Giulio Ingianni

militare e politico italiano
Disambiguazione – Se stai cercando la nave della Guardia costiera, vedi Giulio Ingianni (motovedetta d'altura).

Giulio Ingianni (Marsala, 18 dicembre 1876Roma, 10 luglio 1958) è stato un militare e politico italiano, comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto e senatore del Regno.

Giulio Ingianni

Senatore del Regno d'Italia
LegislaturaXXX Legislatura
Incarichi parlamentari
  • membro della Commissione di finanze (23 gennaio 1940-5 agosto 1943)
Sito istituzionale

Dati generali
Professionemilitare
Giulio Ingianni
NascitaMarsala, 18 dicembre 1876
MorteRoma, 10 luglio 1958
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regia Marina
Corpocapitanerie di porto
Anni di servizio1896 - 1944
Gradogenerale di porto Ispettore
Guerreprima guerra mondiale
seconda guerra mondiale
Comandante diComandante generale del Corpo delle capitanerie di porto - Guardia costiera
Giulio Ingianni
Senatori d'Italia
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Biografia modifica

Nato da Francesco Ingianni, brigadiere doganale e Maria Tumbiolo, dopo essersi diplomato presso l'Istituto tecnico nautico di Trapani venne iscritto nella terza categoria della leva obbligatoria di Porto Empedocle e, tramite concorso, nel gennaio del 1896 entrò nell'amministrazione delle capitanerie di porto, con la qualifica di applicato di porto di 2ª classe, presso la capitaneria di Porto Empedocle. Dopo la promozione ad applicato di porto di 1ª classe, conseguita nel 1898, viene trasferito nella sede di Palermo città dove avrebbe sposato Giulia Fodale. Dal matrimonio sono nate tre figlie: Maria, Letizia e Iole. Nel capoluogo siciliano presta servizio sino al 1904, anno in cui, passato ufficiale di porto di 3ª classe, viene trasferito presso l'Ispettorato del Corpo delle capitanerie di porto a Roma dove avrebbe trascorso gran parte della sua carriera.

Prese parte con il grado di capitano di porto alla prima guerra mondiale operando in Adriatico al seguito di Francesco Mazzinghi, primo comandante generale del corpo delle capitanerie di porto. Al termine del conflitto nel 1919 prese parte alla Conferenza della pace di Parigi in qualità di delegato italiano, per essere nuovamente inviato a Parigi alla “Commissione delle riparazioni di guerra”, svoltasi tra il 1º marzo 1920 e il 26 agosto 1921, dove si adoperò attivamente affinché il patrimonio navale della Venezia Giulia, in particolare triestino, non fosse diviso tra le potenze vincitrici del conflitto, scoraggiando, le mire inglesi sulla flotta navale ex-austriaca e quelle iugoslave.

Rientrato in Italia il 14 agosto 1922 venne nominato regio commissario del Consorzio autonomo del porto di Genova.

Comandante del Corpo delle capitanerie modifica

Il 15 aprile 1924 reggente della Direzione generale della Marina mercantile, incarico che ricoprirà sino al giugno/luglio 1944. il 19 aprile 1925 venne nominato generale ispettore capo del Corpo delle capitanerie di porto, mantenendo tale incarico fino al 1927, continuando a mantenere in tale periodo anche quello di direttore generale della Marina mercantile. Fece anche parte, come esperto navale, della delegazione italiana alla conferenza del Trattato navale di Londra e per la tutela della vita umana in mare e per il bordo libero (1928), e per la riduzione degli armamenti nell'inverno del 1930.

Senatore del Regno modifica

Dopo la cessazione dal servizio nel 1939 venne nominato Senatore del Regno il 12 ottobre dello stesso anno su proposta del Ministero delle comunicazioni, prestando giuramento il successivo 21 dicembre, dopo la convalida della nomina avvenuta il 14 novembre operando come membro della Commissione finanze dal 23 gennaio 1940 al 5 agosto 1943 e venne richiamato in servizio durante la seconda guerra mondiale fino al 1944.

Il 7 agosto 1944 venne deferito all'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo con l'imputazione di essere stato tra i "Senatori ritenuti responsabili di aver mantenuto il fascismo e resa possibile la guerra sia coi loro voti, sia con azioni individuali, tra cui la propaganda esercitata fuori e dentro il Senato". Il 31 luglio 1945 vi fu l'Ordinanza di rigetto della richiesta di decadenza da senatore.

Nel dopoguerra modifica

Nel secondo dopoguerra, ormai ritirato dalla vita pubblica, nel 1953 ricevette il titolo di grande ufficiale al merito della Repubblica italiana con cui vennero riconosciuti a Giulio Ingianni l'impegno e la dedizione che per una vita ha dedicato alla marineria italiana e al Corpo delle capitanerie di porto.

Alla sua memoria è stata intitolata una motovedetta della Guardia Costiera, la "CP-409" varata ad Ancona nel 1991, entrata in servizio nel 1992 e in servizio a Livorno presso la locale capitaneria di porto.

Onorificenze modifica

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