Decorazioni alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri

Voce principale: Arma dei Carabinieri.

La bandiera di guerra dell'Arma dei Carabinieri è stata concessa come bandiera nazionale alla Legione Allievi Carabinieri con regio decreto-legge del 25 febbraio 1894, da Umberto I di Savoia. Dal 7 luglio 1932, lo stesso vessillo diventerà la Bandiera di guerra dell'Arma dei Carabinieri.[1]

La bandiera di guerra dell'Arma dei Carabinieri alla festa della Repubblica, il 2 giugno 2012

Decorazioni alla Bandiera di guerra

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La bandiera dell'Arma ha ricevuto numerose decorazioni nel corso della storia:[2]

  7 Croci di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia (di cui 1 già dell'Ordine militare di Savoia)

  3 Medaglie d'oro al valor militare

  5 Medaglie d'argento al valor militare

  4 Medaglie di bronzo al valor militare

  2 Croci di guerra al valor militare

  3 Medaglie d'oro al valore dell'Esercito

  11 Medaglie d'oro al valor civile

  1 Medaglia d'argento al valor civile

  5 Medaglie d'oro al merito civile

  1 Attestato con medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile

  7 Medaglie d'oro al merito della sanità pubblica

  6 Diplomi di medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte

  2 Diplomi di benemerenza ambientale con medaglia d'oro

  1 Medaglia d'oro di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908)

 
Bandiere di guerra delle forze armate italiane e della Guardia di Finanza in sfilata per la festa della Repubblica del 2006. La bandiera di guerra dell'Arma dei carabinieri è la seconda da sinistra.

Motivazioni

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Per il contributo nella guerra d'Etiopia

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«Durante tutta la campagna, diede innumerevoli prove di fedeltà, abnegazione, eroismo; offrì olocausto di sangue generoso; riaffermò anche in terra d'Africa le sue gloriose tradizioni; diede valido contributo alla vittoria. Guerra Italo-etiopica, 3 ottobre 1935 - 5 maggio 1936 (all'Arma dei Carabinieri Reali)»
— Roma, regio decreto 27 gennaio 1937[3]

Per la lotta alla criminalità

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«Nel retaggio del suo glorioso passato, si confermava, saldissima in tutte le sue unità, baluardo della difesa dello Stato e delle sue leggi. Ovunque generosamente presente, si prodigava con valore e perizia a tutela della ordinata civile convivenza, nella diuturna, incessante e sempre più aspra lotta contro il crimine. Mirabile nello slancio, illuminava con l'olocausto di centinaia di Caduti la sua fulgida storia di Arma Benemerita. Territorio nazionale, 1946-1974»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 13 novembre 1974[3]

Per la lotta al terrorismo

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«Custode fedele delle più alte tradizioni militari combatteva con tenacia diuturna ogni forma di criminalità che con azione violenta ed organizzata tentava di minare le Istituzioni democratiche e la civile pacifica convivenza. Dando ulteriore prova di elevata perizia e di mirabile ardimento, esaltava la sua nobile missione con l'impegno di capi e gregari e con il sacrificio di numerosi caduti. Territorio nazionale, 1975-1981»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1981[3]

Per la lotta alla criminalità

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«Durante lungo ed intenso ciclo operativo, caratterizzato da insidiosità della minaccia, affrontava con ferma e coraggiosa determinazione dei Reparti, forgiati alle più nobili tradizioni militari, agguerrite bande criminali confermando il suo ruolo leggendario di difensore incrollabile della collettività nazionale. L'opera generosa e senza sosta dei suoi Carabinieri, sovente spinta fino al supremo olocausto, consegnava ancora una volta alla storia pagine sublimi di eroismo e di preclare virtù militari. Territorio nazionale, 1981-1984»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 4 maggio 1985[3]

Per l'umana e fraterna opera di soccorso

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«Nel solco della più fulgida e gloriosa tradizione ed all'insegna di uno straordinario spirito di servizio e di una fortissima dedizione al dovere, l'Arma dei Carabinieri offriva un contributo esemplare, in numerose operazioni all'estero per il mantenimento della pace a favore di popolazioni afflitte da gravi crisi interne ed in territori segnati da anni di guerre ed atrocità. I carabinieri davano prova, in ogni circostanza, di altissima professionalità, spiccato coraggio, profonda sensibilità umana e tenace abnegazione spinta talvolta sino all'estremo sacrificio. Un successo, unanimemente riconosciuto in ambito nazionale ed internazionale, che contribuiva in maniera determinante ad esaltare il prestigio dell'Italia, delle Forze Armate e dell'Arma dei Carabinieri in tutto il mondo. Somalia, Cisgiordania, Bosnia ed Erzegovina, Guatemala, Albania, Kosovo, Indonesia ed Afghanistan, anni 1994 - 2001»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002[3]

Per il bicentenario di fondazione (1814 - 2014)

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«Orgogliosa protagonista degli eventi che condussero alla nascita dell'Italia unita e vigile garante dei valori fondanti della nazione, l'Arma dei Carabinieri assicura, da duecento anni, la tutela della legalità e l'ordinata e pacifica convivenza civile. Dal risorgimento alla lotta al brigantaggio, dalle valorose vicende dei conflitti mondiali alla guerra di liberazione, dal contrasto al terrorismo alle missioni internazionali, l'Arma ha consegnato alla storia d'Italia mirabili esempi di virtù militari, di eroismo, di eccezionale abnegazione e di assoluta fedeltà alle istituzioni. Profondamente radicata sul territorio con le sue stazioni, autentico simbolo di vicinanza dello Stato ai cittadini e impareggiabile riferimento delle comunità, ha dato costante prova di corale e straordinario impegno nel contrasto al crimine comune e organizzato, nella difesa della qualità della vita dalle aggressioni all'ambiente e alla salute pubblica e nella tutela della sicurezza del lavoro e del patrimonio storico, artistico e culturale del Paese. Nella sua ininterrotta missione al servizio degli italiani si è altresì prodigata, con ineguagliabile solidarietà umana, nelle attività di soccorso e di assistenza in occasione di pubbliche e private calamità. L'opera benemerita e generosa, sovente spinta fino all'estremo sacrificio, si è imposta all'incondizionata ammirazione della nazione e della comunità internazionale. Territorio nazionale ed estero, 1814 - 2014»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 23 maggio 2014[4]

Per il contributo nella Prima guerra mondiale (1915-1918)

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Castello di Moncalieri: lapide commemorativa
«Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia. Prima guerra mondiale, 1915-1918 (all'Arma dei Carabinieri Reali)»
— Roma, regio decreto 5 giugno 1920[5]

Per l'olocausto sui fronti della Seconda guerra mondiale (1940-1943)

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«Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rafforzare un caposaldo di vitale importanza vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l'ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e là contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa ed impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri, fusi in un solo eroico blocco simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma. Culqualber (A.O.), agosto-novembre 1941 (per il 1º Gruppo Carabinieri Reali mobilitato in Africa Orientale)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 1949[5]

Per il contributo nella Guerra di Liberazione (1943-1945)

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«Nel solco delle più fulgide tradizioni dell'Arma, i carabinieri della capitale, dopo aver valorosamente combattuto unitamente ad altri reparti dell'esercito, resistendo strenuamente all'occupazione di Roma da parte delle truppe naziste, tra l'8 e il 10 settembre 1943, rimasero a presidio delle stazioni territoriali e degli altri reparti, prodigandosi, in quei travagliati momenti, nel garantire l'ordine e nel proteggere la popolazione. All'alba del 7 ottobre 1943, gran parte di loro furono arrestati e deportati, per rimuovere l'ultimo baluardo opposto ai vili progetti di rastrellamento del ghetto capitolino avvenuto il 16 ottobre successivo. Nonostante la drammatica situazione e nell'imminenza della cattura, i carabinieri di Roma riuscirono, tra l'altro, a sottrarre all'oppressore la gloriosa Bandiera di Guerra dell'Arma, celandola nei meandri della legione allievi. Con il loro fulgido esempio di inesauribile tenacia e di secolare dedizione alla patria, contribuirono ad alimentare, tra i militari passati alla resistenza come tra la popolazione di Roma, lo spirito di opposizione all'occupante tedesco che di lì a pochi mesi sarebbe stato definitivamente scacciato dalla capitale. Roma, 7 ottobre 1943 - 14 novembre 1944»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 25 ottobre 2023 [6]

Per il contributo nella Guerra di Liberazione (1943-1945)

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«Dopo l'armistizio dell'otto settembre 1943, in uno dei periodi più travagliati della storia d'Italia, in Patria e oltre confine, i carabinieri frazionati nell'azione ma uniti nella fedeltà alle gloriose tradizioni militari dell'Arma, dispiegarono sia isolati, sia nelle formazioni del Corpo Volontari della Libertà e nelle unità operanti delle Forze Armate eminenti virtù di combattenti, di sacrificio e di fulgido valore, attestate da 2735 caduti, 6521 feriti, oltre 5000 deportati. Le ingenti perdite e le 723 ricompense al valor militare affidano alla storia della prima arma dell'Esercito la testimonianza dell'insigne contributo di così eletta schiera di carabinieri alla Guerra di Liberazione, tramandandola a imperituro ricordo. Zona di operazioni, 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 2 giugno 1984[5]

Per l'Unità d'Italia (1848-1861)

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«Per la gloriosa carica che con impeto irrefrenabile e rara intrepidezza, eseguirono i tre squadroni di guerra dei carabinieri reali decidendo le sorti della battaglia in favore all'Esercito Sardo. Pastrengo, 30 aprile 1848 (ai tre squadroni di guerra dell'(allora) Corpo dei Carabinieri Reali in servizio presso lo Stato Maggiore Generale)»
— Roma, regio decreto 17 giugno 1909[7]

Per il servizio d'istituto in terra d'Africa (1911-1930)

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«Per i segnalati servizi resi dall'Arma nella campagna di guerra in Libia 1911-1912 (all'Arma dei Carabinieri Reali)»
— Roma, regio decreto 19 gennaio 1913[7]

Per il contributo nella Guerra di Liberazione (1943-1945)

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«Degni eredi delle gloriose tradizioni dell'Arma dei carabinieri, già duramente provati prima e dopo l'armistizio, rifiutando reiterate offerte di resa, si univano ad altri reparti dell'Esercito che avevano iniziata l'impari lotta contro il tedesco. Partecipavano con essi ininterrottamente a lungo e sanguinoso ciclo operativo in terra straniera, fra inenarrabili stenti e privazioni, sempre primi là dove il rischio era maggiore. Decimati negli effettivi, ma centuplicati nello spirito, resistevano fino al compimento della leggendaria impresa unicamente sostenuti dalla inestinguibile fede nei destini della Patria, ad onore e vanto dell'Arma Fedelissima. Jugoslavia, settembre 1943 - marzo 1945 (per i reparti Carabinieri della Divisione italiana partigiani "Garibaldi")»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 18 dicembre 1952[7]

Per il contributo nella Seconda guerra mondiale (1940-1943)

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«Battaglione carabinieri paracadutisti, avuto il delicato compito di proteggere unità in movimento su nuove posizioni, sosteneva per un'intera giornata ripetuti attacchi di soverchianti forze corazzate nemiche, appoggiate da fanteria ed artiglieria. Nell'impari cruenta lotta, svolta con estremo ardimento, riusciva a contenere l'impeto avversario, al quale distruggeva con aspra azione ravvicinata numerosi mezzi blindati e corazzati. Sganciatosi da nemico con ardita manovra notturna, trovava sbarrata la via di ripiegamento da munite posizioni avversaria, si lanciava eroicamente all'attacco e, dopo violenta epica mischia in cui subiva ingenti perdite, si apriva un varco, ricongiungendosi alle proprie forze. Bivio di Eluet el Asel (Gebel Cirenaico) - Bivio di Lamluda (via Balvia), 19 dicembre 1941 (per il I Battaglione Carabinieri Paracadutisti)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 1964[7]
«Tenne fede in terra di Russia alle sue nobili tradizioni militari di Prima Arma dell'Esercito con il valore dei suoi reparti, sublimato dal sacrificio di mille caduti. Fronte Russo, agosto 1941-febbraio 1943»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 3 maggio 1983[7]

Per l'Unità d'Italia (1848-1861)

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«Per i fatti d'arme del 24, 25 e 27 luglio 1848 alle gole di Staffalo, sulle alture di Sommacampagna, ed il dì 4 agosto stesso anno fuori le porte di Milano e nell'incominciato assedio di Peschiera. (ai tre squadroni di guerra del Corpo dei Carabinieri Reali di servizio presso lo Stato Maggiore Generale)»
— Torino, regio decreto del Regno di Sardegna 23 agosto 1848[8]


«Per essersi distinti nel fatto d'arme presso Verona il 6 maggio 1848. (ai tre squadroni di guerra dell'(allora) Corpo dei Carabinieri Reali di servizio presso lo Stato Maggiore Generale)»
— Roma, regio decreto 8 dicembre 1887[8]

Per il servizio d'istituto in terra d'Africa (1911-1930)

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«Frazionata nelle sue stazioni sin nelle più lontane e disagiate località della colonia, esemplare per vigile e costante attaccamento al dovere, perfetta nella coesione e nell'organizzazione, assolse sempre egregiamente ai complessi compiti del suo servizio d'istituto e, per meglio concorrere alla sicurezza della colonia, prese brillantemente parte con i suoi reparti mobilitati a tutte le azioni belliche della campagna, segnando col valore, l'abnegazione e il tributo di sangue dei suoi componenti, una nuova fulgida pagina di storia per la propria Arma. Cirenaica, 1923-1924 (per la Divisione Carabinieri Reali e Zaptié della Cirenaica)»
— Roma, regio decreto 18 dicembre 1927[8]

Per il contributo nella Seconda guerra mondiale (1940-1943)

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«Con indomito valore attinto alla sua secolare tradizione, riconfermò le sue eccezionali virtù militari nei numerosi ed accaniti combattimenti sostenuti dal 3º Battaglione del Reggimento mobilitato, contro forze nemiche preponderanti, dando valido contributo alla vittoria. Fronte greco-albanese, 19 novembre 1940-3 febbraio 1941»
— Roma, decreto del Capo Provvisorio dello Stato 31 dicembre 1947[8]

Per il servizio d'istituto in terra d'Africa (1911-1930)

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«Fedele alle gloriose tradizioni militari dell'Arma affermava le sue qualità di tenace ardimento e di capacità bellica, concorrendo anche con i suoi reparti a tutte le operazioni che condussero all'intera occupazione della colonia e conseguendo altresì frazionata nelle sue stazioni fin nelle remote regioni, col valore e con le opere dei suoi componenti preziosi risultati ai fini della sicurezza generale della colonia stessa. Tripolitania, 24 maggio 1923-25 marzo 1930 (per la Divisione Carabinieri Reali della Tripolitania)»
— Roma, regio decreto 11 aprile 1932[9]


«Strumento armonicamente perfetto di abilità professionale e di efficienza bellica, partecipando con alto sentimento del dovere, fulgido spirito di sacrificio, esemplare ardimento, a tutte le fasi della campagna, contribuiva brillantemente al successo finale, direttamente o indirettamente riaffermando in ogni incontro con i ribelli le glorie più pure dell'Arma. Tripolitania, campagna contro i ribelli, 1922-1923 (per la Divisione Carabinieri Reali della Tripolitania)»
— Roma, regio decreto 18 maggio 1933[9]

Per l'umana e fraterna opera di soccorso

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«In occasione di grave sommovimento tellurico, che aveva provocato la distruzione di interi centri abitati con numerosissime vittime ed ingentissimi danni, l'Arma dei Carabinieri, fedele alle sue secolari tradizioni di assoluta dedizione al dovere e di generoso altruismo, offriva determinante contributo alla complessa e rischiosa opera di soccorso. Ufficiali, sottufficiali e carabinieri dei reparti territoriali e dei contingenti mobilitati fatti tempestivamente affluire in luogo, con il validissimo concorso delle unità speciali dell'Arma, pur nella drammatica situazione determinata dal reiterarsi di violente scosse, si prodigavano infaticabilmente in coraggiosi interventi, che consentivano il salvataggio di un gran numero di cittadini e recavano ai sinistrati la più valida assistenza morale e materiale, riscuotendo l'ammirazione e la riconoscenza unanime di autorità e popolazione. Friuli-Venezia Giulia, 6 maggio 1976 - 30 aprile 1977»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 18 maggio 1977[10]
«Nel solco di una secolare consuetudine di dedizione al dovere ed umana solidarietà, l'Arma dei Carabinieri, in occasione di violentissimo e disastroso sisma che aveva provocato la distruzione di numerosi centri abitati densamente popolati, forniva determinante apporto alle operazioni di soccorso, sviluppate in condizioni proibitive per la immane entità della catastrofe e la tormentata morfologia della zona. Ufficiali, sottufficiali, appuntati e carabinieri, in drammatica gara con il tempo, prodigandosi in tempestivi interventi, al limite di ogni risorsa fisica e morale, mentre la zona veniva ulteriormente sconvolta da successive e ripetute scosse telluriche, proseguivano poi la loro opera nei mesi seguenti in attività di assistenza e di concorso alla ricostruzione, riscuotendo ancora una volta la riconoscenza e l'ammirazione delle autorità e delle popolazioni. Campania-Basilicata, 23 novembre 1980 - 31 luglio 1981»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1982[10]
«Depositaria ed erede di una ultrasecolare tradizione di silenzioso sacrificio e di dedizione al dovere, l'Arma dei carabinieri, valorosa componente dell'Esercito inserita a pieno titolo con le altre Armi e Corpi nei contingenti impegnati all'estero sotto l'egida di organismi sovranazionali o per iniziativa nazionale, ha sempre offerto un contributo davvero esemplare per l'assolvimento delle delicate e complesse operazioni svolte a favore dei popoli travagliati da gravi crisi interne o afflitti da endemica povertà. In ogni circostanza il personale dell'Arma dei carabinieri si è prodigato con indiscussa professionalità, totale abnegazione ed encomiabile impegno, concorrendo validamente al pieno successo delle missioni, accrescendo il glorioso patrimonio di virtù militari e civiche dell'Esercito e dell'Arma stessa e contribuendo in maniera determinante a consolidare l'immagine ed il prestigio dell'Italia e delle forze armate in ambito internazionale. Libano, Iraq, Albania, Cambogia, Somalia, Mozambico, 1982-1993»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994[10]
«In occasione delle alluvioni verificatesi nel Polesine, l'Arma dei Carabinieri, confermando le sue tradizionali virtù di abnegazione e altruismo, dava il suo generoso contributo di uomini e di mezzi nell'ardua opera di soccorso a quelle popolazioni. Ovunque presenti, durante la disperata difesa iniziale, sereni ed eroici, poi, di fronte al dilagare delle acque che tutto invadevano e sommergevano, gli ufficiali, i sottufficiali ed i carabinieri dei reparti territoriali, pur con le caserme isolate ed allagate, si prodigavano con immediato slancio e sprezzo del pericolo in favore delle popolazioni, affrontando situazioni drammatiche ed intervenendo anche con reparti mobili, in nobile ed ardimentosa gara con le altre organizzazioni di soccorso nelle località maggiormente colpite per salvare e difendere, recuperare e rincuorare. Suscitavano, per tale comportamento, la riconoscenza delle popolazioni e l'ammirazione del Paese. Polesine, novembre-dicembre 1951»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 24 settembre 1953[11]
 
La bandiera di guerra dell'Arma dei carabinieri alla festa della Repubblica, il 2 giugno 2012
«Nelle eccezionali avversità atmosferiche dello scorso inverno l'Arma dei Carabinieri offriva il suo generoso, instancabile contributo all'organizzazione dei soccorsi alleviando sensibilmente la situazione di disagio delle popolazioni colpite. In tale opera, spesa senza risparmio di energie, in condizioni particolarmente difficili e con elevato spirito di sacrificio, l'Arma ancora una volta rendeva al Paese una testimonianza altissima di suprema dedizione al dovere. Territorio nazionale, febbraio 1956»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 25 maggio 1956[11]
«In occasione di violente alluvioni abbattutesi sul territorio nazionale l'Arma dei Carabinieri, confermando le sue elette virtù di suprema dedizione al dovere, indomito spirito di sacrificio ed alto senso di solidarietà umana, dava elevatissimo contributo all'opera di soccorso alle popolazioni colpite. Ufficiali, sottufficiali e carabinieri dei reparti territoriali, meccanizzati e delle specialità paracadutisti, elicotteristi e sommozzatori, profondendo nella lotta contro l'infuriare degli elementi ogni risorsa fisica, tecnica e morale, si prodigavano con appassionato slancio ed eroico sprezzo del pericolo nel salvataggio di migliaia di vite umane e nel recupero di ingenti quantitativi di materiali. La loro opera meritava ancora una volta l'ammirazione del paese. Territorio nazionale, autunno 1966»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 19 dicembre 1967[11]
«In occasione della violenta alluvione abbattutasi su Piemonte ed Emilia Romagna, che causava vittime ed ingentissimi danni, il personale dell'Arma dei Carabinieri, dando prova ancora una volta di elevatissima professionalità, di encomiabile spirito di sacrificio e di incondizionato impegno, interveniva con uomini e mezzi in soccorso delle popolazioni colpite e, prodigandosi con immediatezza, efficacia e sensibilità in un'opera generosa ed instancabile, garantiva il graduale ritorno alla normalità, in ottimali condizioni di ordine e di sicurezza pubblica. Territorio nazionale, novembre 1994»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 15 maggio 1995[11]
«In occasione di violento e disastroso sisma che colpiva l'Umbria e le Marche causando numerose vittime e danni inestimabili anche al patrimonio artistico nazionale, l'Arma dei Carabinieri dando ulteriore fulgida prova di preclare virtù civiche, eccezionale abnegazione generosa risorsa fisica e morale nella complessa attività di soccorso per alleviare i disagi e le sofferenze delle popolazioni colpite pur nel drammatico susseguirsi di violente scosse, garantiva con protratta ed instancabile opera il graduale ritorno alla normalità, meritando l'unanime plauso e l'ammirata riconoscenza del paese. Umbria e Marche, sisma, settembre 1997»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998[11]
«In occasione di violento e disastroso movimento franoso che investiva l'intera Valle del Lauro causando numerose vittime e danni inestimabili, l'Arma dei Carabinieri dando ulteriore prova di preclare virtù civiche, eccezionale abnegazione generosa solidarietà ed encomiabile professionalità, impegnava ogni risorsa fisiche e morali nella complessa attività di soccorso per alleviare i disagi e le sofferenze delle popolazioni colpite. Pur nel drammatico susseguirsi degli eventi garantiva con protratta ed instancabile opera il ritorno alla normalità, meritando l'unanime plauso e l'ammirata riconoscenza del paese. Quindici (AV), Bracigliano, Sarno e Siano (SA), maggio-giugno 1998»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1999[11]
«In occasione di disastroso sisma che provocava numerose vittime e danni inestimabili, il personale dell'Arma dei Carabinieri offriva fulgida prova di preclare virtù civiche, esemplare efficienza, altissimo spirito di abnegazione, radicato senso civico e generosa solidarietà, impegnando ogni risorsa nella complessa e instancabile attività di soccorso della popolazione colpita e contribuendo al mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica, nonché alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale. Il mirabile impegno, nel solco delle sue più alte tradizioni, riscuoteva l'unanime e riconoscente plauso delle autorità e della popolazione. Province di Rieti e Ascoli Piceno, 24 agosto 2016»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 2 maggio 2017[4]
«Ufficiali, sottufficiali e militari dell'Arma dei Carabinieri, si sono prodigati, senza soste e oltre ogni limite, tra insidie e difficoltà innumerevoli, nel soccorrere le popolazioni colpite dal disastro del Vajont. L'Arma dei Carabinieri ha così confermato, ancora una volta, le sue nobili tradizioni di incondizionato attaccamento al dovere, di generoso sprezzo del pericolo e di eroica abnegazione. Vajont, ottobre 1963»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 18 maggio 1964[12]
«In occasione dei massicci e reiterati sbarchi di immigrati clandestini, abbandonati sulle coste o in balia del mare aperto, l'Arma dei Carabinieri, con generosa solidarietà, si dedicava con ogni mezzo all'azione di soccorso ed assistenza, al fine di alleviare disagi e sofferenze. Costantemente impegnata nell'attività investigativa e nell'azione di contrasto della criminalità, riscuoteva l'unanime e riconoscente plauso della Nazione tutta. Puglia, 1990 - 2000»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 10 maggio 2000[13]
«I militari dell'Arma dei Carabinieri, dando prova di non comune spirito di sacrificio, spiccata professionalità e generoso altruismo, fronteggiavano le emergenze legate all'enorme flusso di sbarchi clandestini di cittadini extracomunitari. L'eccezionale spirito di abnegazione e l'umana solidarietà, evidenziati dai componenti della Stazione di Lampedusa, della motovedetta 808 "Petracca" e del 12º Battaglione "Sicilia" in molteplici salvataggi e nell'opera di continua assistenza dei profughi che arrivavano nell'isola in drammatiche condizioni igienico-sanitarie, hanno riscosso il plauso e l'incondizionata stima della popolazione e delle autorità locali, nonché della Nazione tutta. Lampedusa, 2003 - 2005»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 3 maggio 2005[13]
«Dopo l'8 settembre 1943 lungo il confine nord orientale, l'Arma dei carabinieri, confermando le sue tradizionali virtù di abnegazione ed altruismo, offriva il suo generoso, instancabile contributo nell'alleviare le sofferenze delle popolazioni italiane dell'Istria, della Dalmazia, delle province di Trieste e Gorizia travolte dalla violenza di preponderanti forze ostili che rivendicavano la sovranità su quei territori. Nell'immane tragedia che comportò la soppressione di migliaia di cittadini italiani ed il drammatico esodo delle popolazioni Giuliano-Dalmate, oltre 250 carabinieri, sostenuti da un eroico amor patrio, immolarono la propria esistenza nella difesa di quei martoriati territori. Confine nord orientale, 1943 - 1947»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 29 maggio 2009[4][13]
«In occasione del disastroso sisma che sconvolgeva la Regione Abruzzo, provocando numerose vittime e danni inestimabili, il personale dell'Arma dei Carabinieri, nel solco delle sue alte tradizioni, offriva fulgida prova di abnegazione e di elette virtù civiche, impegnandosi nell'attività di soccorso della popolazione colpita e contribuendo ad alleviarne le sofferenze e i disagi. L'incessante controllo del territorio e i molteplici interventi, effettuati anche a tutela del patrimonio artistico, riscuotevano l'unanime e riconoscente plauso della popolazione locale e dell'intera Nazione. L'Aquila, 6 aprile 2009»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 2010[4][13]
«per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza»
— Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010[14][15]

Per la lotta alla criminalità e il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica

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«Durante oltre un lustro, salda nella sua articolata presenza sul territorio e fedele al retaggio dei più alti valori di lealtà e di suprema dedizione alla Patria, l'Arma dei Carabinieri, con diuturna ed aspra lotta ad una criminalità sempre più proterva ed efferata, rinnova mirabili prove di elevata perizia e intrepido eroismo, luminosamente segnate dal sereno sacrificio di numerosi caduti per esaltare il prestigio delle libere istituzioni democratiche e per affermare la forza della legge. Territorio nazionale, 1985-1991»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 1º giugno 1992
«Durante l’ultimo quadriennio, fedele alle più nobili tradizioni di lealtà, di dedizione al dovere e di cosciente sprezzo del pericolo, l’Arma dei Carabinieri ha offerto un contributo assai rilevante al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, continuando, con immutato impegno, a contrastare la minaccia criminale e terroristica, a partecipare a generose attività di assistenza e soccorso umanitario, ed a garantire il sicuro svolgimento di eventi e manifestazioni di eccezionale rilievo. Con elevata perizia, spiccata professionalità e costante attaccamento al servizio, ha offerto luminosi esempi di innato coraggio e di serena accettazione di responsabilità ed ha segnato, con il sacrificio della vita o della incolumità personale di numerosi Carabinieri, il difficile, diuturno adempimento dei molteplici compiti affidati, suscitando ancora una volta l’ammirata gratitudine e l’unanime riconoscenza del Paese. Territorio nazionale, 2002-2006»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 2006
«L’Arma dei Carabinieri, con tutti i suoi militari impegnati a rischio della propria vita nella diuturna attività di contrasto alla criminalità organizzata, ha dato prova di esemplare coraggio, eccezionale dedizione e generoso altruismo. I costanti successi conseguiti nel tutelare la forza della legge, con l’arresto di un elevato numero di pericolosissimi latitanti e con l’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati, hanno contribuito a mantenere alto il prestigio e la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, confermando la mirabile tradizione dei valori dell’Arma dei Carabinieri al servizio della Patria e suscitando, ancora una volta, l’ammirata gratitudine e l’unanime riconoscenza della Nazione tutta. Territorio nazionale, 1992-2011»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 1º giugno 2011
«Fedele ai più alti valori di lealtà, coraggio e dedizione al servizio del Paese, l’Arma dei Carabinieri, attraverso il Gruppo Intervento Speciale, offriva reiterate prove di ammirevole valore e impareggiabile determinazione nel contrasto alla minaccia portata, contro le Istituzioni democratiche, dall’eversione interna, dal terrorismo internazionale e dalla criminalità organizzata. Unità di intervento speciale e reparto incursori delle forze speciali, il G.I.S. ha assolto le missioni affidate con risolutiva fermezza e ammirevole capacità, operando in contesti ambientali, anche internazionali, sempre caratterizzati da elevatissimo rischio. Il tenace impegno e la salda disciplina di tutti i suoi componenti permettevano di conseguire successi operativi di preminente rilievo, che riscuotevano l’ammirazione dell’opinione pubblica e meritavano la riconoscenza delle più alte Autorità nazionali e degli Organismi internazionali, contribuendo a esaltare il prestigio e l’immagine dell’Istituzione. 1978/2018 - Territorio nazionale ed estero (al Gruppo Intervento Speciale G.I.S.)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 20 maggio 2019[16]
«In occasione della straordinaria emergenza sanitaria da COVID-19 che colpiva l'intero territorio nazionale, l'Arma dei Carabinieri impegnava ogni articolazione, territoriale e speciale, e tutti i suoi militari che, con coraggioso altruismo e consapevole slancio, operavano incessantemente per la rassicurazione e la protezione dei cittadini, nel rafforzamento della coesione sociale, a tutela della salute e della sicurezza. Le attività dispiegate confermavano le tradizionali virtù di generosa abnegazione dell'Istituzione, suscitando, ancora una volta, l'ammirata gratitudine e l'unanime riconoscenza delle Comunità locali e della Nazione tutta. Febbraio-giugno 2020 - Territorio nazionale e internazionale»
— roma, decreto del Presidente della Repubblica 2 marzo 2021 [17]
«Nel solco dei più alti valori di generoso altruismo e di fedeltà nell'adempimento del dovere, l'Arma dei Carabinieri, attraverso le proprie Stazioni, espressioni autentiche di efficacia operativa e di prossimità, ha dato prova di assoluta dedizione al servizio delle comunità. Gli uomini e le donne delle Stazioni Carabinieri si sono prodigati per la tutela dei diritti dei cittadini, intervenendo nell'emergenza e soccorrendo nel bisogno, mirabili interpreti di un incessante impegno a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, spinto, nelle più drammatiche avversità, sino all'estremo sacrificio. Le Stazioni Carabinieri hanno accompagnato, lungo duecentodieci anni, la storia del Paese e la quotidianità degli italiani, per la straordinaria capacità di adempiere, con singolare umanità, al dovere di difesa della collettività. 1814-2024 - Territorio nazionale»
— roma, decreto del Presidente della Repubblica 19 aprile 2024 [6]

Per la protezione della sanità pubblica

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«Per il fecondo contributo dato dai Nuclei antisofisticazioni (N.A.S.) nella lotta contro le frodi e le sofisticazioni alimentari in difesa dell'igiene e della salute pubblica (ai Nuclei antisofisticazioni N.A.S.)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 16 febbraio 1965[18]
«Per l'elevato contributo dato, attraverso l'attività degli speciali nuclei antidroga, nella lotta contro il traffico illecito degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope, operando - nel rispetto delle gloriose tradizioni - con severo, costante impegno e frenando la dilagante diffusione del grave fenomeno sull'intero territorio nazionale (ai nuclei antidroga)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 23 novembre 1978[18]
«Salda nella sua articolata e qualificata presenza sul territorio e fedele al retaggio dei più alti valori di lealtà e di suprema dedizione alla Patria, l'Arma dei Carabinieri, con diuturno ed appassionato impegno, anche in difesa della salute pubblica, assicurava mirabili prove di somma perizia con risultati di eccezionale rilievo nella difficile attività di contrasto al crimine in danno al servizio sanitario nazionale e di tutela dell'igiene e genuinità alimentare»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 17 febbraio 1993[18]
«Sicuro presidio a tutela della collettività, l'Arma dei Carabinieri con le proprie unità specializzate e con tutti i suoi reparti territoriali, offriva eccezionale prova di suprema dedizione e altissima professionalità per garantire la quotidiana salvaguardia della salute pubblica e per fronteggiare emergenti situazioni di grave rischio sanitario che avevano procurato vivo e diffuso allarme sociale. Territorio nazionale, 1993 - 2001»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 15 maggio 2001[18]
«Per l'incessante impegno, l'abnegazione e l'alta professionalità che, attraverso una difficile attività di prevenzione e di contrasto, condotta dalle Unità Specializzate, hanno permesso il conseguimento di decisivi risultati anche nelle gravi e delicate emergenze sanitarie offrendo un costante e prezioso apporto per la tutela dei cittadini e la salvaguardia della salute pubblica su tutto il territorio Nazionale, in Albania, e in Spagna, dove hanno operato in situazioni di disagio, conseguendo profonda gratitudine e ammirazione»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2003[18]
«Per il totale ed insostituibile contributo offerto nell’attività di tutela e salvaguardia della sanità pubblica su tutto il territorio nazionale, quali il contrasto alla diffusione delle sostanze stupefacenti e dopanti, nonché nella protezione dei diritti dei più deboli. Territorio nazionale»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 2006[18]

Per la tutela della scuola, della cultura e dell'arte

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«Nel solco della sua fulgida e gloriosa tradizione, con idefettibile impegno, tenace abnegazione ed alto grado di preparazione tecnica, offriva un costante e prezioso contributo alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale, consentendo altresì il recupero, in territorio italiano ed estero, di opere d'arte trafugate di eccezionale valore storico e culturale. Territorio nazionale, 1969-1981»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 1º giugno 1981[19]
«Rinnovellò le sue più nobili tradizioni nella salvaguardia del patrimonio artistico nazionale pervenendo, con la professionalità, l'abnegazione e la tenacia dei suoi uomini al recupero di numerosissime opere d'arte, tra cui capolavori di inestimabile valore. Territorio nazionale ed estero, 1981-1985»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 20 maggio 1986[19]
«L'Arma dei Carabinieri, nel solco della più fulgida e gloriosa tradizione, con incessante impegno, tenace abnegazione ed alta professionalità, offriva un costante e prezioso contributo alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale, conseguendo significativi risultati nella lotta alla criminalità organizzata dedita al traffico clandestino di opere d'arte. Il recupero in territorio italiano ed estero di numerose opere trafugate di incommensurabile valore artistico, storico e culturale consolidava altresì, in maniera determinante, l'immagine ed il prestigio dell'Istituzione anche in ambito internazionale. Territorio nazionale ed estero, 1986-1994»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 2 gennaio 1995[19]
«Durante un decennio, salda nella sua articolata presenza sul territorio e nel solco di una gloriosa tradizione, l'Arma dei Carabinieri dava continua prova di spiccata professionalità ed encomiabile impegno nella salvaguardia del patrimonio culturale della nazione, recuperando, in Italia ed all'estero, innumerevoli opere trafugate di inestimabile valore storico ed artistico. tali brillanti risultati, raggiunti grazie alla perfetta sinergia tra lo speciale reparto dei carabinieri dedicato alla tutela del patrimonio culturale ed i comandi territoriali, hanno travalicato i confini nazionali, riscuotendo la riconoscente ammirazione dei cittadini e delle istituzioni. l'incessante attività dell'Arma nel settore ha contribuito a diffondere ulteriormente una coscienza civile più sensibile al rispetto dei valori della cultura e dell'arte - patrimonio irrinunciabile per l'umanità - ed a consolidare l'immagine dell'Italia e dei Carabinieri anche in ambito internazionale. Territorio nazionale ed estero, 1995 - 2004»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 2005[19]
«Per la molteplicità e incisività degli interventi effettuati dall’Arma dei Carabinieri nella tutela e nella salvaguardia del patrimonio culturale nazionale che, in perfetta sinergia operativa tra le diverse componenti specializzate e territoriali e in piena unità di intenti con le strutture ministeriali, attraverso una meticolosa opera di ricostruzione delle vicende storiche e giudiziarie contribuivano in modo determinante al definitivo rientro in Patria di reperti archeologici di inestimabile valore storico-artistico illecitamente esportati all’estero, suscitando unanime, incondizionato plauso delle più alte cariche dello Stato per la meritoria opera svolta nell’assicurare alle future generazioni la coscienza e la conoscenza del proprio passato e dell’identità collettiva. Territorio nazionale ed estero, 2006-2007»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2008[19]
«L'Arma dei Carabinieri, attraverso l'incisiva azione svolta in cinquanta anni di attività dal comando per la tutela del patrimonio culturale, offriva prova di straordinario impegno e peculiare professionalità per la salvaguardia dei beni artistici e archeologici nazionali. Le numeroso operazioni, condotte in Italia e all'estero con assoluta perizia e sicura capacità, consentivano il rintraccio e il recupero di opere di inestimabile valore storico e artistico illecitamente sottratte. L'eccellenza delle competenze maturate dal reparto speciale superava i confini del paese per imporsi all'attenzione della comunità internazionale fornendo, da ultimo, determinante contributo alla realizzazione della task force "UNITE4HERITAGE", costituita sotto l'egida dell'UNESCO, per la salvaguardia dei beni culturali in caso di disastri e nei teatri di crisi. Gli eccezionali risultati conseguiti e gli encomiabili meriti acquisiti favorivano la diffusione del rispetto dei valori della cultura e dell'arte esaltando, ovunque, l'immagine dell'Italia. Territorio nazionale ed estero, 1969 - 2019 (al Comando per la tutela del patrimonio culturale)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 2019[20]

Per la tutela dell'ambiente

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«Per l'impegno profuso nella difesa dell'ambiente e per i risultati conseguiti in perfetta sintonia operativa da tutti i Reparti territoriali e dal Nucleo operativo ecologico presso il Ministero dell'Ambiente. Per aver sviluppato una efficace azione di tutela del patrimonio naturale del paese, svolgendo importanti operazioni di controllo, prevenzione e repressione di numerose violazioni di norme in materia ambientale. L'Arma, costante espressione di aderenza alle reali esigenze del Paese, superando notevoli difficoltà ha contribuito a diffondere una coscienza civile più attenta al rispetto di quei valori fondamentali per un equilibrato sviluppo della società. Territorio nazionale, 1986-1990»
— Roma, decreto ministeriale 8 febbraio 1990[21]
«Nel solco della gloriosa tradizione e dei più alti valori da sempre espressi l'Arma dei Carabinieri, grazie anche all'incessante impegno, tenace abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere della propria unità specializzata, in completa sinergia con i reparti territoriali, dava continua prova di elevata professionalità, sicura competenza e costante attenzione alla salvaguardia dell'ambiente. I brillanti risultati operativi conseguiti in termini di prevenzione e repressione dell'illegalità diffusa e di contrasto all'ecomafia, hanno ancora una volta riscosso la riconoscente ammirazione dei cittadini e delle istituzioni rafforzando, anche nello specifico settore di impiego, l'immagine del carabiniere quale sicuro presidio di legalità»
— Roma, decreto ministeriale 23 maggio 2003[21]

Per l'umana e fraterna opera di soccorso

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«Si segnalò per operosità, coraggio, filantropia e abnegazione nel portare soccorso alle popolazioni funestate dal terremoto (all'Arma dei Carabinieri Reali)»
— Roma, regio decreto 5 giugno 1910[22]
  1. ^ Beni culturali
  2. ^ 6 Croci di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, su carabinieri.it. URL consultato il 2 gennaio 2019.
  3. ^ a b c d e https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/6-croci-di-cavaliere-dell'ordine-militare-d'italia
  4. ^ a b c d https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/207460
  5. ^ a b c https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/3-medaglie-d'oro-al-valor-militare
  6. ^ a b Quirinale.it
  7. ^ a b c d e https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/5-medaglie-d'argento-al-valor-militare
  8. ^ a b c d https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/4-medaglie-di-bronzo-al-valor-militare
  9. ^ a b https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/2-croci-di-guerra-al-valor-militare
  10. ^ a b c https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/3-medaglie-d'oro-al-valor-dell'esercito
  11. ^ a b c d e f https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/10-medaglie-d'oro-al-valor-civile
  12. ^ https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/1-medaglia-d'argento-al-valor-civile
  13. ^ a b c d https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/3-medaglie-d'oro-al-merito-civile
  14. ^ https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/1-attestato-di-pubblica-benemerenza-di-1-classe-del-dipartimento-prot-civ
  15. ^ https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2010/11/26/277/sg/pdf
  16. ^ https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/358205
  17. ^ Quirinale.it
  18. ^ a b c d e f https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/6-medaglie-d'oro-al-merito-della-sanit%C3%A0-pubblica
  19. ^ a b c d e https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/5-medaglie-d'oro-ai-benemeriti-scuola-cultura-e-arte
  20. ^ https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/161328
  21. ^ a b https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/2-medaglia-d'oro-di-benemerita-dell'ambiente
  22. ^ https://www.carabinieri.it/arma/oggi/medagliere/ricompense-alla-bandiera/1-medaglia-d'oro-di-benemerenza-per-il-terremoto-del-1908

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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