Giovanni II di Lorena

duca di Lorena e principe di Gerona
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Giovanni II d'Angiò (Nancy, 2 agosto 1424Barcellona, 16 dicembre 1470) fu duca di Calabria (solo titolare dal 1443) dal 1435, duca di Lorena dal 1453 e principe di Gerona dal 1466 fino alla sua morte.

Giovanni II di Lorena
Medaglia di Giovanni d'Angiò coniata da Francesco Laurana nel 1464 circa
Duca di Lorena
Stemma
Stemma
In carica27 febbraio 1453 –
16 dicembre 1470
PredecessoreIsabella con Renato I
SuccessoreNicola I
Nome completoGiovanni d'Angiò
Altri titoliDuca di Calabria
Principe di Gerona
NascitaNancy, 2 agosto 1424
MorteBarcellona, 16 dicembre 1470 (46 anni)
Luogo di sepolturaCattedrale della Santa Croce e Sant'Eulalia
DinastiaValois-Angiò
PadreRenato d'Angiò
MadreIsabella di Lorena
ConsorteMaria di Borbone-Clermont
FigliIsabella
Renato
Maria e
Nicola, legittimi
Giovanni
Alberto
Giovanna e
Margherita, illegittimi
ReligioneCattolicesimo

Fu il primogenito di Renato d'Angiò, duca d'Angiò e conte di Provenza, conte di Piemonte e duca di Bar, duca di Lorena, re di Napoli (poi solo titolare), re titolare di Gerusalemme, nonché re di Aragona, e di Isabella di Lorena (1410-1453).

Biografia modifica

Nel 1434, alla morte del fratello Luigi III d'Angiò, suo padre Renato, oltre a ereditare i titoli di famiglia, fu nominato erede dalla regina Giovanna II di Napoli, e tre mesi dopo, nel 1435, quando Giovanna morì, divenne re di Napoli e Giovanni fu insignito del titolo di Duca di Calabria che equivaleva al titolo di erede al trono. Ma nel 1442, dopo che gli Aragonesi avevano preso il sopravvento nel regno, fu costretto a lasciare Napoli per fare ritorno in Francia.

Comunque trascorse gran parte della propria vita a progettare intrighi per rimettere gli Angiò sul trono di Napoli. In particolare alla morte di Alfonso, nel 1458, Giovanni, che aveva continuato a farsi chiamare duca di Calabria, con l'appoggio, sia diplomatico che finanziario, dello zio il re di Francia Carlo VII[1], tentò una vigorosa offensiva contro il figlio illegittimo e successore di Alfonso, Ferdinando I di Napoli. Giovanni in quell'anno aveva riconquistato Genova alla Francia, ed era stato acclamato governatore. Poi, nell'ottobre del 1459, salpò da Genova, ma arrivato a Napoli la sua flotta genovese fu sconfitta; Giovanni sbarcò ugualmente alla foce del Volturno, si riorganizzò e, per due anni, compì splendide gesta, ma alla fine, la campagna si risolse in un disastro perché, dopo la sconfitta di Troia, fu abbandonato da tutti i nobili più influenti del regno. Gli rimanevano solo Ischia e Castel dell'Ovo, dove fu raggiunto dal padre Renato, che, arrivato dalla Provenza, si rese conto dell'inutilità della causa e lo convinse a rientrare in Provenza (1461).

Nel frattempo, nel 1444, Giovanni III aveva sposato Maria di Borbone-Clermont (1428–1448), figlia del duca di Borbone Carlo I e di Agnese di Borgogna. Inoltre già nel 1453, alla morte della madre Isabella di Lorena, Giovanni ereditò il Ducato di Lorena, mentre era ancora vivente il padre Renato d'Angiò.

I rapporti con il nuovo re di Francia, Luigi XI, non furono mai buoni e nel 1465 Giovanni si unì alla lega costituita dal duca di Borgogna, Carlo il Temerario, e il fratello del re Carlo di Francia, e partecipò alla battaglia di Montlhéry, dove il re venne sconfitto.

Nel 1466 la Generalitat di Catalogna offrì la corona d'Aragona al conte di Provenza Renato d'Angiò, che accettò e inviò in Catalogna il proprio figlio, il duca di Calabria Giovanni, nominandolo principe di Gerona, quindi erede al trono.
Giovanni prese l'iniziativa ottenendo successi militari che costrinsero Giovanni II d'Aragona nel solo regno di Valencia, però quando ormai sembrava che Giovanni di Lorena potesse avere la meglio, morì improvvisamente avvelenato a Barcellona (16 dicembre 1470).

  Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra contro Giovanni II.

Discendenza modifica

Da Maria di Borbone Giovanni ebbe quattro figli:

  • Isabella, nata nel 1445, morta giovane;
  • Renato, nato nel 1446, morto giovane;
  • Maria, nata nel 1447, morta giovane;
  • Nicola (1448 - † 1473), duca di Lorena;

De donne diverse, ebbe altri figli:

  • Giovanni, bastardo di Calabria, conte di Briey, morto nel 1504;
  • Alberto, bastardo di Calabria, signore d'Essey;
  • Una figlia che sposò Giovanni di Scozia;
  • Giovanna d'Abancourt, bastarda di Calabria, sposò Achille, bastardo di Beauvau;
  • Margherita, bastarda di Calabria.

Ascendenza modifica

Note modifica

  1. ^ Mentre il delfino Luigi, in disaccordo con il padre, aiutava Ferdinando I di Napoli.

Bibliografia modifica

  • Joseph Calmette, Il regno di Carlo VIII e la fine della guerra dei cent'anni in Francia, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 611–656.
  • Charles Petit-Dutaillis, Francia: Luigi XI, in «Storia del mondo medievale», vol. VII, 1999, pp. 657–695
  • Edward Armstrong, Il papato e Napoli nel XV secolo, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 696–751
  • Cecilia Mary Ady, Firenze e l'Italia settentrionale, 1414-1492, in Storia del mondo medievale, vol. VII, 1999, pp. 752–791

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN169562847 · ISNI (EN0000 0001 1844 4513 · CERL cnp00569356 · LCCN (ENn98090876 · GND (DE122385799 · BNF (FRcb135111919 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n98090876