Franceschetto Cybo

duca di Spoleto e conte di Ferentillo
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Francesco Cybo (Napoli, 1450 circa – Roma, 25 luglio 1519) è stato un politico italiano fu il figlio naturale (regolarmente legittimato) del pontefice Innocenzo VIII (Giovanni Battista Cybo). Fu comunemente noto come Franceschetto per la sua piccola statura.

Franceschetto Cybo
Duca di Spoleto
Stemma
Stemma
In carica1514
1519
PredecessorePedro Luis de Borja (nel 1458)
SuccessoreTitolo estinto
Conte di Ferentillo
In carica1484
1519
PredecessoreTitolo creato
SuccessoreLorenzo Cybo
NascitaNapoli, 1450 circa
MorteRoma, 25 luglio 1519
Luogo di sepolturaBasilica di San Pietro in Vaticano
DinastiaCybo
PadreGiovanni Battista Cybo (papa Innocenzo VIII)
Madresconosciuta
ConsorteMaddalena de' Medici
FigliLucrezia
Clarice
Innocenzo
Lorenzo
Caterina
Ippolita
Giovanni Battista
Piero
Innocenza (illegittima)
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Sposò, per motivi politici, la figlia di Lorenzo il Magnifico, Maddalena de' Medici e fu quindi cognato del pontefice Leone X (Giovanni Card. de' Medici), fratello di Maddalena. Insieme la coppia ricevette in appannaggio il Palazzo Pazzi, confiscato vent'anni prima ai responsabili della Congiura dei Pazzi.

Tuttavia, Franceschetto era un personaggio alquanto dissoluto e dedito al gioco a tal punto da avere più volte problemi finanziari. Pietro Aretino narra che perse al gioco 60.000 scudi con il Cardinale Raffaele Riario che li utilizzò per completare i lavori del Palazzo della Cancelleria.[1]

Grazie al padre, venne più volte favorito ad assumere cariche dello Stato Pontificio, come quella di Capitano generale della Chiesa. Il padre Innocenzo VIII, nel 1484, lo nominò ‘’Conte di Ferentillo’’, feudo che i suoi discendenti mantennero fino al 1730. Nel 1488 divenne governatore di Roma e delle armi della Chiesa. Nel 1490 venne infeudato di Cerveteri ed Anguillara, oltre ad ottenere il titolo di ‘’Conte del Sacro Palazzo Lateranense’’.[2]

Sempre nel 1490, cercò di impossessarsi del tesoro della Chiesa.[senza fonte]

Nel 1492, a seguito della morte del padre, se ne andò da Roma e soggiornò tra la Toscana e Genova. Solo con l'elezione di papa Giulio II (1503), un alleato della sua fazione familiare, poté tornare a Roma. Dal nuovo papa ricevette ancora favori: ottenne dapprima l'investitura del Ducato di Spoleto, poi, nel 1515, diventò barone romano e nel 1516 nobile di Viterbo.

Morì nel 1519 d'indigestione a un pranzo offerto dal re di Tunisi Mulah Mohammed. È sepolto in San Pietro, accanto al sepolcro del padre Innocenzo VIII.

Discendenza modifica

Ebbe da Maddalena otto figli, di cui sei raggiunsero l'età adulta, alcuni di grande importanza per la storia rinascimentale, tra cui Innocenzo, cardinale e poi arcivescovo di Torino e Lorenzo che, sposando Ricciarda Malaspina creò il ramo collaterale dei Cybo Malaspina.[3][4]

Ebbe inoltre una figlia illegittima, Innocenza, moglie di Antonio d'Ibletto (m. ante 1530).

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Maurizio Cybo dei Conti di Gragnano Alaone Cybo, II conte di Gragnano  
 
Nicoletta de Marini  
Arano Cybo, viceré di Napoli  
Saracina Marocelli  
 
 
Papa Innocenzo VIII  
Stefano de Mari, patrizio genovese  
 
 
Teodorina de Mari  
Livia Maria Lercari  
 
 
Franceschetto Cybo  
 
 
 
 
 
 
 
?  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ Tina Squadrilli, Vicende e Monumenti di Roma, staderini, 1976.
  2. ^ Tettoni, p.4
  3. ^ Tettoni, p.9
  4. ^ Luigi Staffetti, Il libro di ricordi della famiglia Cybo, in Atti della Società ligure di Storia Patria, Volume XXXVIII, 1910

Bibliografia modifica

  • C. Favetti, Ferentillo segreta. Storia di un Principato, Terni 2005.
  • L. Tettoni-F. Saladini, La famiglia Cybo e Cybo Malaspina, Massa 1997.
  • Franca Petrucci, CIBO, Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 25, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1981. URL consultato il 10 aprile 2015.  

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica