Giuseppe Cremascoli

Giuseppe Cremascoli (Lanciano, 10 febbraio 1883Tripoli, 9 aprile 1941) è stato un generale italiano veterano della Guerra italo-turca e della prima guerra mondiale, nell seconda guerra mondiale comandò la 27ª Divisione fanteria "Brescia" durante l'invasione dell'Egitto. Decorato con due Medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare.

Giuseppe Cremascoli
NascitaLanciano, 10 febbraio 1883
MorteTripoli, 9 aprile 1941
Cause della mortemalattia
Luogo di sepolturaCimitero di Tripoli
Dati militari
Forza armataBandiera dell'Italia Italia
ArmaFanteria
CorpoAlpini
GradoGenerale di divisione
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneInvasione italiana dell'Egitto
Comandante di231º Reggimento fanteria "Avellino"
6º Reggimento alpini
27ª Divisione fanteria "Brescia"
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Modena
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Biografia modifica

Nacque a Lanciano, provincia di Chieti, il 10 febbraio 1883.[1] Nel 1904 si arruolò nel Regio Esercito, entrò come allievo nell'Regia Accademia Militare di Modena, da cui uscì con il grado di sottotenente, assegnato all'arma di fanteria, corpo degli alpini, il 5 settembre 1908, assegnato al 5º Reggimento alpini di stanza a Milano.

Con il grado di tenente prese parte alla guerra italo-turca, venendo decorato con la Medaglia di bronzo al valor militare e successivamente alla prima guerra mondiale, nei gradi di capitano e maggiore, venendo decorato con due Medaglie d'argento al valor militare.

Dopo un servizio come ufficiale di Stato maggiore, fu promosso colonnello il 30 novembre 1931, assumendo prima il comando del 231º Reggimento fanteria "Avellino" e poi quello del 6º Reggimento alpini.[1]

Dal 1º luglio 1937 fu promosso generale di brigata ed assegnato, quale vicecomandante, alla 27ª Divisione fanteria "Sila"[1] a Catanzaro, assumendone successivamente il comando nel maggio 1939, quando fu ridenominata 27ª Divisione fanteria "Brescia"[1] con la Riforma dell'esercito fortemente voluta dal generale Alberto Pariani, e conducendola quindi in Tripolitania (Africa Settentrionale Italiana) dove stabilì il suo Quartier generale a Zaulia.

Con l'inizio delle ostilità con la Francia e la Gran Bretagna, il 10 giugno 1940, nel frattempo promosso generale di divisione, continuò il suo comando alla divisione "Brescia", partecipando al tentativo di invasione dell'Egitto. Il 1º marzo 1941, con l'aggravarsi di una grave malattia, fu costretto a ricoverarsi presso l'ospedale di Tripoli e dovette esser sostituito dal generale Bortolo Zambon. Nonostante le cure decedette il seguente 9 aprile,[1] e il suo corpo fu poi sepolto nel cimitero di Tripoli.

Onorificenze modifica

«Benché ferito in tre parti del corpo, rimase sulla linea di fuoco, splendido esempio di fermezza d'animo e di coraggio. Colletta del Freikofel, dall'11 al 16 giugno 1915
«Durante quattro giorni di lotta tenace e continua, sprezzante del pericolo, fu ammirevole per coraggio e spirito di sacrificio e per l'intelligenza con cui cooperò all'azione del comando. Monte Cimone, 23-26 maggio 1916
«In ripetuti combattimenti, comandò con capacità, calma e coraggio il proprio reparto sotto il fuoco nemico. Merg. 21 aprile; Zauia Feldia, 5 luglio 1913

Note modifica

Annotazioni modifica

Fonti modifica

  1. ^ a b c d e Generals.

Bibliografia modifica

  • (EN) Philip S. Jowett e Stephen Andrew, The Italian Army Vol.1, Botley, Osprey Publishing Company., 2000, ISBN 1-78159-181-4.
  • (EN) Charles D. Pettibone, The Organization and Order of Battle of Militaries in World War II Volume VI Italy and France Including the Neutral Countries of San Marino, Vatican City (Holy See), Andorra, and Monaco, Trafford Publishing, 2010, ISBN 1-4269-4633-3.

Collegamenti esterni modifica