Monumento ai Caduti della Grande Guerra
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePuglia
LocalitàBrindisi
IndirizzoPiazza Santa Teresa
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Inaugurazione1931
UsoCivile
Realizzazione
CostruttoreEdgardo Simone

Il Monumento ai Caduti della Grande Guerra di Edgardo Simone è un monumento commemorativo situato a Brindisi, in Piazza Santa Teresa. Una struttura significativa che onora i soldati italiani caduti durante la Prima Guerra Mondiale.

Descrizione

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I circa cinquecento brindisini caduti sui campi di battaglia della prima guerra mondiale, furono onorati alla civica amministrazione con un monumento commissionato allo scultore Vito De Bellis e collocato in Piazza Vittoria. Risultato inadeguato rispetto alle aspettative esso non fu mai inaugurato e anzi nel 1926 venduto per L. 25.000 al comune di Erchie, ove è tuttora visibile. Nel corso dello stesso anno, al fine di realizzare un monumento consono alle aspettative della cittadinanza, fu dato incarico per la nuova realizzazione allo scultore brindisino Edgardo Simone (1890-1948)[1].Il monumento, una delle ultime opere celebrative dello scultore, è alto sette metri ed è marmo di Carrara con il quale sono realizzate le figure nude o ammantate. Frontalmente spicca la Vittoria Alata che regge sulla mano sinistra la Patria e nella mano destra la daga (spada corta) con lauro e quercia, più in basso vi è il Galata morente, il guerriero agonizzante con il capo cinto di gloria e con un grande scudo romano medusato. Il gruppo scultoreo laterale a sinistra rappresenta la vecchia madre accasciata dal dolore che accarezza sul grembo l’elmetto del figlio caduto e stringe a se l’orfano sacro. L’insieme a destra è conosciuto come “il gruppo della sposa” dove sono rappresentati la Madre Italica (o la vedova) che armato il figlio indica con il dito della mano destra la via del dovere, tenendo a sinistra il fascio littorio, l’omaggio al regime. Le statue sono state realizzate nello studio Beretta e sono due volte la grandezza naturale, il basamento in marmo rosa di Verona è opera della ditta Trevisani.

Sul retro si leggono incisi i nomi delle località della principali battaglie della prima guerra mondiale.

Sul monumento sono scolpite le seguenti iscrizioni nel lato anteriore:

  • BRINDISI AI SUOI FIGLI
  • CADUTI PER LA PATRIA
  • 1915 – 1918

Mentre nel lato posteriore:

  • ISONZO QUOTA 144
  • GORIZIA VODICE
  • PASUBIO PODGORA
  • PIAVE
  • MONTENERO MONTESANTO
  • COL DI LANA MONTEGRAPPA
  • ALTIPIANI D'ASIAGO VITTORIO VENETO

Nel 1920 gli amministratori brindisini conferirono l’incarico al giovane artista brindisino Edgardo Simone, (20/06/1890 - 19/12/1948). La facilità nel commissionare dell’opera non fu tale nella scelta dell’ubicazione: inizialmente fu destinata Piazza Cairoli poi la piazza antistante la stazione ferroviaria (oggi piazza Crispi), successivamente il largo Belvedere, all’incrocio tra l’attuale Corso Roma con via Indipendenza, tra la chiesa della Pietà e il costruendo Liceo Classico. Ma l’artista disapprovò e ribadì la sua volontà di collocare l’opera in piazza Cairoli, un luogo decisamente più centrale rispetto la posizione scelta dall’amministrazione locale. La diatriba non si placò visto che poi fu scelta piazza Dionisi. Una soluzione contrastata da molti che però divenne definitiva solo nel marzo del 1931.

L’inaugurazione del monumento avvenne il 22 novembre del 1931 alla presenza del re Vittorio Emanuele III, ma presto si comprese che piazza Santa Teresa, sarebbe stata la migliore opzione. Per quattro anni il monumento rimase smontato e protetto da uno steccato, poi nel giugno del 1940 l’installazione fu completata. L’opera originale progettata da Edgardo Simone subì più di qualche modifica: ad esempio non era più presente lo scudo bronzeo sulla parte frontale e lo stemma civico, lo scudo medusato, le maschere del mutilato cieco e del combattente e i fasci littori posti nella parte posteriore e ai lati del manufatto erano scomparsi[2].

  1. ^ Giacomo Carito, Nuoba Guida Brindisi, Oria, Italgrafica, 1993, p. 110.
  2. ^ Giacomo Carito, Nuova Guida Brindisi, Oria, Italgrafica, 1993, pp. 111-112.

Bibliografia

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  • Archivio Storico del Comune di Brindisi, Cat. 9, cl. 22, busta 4, fasc. 90, Monumento ai caduti: scelta dell’ubicazione, nota delle forniture per il montaggio e dei lavori eseguiti dall’impresa Minunni per la sua erezione in piazza Dionisi (aa. 1928-1932).
  • Archivio Storico del Comune di Brindisi, Cat. 9, cl. 22, busta, Spostamento del Monumento ai caduti, Impresa Urso Cosimo fu Oronzo (ADCB), aa. 1931-1943.
  • Carito G., Nuova Guida Brindisi, Italgrafia, Brindisi 1993.
  • M. Guastella, Edgardo Simone scultore, 1890-1948, Congedo, Galatina 2011.
  • M. Guastella (a cura di), Il restauro del Monumento ai Caduti brindisini di Edgardo Simone, Congedo, Galatina 2018.

Collegamenti esterni

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