Carlo d'Aragona Tagliavia
«a prima vista si davano a conoscere per individui della specie de' bravi. Questa specie, ora del tutto perduta, era allora floridissima in Lombardia, e già molto antica. Chi non ne avesse idea, ecco alcuni squarci autentici, che potranno darne una bastante de' suoi caratteri principali, degli sforzi fatti per ispegnerla, e della sua dura e rigogliosa vitalità. Fino dall'otto aprile dell'anno 1583, l'Illustrissimo ed Eccellentissimo signor don Carlo d'Aragon, Principe di Castelvetrano, Duca di Terranuova, Marchese d'Avola, Conte di Burgeto, grande Ammiraglio, e gran Contestabile di Sicilia, Governatore di Milano e Capitan Generale di Sua Maestà Cattolica in Italia, pienamente informato della intollerabile miseria in che è vivuta e vive questa città di Milano, per cagione dei bravi e vagabondi, pubblica un bando contro di essi. |
Carlo Tagliavia d'Aragona | |
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incisione raffigurante il Principe Carlo Tagliavia d'Aragona | |
Principe di Castelvetrano Duca di Terranova Viceré di Sicilia Viceré di Catalogna | |
In carica | 1564 – 1594 |
Erede | Giovanni Tagliavia d'Aragona |
Successore | Carlo Tagliavia d'Aragona Marinis |
Trattamento | Don |
Onorificenze | Gran Contestabile del Regno di Napoli |
Altri titoli | |
Nascita | Palermo, 25 dicembre 1521 |
Morte | Madrid, 23 settembre 1599 |
Sepoltura | Chiesa di San Domenico |
Luogo di sepoltura | Castelvetrano |
Dinastia | Tagliavia |
Padre | Giovanni Tagliavia d'Aragona |
Madre | Antonia Concessa d'Aragona Alliata |
Consorte | Margherita Ventimiglia Moncada |
Figli | |
Religione | Cattolicesimo |
Carlo d'Aragona Tagliavia | |
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Soprannome | Magnus Siculus |
Nascita | Palermo, 25 dicembre 1521 |
Morte | Madrid, 23 settembre 1599 |
Cause della morte | naturali |
Luogo di sepoltura | Castelvetrano |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Esercito dell’Impero Spagnolo |
Arma | Marina |
Grado | ammiraglio |
Ferite | ferito ad un Torneo, il quale la lancia lo trafisse tra la sesta e la settima costola dell'emitorace sinistro con il rischio della vita, ma venne prontamente assistito dal celebre medico Andrea Vesalio |
Comandanti | |
Guerre | |
Battaglie |
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Comandante di | |
Decorazioni | cavaliere dell'Toson d'oro e di San Benedetto d'Avis |
Altre cariche | |
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Carlo Luigi d'Aragona Tagliavia, principe di Castelvetrano (Palermo, 25 dicembre 1521 – Madrid, 23 settembre 1599), è stato un nobile, politico e militare italiano del XVI secolo al servizio della Corona spagnola.
BiografiaModifica
Nacque a Palermo il 25 dicembre 1521, da Giovanni, marchese di Terranova, e dalla nobildonna Antonia Concessa d'Aragona Alliata dei baroni di Avola, di cui era figlio primogenito.[1] Nel 1538, alla morte della madre, ereditò da costei le baronie di Avola e di Terranova, ambedue elevate a marchesato per privilegio dell'8 agosto 1543, esecutoriato il 16 febbraio 1544, concessogli dall'imperatore Carlo V d'Asburgo, che lo investì perciò dei titoli di I Marchese di Avola e I Marchese di Terranova.[1] Al padre succedette nel possesso del Marchesato di Terranova, della Contea di Castelvetrano e delle baronie di Pietra Belice e Burgio Milluso - di cui si investì l'11 settembre 1549 - oltre che dei suoi beni immobiliari.[1]
A Carlo fu imposto come primo cognome quello materno degli Aragona, in ragione della più antica e regale ascendenza del casato - il cui capostipite era Orlando d'Aragona, figlio naturale del re Federico III di Sicilia - rispetto a quello paterno dei Tagliavia.[1] Da bambino accompagnò il Marchese Giovanni suo padre, al servizio dell'esercito imperiale spagnolo, nelle spedizioni in Africa, come la Presa di Algeri del 1529, come pure nelle Fiandre e in Germania.
Governatore della nobile Compagnia della Carità di Palermo nel 1539 e 1543[2], la sua carriera politica ebbe inizio come capitano di giustizia della medesima città nel 1545-46.[3] Nel 1551, fu capitano d'armi a Siracusa, città che difese dai ripetuti attacchi delle navi turche.[4] Soprannominato Magnus Siculus dal Cardinale di Granvelle[2], fu per quaranta giorni reggente del trono di Spagna dopo l'abdicazione dell'Imperatore Carlo V avvenuta nel 1557, in attesa della maggiore età del figlio Filippo.
L'Aragona Tagliavia, fu in seguito deputato del Regno nel 1557-62 e nel 1566-70, capitano generale e presidente del Regno di Sicilia nel 1566-68.[2][5] Il re Filippo II di Spagna lo investì dei seguenti titoli: I Duca di Terranova, con privilegio del 22 agosto 1561, esecutoriato il 23 ottobre del medesimo anno; I Principe di Castelvetrano, con privilegio del 28 aprile 1564 esecutoriato il 14 ottobre; I Conte di Borgetto, con privilegio del 31 marzo 1566, esecutoriato il 31 luglio, nonché di regio consanguineo.[1][3] Fu inoltre cavaliere dell'Ordine d'Aviz e dell'Ordine del Toson d'Oro (1585).[2][6]
Ammiraglio e gran connestabile del Regno dal 1566[7], il Principe di Castelvetrano prese parte alla battaglia di Lepanto del 1571, combattuta tra le flotte della Lega Santa e quelle dell'Impero ottomano, nelle 10 galere di Sicilia comandate dal duca Juan de Cardona.[8] Dopo questa battaglia, che vide la vittoria delle forze cristiane, ricoprì nuovamente l'incarico di presidente del Regno di Sicilia dal settembre 1571 all'aprile 1577.[9]
Durante gli anni siciliani, l'Aragona Tagliavia ebbe particolare attenzione per i suoi feudi, in particolare del Principato di Castelvetrano: nel 1546 vi fondò il convento dei Frati cappuccini, dotandolo di una rendita e di preziose reliquie, tra cui, una parte del velo di Sant'Anna e i resti del frate Pietro di Mazara, giunto con un crocifisso miracoloso; pochi anni dopo, creò un Monte di Pietà e la Compagnia dei Bianchi per la cura dei malati e l'assistenza spirituale dei condannati a morte; dopo il 1570, fece ingrandire la chiesa di San Domenico, fatta costruire a Castelvetrano dai suoi antenati, e le decorazioni degli interni furono affidate al pittore Antonino Ferraro da Giuliana. Da governatore della Sicilia promosse un'azione di riqualificazione urbanistica di Palermo, che vide la realizzazione della via del Cassero e di piazza Bologni nel 1566.[10]
La monarchia spagnola gli assegnò in seguito altri incarichi fuori dalla Sicilia: il 30 agosto 1578, fu destinato, quale plenipotenziario del Re di Spagna, per trattare insieme con i commissari dell'Imperatore, la pacificazione dei Paesi Bassi; il 7 marzo 1581, venne nominato luogotenente del Principato di Catalogna e delle Contee del Rossiglione e della Cerdagna; il 18 ottobre 1582 fu nominato Governatore di Milano, incarico che ricoprì fino al 1592.[9] Da governatore del ducato milanese, nel 1588, fu inviato dal Re di Spagna per stipulare la pace con i Cantoni svizzeri.[9] Dopo la morte di Filippo II, il suo successore il re Filippo III di Spagna lo nominò presidente del Supremo Consiglio d'Italia.[9]
Morì a Madrid il 23 settembre 1599, ma, come da lui richiesto nel testamento, fu seppellito a Castelvetrano nella chiesa di San Domenico.[1]
Matrimonio e figliModifica
Carlo Tagliavia d'Aragona sposò nel 1547 la nobildonna Margherita Ventimiglia, figlia del Marchese Simone I Ventimiglia e della principessa Elisabetta Moncada; la coppia ebbe in seguenti figli:
- Giovanni Tagliavia d'Aragona, (1548-1590), sposo la baronessa Maria de Marinis.
- Simeone Tagliavia d'Aragona, (20 maggio 1550 – 20 maggio 1604), avviato alla carriera ecclesiastica, venne creato cardinale di Santa Romana chesa il 12 dicembre 1583 dal Pontefice Papa Gregorio XIII.
- Ottavio Tagliavia d'Aragona, (1565 – 5 settembre 1623), sin da giovane venne avviato alla carriera militare il quale militò sotto l'Impero Spagnolo, e nel 1596 passò nelle fiandre al servizio del Duca Alessandro Farnese, il quale venne messo a capo di una compagnia di Lancieri; inoltre militò anche per gli ammiragli Martín de Padilla, Álvaro de Bazán.
- Giulia Tagliavia d'Aragona, (1535 - 1621), sposò nel 1582 il Principe Fabrizio I Carafa Della Spina, I Principe di Roccella e III Marchese di Castelvetere, figlio del Marchese Girolamo Carafa Della Spina e della Duchessa Livia Spinelli.
- Anna Tagliavia d'Aragona, (1535 - 1581), Il 14 febbraio 1574 sposò a Palermo il Principe Giovanni III Ventimiglia, I Principe di Castelbuono e IX Marchese di Geraci;, figlio di Simone II Ventimiglia, VIII Marchese di Geraci, e della Principessa Maria Antonia Ventimiglia.
OnorificenzeModifica
Cavaliere dell'Ordine d'Aviz | |
Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro | |
— 1585 |
AscendenzaModifica
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Giovanni Antonio Tagliavia Emanuele, barone di Castelvetrano | Antonino Tagliavia del Bosco, barone di Castelvetrano | ||||||||||||
Eufemia Emanuele | |||||||||||||
Giovanni Vincenzo Tagliavia Amato, barone di Castelvetrano | |||||||||||||
Eufemia Amato Termini | Giovanni Amato, barone di Belice | ||||||||||||
Contessa Termini | |||||||||||||
Giovanni Tagliavia d'Aragona, marchese di Terranova | |||||||||||||
Gaspare Federico d'Aragona Cruyllas, barone di Avola | Giovanni Federico d'Aragona, barone di Avola | ||||||||||||
Beatrice Cruyllas, baronessa di Terranova | |||||||||||||
Beatrice d'Aragona | |||||||||||||
Chiara d'Aragona | Pietro d'Aragona, barone di Avola | ||||||||||||
? | |||||||||||||
Carlo d'Aragona Tagliavia, principe di Castelvetrano | |||||||||||||
Gaspare Federico d'Aragona Cruyllas, barone di Avola | Giovanni Federico d'Aragona, barone di Avola | ||||||||||||
Beatrice Cruyllas, baronessa di Terranova | |||||||||||||
Carlo d'Aragona, barone di Avola | |||||||||||||
Chiara d'Aragona | Pietro d'Aragona, barone di Avola | ||||||||||||
? | |||||||||||||
Antonia Concessa d'Aragona Alliata, baronessa di Avola | |||||||||||||
Mariano Alliata Tagliavia, signore di Giuliana | Gerardo Alliata | ||||||||||||
Laura Tagliavia | |||||||||||||
Giulia Alliata Settimo | |||||||||||||
Elisabetta Settimo Ciampolini | Antonio Settimo, barone di Giarratana | ||||||||||||
Polissena Ciampolini | |||||||||||||
NoteModifica
- ^ a b c d e f g Torre.
- ^ a b c d Gaetani, p. 13.
- ^ a b NOBILIARIO DI SICILIA da Tabula a Tavola, su bibliotecacentraleregionesiciliana.it. URL consultato il 1º febbraio 2019.
- ^ E. Gentile, Carlo d'Aragona Tagliavia, in Archivio storico di Malta, Regia deputazione per la storia di Malta, 1937, p. 387.
- ^ Giovanni E. Di Blasi, Storia cronologica dei Viceré, Luogotenenti e Presidenti del Regno di Sicilia, Stamperia Oretea, 1842, pp. 218, 236.
- ^ Historia de la insigne Orden del Toyson de Oro, vol I, p. 258.
- ^ Di Blasi, p. 71.
- ^ G. Arenaprimo, barone di Montechiaro, La Sicilia nella battaglia di Lepanto, 1898, p. 78.
- ^ a b c d Gentile, p. 386.
- ^ G. Sommariva, Palazzi nobiliari di Palermo, Flaccovio, 2004, p. 51.
- ^ Giuseppe M. Mira, Bibliografia Siciliana: A - L, Gaudiano, 1875, p. 170.
BibliografiaModifica
- F. M. Emanuele e Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile. Parte Seconda., vol. 2, Palermo, Stamperia de' Santi Apostoli, 1757.
- R. Canosa, Storia di Milano nell'età di Filippo II, Roma, Sapere 2000, 1996.
- R. Canosa, La vita quotidiana a Milano in età spagnola, Milano, Longanesi, 1996.
- L. Scalisi, «Magnus Siculus». La Sicilia tra impero e monarchia (1513-1578), Bari, Laterza, 2012, ISBN 88-581-0618-0.
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carlo d'Aragona Tagliavia
Collegamenti esterniModifica
- (ES) Carlo d'Aragón (o Aragona) Tagliavia y Aragona, su dbe.rah.es. URL consultato il 31 gennaio 2019.
- S. Torre, Studio antropologico dei resti umani appartenenti alla Famiglia principesca degli Aragona Tagliavia di Castelvetrano: l’importanza delle ossa nell’analisi storica in contesto archeologico – funerario (PDF), su amsdottorato.unibo.it. URL consultato il 31 gennaio 2019.
- castelvetrano.primapaginasicilia.it, http://castelvetrano.primapaginasicilia.it/appunti-e-storie-castelvetranesi-carlo-di-aragona-e-tagliavia-un-grande-castelvetranese-protagonista-del-xvi-secolo/ .
Controllo di autorità | VIAF (EN) 171800779 · ISNI (EN) 0000 0001 2075 6276 · SBN IT\ICCU\PALV\029400 · BNF (FR) cb125272766 (data) · BNE (ES) XX1250855 (data) · CERL cnp01293065 · WorldCat Identities (EN) viaf-5040923 |
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