Chiesa del Calvario (Avigliano)

edificio religioso di Avigliano

La Chiesa del Calvario, nota anche come Cappella del Calvario, è un luogo di culto cattolico di Avigliano, situata sul punto terminale della collina ai cui piedi sorge il paese.

Chiesa del Calvario
Esterno della Chiesa del Calvario
StatoBandiera dell'Italia Italia
Divisione 1Basilicata
LocalitàAvigliano
IndirizzoStrada provinciale 6 ‒ 85021 Avigliano (PZ)
Coordinate40°44′02.11″N 15°43′20.46″E / 40.73392°N 15.72235°E40.73392; 15.72235
ReligioneCattolica
Arcidiocesi Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo
Inizio costruzione1901
Completamento1904

Storia modifica

L'edificazione della chiesa, un piccolo tempietto votivo, si deve al desiderio di monsignor Luigi Filippi, arcivescovo di origini aviglianesi, di riqualificare l'area nord-est di accesso al paese, nota zona malfamata denominata "ngape a lu 'mbise" (letteralmente in testa agli impiccati)[1]. La prima proposta di costruzione risale al luglio 1852 a opera di Fra' Michele di Avigliano[2], padre guardiano del Monastero di Santa Maria degli Angeli, ma i lavori attuativi partirono solo agli inizi del XX secolo per concludersi nel 1904 grazie alla cooperazione di Gianturco Francesco fu Vito e Michele fu Nicola, ricordati in un'epigrafe interna al tempietto[1][3].

La chiesa si raggiunge seguendo un sentiero particolarmente scosceso che la mette in contatto con l'ex riformatorio giudiziario[4] e al parco del monastero ad esso antistante. Particolarmente isolata, è meta di pellegrinaggio da parte della comunità nel periodo di Quaresima per rendere omaggio alla passione di Cristo[1]. Lungo il percorso a tornanti, sono state sistemate le quattordici stazioni della "Via Crucis", tutte in marmo, che sostituiscono le precedenti edicole in legno.

Tra il 1995 e il 2000 fu soggetta ad un restauro radicale che toccò i lavori di sotto-pavimentazione e il rifacimento della copertura e degli interni dell'edificio[5].

Descrizione modifica

Esterno modifica

L'edificio consiste in un complesso in muratura a pianta ottagonale e navata unica, interamente lavorato in pietra locale a faccia vista. I vari lati sono contornati a due a due da piccole lesene di ordine dorico leggermente emergenti, mentre la facciata principale è caratterizzata da un portale con frontone triangolare e un reggi-campana, anch'essi in pietra da taglio, sormontati nella parte superiore da una piccola finestra circolare.

Aggettante l'ingresso della chiesa si presenta un piccolo piazzale in parte pavimentato e in parte a verde con la presenza di una fontana e una zona di sosta.

Interni modifica

 
Panoramica interna della Chiesa del Calvario

Al suo interno, l'unico ambiente, pavimentato in piastrelle di ceramica, vede sul fondo l'altare maggiore in marmo policromo secondo l'uso preconciliare, addobbato da una nicchia contenente un gruppo scultoreo in cartapesta dipinta di bottega leccese e raffigurante La Crocifissione a cui si accompagnano la Madonna Addolorata, Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista[6]. Ai due lati dell'altare altre due nicchie custodiscono dei crocifissi lignei, un'altra opera in cartapesta raffigurante San Rocco[6] e due ulteriori finestre garantiscono l'illuminazione della chiesa, mentre a ridosso del presbitero è collocata la mensa d'altare[7].

Dopo il secondo conflitto mondiale, la cappella si è arricchita di un arazzo raffigurante la Deposizione[8], trovato durante le operazioni belliche presso Volgograd e portato dalla Russia dal tenente colonnello Luigi Emanuele Gianturco comandante dell'ARMIR[6][9]. Oggi il manufatto è esposto presso il Museo Diocesano di Potenza.

Note modifica

  1. ^ a b c Antonio Verrastro, Avigliano Città di Maria. Le sue chiese e il Santuario di s. Maria del Carmine, 2ª ed., Avigliano, Pisani Teodosio, 2021 [1983], p. 48.
  2. ^ Le piccole cappelle di Avigliano. Dal medioevo al novecento, su Regione Basilicata. URL consultato il 13 novembre 2022.
  3. ^ Vincenzo Claps, Avigliano brevi cenni sulle origini e gli sviluppi, Salerno, F.lli Jovane di G.no, 1966, p. 48.
  4. ^ Emilio Gallicchio, La mia terra del sud : "ove nel 1799 echeggiò primo in Basilicata il grido di libertà", La Nuova Libreria, 1969, pp. 167.
  5. ^ Avigliano (PZ) | Chiesa del Calvario, su BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web. URL consultato il 13 novembre 2022.
  6. ^ a b c Antonio Verrastro, Avigliano Città di Maria. Le sue chiese e il Santuario di s. Maria del Carmine, 2ª ed., Avigliano, Pisani Teodosio, 2021 [1983], p. 171.
  7. ^ Chiese italiane, su www.chieseitaliane.chiesacattolica.it. URL consultato il 13 novembre 2022.
  8. ^ Raffaele Bochicchio, Guida Monumentale e Artistica della Città, Lavello, Finiguerra Arti Grafiche, 1999, p. 38.
  9. ^ Patrimonio Archeologico e Chiese, su Comune di Avigliano. URL consultato il 13 novembre 2022.

Bibliografia modifica

  • Antonio Verrastro, Avigliano Città di Maria. Le sue chiese e il Santuario di s. Maria del Carmine, 2ª ed., Avigliano, Pisani Teodosio, 2021 [1983].
  • Emilio Gallicchio, La mia terra del sud :"ove nel 1799 echeggiò primo in Basilicata il grido di libertà", Potenza, La Nuova Libreria, 1969.
  • Michele Ostuni, Avigliano - Fra Memoria e Storia, Lavello, Anagrafica Volonnino, 1993.
  • Raffaele Bochicchio, Avigliano. Guida Monumentale e Artistica della Città, Lavello, Finiguerra Arti Grafiche, 1999.
  • Vincenzo Claps, Avigliano brevi cenni sulle origini e gli sviluppi, Salerno, F.lli Jovane di G.no, 1966.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica