Eleonora d'Este (1561-1637)

seconda moglie di Carlo Gesualdo

Eleonora d'Este (Ferrara, 23 novembre 1561[1]Modena, 26 novembre 1637) fu una nobile ferrarese e principessa consorte di Venosa. Fu sorella di Cesare d'Este, Duca di Modena e Reggio

Eleonora d'Este
Ritratto di Eleonora D'Este,
Palazzo Ducale, Modena.
Principessa consorte di Venosa
In carica1594 -
1613
PredecessoreGeronima Borromeo
SuccessoreLaura Chigi della Rovere
Altri titoliPrincipessa di Modena e Reggio
Contessa consorte di Conza
NascitaFerrara, 23 novembre 1561
MorteModena, 26 novembre 1637
Luogo di sepolturaChiesa di San Domenico, Modena
DinastiaEste per nascita
Gesualdo per matrimonio
PadreAlfonso d'Este, marchese di Montecchio
MadreGiulia Della Rovere
ConsorteCarlo Gesualdo da Venosa
FigliAlfonsino
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

 
Gesualdo, Chiesa S.Maria delle Grazie - Pala del perdono di Giovanni Balducci, Eleonora è orante in basso a destra.

Era figlia di Alfonso d'Este, marchese di Montecchio e figlio (illegittimo) del duca di Ferrara Alfonso I d'Este, e della prima moglie Giulia della Rovere, figlia del duca di Urbino Francesco Maria I della Rovere.

Venne data in sposa a Carlo Gesualdo da Venosa; il matrimonio venne celebrato a Ferrara il 21 febbraio 1594[2].

La prima moglie di Carlo fu Maria d'Avalos, che fu trovata assieme all'amante e uccisa dal marito nella notte tra il 16 e il 17 ottobre 1590.

Eleonora diede al marito, che aveva già avuto dalla prima moglie il figlio Emanuele, un bambino che visse solo alcuni anni[3] Il matrimonio fu infelice a causa dell'avarizia e dei maltrattamenti del marito[4]. Il 10 settembre 1613 rimase vedova e, benché il testamento del marito le imponesse di rimanere a Gesualdo, per poter beneficiare del vitalizio e dei titoli nobiliari, fece ritorno a Modena.

Discendenza modifica

Eleonora e Carlo ebbero un figlio:

Ascendenza modifica

Note modifica

  1. ^ Annibale Cogliano, Carlo Gesualdo. Il principe, l'amante, la strega, Edizioni Scientifiche Italiane, 2004, p.41.
  2. ^ Welf 10
  3. ^ Gesualdo 2
  4. ^ A Gesualdo, Una strada per Eleonora D'Este, su carlogesualdo.altervista.org. URL consultato il 14 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2016).

Voci correlate modifica

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