Cella 211

film del 2009 diretto da Daniel Monzón

Cella 211 (Celda 211) è un film del 2009 diretto da Daniel Monzón, basato sul romanzo Celda 211 di Francisco Pérez Gandul.

Cella 211
Luis Tosar e Alberto Ammann in una scena del film
Titolo originaleCelda 211
Lingua originalespagnolo, basco, inglese
Paese di produzioneSpagna, Francia
Anno2009
Durata110 min
Rapporto1,85:1
Genereazione, thriller, drammatico
RegiaDaniel Monzón
SoggettoFrancisco Pérez Gandul
SceneggiaturaJorge Guerricaechevarría, Daniel Monzón
ProduttoreEmma Lustres, Borja Pena, Juan Gordon, Álvaro Augustín
Produttore esecutivoElena Manrique, Emma Lustres, Borja Pena, Pilar Benito, Javier Ugarte
Casa di produzioneVaca Films, Morena Films, Telecinco Cinema, La Fabrique 2
Distribuzione in italianoBolero Film
FotografiaCarles Gusi
MontaggioCristina Pastor
MusicheRoque Baños
ScenografiaAntón Laguna
CostumiMontse Sancho
TruccoRaquel Fidalgo
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il film è stato dedicato al pompiere della città di Zamora Luis Ángel Puente, il quale partecipò alle riprese del film e morì successivamente durante il salvataggio di due ragazzi in un fiume.

Trama modifica

Juan Oliver è stato da poco assunto come secondino presso un carcere di massima sicurezza. Prima di iniziare il suo primo turno di lavoro, decide di visitare una sezione del carcere dove sono rinchiusi dei pericolosi criminali, ma durante la visita viene ferito alla testa da un pezzo di intonaco caduto da una parete in ristrutturazione. Juan viene soccorso dalle guardie, che lo adagiano su una brandina della cella 211, momentaneamente vuota, ma proprio in quel momento scoppia una rivolta, guidata dal duro e carismatico Malamadre, leader dei detenuti.

Dopo che le guardie si sono date alla fuga, Juan Oliver rimane abbandonato nella cella, in balia degli eventi. Nonostante le tragiche circostanze, il giovane secondino non si perde d'animo e decide di aguzzare l'ingegno, fingendosi un detenuto come gli altri. Nel tentativo di ottenere la libertà e sedare la rivolta, Juan Oliver scoprirà nuovi aspetti della sua personalità, scoprendo che in caso di minaccia alla propria sopravvivenza un uomo è disposto a tutto.

Produzione modifica

Le scene del carcere sono state girate nella vecchia prigione di Zamora, chiusa da anni.[1]

Distribuzione modifica

Il film, che ha ottenuto sedici candidature ai Premi Goya 2010, vincendo otto premi, tra cui miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista (Luis Tosar), è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 16 aprile 2010.

Premi e candidature modifica

Note modifica

  1. ^ (ES) ELMUNDO.ES/METROPOLI - Pulso a vida o muerte entre rejas, su elmundo.es. URL consultato il 1º settembre 2016.

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