Gran Premio del Belgio 1982

362º Gran Premio valido per il Campionato mondiale di Formula 1
Bandiera del Belgio Gran Premio del Belgio 1982
362º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 5 di 16 del Campionato 1982
Data 9 maggio 1982
Nome ufficiale XL Grote Prijs van Belgie
Luogo Zolder
Percorso 4.262 km
Distanza 70 giri, 298,34 km
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito John Watson
Renault in 1'15"701 McLaren-Ford Cosworth in 1'20"214
(nel giro 67)
Podio
1. Bandiera del Regno Unito John Watson
McLaren-Ford Cosworth
2. Bandiera della Finlandia Keke Rosberg
Williams-Ford Cosworth
3. Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever
Ligier-Matra

Il Gran Premio del Belgio 1982 è stata la quinta prova della stagione 1982 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 9 maggio 1982 sul Circuito di Zolder. La gara è stata vinta dal britannico John Watson su McLaren-Ford Cosworth; per il vincitore si trattò del terzo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il finlandese Keke Rosberg su Williams-Ford Cosworth e lo statunitense Eddie Cheever su Ligier-Matra. Per quest'ultimo pilota si trattò del primo podio nel mondiale di F1.

Al sabato, nel corso delle qualifiche, perì, a seguito di un incidente, il pilota canadese della Ferrari Gilles Villeneuve.

Vigilia modifica

Il caso del gran premio di Imola modifica

 
Il ritorno nel mondiale, dopo il boicottaggio della gara di Imola, consentì alla Williams di far esordire la FW08.

Il precedente gran premio, corso a Imola, era stato boicottato dalla maggior parte delle scuderie britanniche, in protesta contro la decisione del Tribunale della FIA di squalificare Nelson Piquet (della Brabham) e Keke Rosberg (della Williams), giunti rispettivamente, primo e secondo, nel Gran Premio del Brasile. La sentenza, inappellabile, ribadì che il peso minimo delle monoposto non poteva scendere sotto i 580 kg, e che i rabbocchi effettuati al termine della gara non potevano essere considerati come regolari. Venne così riscritta la classifica della gara, con la vittoria che venne assegnata ad Alain Prost.[1]

Il 29 aprile, in una riunione della FIA a Casablanca, il presidente della FISA, Jean-Marie Balestre (che venne confermato nella sua carica),[2] ribadì la volontà di far rispettare la sentenza del Tribunale della FIA e di mantenere la validità del Patto della Concordia. La riunione attribuì comunque, a dei gruppi di studio, il compito di effettuare delle proposte di modifica del regolamento della Formula 1, da presentarsi entro il 1º settembre.[3] Su questo punto Balestre aveva subito le critiche delle grandi case costruttrici (tra cui BMW, Renault Alfa Romeo e Ferrari), che avevano inviato una dura nota di protesta contro la volontà di Balestre di modificare il regolamento tecnico già per il 1983, limitando l'uso dei motori sovralimentati, scelta che avrebbe violato il patto.[4]

Per tentare di riportare le scuderie, legate alla FOCA, all'interno del mondiale, si trattò lungamente a Casablanca. I costruttori, legati a questa associazione, chiedevano che cadesse l'obbligo di rispettare il peso minimo, di 580 kg, per tutta la corsa. La FIA, dal suo canto, confermò che chi non si era presentato alla gara di Imola avrebbe dovuto pagare un'ammenda di 20.000 dollari per monoposto.[5] La volontà degli sponsor spingeva affinché le scuderie della FOCA tornassero nel mondiale, tanto che Williams e McLaren avevano già predisposto vetture che non violassero la regola del peso minimo, ed erano così pronte alla gara belga. La BMW, inoltre, inviò un ultimatum alla Brabham, al fine di costringerla a montare nuovamente il suo motore turbo, in luogo del Ford Cosworth DFV.[6] Solo il 4 maggio vi fu l'ufficializzazione della partecipazione di tutte le scuderie alla gara di Zolder. Le vetture, precedentemente sottopeso, vennero opportunamente zavorrate, anche se vi fu il timore che tali monoposto venissero fatte rientrare nel regolamento sul peso solo in gara, stante la difficoltà di pesare le vetture durante le qualifiche.[7]Bernie Ecclestone, patron della Brabham e capo della FOCA, minacciò di portare la decisione del Tribunale della FIA presso un giudice ordinario di Losanna.[8]

La polemica Villeneuve-Pironi modifica

A Imola, anche la gara produsse, al suo termine, forti polemiche. I due piloti giunti al primo e secondo posto, al termine di una lunga battaglia, Didier Pironi e Gilles Villeneuve, entrambi piloti della Ferrari, furono protagonisti di un duro contrasto. Il canadese, infatti, accusò il francese di una guida scorretta negli ultimi giri del gran premio, quando, secondo lui, le due vetture avrebbero dovuto mantenere le posizioni acquisite.[9] La situazione tra i due piloti non si era affatto tranquillizzata nel periodo intercorso fra la gara di Imola e quella di Zolder.[10]

Aspetti tecnici modifica

La Brabham ripresentò la BT50 a motore BMW, mentre la Williams fece esordire il modello FW08. Da questa gara la scuderia tedesca ATS abbandonò le coperture Avon, passando alle Goodyear.

Aspetti sportivi modifica

Come già annunciato prima della gara di Imola,[11] la Williams rimpiazzò Mario Andretti (impegnato nelle corse nordamericane) con Derek Daly, che lasciava così la Theodore a Jan Lammers (a Imola sarebbe toccato a Geoff Lees).[11] L'olandese mancava in F1 dalla prima parte della stagione 1981, disputata all'ATS. Alla Williams venne anche avvicinato Michele Alboreto.[10]

La March iscrisse una terza vettura per lo spagnolo Emilio de Villota. L'ultima volta in cui più di due vetture di uno stesso costruttore affrontavano le qualifiche di un gran premio era stato il Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Est 1980, con 4 Williams presenti, due ufficiali e due private, mentre l'ultima volta che una stessa scuderia aveva portato tre vetture era capitato al Gran Premio d'Italia 1980 al Team Lotus. La vettura era sostenuta dallo sponsor LBT, azienda produttrice di lubrificanti sintetici, ed era gommata Pirelli, come le altre due vetture della March, non dalla Avon, come inizialmente annunciato.[12][13]

Marc Surer, ristabilitosi dopo l'infortunio patito durante i test di inizio stagione in Sudafrica, ritornò alla Arrows. Anche queste due novità erano state già annunciate per la gara sanmarinese.[11] A causa dell'alto numero di vetture iscritte furono necessarie le prequalifiche, in cui vennero coinvolte cinque monoposto: le March di Raul Boesel ed Emilio de Villota, le due Toleman e l'Osella di Riccardo Paletti.[14]

Prequalifiche modifica

Resoconto modifica

Non si prequalificarono Emilio de Villota, penalizzato da un guasto tecnico e Riccardo Paletti.[15]

Risultati modifica

Nella sessione di prequalifica[16] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Status
18   Raul Boesel   March-Ford Cosworth PQ
35   Derek Warwick   Toleman-Hart PQ
36   Teo Fabi   Toleman-Hart PQ
NPQ 32   Riccardo Paletti   Osella-Ford Cosworth 1'21"784 NPQ
NPQ 19   Emilio de Villota   March-Ford Cosworth 1'22"879 NPQ

Qualifiche modifica

Resoconto modifica

Nella prima giornata di prove la classifica venne dominata dalle due Renault: René Arnoux fece segnare 1'15"90, precedendo Alain Prost, staccato di 6 centesimi. Al terzo posto si classificò un'altra vettura col motore turbo, la Brabham di Nelson Piquet, posizionata davanti alla prima vettura con motore aspirato, la Tyrrell di Michele Alboreto.[17]

Per evitare che le vetture continuassero a correre sotto il peso minimo, ne vennero controllate quattro: la Tyrrell di Brian Henton venne trovata non regolare e i suoi tempi vennero cancellati.[8]

Nella giornata del sabato proseguì il duello tra i due piloti della casa francese, con Alain Prost che fu capace di beffare René Arnoux, e conquistare così la sua quarta pole position nel mondiale. Il tempo fatto segnare da Prost era di circa sei secondi e mezzo più basso di quanto fatto registrare in qualifica da Carlos Reutemann nell'edizione 1981.[18]

L'incidente mortale di Gilles Villeneuve modifica

 
Un busto eretto a Fiorano Modenese in onore di Gilles Villeneuve. Il pilota scomparve a seguito di un incidente nel corso delle qualifiche del Gran Premio.

Alle 13:52, a otto minuti dalla fine delle prove, il pilota canadese Gilles Villeneuve tornò nuovamente in pista al fine di migliorare il suo tempo: il ferrarista era ottavo. Dopo un primo tentativo, il ferrarista proseguì per un secondo giro veloce quando, all'altezza della curva Terlamenbocht, si trovò davanti il tedesco Jochen Mass della March: Villeneuve tentò di passarlo all'esterno ma, in quel momento, la March di Mass si spostò anch'essa nella stessa direzione, col pilota tedesco convinto di lasciare l'interno della pista al canadese.

La Ferrari urtò la ruota posteriore di Mass e decollò, atterrando prima col musetto sull'erba e poi iniziando a roteare: l'avantreno della monoposto si disintegrò e Villeneuve venne sbalzato fuori dell'abitacolo, ricadendo a terra diversi metri dopo, anche sbattendo col collo su un paletto di sostegno delle reti di protezione, poste all'esterno della curva.

I soccorsi furono immediati, tanto che si tentò di rianimare il pilota sul posto, ma senza esito; caricato sull'ambulanza, venne portato prima all'infermeria del circuito, poi venne trasferito all'ospedale Saint Raphael di Lovanio, dove venne tenuto in vita artificialmente. Il pilota aveva subito danni alla prima vertebra cervicale e i medici, molto scettici sulla sua sopravvivenza, annunciarono la sua probabile paralisi totale. Alle 21 la moglie Johanna acconsentì a staccare la macchina che teneva in vita il marito. La morte di Gilles Villeneuve sopraggiunse alle ore 21.12. La Ferrari lasciò all'altro pilota Didier Pironi la scelta di partecipare o meno alla gara, ma il francese decise di ritirarsi, considerato inoltre che Enzo Ferrari ordinò il rientro immediato di tutta la squadra.[19][20] Villeneuve, che aveva 32 anni, aveva esordito nel mondiale del Gran Premio di Gran Bretagna 1977 con una McLaren, per poi passare, dal Gran Premio del Canada dello stesso anno alla Ferrari. Il canadese aveva corso 67 gran premi, ottenendo 6 vittorie, due pole position, 8 giri veloci e 13 podi. Aveva anche ottenuto una vittoria non titolata. Fu il primo incidente mortale in F1 da quello di Ronnie Peterson, avvenuto nel corso del Gran Premio d'Italia 1978.

Il 12 maggio si tennero a Berthierville, luogo ove Villeneuve era cresciuto, i funerali del pilota canadese. Alle esequie parteciparono migliaia di persone, tra cui alcune autorità come il primo ministro Pierre Trudeau ed esponenti dello sport canadese come l'hockeista Guy Lafleur. Tra gli esponenti della F1 presero parte alla cerimonia Jody Scheckter e Jackie Stewart. Anche il Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini inviò una corona di fiori. La salma venne portata poi al Cimitero dell'est di Montréal e successivamente cremata.[21] La Scuderia Ferrari decise di intitolare a Villeneuve la via d'accesso al Circuito di Fiorano,[22] mentre il comune di Montréal gli dedicò il circuito cittadino che ospitava la Formula 1.[23] Durante il successivo Gran Premio di Monaco i piloti chiesero alla Federazione di omaggiare il pilota canadese non assegnando più il numero 27 a nessuno.[24]

Un'indagine della FISA concluse che l'incidente era dovuto a un errore di guida di Villeneuve, scagionando così interamente Jochen Mass.[25]

Al posto dei due piloti della Ferrari la direzione di gara ammise al via i primi due non qualificati, lo stesso Mass e Mauro Baldi.

Risultati modifica

Nella sessione di qualifica[16] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 15   Alain Prost   Renault 1'15"701 1
2 16   René Arnoux   Renault 1'15"730 2
3 6   Keke Rosberg   Williams-Ford Cosworth 1'15"847 3
4 8   Niki Lauda   McLaren-Ford Cosworth 1'16"048 4
5 3   Michele Alboreto   Tyrrell-Ford Cosworth 1'16"308 5
6 28   Didier Pironi   Ferrari 1'16"505 NP[26]
7 22   Andrea De Cesaris   Alfa Romeo 1'16"575 6
8 27   Gilles Villeneuve   Ferrari 1'16"616 NP[26]
9 12   Nigel Mansell   Lotus-Ford Cosworth 1'16"944 7
10 1   Nelson Piquet   Brabham-BMW 1'17"124 8
11 2   Riccardo Patrese   Brabham-BMW 1'17"126 9
12 7   John Watson   McLaren-Ford Cosworth 1'17"144 10
13 11   Elio De Angelis   Lotus-Ford Cosworth 1'17"762 11
14 9   Manfred Winkelhock   ATS-Ford Cosworth 1'17"879 12
15 5   Derek Daly   Williams-Ford Cosworth 1'18"194 13
16 25   Eddie Cheever   Ligier-Matra 1'18"301 14
17 23   Bruno Giacomelli   Alfa Romeo 1'18"371 15
18 31   Jean-Pierre Jarier   Osella-Ford Cosworth 1'18"403 16
19 26   Jacques Laffite   Ligier-Matra 1'18"565 17
20 10   Eliseo Salazar   ATS-Ford Cosworth 1'18"967 18
21 35   Derek Warwick   Toleman-Hart 1'18"985 19
22 4   Brian Henton   Tyrrell-Ford Cosworth 1'19"150 20
23 36   Teo Fabi   Toleman-Hart 1'19"300 21
24 29   Marc Surer   Arrows-Ford Cosworth 1'19"584 22
25 20   Chico Serra   Fittipaldi-Ford Cosworth 1'19"598 23
26 18   Raul Boesel   March-Ford Cosworth 1'19"621 24
NQ 17   Jochen Mass   March-Ford Cosworth 1'19"777 25[26]
NQ 30   Mauro Baldi   Arrows-Ford Cosworth 1'19"815 26[26]
NQ 14   Roberto Guerrero   Ensign-Ford Cosworth 1'20"116 NQ
NQ 33   Jan Lammers   Theodore-Ford Cosworth 1'20"584 NQ

Gara modifica

Resoconto modifica

Il comando della gara venne conquistato da René Arnoux, mentre Alain Prost veniva sopravanzato anche da Keke Rosberg; seguivano poi Niki Lauda, Andrea De Cesaris, Michele Alboreto e le due Brabham. Al via vi fu una toccata tra Bruno Giacomelli e Eliseo Salazar, speronato a sua volta da Manfred Winkelhock: Giacomelli e Salazar furono costretti al ritiro. Si fermarono sulla griglia Nigel Mansell e Derek Warwick, che però furono capaci di ripartire, con la spinta dei meccanici.

La gloria per le Renault durò poco: al terzo giro Lauda prese la terza posizione a Prost, mentre al giro 4 Arnoux fu costretto a una sosta ai box per un problema col turbo: si trovò così a condurre Keke Rosberg, per la prima volta nella sua carriera nel mondiale. A seguire il finnico vi era ora Lauda, poi De Cesaris, che aveva anch'egli passato Prost. La gara di quest'ultimo proseguì negativamente, tanto che venne passato, nei giri successivi, anche da Riccardo Patrese e John Watson, che era autore di una bella rimonta. Al quindicesimo giro Prost dette addio alla zona dei punti, passato da Alboreto.

Al giro 29 Alboreto fu costretto al ritiro per un guasto al motore. Al trentesimo giro Andrea De Cesaris passò Lauda, ponendosi al secondo posto mentre, un giro dopo, Watson conquistò il quarto posizionamento in classifica, superando Patrese. Ora la classifica, dietro a Keke Rosberg, vedeva così De Cesaris, Lauda, Watson, Patrese, Derek Daly e le due Ligier. Dopo le Ligier vi era Nelson Piquet e un sorprendente Jochen Mass, partito dall'ultima fila.

Al 34º passaggio terminò la gara anche per Andrea De Cesaris, che fu fermato da un guasto al cambio. Tre giri dopo si ritirò anche Jean-Pierre Jarier che, dopo un pit stop, non attese il via libera dei meccanici, che stavano ancora operando coi martinetti sugli pneumatici, e distrusse l'alettone posteriore.

Al giro 47 Watson passò il compagno di scuderia Lauda, mentre dalle retrovie si faceva largo Elio De Angelis, che aveva effettuato un cambio gomme nei primi giri della gara e poi aveva compiuto una forte rimonta. Al giro 52 anche Patrese, mentre era quarto, si ritirò per incidente. Entrò in zona punti Laffite che, però, due giri dopo, precipitò in classifica. Ora sesto era De Angelis.

Al giro 61 si ritirano sia Daly (mentre era quarto) sia Mass (che era ottavo). Scalava così sesto Chico Serra con la Fittipaldi, che però veniva passato un giro dopo da Nelson Piquet.

John Watson rimontava su Rosberg, in difficoltà per via dell'usura dei suoi pneumatici. A due giri dalla fine Rosberg commise un errore alla curva Bolderberghaars Peldbocht, finì sul cordolo e venne superato da Watson, che andò a vincere davanti allo stesso Rosberg, poi Lauda, Cheever, De Angelis e Piquet. Per il nordirlandese si trattava del terzo successo iridato. Lauda venne successivamente squalificato per un'irregolarità tecnica sulla sua McLaren: terzo, per la prima volta sul podio, venne così classificato Eddie Cheever. Chico Serra scalò sesto, conquistando l'ultimo punto iridato per la Fittipaldi, mentre la BMW conquistò i suoi primi punti come motorista.[27]

Risultati modifica

I risultati del Gran Premio[28] sono i seguenti:

Pos No Piloti Team Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 7   John Watson   McLaren-Ford Cosworth 70 1h35'41"995 10 9
2 6   Keke Rosberg   Williams-Ford Cosworth 70 + 7"268 3 6
3 25   Eddie Cheever   Ligier-Matra 69 + 1 giro 14 4
4 11   Elio De Angelis   Lotus-Ford Cosworth 68 + 2 giri 11 3
5 1   Nelson Piquet   Brabham-BMW 67 + 3 giri 8 2
6 20   Chico Serra   Fittipaldi-Ford Cosworth 67 + 3 giri 23 1
7 29   Marc Surer   Arrows-Ford Cosworth 66 + 4 giri 22  
8 18   Raul Boesel   March-Ford Cosworth 66 + 4 giri 24  
9 26   Jacques Laffite   Ligier-Matra 66 + 4 giri 17  
SQ 8   Niki Lauda   McLaren-Ford Cosworth 70 Squalificato[27] 4  
Rit 5   Derek Daly   Williams-Ford Cosworth 60 Testacoda 13  
Rit 17   Jochen Mass   March-Ford Cosworth 60 Motore 25  
Rit 15   Alain Prost   Renault 59 Testacoda 1  
Rit 2   Riccardo Patrese   Brabham-BMW 52 Incidente 9  
Rit 30   Mauro Baldi   Arrows-Ford Cosworth 51 Motore 26  
Rit 31   Jean-Pierre Jarier   Osella-Ford Cosworth 37 Alettone rotto 14  
Rit 22   Andrea De Cesaris   Alfa Romeo 34 Cambio 6  
Rit 4   Brian Henton   Tyrrell-Ford Cosworth 33 Motore 20  
Rit 3   Michele Alboreto   Tyrrell-Ford Cosworth 29 Motore 5  
Rit 35   Derek Warwick   Toleman-Hart 29 Trasmissione 19  
Rit 36   Teo Fabi   Toleman-Hart 13 Freni 21  
Rit 12   Nigel Mansell   Lotus-Ford Cosworth 9 Frizione 7  
Rit 16   René Arnoux   Renault 7 Turbo 2  
Rit 9   Manfred Winkelhock   ATS-Ford Cosworth 0 Frizione 12  
Rit 23   Bruno Giacomelli   Alfa Romeo 0 Collisione alla partenza 15  
Rit 10   Eliseo Salazar   ATS-Ford Cosworth 0 Collisione alla partenza 18  
NP 28   Didier Pironi   Ferrari   Ritirato per lutto  
NP 27   Gilles Villeneuve   Ferrari   Incidente mortale  
NQ 14   Roberto Guerrero   Ensign-Ford Cosworth    
NQ 33   Jan Lammers   Theodore-Ford Cosworth    
NPQ 32   Riccardo Paletti   Osella-Ford Cosworth    
NPQ 19   Emilio de Villota   March-Ford Cosworth        

Classifiche modifica

Decisioni della FIA modifica

Al termine della gara la McLaren di Niki Lauda venne trovata sotto il peso minimo consentito di 580 kg. Inizialmente venne pesata a 574 kg, poi 578. Un meccanico della scuderia venne anche trovato dai commissari mentre stava posizionando una lastra di piombo sotto la vettura, al fine di farla rientrare nel peso minimo. I commissari decisero anche di prelevare un campione di carburante dalle vetture dei primi sei classificati, per controllare che fossero di tipo commerciale.[27]

La squalifica di Lauda venne confermata dal Tribunale d'Appello della FIA solo il 28 settembre, dopo il termine del campionato.[29]

Note modifica

  1. ^ Come i giudici hanno scoperto gli inganni, in La Stampa, 21 aprile 1982, p. 17.
  2. ^ Balestre promosso dalla FISA, in Stampa Sera, 3 maggio 1982, p. 21.
  3. ^ Cristiano Chiavegato, Ferrari e Renault sconfiggono Balestre, in La Stampa, 30 aprile 1982, p. 25.
  4. ^ Le case minacciano di lasciare le gare, in La Stampa, 24 aprile 1982, p. 21.
  5. ^ Non c'è pace in F1, in La Stampa, 1º maggio 1982, p. 20.
  6. ^ Formula 1, si spacca il fronte Foca, in La Stampa, 4 maggio 1982, p. 25.
  7. ^ Carlo Ricono, Nuovo "trucco" della Foca per il G.P. del Belgio di F.1?, in La Stampa, 5 maggio 1982, p. 21.
  8. ^ a b Cristiano Chiavegato, Gli inglesi barano ancora sul peso, in La Stampa, 8 maggio 1982, p. 21.
  9. ^ Cristiano Chiavegato, Villeneuve furibondo: "Pironi è un bandito", in Stampa Sera, 26 aprile 1982, p. 20.
  10. ^ a b Cristiano Chiavegato, F1, Villeneuve a Zolder per vendicarsi di Pironi, in La Stampa, 7 maggio 1982, p. 29.
  11. ^ a b c Cristiano Chiavegato, Solo in dieci al via, in La Stampa, 24 aprile 1982, p. 21.
  12. ^ (ES) Villota inscrito en el G.P. de San Marino, in El Mundo Deportivo, 1º aprile 1982, p. 30. URL consultato il 3 dicembre 2013.
  13. ^ (ES) Villota probó su "LBT-March" de F-1, in El Mundo Deportivo, 16 aprile 1982, p. 32. URL consultato il 3 dicembre 2013.
  14. ^ (ES) G.P. de Belgica: Villota en precalificaciones, in El Mundo Deportivo, 7 maggio 1982, p. 35. URL consultato il 2 dicembre 2013.
  15. ^ (ES) GP de Belgica: Los "Renault", por delante, in El Mundo Deportivo, 8 maggio 1982, p. 36. URL consultato il 2 dicembre 2013.
  16. ^ a b Sessione di qualifica
  17. ^ Record di Arnoux-Prost freddi Villeneuve-Pironi, in La Stampa, 8 maggio 1982, p. 21.
  18. ^ (ES) Los "Renault" conservaron la primera linea, in El Mundo Deportivo, 9 maggio 1982, p. 35. URL consultato il 2 dicembre 2013.
  19. ^ Cristiano Chiavegato, Canadese, cuore italiano, addio!, in Stampa Sera, 10 maggio 1982, pp. 1-2.
  20. ^ Cristiano Chiavegato, Lacrime nel box Ferrari, poi il ritiro, in Stampa Sera, 10 maggio 1982, p. 13.
  21. ^ Christian Tortora, Jacques vorrebbe la Ferrari di Gilles, in La Stampa, 13 maggio 1982, p. 25.
  22. ^ Pironi a Montecarlo, poi si vedrà, in La Stampa, 14 maggio 1982, p. 21.
  23. ^ Reutemann alla Ferrari "Grazie, non corro più", in Stampa Sera, 15 maggio 1982, p. 20.
  24. ^ Il numero di Gilles mai più in F.1, in Stampa Sera, 24 maggio 1982, p. 14.
  25. ^ Cristiano Chiavegato, Villeneuve, un errore di guida, in La Stampa, 29 maggio 1982, p. 21.
  26. ^ a b c d Gilles Villeneuve perì nel corso delle prove; la Scuderia Ferrari ritirò per la gara anche la vettura di Didier Pironi; vennero così a scalare in griglia tutti gli altri piloti. Jochen Mass e Mauro Baldi, primi due non qualificati vennero ammessi al via.
  27. ^ a b c Niki Lauda, giunto terzo, venne squalificato in quanto la sua McLaren venne trovata, a fine gara, al di sotto del peso minimo. Watson vince, Lauda (3°) squalificato, in Stampa Sera, 10 maggio 1982, p. 13.
  28. ^ Risultati del Gran Premio
  29. ^ (ES) Confirmada la descalificación de Lauda en el G.P. de Belgica (PDF), in El Mundo Deportivo, 29 settembre 1982, p. 38. URL consultato il 29 giugno 2014.

Altri progetti modifica

Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1982
                               
   

Edizione precedente:
1981
Gran Premio del Belgio Edizione successiva:
1983
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