Giorgio Forattini
Giorgio Forattini (Roma, 14 marzo 1931) è un disegnatore, vignettista e giornalista italiano.
BiografiaModifica
Consegue la maturità classica, poi si iscrive alla Facoltà universitaria di Architettura. Si sposa molto giovane, pertanto abbandona gli studi e comincia a cercare lavoro. Svolge diversi impieghi, tra i quali: consulente per una casa di edizioni musicali, attore, operaio in un'industria di idrocarburi e rappresentante.
Nei primi anni settanta, partecipa ad un concorso indetto dal quotidiano politico Paese Sera. “Creai una striscia con un protagonista che si chiamava Stradivarius, che era un rappresentante di commercio che doveva vendere. Era un po' romantico, amava la musica e quando arrivava a casa si metteva a suonare il violino con la parrucca in testa”[1]. Vince il concorso, viene assunto come disegnatore e grafico (collabora all'impaginazione del giornale).
Il 14 maggio 1974 propone una vignetta per illustrare la notizia del giorno: la vittoria dei "No" al referendum sul divorzio. La vignetta viene pubblicata direttamente in prima pagina.[2] La sua attività viene considerata giornalistica, infatti dal 1975, superato l'esame di Stato, è iscritto come giornalista professionista all'Ordine dei giornalisti del Lazio. La carriera continua su Panorama (con cui collabora ancora oggi) e infine approda al nascente quotidiano La Repubblica. Nel 1978 crea l'inserto Satyricon, primo inserto di un periodico italiano dedicato interamente alla satira. Con Forattini pubblicano alcune nuove firme, tra cui Sergio Staino ed Ellekappa. Nel settembre 1979 accetta la direzione del giornale satirico Il Male.
Nel 1982 viene chiamato a Torino a La Stampa, dove ritorna in prima pagina: è subito un successo. Le vignette di Forattini sono le prime ad essere pubblicate nella prima pagina di un quotidiano a diffusione nazionale e sono a cadenza quotidiana (altra novità per la stampa italiana). Nel 1984, ritorna al quotidiano romano, dove continua a pubblicare una vignetta al giorno in prima pagina. Dopo 16 anni di collaborazione ininterrotta, nel 2000 Forattini abbandona Repubblica in seguito alle polemiche seguite a una vignetta raffigurante D'Alema, per la quale il disegnatore fu querelato.
Dal 2000 al febbraio 2005 è di nuovo il vignettista de La Stampa[2]. Dal 2006 a metà 2008 collabora con Il Giornale, che lascia per alcuni dissensi col neo direttore Mario Giordano[3]. Il 2 agosto 2008 inizia la collaborazione con le tre testate QN Quotidiano Nazionale.
Uno dei principali motivi del suo successo fu la caratterizzazione macchiettistica e un po' irriverente di alcuni uomini politici: Craxi vestito come Mussolini, Spadolini nudo, Massimo D'Alema come Hitler (ma in veste comunista), Goria invisibile, Fassino scheletrico, Amato come Topolino, Berlusconi e Amintore Fanfani bassi di statura, Veltroni come un bruco, Lamberto Dini come un rospo, Buttiglione come una scimmia, Mancino come un cinghiale, Luciano Violante come una volpe, Prodi come un prete comunista, Umberto Bossi come Pluto, Vincenzo Visco come un vampiro, Carlo Azeglio Ciampi un cane, Antonio Di Pietro come Mussolini.
Nel 2012 ha dichiarato di non amare i partiti politici: "Detesto l'integralismo. Non sopporto un partito che professa ‘chi non è con me, è contro di me’. Per dirla tutta, non sopporto nessun partito”[4].
Vignette più discusseModifica
La sua vignetta più celebre rimane per molti quella che fece nel 1974 in occasione della vittoria dei no al referendum sul divorzio: rappresentava una bottiglia di spumante su cui era scritto "NO" che si stappava lanciando in aria un tappo che aveva le fattezze di Amintore Fanfani.
Forattini fu querelato e condannato per una vignetta su Bettino Craxi, nella quale il leader socialista viene raffigurato mentre legge la Repubblica e commenta "Quanto mi piace questo giornale quando c'è Portfolio!" (Portfolio era un concorso allegato al giornale), con l'implicazione evidente che Craxi fosse un borseggiatore. Forattini fu condannato perché, secondo le motivazioni del giudice, l'implicazione era chiaramente falsa.
Famosa è anche la vignetta che raffigura Craxi (in camicia nera, come di consueto nelle sue vignette) a testa in giù con un cappio legato ai piedi. Tale vignetta è risalente all'aprile 1993 ed è immediatamente successiva alla notizia del voto contrario del Parlamento per il rilascio delle autorizzazioni alla Procura di Milano a procedere contro il leader socialista.
Nel 1991, quando il Partito Democratico della Sinistra fu accusato di ricevere ancora i finanziamenti che per anni l'URSS aveva garantito al Partito Comunista Italiano, Forattini presentò una vignetta in cui si vedevano Achille Occhetto e Massimo D'Alema che, vestiti da prostitute, ricevevano del denaro da Michail Gorbačëv, seduto in una lussuosa macchina al cui volante si trovava Enrico Berlinguer. Occhetto querelò subito Forattini, seguito più tardi da D'Alema. Nel 1994 il tribunale di Milano condannò il disegnatore con la motivazione che “la vignetta non è pura e semplice espressione satirica ma vero e proprio veicolo di informazione giornalistica e, come tale, assoggettata ai limiti propri del diritto di cronaca”[5].
Resta celebre anche la vignetta con cui nel 1992, pochi giorni dopo l'attentato mafioso ai danni del magistrato Falcone ritrasse la Sicilia identificandola idealmente alla testa di un coccodrillo che piange in seguito all'accaduto.
Per una vignetta raffigurante D'Alema, allora presidente del consiglio, pubblicata su la Repubblica dell'11 ottobre 1999, fu querelato e gli fu chiesto un risarcimento di 3 miliardi di lire. La vignetta in questione raffigura D'Alema mentre con un bianchetto cancella la lista Mitrokhin e una voce che gli chiede: "allora arriva 'sta lista??!!" e D'Alema: "Un momento! Non s'è ancora asciugato il bianchetto!". D'Alema ha poi dichiarato di tenere in massima considerazione la satira, ma di aver agito perché la vignetta conteneva informazioni false e diffamatorie; la querela sarà ritirata nel 2001.
In seguito a questa vicenda, non sentendosi difeso dal suo quotidiano, Forattini decise di lasciare la Repubblica[6]. Successivamente per protesta nei confronti della querela e in difesa della libertà di satira disegnò per vari mesi D'Alema con un volto invisibile e solo cappelli e baffetti apparenti.
Tale vignetta sarà riproposta quattro volte con diversi protagonisti, prima Giovanni Paolo II al quale viene chiesto: "allora è pronto il terzo segreto di Fátima?", poi Prodi nel 2006 al quale è domandato: "allora sono pronti i risultati elettorali?", sempre nel 2006 la stessa vignetta è stata proposta sul caso Aleksandr Litvnenko, in cui a un agente del KGB viene chiesto: "allora, arriva 'sta lista?", mentre nel 2008 viene posta la domanda "allora arriva 'sta lista del Liechtenstein" a Vincenzo Visco.
Nel 2005, Forattini tornerà sulla vicenda della querela con una vignetta su Panorama dal titolo Rivoluzionari di lusso, dove una voce fuoricampo annuncia: "D'Alema s'è fatto dare da Fiorani i soldi per la sua nuova barca!" e lui, nelle vesti di se stesso risponde: "Li voleva anche da me, ma non glieli ho dati!".
Il 3 aprile 2002 Forattini pubblica sulla Stampa una vignetta che raffigura un carro armato israeliano, contrassegnato con la stella di David, mentre punta il cannone verso una mangiatoia nella quale un bambino impaurito, identificabile in Gesù per via dell'aureola sul capo, esclama: “Non vorranno mica farmi fuori un'altra volta?!”. La vignetta provoca lo sdegno del presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Amos Luzzatto, che stigmatizza la riesumazione dell'accusa di deicidio, e di diversi esponenti cattolici. L'allora direttore del quotidiano torinese, Marcello Sorgi, si dissocia pubblicamente dal contenuto della vignetta.
Il 6 novembre 2008 il Quotidiano Nazionale (Il Giorno, La Nazione e il Resto del Carlino) pubblica una vignetta di Forattini sull'elezione a presidente degli Stati Uniti di Barack Obama, in cui l'ex presidente Bush dice, a una statua della libertà sdraiata su un letto con un neonato con il volto di Obama, che l'ha tradita con il "maggiordomo negro". Questa vignetta ha dato vita a molte polemiche. Il Coordinamento dei comitati di redazione del Quotidiano Nazionale ha espresso in una nota "fermo e totale dissenso" nei confronti della vignetta.
Al TG5 del 17 dicembre 2008 dichiarò di essere stato querelato 20 volte solo da esponenti della sinistra, affermando: "La sinistra non accetta la satira quando le è rivolta contro".
OpereModifica
Dal 1974, anno in cui ha pubblicato il suo primo libro di vignette, Referendum Reverendum, Giorgio Forattini ha iniziato una lunga serie di pubblicazioni (a cadenza annuale) con il proposito di rappresentare satiricamente l'evolversi delle vicende politiche italiane.
- Referendum reverendum, presentazione di Franco Monicelli, Milano, Feltrinelli, 1974.
- Quattro anni di storia italiana, con un commento di Giorgio Bocca, Milano, A. Mondadori, 1977.
- Un'idea al giorno, Milano, A. Mondadori, 1978.
- Librus, Milano, A. Mondadori, 1979.
- Res publica, con un'intervista di Giampaolo Pansa, Milano, A. Mondadori, 1980.
- Satyricon, Milano, A. Mondadori, 1982.
- Scomodoso, introduzione di Guido Ceronetti, Milano, A. Mondadori, 1983.
- Pagine gialle, Milano, A. Mondadori, 1984.
- Illustrazioni di Mimmo Scarano e Maurizio De Luca, Il presidente prossimo venturo, Milano, Longanesi, 1985. ISBN 88-304-0564-7.
- Nudi alla meta, Milano, A. Mondadori, 1985.
- Forattini classic. [1974-1979], Milano, Panorama, 1986.
- Forattini classic. [1980-1984], Milano, Panorama, 1986.
- Illustrazioni di Mirella Delfini, Insetto sarai tu, Milano, A. Mondadori, 1986.
- Provocazia, prefazione di Oreste Del Buono, Milano, A. Mondadori, 1986.
- Giorgio e il drago, Milano, A. Mondadori, 1987. ISBN 88-04-30559-2.
- Il kualunquista, Milano, A. Mondadori, 1988. ISBN 88-04-32162-8.
- Stradivarius. I sogni nell'archetto, Milano, A. Mondadori, 1989. ISBN 88-04-32520-8.
- Vignette sataniche, Milano, A. Mondadori, 1989. ISBN 88-04-32973-4.
- Gli esclamativi di Forattini, Milano, A. Mondadori, 1990.
- Insciaqquà, Milano, A. Mondadori, 1990. ISBN 88-04-33686-2.
- Forattini classic, I, Forattini 1974-1979, Milano, A. Mondadori, 1991.
- Forattini classic, II, Forattini 1980-1984, Milano, A. Mondadori, 1991.
- Forattini classic, III, Forattini 1985-1990, Milano, A. Mondadori, 1991.
- Pizza rossa, Milano, A. Mondadori, 1991. ISBN 88-04-34975-1.
- Il mascalzone, Milano, A. Mondadori, 1992. ISBN 88-04-36246-4.
- Forattinopoli. Storia della corruzione in Italia, raccontata da e con Paolo Guzzanti, 2 voll., Milano, A. Mondadori, 1993.
- Bossic instinct, Milano, A. Mondadori, 1993. ISBN 88-04-37481-0.
- Benito di Tacco. Craxi story 1976-1993, Milano, A. Mondadori, 1993. ISBN 88-04-37510-8.
- Andreàcula. Andreotti story 1976-1993, Milano, A. Mondadori, 1993. ISBN 88-04-37540-X; 1996. ISBN 88-04-41689-0.
- Karaoketto. Pcus-Pci-Pds 1973-1994, Milano, A. Mondadori, 1994. ISBN 88-04-38370-4.
- Il garante di Lady Chatterley, Milano, A. Mondadori, 1994. ISBN 88-04-38764-5.
- Giovanni Paolo secondo Forattini, 1978-1995, Milano, A. Mondadori, 1995. ISBN 88-04-40088-9.
- Va' dove ti porta il rospo, Milano, A. Mondadori, 1995. ISBN 88-04-40174-5.
- Berluscopone, Milano, A. Mondadori, 1996. ISBN 88-04-41377-8.
- Il forattone, Milano, Mondadori, 1996. ISBN 88-04-41738-2.
- Io e il bruco, Milano, Mondadori, 1997. ISBN 88-04-42980-1.
- Paparazzo, Milano, Mondadori, 1997. ISBN 88-04-43261-6.
- Il libro a colori del post-comunismo, Milano, Mondadori, 1998. ISBN 88-04-45054-1.
- Disegni in Mirella Delfini, La vita segreta degli insetti geniali, Padova, Muzzio, 1998. ISBN 88-7021-853-8.
- Taxgate, Milano, Mondadori, 1998. ISBN 88-04-45549-7.
- Millennium flop, Milano, Mondadori, 1999. ISBN 88-04-46757-6.
- Oscar alla regia. Storia di un settennato, Milano, Mondadori, 1999. ISBN 88-04-46810-6.
- Sotto il baffetto niente. La resistibile ascesa del leader Massimo, Milano, Mondadori, 2000. ISBN 88-04-48159-5.
- Foratt pride, Milano, Mondadori, 2000. ISBN 88-04-48367-9.
- Ciappi. Un presidente di razza, Milano, Mondadori, 2001. ISBN 88-04-49686-X.
- Glob, Milano, Mondadori, 2001. ISBN 88-04-49720-3.
- Oltre la fifa, Milano, Mondadori, 2002. ISBN 88-04-50302-5.
- Kosferatu. Uno spettro s'aggira per le piazze, Milano, Mondadori, 2002. ISBN 88-04-50925-2.
- Hurk, Milano, Mondadori, 2003. ISBN 88-04-51489-2.
- Guera & pace. La guerra tra America e Iraq vista da un italiano, Milano, Mondadori, 2003. ISBN 88-04-52084-1.
- Il signore degli Agnelli, Torino, La Stampa, 2004.
- Forattini e altri animali. Un anno di vignette, Milano, Mondadori, 2004. ISBN 88-04-53592-X.
- Coalizione da Tiffany, Milano, Mondadori, 2005. ISBN 88-04-54934-3.
- Regimen. Un anno nella giungla del potere, Milano, Mondadori, 2006. ISBN 88-04-56009-6.
- Vaffancolor. Un anno di politica a colori, Milano, Mondadori, 2007. ISBN 978-88-04-57575-7.
- Revoluscon. La campagna d'Italia, Milano, Mondadori, 2008. ISBN 978-88-04-58398-1.
- Satiromantico, Milano, Mondadori, 2009. ISBN 978-88-04-59472-7.
- Siamo uomini o giornalisti?, Milano, Mondadori, 2010. ISBN 978-88-04-60462-4.
- Eurodeliri, Milano, Mondadori, 2011. ISBN 978-88-04-61423-4.
- Fateci la carità, Milano, Mondadori, 2012. ISBN 978-88-04-62529-2.
- Napoleonitano, Milano, Mondadori, 2013. ISBN 978-88-04-63066-1.
- Papatràc, Milano, Oscar Mondadori, 2013. ISBN 978-88-04-63141-5.
- Guai ai vincitori, Milano, Mondadori, 2013. ISBN 978-88-04-63415-7.
- C'era una volta un pezzo di legno..., Milano, Mondadori, 2014. ISBN 978-88-04-64658-7.
- Il Forattone. 1973-2015. Mezzo secolo di satira, Milano, Mondadori, 2015. ISBN 978-88-04-65848-1.
- Arièccoci. La Storia si ripete, Milano, Mondadori, 2016. ISBN 978-88-04-67278-4.
- Abbecedario della politica, Firenze, Clichy, 2017. ISBN 978-88-6799-366-6.
NoteModifica
- ^ Il Foglio, 18 giugno 2009.
- ^ a b Lorenzo Salvia, Forattini-Stampa, divorzio dopo 5 anni, in Corriere della Sera, 12 gennaio 2005. URL consultato il 3 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2015).
- ^ Secondo Prima Comunicazione, il periodo di Forattini al Giornale, si concluse per una vignetta irriverente su un Berlusconi in mutande, raffigurato come Atlante che portava in spalla il globo terrestre. Sul globo, al posto dei continenti, era dipinto il suo stesso volto. Cfr. Prima Comunicazione, aprile 2012.
- ^ Che spreco!, in Prima Comunicazione, aprile 2012. URL consultato il 25 aprile 2012.
- ^ Forattini e i soldi del Pcus, su difesadellinformazione.com, “I” difesa dell'informazione (archiviato il 9 agosto 2016).
- ^ Per le mie vignette assalti solo da sinistra - Il tempo Archiviato il 9 settembre 2009 in Internet Archive.
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Giorgio Forattini
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su forattini.it.
- (EN) Opere di Giorgio Forattini, su Open Library, Internet Archive.
- Registrazioni di Giorgio Forattini, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Radio radicale, Forattini assume la direzione de Il Male - 17 settembre 1979
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