostasia, scrive: «Unde iustum est, omnes in universo Romanorum orbe doctores legis ea quae legis sunt recte sapere et operari, et non regulas nascentis Ecclesiae confundere, aut fidem aut doctrinam apostolorum variis maculare doctrinis» ("Quindi, è giusto che tutti i dottori della legge nell'universo mondo dei Romani, siano istruiti ed operino correttamente nelle cose di legge, e non confondano le regole della Chiesa nascente o macchino la fede o la dottrina degli apostoli con varie dottrine"), testo latino riportato da Psudo-Liutprandus, Liber de pontificum Romanorum vitis, V. S. Anacletus (Annus Christi 103.), in Jacques-Paul Migne, Patrologiae Cursus completus: sive Biblioteca Universalis, Integram Uniformis, Commoda, Oeconomica, Omnium SS. Patrum, Doctorum Scriptorumque Ecclesiasticorum qui ab aevo apostolico ad usuque Innocentii III temora fluerunt, Series secunda, Tomus CXXIX Parisiis, excudebatur et venit apud J.-P. Migne editorem, in via dicta D'Amboise, 1853, col. 1158, capoverso B = PL 129, 1158B); Damaso I (366-384), che ai vescovi dell'Illiria scrive: «Unde iustum est, omnes in Universo Romanorum Orbe Doctores legis, ea, quae legis sunt, sapere, et non fidem doctrinis variis maculare» ("Quindi, è giusto che tutti i dottori della legge nell'universo mondo dei Romani, siano istruiti nelle cose di legge, e non macchino la fede con varie dottrine"), testo latino riportato da Cassiodorus, Historia Ecclesiastica vocata tripartita, liber V, Cap. XXIX, Litterae Damasi et caeterorum ad Illyricum contra concilium in Nicaea Thraciae factum, in Jacques-Paul Migne, op. cit., Series I. Tomus LXIX, Parisiis, venit apud editorem, in via dicta D'Amboise, 1848, col. 1006 = PL 69, 250.
  4. ^ Cfr. voce urbi et orbi, su Treccani Enciclopedia, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. URL consultato il 26 maggio 2021. Nei documenti e benedizioni papali Urbi et Orbi indica che il papa si rivolge alla città, centro della cristianità e di cui egli è vescovo, e ai fedeli del mondo intero, ai quali il papa si rivolge come capo visibile della Chiesa. In senso ristretto è la definizione di Urbi et Orbi di Aurelio Nosetti e Claudio Cibien, voce Urbi et Orbi, in Piccolo vocabolario liturgico in appendice a Domenico Sartore e Achille Maria Triacca (a cura di), Nuovo dizionario di liturgia, Roma, Edizioni Paoline, 1984, p. 1644, che considera la locuzione riservata agli «atti papali destinati alla città di Roma e a tutta la chiesa».
  5. ^ Con questo significato Urbis et Orbis lingua è il titolo di una grammatica latina: Vittorio Tantucci, Urbis et Orbis lingua. Corso di Latino. Parte teorica. Volume unico per i Licei e gli Ist. Magistrali. Morfologia e Sintassi; Vittorio Tantucci e Teobaldo Rimondi, Urbis et Orbis lingua. Corso di Latino. Parte pratica, 2 voll.: I. Esercizi e Temi di versione sulla Morfologia, II. Esercizi e Temi di versione sulla Sintassi, edd. 1º gennaio 1982, 1º gennaio 1988, 24 maggio 1995.
  6. ^ Esempi: «è noto urbi et orbi» (voce urbi et orbi, in Vocabolario online, su Treccani, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A.); «ha provveduto a diffondere la notizia urbi et orbi» (voce urbi et orbi, su Garzanti Linguistica, De Agostini Scuola Spa); «cerca di non divulgare la notizia urbi et orbi» (voce urbi et orbi, in Dizionario di Italiano il Sabatini Coletti, su Corriere della sera / Dizionari); URL consultati il 12 marzo 2021; «Va dicendo urbi et orbi che tra tre mesi si sposerà»); (Ilaria Roncone e Rachele Landi, Urbi et Orbi: cosa significa e quando si usa; URL consultato il 19 febbraio 2021).
  7. ^ Vedi Maurizio Marchetti, Urbi et... sempre più orbi, «Off-side», Roma, Fabio Croce Editore, 2005.
  8. ^ Vedi Paolo Turchetti, Orbi et Urbi. Bloc-notes di un oculista trasteverino, Roma, Pioda Imaging, 2015.
  9. ^ Cfr. San Giovanni in Laterano, su Opus Dei, San Josemaría, Prelatura dell'Opus Dei, Fundación Studium, Scriptor, 6 giugno 2008. URL consultato il 18 febbraio 2021.
  10. ^ Cfr. voce Guglièlmo di Saint-Amour, su Treccani Enciclopedia, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. URL consultato il 18 febbraio 2021.
  11. ^ Cfr. Una Società di Dotti Francesi, voce Amour (Guglielmo di S.t), in Nuovo Dizionario Storico ovvero Biografia Classica Universale nella quale sono registrati per ordine alfabetico i nomi degli uomini celebri d'ogni nazione dal principio del mondo infino a noi, e si narrano in compendio i fatti principali della loro vita, Vol. I, prima edizione italiana con aggiunte, Torino, Giuseppe Pomba, 1831 [1830], p. 166. URL consultato il 18 febbraio 2021.
  12. ^ Cfr. Giovanni Sacchetto (a cura di), Raccolta di orazioni e pie opere per le quali sono state concedute dai Sommi Pontefici le S. Indulgenze, Padova, Giovanni Sacchetto, 1837, pp. 186-187. URL consultato il 24 febbraio 2021.
  13. ^ Cfr. Penitenzieria apostolica, Decreto «Urbis et Orbis» con il quale vengono concesse speciali Indulgenze in occasione dei duemila anni dalla nascita del Santo Apostolo Paolo, su La Santa Sede, Roma, 10 maggio 2008. URL consultato il 24 febbraio 2021.
  14. ^ Nel sito internet della Santa Sede, Papi sono riportati i messaggi Urbi et Orbi dei Sommi Pontefici recenti: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco, URL consultati il 20 marzo 2016. Anche Vatican News ha una sezione dedicata ai messaggi Urbi et Orbi. URL consultata il 18 febbraio 2021. URL consultato il 18 febbraio 2021.
  15. ^ Esempi sono le medaglie commemorative di anni, santi e dei vari pontefici specialmente in ricordo della loro elezione.
  16. ^ Le Isole Cook hanno coniato una moneta d'argento del valore facciale di 5 dollari neozelandesi in occasione dell'Urbi et Orbi della Pasqua 2006.
  17. ^ Vedi l'omaggio a papa Pio X in occasione del suo cinquantesimo di sacerdozio di M. Servier.
  18. ^ Vedi Paenitentiaria Apostolica, Enchiridion indulgentiarum, quarto editur, 16 luglio 1999, su La Santa Sede, Penitenzieria Apostolica, Concessiones 4. URL consultato il 18 febbraio 2021. La prima concessione dell'indulgenza per coloro che ricevono la benedizione per trasmissione radiofonica è avvenuta con decreto del 15 giugno 1939: Sacra Paenitentiaria Apostolica (Officium de Indulgentiis), Decretum de Benedictione Papali ope radiophonica acceptas, in (PDF) Acta Apostolicae Sedis. Commentarium Officiale, Anno 31, Series II, Vol. 6 (1939), Roma, Tipografia Poliglotta Vaticana (1939), abbreviato AAS, 31 [1939], p. 277. In pratica prima di allora il papa benediceva tutti i fedeli del mondo, ma l'indulgenza era solo per quelli che la ricevano di presenza. Va quindi tenuta presenta questa distinzione anche oggi: la benedizione raggiunge tutti i cattolici del mondo, l'indulgenza è per i presenti e per quelli che si collegano con le tecnologie di comunicazione, salvo le disposizioni che papa Francesco ha dato per il tempo della pandemia per cui basta solo l'intenzione del fedele che si unisce spiritualmente a questo atto papale.
  19. ^ Cfr. Penitenzieria Apostolica, Il dono dell'Indulgenza, su La Santa Sede, Penitenzieria Apostolica, Roma, 29 gennaio 2000, nn. 3.7. URL consultato il 18 febbraio 2021.
  20. ^ Cfr. (EN) New Advent (a cura di), voce Urbi et Orbi, su The Catholic Encyclopedia. URL consultato il 18 febbraio 2021.
  21. ^ Vedi Caeremoniale Romanum (a cura di), Pope Pio XI - Benedictio Apostolica 'Urbi et Orbi', su Youtube, 9 settembre 2010. URL consultato il 19 febbraio 2021.
  22. ^ Vedi Giovanni XXIII, Radiomessaggio Urbi et Orbi, 17 aprile 1960 su La Santa Sede.
  23. ^ Vedi Benedetto XVI, Benedizione Urbi et Orbi di SS Benedetto XVI - Natale del Signore 2012, su YouTube, 18 maggio 2013. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  24. ^ Vedi Giovanni Paolo II - Urbi et Orbi 25 dicembre 1995, 29 dicembre 2015 su YouTube. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  25. ^ Vedi Benedizione “Urbi et Orbi” del Santo Padre Francesco - Pasqua 2020, su Youtube, 12 aprile 2020. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  26. ^ Vedi Vatican News (a cura di), Messaggio Natalizio e Benedizione "Urbi et Orbi” 25 dicembre 2020 Papa Francesco, su YouTube, 25 dicembre 2020. URL consultato il 25 febbraio 2021.
  27. ^ Vedi Rai - Radiotelevisione Italiana Spa (a cura di), Playlist24 Tg1 - La benedizione speciale del Papa Urbi et Orbi. Un momento storico, 27 marzo 2020 su RaiPlay. URL consultata il 25 febbraio 2021. Purtroppo c'è chi ha sfruttato questo evento per diffondere face news: Redazione di Mantova UNO (a cura di), La fake news della benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco: è solo una “catena” sui social, Mantovaunonetwork srl, 26 novembre 2020 su Mantova UNO. URL consultato il 26 febbraio 2021.
  28. ^ Quello riportato è l'annuncio della benedizione in uso dal Natale 2010, dove, in luogo di "a mezzo della radio e della televisione", si dice "a mezzo della radio, della televisione e delle nuove tecnologie di comunicazione": Vatican News (a cura di), Urbi et Orbi 2010-04-04, su YouTube, 4 aprile 2010 (l'annuncio dell'indulgenza è al minuto 25 e 42 secondi); The Vatican - Archive (a cura di), Urbi et Orbi 2010-12-25 su YouTube URL consultati il 21 febbraio 2021. A causa della pandemia da Covid-19, dalla Pasqua 2020, l'annuncio è stato modificato ulteriormente: al posto di "a mezzo della radio, della televisione e delle nuove tecnologie di comunicazione" il cardinale dice: "sia attraverso le diverse tecnologie di comunicazione sia unendosi anche solo spiritualmente e col desiderio al presente rito" (Benedizione “Urbi et Orbi” del Santo Padre Francesco - Pasqua 2020, su YouTube, 12 aprile 2020, vedi a partire da minuti 15 e 41 secondi, e Vatican News (a cura di), Messaggio Natalizio e Benedizione "Urbi et Orbi” 25 dicembre 2020 Papa Francesco, su YouTube, 25 dicembre 2020, vedi a partire da minuti 20 e 19 secondi. URL consultati il 25 febbraio 2021).
  29. ^ La benedizione viene solitamente cantata in latino. L'attuale pontefice Francesco la recita, avendo il fiato corto perché all'età di 21 anni, a causa di una grave forma di polmonite, gli venne asportata la parte superiore del polmone destro, per la scarsità di antibiotici.

Bibliografia

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