Mario Andretti

ex pilota automobilistico italo-statunitense (1940-)

Mario Gabriele Andretti (Montona, 28 febbraio 1940) è un ex pilota automobilistico italiano naturalizzato statunitense, campione del mondo di Formula 1 nel 1978.

Mario Andretti
Mario Andretti nel 2021
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Automobilismo
CategoriaUSAC, NASCAR Grand National Series, Formula 1, CART, Campionato internazionale gran turismo, Campionato internazionale sportprototipi, Campionato del mondo sportprototipi, Campionato CanAm, BMW M1 Procar
Termine carriera18 giugno 2000
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio6 ottobre 1968
Stagioni1968-1972, 1974-1982
ScuderieLotus 1968-1969
March 1970
Ferrari 1971-1972
Parnelli 1974-1975
Lotus 1976-1980
Alfa Romeo 1981
Williams 1982
Ferrari 1982
Mondiali vinti1 (1978)
GP disputati131 (128 partenze)
GP vinti12
Podi19
Punti ottenuti180
Pole position18
Giri veloci10
Carriera nella Champ Car
Esordio2 settembre 1979
Stagioni1979-1994
ScuderieBandiera degli Stati Uniti Penske Racing 1979-1980
Bandiera degli Stati Uniti Patrick Racing 1981-1982
Bandiera degli Stati Uniti Newman-Haas Racing 1983-1994
Mondiali vinti1 (1984)
GP disputati209 (208 partenze)
GP vinti19
Podi62
Punti ottenuti2979
Pole position29
il campionato era allora denominato CART
Carriera nello Sport Prototipi
Esordio19 settembre 1965
Stagioni1965-1972, 1974-1975, 1983, 1988
ScuderieBandiera degli Stati Uniti NART 1965-1966
Bandiera degli Stati Uniti Holman & Moody 1966-1967
Bandiera degli Stati Uniti Ford Motor Company 1967
Bandiera degli Stati Uniti Holman & Moody 1967
Bandiera dell'Italia Autodelta 1968
Ferrari 1969-1972
Bandiera dell'Italia Autodelta 1974
Bandiera della Germania Ovest Willi Kauhsen Racing Team 1975
Bandiera della Germania Ovest Kremer Racing 1983
Bandiera della Germania Ovest Porsche 1988
Miglior risultato finale25º (1983)
GP disputati24
GP vinti7
Podi12
Punti ottenuti30
Nel 1965 il campionato era denominato Campionato internazionale gran turismo.
Dal 1966 al 1971 era denominato Campionato internazionale sportprototipi.
Dal 1972 era denominato Campionato del mondo sportprototipi.
Palmarès

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Statistiche aggiornate al 24 Ore di Le Mans 2000

Biografia

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Nato nel 1940 a Montona nell'allora provincia di Pola, all'epoca italiana, da Alvise Luigi Andretti (1909-1999) e Rina Benvegnu (1913-2003), lasciò l'Istria nel dopoguerra quando la famiglia, dopo l'assegnazione della regione alla Jugoslavia, fu dislocata in un campo profughi di Lucca[1]. All'anagrafe trascrissero erroneamente il suo secondo nome mettendo due elle a Gabriele. Prima di lasciare l'Italia svolse il lavoro di aiutante meccanico in una officina di Lucca. Appassionato di automobilismo assistette alle prime gare all'età di tredici anni e fu spettatore della Mille Miglia. Nel 1955 ottenne, insieme alla sua famiglia, il visto di ingresso per gli Stati Uniti stabilendosi a Nazareth, in Pennsylvania, e nel 1964 divenne cittadino statunitense[1].

Gli esordi

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Mario e suo fratello gemello Aldo cominciano a correre nel 1958 in gare locali di "dirt track" alternandosi alla guida di una vettura turismo da loro elaborata, ottenendo subito risultati ottimi e, dopo un incidente quasi fatale occorso al fratello alla fine della loro stagione di debutto, Mario passa alle "sprint cars" e poi alle "midget" (categorie che gareggiano su corti ovali sterrati) e poi nel 1963 di nuovo alle "sprint cars" nelle gare organizzate dall'USAC[1]. Sotto le insegne di quest'ente organizzatore, gestore dell'USAC National Championship - categoria di punta delle monoposto americane che, nata dall'AAA e decaduta nella prima fase di vita della CART (1979-1995), si rivitalizzò riproponendosi sotto mutata nomenclatura, IRL (Indy Racing League) nel 1996 - comincia a crearsi una solida reputazione.

In queste gare per monoposto (disputate su vari ovali e su qualche tracciato stradale) ottenne la prima vittoria nel 1965, conquistando quell'anno anche il titolo e riconfermandosi nel 1966[1]. Come molti piloti attivi negli stessi anni si cimenta contemporaneamente in diverse categorie: alla fine del 1965 debutta con le vetture sport, con cui disputerà per lunghi anni gare selezionate del campionato CanAm e del Mondiale Marche, conquistando per ben tre volte la 12 Ore di Sebring (assoluta nel 1967[2] e nel 1970[3], vittoria di classe nel 1969[4]) e salendo più di una volta sul podio della 24 Ore di Le Mans, cui partecipa per la prima volta nel 1966 al volante di una Ford GT40, mentre nel 1967 partecipa al campionato NASCAR, vincendo poi in questa categoria la 500 miglia di Daytona.

Gli anni in Formula 1

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Andretti su Parnelli-Ford al Gran Premio d'Argentina 1975

L'anno seguente fece il suo esordio in Formula 1 con la Lotus. Iscritto, non partecipò al Gran Premio d'Italia, conquistò la pole position nella sua prima apparizione al Gran Premio degli Stati Uniti. Anche nel 1969 corse con la Lotus, per tre Gran Premi, senza riuscire mai a vedere la bandiera a scacchi. Nella stessa stagione affrontò anche il campionato USAC, che vinse, aggiudicandosi anche la 500 Miglia di Indianapolis.

Nel 1970 passò alla March con cui corse 5 Gran Premi e conquistò il suo primo podio (terzo) nel Gran Premio di Spagna. La Ferrari lo ingaggiò per la stagione 1971. Andretti ottenne subito la vittoria nel Gran Premio d'apertura in Sudafrica, condita con il giro più veloce. Anche nella stagione successiva il pilota italoamericano corse per il cavallino alcuni gran premi di Formula 1, ottenendo in aggiunta 4 vittorie in gare riservate per vetture sport.

 
Andretti vincitore del Gran Premio d'Italia 1977

Dopo un anno di assenza dalla Formula 1 durante il quale corse assiduamente in America, Andretti vi tornò nel 1974 con una scuderia statunitense, la Parnelli. Con questa scuderia nel 1975 conquistò punti in Svezia (quarto) e Francia (quinto), nonché il giro più veloce in Spagna.

Dopo un gran premio con la Lotus (Brasile) e due con la Parnelli (Sudafrica, in cui conclude sesto, e Stati Uniti-Ovest), Andretti nel 1976 concluse la stagione con la scuderia di Colin Chapman. Ottenne una vittoria nell'ultima gara (Gran Premio del Giappone), interrompendo un digiuno per la casa inglese che durava da 31 gare; una pole position (sempre in Giappone) e due podi (Gran Premio del Canada e Gran Premio d'Olanda).

Nel 1977 la Lotus lanciò il modello 78, la prima vettura da Gran Premio che sfruttava l'effetto suolo. Andretti conquistò 4 vittorie, 7 pole, 4 giri veloci e chiuse terzo nel campionato mondiale.

Con il modello 79 la Lotus diventò imbattibile l'anno seguente, che incoronò Andretti campione del mondo. Le 6 vittorie, i 3 giri più veloci e le 8 pole position dimostrano la superiorità del pilota italoamericano (agevolata anche dagli ordini di scuderia che imposero al suo compagno Ronnie Peterson di non attaccarlo) e della Lotus. La vittoria fu amara in quanto coincise con il Gran Premio d'Italia a seguito del quale proprio il compagno Peterson morì per i postumi di un incidente al via della gara.

 
Andretti al Gran Premio di Gran Bretagna 1978

Le due rimanenti stagioni con la Lotus furono deludenti. Nel 1979 Andretti lottò per il titolo solo nelle prime gare, conquistando l'unico podio in Spagna. Nel 1980 addirittura conquistò un solo punto all'ultima gara (Gran Premio degli Stati Uniti-Est).

Passò all'Alfa Romeo l'anno seguente, conquistando un quarto posto nella gara d'esordio (Gran Premio degli Stati Uniti-Ovest).

Chiuse la sua carriera in Formula 1 nel 1982, correndo un Gran Premio per la Williams a Long Beach e gli ultimi due per la Ferrari, orfana di Didier Pironi, che comandava la classifica piloti, ma si era infortunato gravemente, fratturandosi entrambe le gambe, durante le prove del Gran Premio di Germania. Il ritorno fu positivo, anche perché la Ferrari era molto competitiva e proprio Pironi fino a quel momento era in testa alla classifica piloti. Andretti conquistò la pole position a Monza, chiudendo terzo e contribuendo alla vittoria del titolo costruttori della scuderia italiana. Chiuse la sua carriera in Formula 1 a Las Vegas con un ritiro.

 
Andretti al Gran Premio d'Italia 1982

In occasione del Gran Premio degli Stati Uniti-Est 1984, fu aggiunto dalla scuderia Renault come riserva, in qualità di potenziale sostituto di Patrick Tambay, il quale si era infortunato a seguito di un incidente a Monaco.

In carriera nella Formula 1 ha vinto in tutto 12 Gran Premi validi per il campionato del mondo, ha conquistato 180 punti e ha condotto in testa per 799 giri (3.577 km).

Dopo la Formula 1

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Abbandonata la Formula 1, continuò per molti anni nelle altre due massime serie a ruote scoperte, contando che il titolo USAC pur sempre continuava ad essere assegnato fino al 1995, computando la sola gara della 500 Miglia di Indianapolis. Vinse con la scuderia Newman-Haas il titolo CART nel 1984. Dal 1983 al 1994 corse esclusivamente con la scuderia fondata dall'attore Paul Newman e da Carl Haas (che sarà coinvolto nel 1985 nel progetto 'Lola Beatrice' F1). Annuncia il suo ritiro dalle corse in monoposto alla fine del 1994, a 54 anni, dichiarando però la sua intenzione di correre ancora alla 24 Ore di Le Mans, cosa che farà in alcuni degli anni successivi, fino al 2000, sua ultima partecipazione. Nella stessa stagione disputa anche una gara al volante di una Porsche GT.

 
Andretti a Laguna Seca nel 1991

Si dedica quindi alla co-gestione del team di proprietà del figlio Michael. Proprio con una monoposto di questo team torna in pista nel 2003, a 63 anni, per una sessione di prove private sul circuito di Indianapolis, con l'intento non dichiarato di qualificare la vettura e forse di prendere parte alla successiva 500 Miglia. Ma quello che avrebbe potuto essere un clamoroso e storico ritorno si conclude con un drammatico incidente durante quello stesso test, dal quale fortunatamente il pilota esce illeso.

Ma neppure questa volta Mario Andretti conclude definitivamente la propria carriera. Lo si vedrà spesso pilotare delle particolari auto biposto derivate dalle monoposto Indy, con l'abitacolo allungato posteriormente e con l'aggiunta di un sedile per il passeggero, create per far provare il brivido della velocità a giornalisti e appassionati. In seguito circolerà anche la voce di una sua probabile partecipazione alla 24 Ore di Daytona, ma il progetto non si concretizzerà per mancanza di sponsor. Alla fine del 2012, a quasi 73 anni, compie alcuni giri di pista sul circuito di Austin, prima del Gran Premio di Formula 1, al volante della vecchia Lotus 78 con la quale si laureò campione del mondo 34 anni prima.

Dal 2005 ebbe l'onore di essere inserito nell'Automotive Hall of Fame che raggruppa le più importanti personalità distintesi in campo automobilistico. Nel 2006 è stato nominato commendatore della Repubblica Italiana. Nel 2007 è stato nominato sindaco del Libero Comune di Montona in Esilio.

Nella sua lunga e prestigiosa carriera ha corso 897 gare, vincendone 111 e conquistando 109 pole position.

Produzione di vini

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Dopo il ritiro dalle competizioni ha fondato nel 1996 a Napa la Andretti Winery, 42 acri dedicati alla produzione di vini che portano il suo nome.[5]

Famiglia

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È capostipite di una vera e propria dinastia di piloti. Il figlio Michael è stato un campione CART (mentre la sua unica stagione in F1 - 1993 in McLaren - è stata molto negativa) così come sono stati piloti professionisti l'altro figlio Jeff, e il nipote John (figlio del gemello Aldo). Suo nipote il figlio di Michael, Marco è anch'egli un pilota professionista, che nell'inverno 2006 svolse dei test di Formula 1 con una Honda e nello stesso anno debuttò in IndyCar.

Risultati

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Formula 1

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1968 Scuderia Vettura                         Punti Pos.
Lotus 49B NP Rit 0
1969 Scuderia Vettura                       Punti Pos.
Lotus 49B
63[6]
Rit Rit Rit 0
1970 Scuderia Vettura                           Punti Pos.
March 701 Rit 3 Rit Rit Rit 4 16º
1971 Scuderia Vettura                       Punti Pos.
Ferrari 312 B
312 B2[6]
1 Rit NQ Rit 4 13 NP 12
1972 Scuderia Vettura                         Punti Pos.
Ferrari 312 B2 Rit 4 Rit 7 6 4 12º
1974 Scuderia Vettura                               Punti Pos.
Parnelli VPJ4 7 SQ 0
1975 Scuderia Vettura                             Punti Pos.
Parnelli VPJ4 Rit 7 17 Rit Rit 4 5 12 10 Rit Rit Rit 5 14º
1976 Scuderia Vettura                                 Punti Pos.
Lotus
Parnelli[7]
77
VPJ4B[7]
Rit 6 Rit Rit Rit Rit 5 Rit 12 5 3 Rit 3 Rit 1 22
1977 Scuderia Vettura                                   Punti Pos.
Lotus 78 5 Rit Rit 1 1 5 Rit 6 1 14 Rit Rit Rit 1 2 9 Rit 47
1978 Scuderia Vettura                                 Punti Pos.
Lotus 78
79[8]
1 4 7 2 11 1 1 Rit 1 Rit 1 Rit 1 6 Rit 10 64
1979 Scuderia Vettura                               Punti Pos.
Lotus 79
80[9]
5 Rit 4 4 3 Rit Rit Rit Rit Rit Rit Rit 5 10 Rit 14 12º
1980 Scuderia Vettura                             Punti Pos.
Lotus 81 Rit Rit 12 Rit Rit 7 Rit Rit 7 Rit 8 Rit Rit 6 1 20º
1981 Scuderia Vettura                               Punti Pos.
Alfa Romeo 179C
179D[10]
4 Rit 8 Rit 10 Rit 8 8 Rit 9 Rit Rit Rit 7 Rit 3 17º
1982 Scuderia Vettura                                 Punti Pos.
Williams
Ferrari[11]
FW07C
126 C2[11]
Rit 3 Rit 4 19º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Gare extra campionato

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Anno Vettura 1 2
1971 Ferrari  
ONT
1
1975 Parnelli-Cosworth  
SIL
3
1976 Lotus-Cosworth  
SIL
7
1977 Lotus-Cosworth  
BRH
Rit
1978 Lotus-Cosworth  
SIL
Rit
1979 Lotus-Cosworth  
BRH
3
 
DON
3
1980 Lotus-Cosworth  
JAR
NC
Legenda

Campionato internazionale gran turismo/Campionato internazionale sportprototipi

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1965 Scuderia Vettura                                        
NART Ferrari 275 P Rit
1966 Scuderia Vettura                          
NART Ferrari 365 P2 4 Rit
Holman & Moody Ford GT40 Mk.II Rit
1967 Scuderia Vettura                            
Holman & Moody Ford GT40 Mk.II
Ford GT40 MK.IV[12]
Rit 1 Rit
1968 Scuderia Vettura                    
Autodelta Alfa Romeo T33/2 6
1969 Scuderia Vettura                    
Scuderia Ferrari Ferrari 312 P 2 Rit
1970 Scuderia Vettura                    
Scuderia Ferrari Ferrari 512 S 3 1 3
1971 Scuderia Vettura                      
Scuderia Ferrari Ferrari 312 PB Rit

Campionato del mondo sportprototipi

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1972 Scuderia Vettura                      
Scuderia Ferrari Ferrari 312 PB 10 1 1 1 1
1974 Scuderia Vettura                    
Autodelta Alfa Romeo T33/TT/12 1 SQ
1975 Scuderia Vettura                  
Willi Kauhsen Racing Team Alfa Romeo T33/TT/12 2
1983 Scuderia Vettura              
Kremer Racing Alfa Romeo T33/TT/12 3
1988 Scuderia Vettura                      
Porsche Porsche 962C 6

12 Ore di Sebring

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Anno Scuderia Costruttore Vettura Numero Categoria Classe Co-Pilota Giri Risultato
di classe
Risultato
assoluto
1966   NART Ferrari Ferrari 365 P2 26 Sport Prototipo P 5.0   Pedro Rodríguez 188 Rit Rit
1967   Ford Motor Company Ford Ford GT40 MK.IV 1 Sport Prototipo P +2.0   Bruce McLaren 238
1969   Scuderia Ferrari Ferrari Ferrari 312 P 25 Sport Prototipo P 3.0   Chris Amon 238
1970   Ferrari SPA SEFAC Ferrari Ferrari 512 S 21 Sport S 5.0   Ignazio Giunti
  Nino Vaccarella
248
1971   Ferrari Automobili Ferrari Ferrari 312 PB 25 Sport Prototipo P 3.0   Jacky Ickx 117 Rit Rit
1972 Ferrari Ferrari Ferrari 312 PB 2 Sport S 3.0   Jacky Ickx 259
Legenda

24 Ore di Le Mans

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Anno Classe Gomme Vettura Squadra Co-piloti Giri Pos.
Assol.
Pos. di
Classe
1966 P
+5.0
6 G Ford GT40 Mk.II
Ford 7.0L V8
  Holman & Moody   Lucien Bianchi 97 Rit Rit
1967 P
+5.0
3 F Ford GT40 Mk.IV
Ford 7.0L V8
  Holman & Moody   Lucien Bianchi 188 Rit Rit
1982 Gruppo C 27 G Mirage M12
Ford-Cosworth DFL 3,9L V8
  Grand Touring Cars   Michael Andretti SQ: radiatore per l'olio del cambio fuori misura di 1 pollice[13][14].
1983 Gruppo C 21 G Porsche 956
Porsche Type-935 2.6L Turbo 6 cil. boxer
  Porsche Kremer Racing   Michael Andretti
  Philippe Alliot
364
1988 Gruppo C1 19 D Porsche 962C
Porsche Type-935 3.0L Turbo 6 cil. boxer
  Porsche AG   Michael Andretti
  John Andretti
375
1995 WSC 13 M Courage C34
Porsche Type-935 3.0L Turbo 6 cil. boxer
  Courage Compétition   Bob Wollek
  Éric Hélary
297
1996 LMP1 4 M Courage C36
Porsche Type-935 3.0L Turbo 6 cil. boxer
  Courage Compétition   Jan Lammers
  Derek Warwick
315 13º
1997 LMP 9 M Courage C36
Porsche Type-935 3.0L Turbo 6 cil. boxer
  Courage Compétition   Michael Andretti
  Olivier Grouillard
197 Rit Rit
2000 LMP900 11 M Panoz LMP-1 Roadster-S
Élan 6L8 6.0L V8
  Panoz Motorsports   David Brabham
  Jan Magnussen
315 15º

500 Miglia di Indianapolis

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Anno N° auto Partito Media qualifica Finito Giri Giri in testa Causa ritiro
1965 12 158.849 200 0 /
1966 1 165.849 18º 27 16 Valvola
1967 1 168.982 30º 58 0 Ruota persa
1968 2 167.691 33º 2 0 Pistone
1969 2 169.851 200 116 /
1970 1 168.209 199 0 /
1971 5 172.612 30º 11 0 Incidente
1972 9 187.617 194 0 Senza benzina
1973 11 195.059 30º 4 0 Pistone
1974 5 186.027 31º 2 0 Valvola
1975 21 27º 186.480 28º 49 0 Incidente
1976 6 19º 189.404 101 0 /
1977 9 193.351 26º 47 0 Impianto di scarico
1978 7 33º 194.647 12º 185 0 /
1980 12 191.012 20º 71 10 Motore
1981 40 32º 193.040 200 12 /
1982 40 203.172 31º 0 0 Incidente
1983 3 11º 199.404 23º 79 0 Incidente
1984 3 207.466 17º 153 29 Cono del naso di avviamento
1985 3 211.576 200 107 /
1986 2 30º 212.300 32º 19 0 Accensione
1987 5 212.300 180 0 /
1988 6 214.692 20º 118 0 Elettrico
1989 5 220.485 193 1 /
1990 6 222.025 27º 60 0 Motore
1991 6 221.818 187 22 Motore
1992 2 229.503 23º 78 1 Incidente
1993 6 223.414 200 72 /
1994 6 223.503 32º 23 0 Sistema di alimentazione del carburante
Totale 3040 386

(chiave) (Grassetto – Pole position assegnata dal tempo di qualificazione. Corsivo – Pole position guadagnata dalla classifica a punti o dal tempo di pratica. * – La maggior parte dei giri in testa.. 1-2,...   - Stage vinta)

Grand National Series

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Anno Team Numero Marca 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 Punti Pos.
1966 Bondy Long 71 Chevy AUG RSD
16
DAY 0 NA
Smokey Yunick 13 Chevy DAY
20
DAY
37
CAR BRI ATL HCY CLB GPS BGS NWS MAR DAR LGY MGR MON RCH CLT DTS ASH PIF SMR AWS BLV GPS
Owens Racing 5 Dodge DAY
31
ODS BRR OXF FON ISP BRI SMR NSV ATL CLB AWS BLV BGS DAR HCY RCH HBO MAR NWS CLT CAR
1967 Holman Moody 114 Ford AUG RSD
9
DAY 0 NA
11 DAY
6
DAY
1*
AWS BRI GPS BGS ATL
19
CLB HCY NWS MAR SVH RCH DAR BLV LGY CLT ASH MGR SMR BIR CAR GPS MGY DAY
27
TRN OXF FDA ISP BRI SMR NSV ATL BGS CLB SVH DAR HCY RCH BLV HBO MAR NWS CLT
27
CAR AWS
1968 MGR MGY RSD
27
DAY
12
ISP OXF FDA TRN BRI SMR NSV ATL CLB BGS AWS SBO LGY DAR HCY RCH BLV HBO MAR NWS AUG CLT CAR JFC 0 NA
Mercury DAY
29
BRI RCH ATL HCY GPS CLB NWS MAR AUG AWS DAR BLV LGY CLT ASH MGR SMR BIR CAR GPS
1969 97 Ford MGR MGY RSD
18
DAY DAY DAY CAR AUG BRI ATL CLB HCY GPS RCH NWS MAR AWS DAR BLV LGY CLT MGR SMR MCH KPT GPS NCF DAY DOV TPN TRN BLV BRI NSV SMR ATL MCH SBO BGS AWS DAR HCY RCH TAL CLB MAR NWS CLT SVH AUG CAR JFC MGR TWS 0 NA

Daytona 500

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Anno N° auto Partito Media Qualifica Finito Giri Giri in testa Causa ritiro
1966 13 39º ? 37º 31 0 Incidente
1967 11 12º ? 200 112 /
1968 11 20º ? 29º 105 12 /
Totale 336 124

USAC Championship Car

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Anno Squadra Telaio Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Punti Pos.
1964 Doug Stearly Elder 61 FE Offenhauser PHX TRE
11
INDY MIL 530 11º
Lee S Glessner Meskowski 58 D LAN
9
Dean Van Lines Racing Division Blum 64 FE TRE
11
MIL
3
TRE
22
PHX
18
Kuzma 60 D ISF
6
DUQ
15
INF
10
SAC
8
1965 Blum 64 FE PHX
6
TRE
2
ATL
2
LAN
4
3110
Hawk I Ford 255 ci V8 INDY
3
MIL
4
LAN
2
PPR TRE
NP
IRP
1
MIL
2
MIL
16
TRE
13
PHX
2
Kuzma 60 D Offenhauser ISF
3
DUQ
15
INF
2
SAC
3
1966 Hawk I Ford 255 ci V8 PHX
15
TRE
4
INDY
18
MIL
1
LAN
1
ATL
1
PPR IRP
1
MIL
1
TRE
1
PHX
1
3070
Jim Robbins Vollstedt 65 LAN
21
Dean Van Lines Racing Division Kuzma 60 D Offenhauser ISF
2
DUQ
15
INF
1
SAC
10
1967 Hawk I Ford 255 ci V8 PHX
NP
3360
Hawk II TRE
1
INDY
30
MIL
NP
LAN
3
IRP
1
LAN
1
MTR
1
MTR
1
MIL
1
TRE
25
HAN
24
PHX
1
RSD
3
Bobby Unser Lotus 18/21 Chevrolet V8 PPR
14
Dean Van Lines Racing Division Hawk II MOS
21
MOS
11
Kuzma 60 D Offenhauser ISF
2
DUQ
2
ISF
1
SAC
2
1968 Andretti Racing Enterprises Hawk II Ford 255 ci V8 HAN
23
LVS
2
PHX
15
TRE
2
PPR
4
MIL
2
4319
Hawk III Ford 159 ci V8 t INDY
33
Ford 255 ci V8 t MIL
2
MOS
2
MOS
2
LAN
17
CDR
15
IRP
2
IRP
2
MTR
1
MTR
1
RSD
18
Kuzma 60 D Offenhauser NAZ
2
ISF
18
DUQ
1
INF
2
SAC
4
Leader Card Racers Watson 68 Offy 159 ci t LAN
23
LAN
Andretti Racing Enterprises Hawk II TRE
1
MCH
2
HAN
3
PHX
24
1969 STP Corporation Hawk III Ford 159 ci V8 t PHX
16
HAN
1
INDY
1
MIL
7
TRE
1
MIL
4
DOV
11
TRE
1
PHX
21
5055
Ford 255 ci V8 LAN
5
CDR
10
IRP
9
IRP
2
BRN
4
BRN
3
SIR
1
SIR
2
RSD
1
Kingfish D Chevrolet V8 PPR
1
Kuzma 60 D Offenhauser NAZ
1
ISF
1
DUQ
2
INF
6
SAC
15
1970 Hawk III Ford 159 ci V8 t PHX
13
TRE
2
LAN
8
MCH
21
MIL
24
PHX
8
1890
Ford 255 ci V8 SON
2
McNamara 500 Ford 159 ci V8 t INDY
6
MIL
5
ONT
10
TRE
21
Ford 255 ci V8 CDR
1
IRP
18
Kingfish 70 D Ford Weslake Mk.IV ISF
24
DUQ
17
INF
11
SED
2
SAC
14
1971 McNamara 501 Ford 159 ci V8 t RAF RAF PHX
9
TRE
18
INDY
30
MIL
11
POC
4
MCH
12
MIL
19
ONT
33
TRE
2
PHX
4
1370
1972 Vel's Parnelli Jones Racing Colt 70/72 Offy 159 ci t PHX
2
1135 11º
Parnelli VPJ1 TRE
22
INDY
8
MIL
8
MCH
12
POC
7
MIL
11
ONT
27
TRE
28
PHX
3
1973 Parnelli VPJ2 TWS
25
TRE
4
TRE
1
INDY
30
MIL
8
POC
7
MCH
5
MIL
19
ONT ONT
12
ONT
2
MCH
5
MCH
2
TRE
7
TWS
17
PHX
7
2400
1974 Parnelli VPJ2 ONT ONT
9
ONT
25
655 15º
Eagle 74 PHX
5
INDY
31
POC
17
MCH
18
MIL
8
MCH
10
TRE TRE PHX
3
Parnelli VPJ3 TRE
9
MIL
17
1975 Eagle 74 ONT ONT ONT
28
PHX TRE INDY
28
MIL POC
25
MCH MIL MCH TRE 210 23º
Sugaripe Prune Racing Team PHX
3
1976 Penske Racing McLaren M16C PHX TRE INDY
8
MIL TRE
5
MCH TWS TRE MIL ONT MCH TWS
4
PHX
3
1200
1977 McLaren M24 Cosworth DFX V8 t ONT PHX
NP
TWS TRE
16
INDY
26
MIL POC
2
MOS MCH TWS MIL ONT
4
PHX
4
1580
Penske PC-5 MCH
20
1978 Penske PC-6 PHX ONT
15
TWS
5
TRE
13
INDY
12
MOS MIL POC
23
MCH ATL TWS MIL ONT MCH
20
TRE
1
SIL BRH PHX
7
681 17º
1980 Penske PC-9 ONT INDY
20
MIL POC
17
MDO 40 37º
1981-82 Patrick Racing Wildcat MK8 INDY
2
POC ISF DUQ INF 805
Wildcat MK8B INDY
31
1982-83 Newman/Haas Racing Lola T700 ISF DUQ NAZ INDY
23
15 32º
1983-84 Lola T800 DUQ INDY
17
20 20º
Anno Squadra Telaio Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Punti Pos.
1979 Penske Racing Penske PC-7 Cosworth DFX V8 t PHX ATL ATL INDY TRE TRE MCH MCH WGL TRE ONT
3
MCH
NP
ATL PHX 700 11º
1980 Penske PC-8 ONT INDY
20
MIL MIL
17
MDO MCH WGL MIL ONT MCH
1
MEX PHX
2
580 16º
1981 Patrick Racing Wildcat MK8 PHX
11
MIL
3
ATL
3
ATL
2
MCH RIV MIL MCH
2
WGL
16
MEX PHX
4
81 11º
1982 Wildcat MK8B PHX
2
ATL
11
MIL
9
CLE
2
MCH
2
MIL
3
POC
14
RIV
23
ROA
14
MCH
2
PHX
3
188
1983 Newman/Haas Racing Lola T700 ATL
5
INDY
23
MIL
18
CLE
14
MCH
3
ROA
1
POC
7
RIV
16
MDO
2
MCH
4
CPL
1
LAG
2
PHX
2
133
1984 Lola T800 LBH
1
PHX
20
INDY
17
MIL
8
POR
26
MEA
1
CLE
21
MCH
1
ROA
1
POC
19
MDO
1
SAN
7
MCH
1
PHX
12
LAG
2
CPL
2
176
1985 Lola T900 LBH
1
INDY
2
MIL
1
POR
1
MEA
26
CLE
14
MCH
10
ROA POC
7
MDO
7
SAN
15
MCH
21
LAG
11
PHX
3
MIA
27
114
1986 Lola T86/00 PHX
7
LBH
5
INDY
32
MIL
5
POR
1
MEA
24
CLE
3
TOR
3
MCH
21
POC
1
MDO
24
SAN
8
MCH
10
ROA
9
LAG
4
PHX
4
MIA
11
136
1987 Lola T87/00 Chevrolet 265A V8 t LBH
1
PHX
5
INDY
9
MIL
17
POR
10
MEA
2
CLE
10
TOR
15
MCH
19
POC
19
ROA
1
MDO
17
NAZ
19
LAG
17
MIA
4
100
1988 Lola T88/00 PHX
1
LBH
15
MIL
17
POR
5
CLE
1
TOR
20
MEA
2
MCH
12
POC
17
MDO
2
ROA
3
NAZ
3
LAG
3
MIA
15
126
Lola T87/00 INDY
20
1989 Lola T89/00 PHX
8
LBH
18
INDY
4
MIL
7
DET
3
POR
25
CLE
2
MEA
20
TOR
26
MCH
3
POC
5
MDO
7
ROA
7
NAZ
8
LAG
2
110
1990 Lola T90/00 PHX
4
LBH
5
INDY
27
MIL
21
DET
25
POR
2
CLE
4
MEA
24
TOR
6
MCH
3
DEN
4
VAN
3
MDO
2
ROA
5
NAZ
4
LAG
26
136
1991 Lola T91/00 SRF
17
LBH
19
PHX
9
INDY
7
MIL
3
DET
7
POR
5
CLE
6
MEA
15
TOR
2
MCH
4
DEN
15
VAN
4
MDO
7
ROA
3
NAZ
5
LAG
3
132
1992 Lola T91/00 Ford XB V8 t SRF
7
105
Lola T92/00 PHX
17
LBH
23
INDY
23
DET POR
6
MIL
6
NHA
7
TOR
4
MCH
15
CLE
5
ROA
5
VAN
6
MDO
5
NAZ
5
LAG
2
1993 Lola T93/00 SRF
4
PHX
1
LBH
18
INDY
5
MIL
18
DET
3
POR
6
CLE
5
TOR
8
MCH
2
NHA
20
ROA
15
VAN
5
MDO
7
NAZ
13
TOR
9
117
1994 Lola T94/00 SRF
3
PHX
21
LBH
5
INDY
32
MIL
14
DET
18
POR
9
CLE
27
TOR
4
MCH
18
MDO
10
NHA
19
VAN
11
ROA
16
NAZ
25
LAG
19
45 14º
Anno Squadra Vettura Motore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Punti Pos.
1966   John W. Mecom Jr. Lola T70 Mk.2 Ford MON
 
BRI
 
MOS
 
LAG
 
RIV
 
STA
 
0 NC
Rit Rit
1967   Holman & Moody Honker II Ford ROA
 
BRI
 
MOS
 
LAG
 
RIV
 
STA
 
0 NC
8 NP Rit NP
1968   Bignotti Enterprises Lola T70 Mk.3B Ford ROA
 
BRI
 
EDM
 
LAG
 
RIV
 
STA
 
0 NC
Rit Rit NP 12
1969   Holman & Moody McLaren M6B Ford MOS
 
MON
 
WGL
 
EDM
 
MDO
 
ROA
 
BRI
 
MIC
 
LAG
 
RIV
 
TXS
 
22 11º
NP 4 3
1970   SpA Ferrari SEFAC Ferrari 512 S Spyder Ferrari MOS
 
MON
 
WGL
 
EDM
 
MDO
 
ROA
 
ATL
 
BRA
 
LAG
 
RIV
 
8 23º
5
1971   SpA Ferrari SEFAC Ferrari 712 Can Am Ferrari MOS
 
MON
 
ROA
 
WGL
 
MDO
 
ATL
 
BRA
 
EDM
 
LAG
 
RIV
 
10 19º
4
1973   Commander Motor Homes McLaren M20 Chevrolet Turbo MOS
 
ROA
 
WGL
 
MDO
 
ROA
 
EDM
 
LAG
 
RIV
 
0 NC
NP NP NP

BMW M1 Procar

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(legenda) (Le gare in grassetto indicano la pole) (Le gare in corsivo indicano il giro veloce)

Anno Squadra 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Punti Pos.
1979 BMW Motorsport ZOL
 
MON
 
DIG
 
SIL
 
HOC
 
ÖST
 
ZAN
 
MNZ
 
0 NC
Rit
1980 BMW Motorsport DON
 
AVU
 
MON
 
NOR
 
BRH
 
HOC
 
ÖST
 
ZAN
 
MNZ
 
0 NC
Rit

Altre vittorie

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Onorificenze

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Nel 2015 gli è stato conferito presso la Camera dei Deputati il Premio America della Fondazione Italia USA.

Nel 2016 ha ottenuto la cittadinanza onoraria della Città di Lucca[16], città nella quale ha iniziato a coltivare la sua passione per le automobili.

Riconoscimenti

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  • Indianapolis 500 - Rookie of the Year nel 1965
  • Martini & Rossi Driver of The Year nel 1967
  • ABS Wide World of Sports - Athlete of the year nel 1969
  • Jerry Titus Memorial Award nel 1977, 1978, 1984
  • Auto Racing Digest - Driver of the year nel 1977, 1978, 1984
  • Olsonite - Driver of the year nel 1978
  • Eastern Motorsports Press Association - Driver of the year nel 1978
  • Philadelphia Sport Writers Association - Athlete of the year nel 1978
  • Alfred Neubauer Trophy nel 1978
  • Elier - Driver of the year nel 1984
  • Victor Award nel 1984
  • Motorweek Illustrated - Racer of the year nel 1984
  • Patrick Jacquemart Trophy nel 1985
  • Molson Indy Achievement Award nel 1989
  • Inserito nella Motor Sport Hall of Fame nel 1990
  • King of the Road nel 1990
  • Award for Courage in Sports nel 1991
  • Laurea Honoris Causa in Scienze del New England Institute of Technology nel 1995
  • Miller Nice Guy Award nel 1995
  • Laurea Honoris Causa in Lettere dell'Allentown College in Pennsylvania nel 1997
  • National Father of the year Award nel 1997
  • Medaglia d'oro della Pennsylvania Association of Broadcasters nel 1998
  • Lifetime Achievement in Sports Award nel 1999, 2006 e 2010
  • Inserito nella International Motor Sport Hall of Fame nel 2000
  • Inserito nella Automotive Hall of Fame nel 2005
  • FIA Gold Medal for Motor Sport nel 2007
  • Vince Lombardi Award for Excellence nel 2007
  • Inserito nella FIA Hall of Fame di Parigi nel 2017.
  1. ^ a b c d (EN) Biografia di Mario Andretti, su istrianet.org, www.istrianet.org, 20 gennaio 1999 (ultimo aggiornamento: 10 maggio 2009). URL consultato il 14 gennaio 2012.
  2. ^ (EN) Photo Gallery - Sebring 12 Hours 1967, su racingsportscars.com, www.racingsportscar.com. URL consultato il 14 gennaio 2012.
  3. ^ (EN) Photo Gallery > Sebring 12 Hours 1970, su racingsportscars.com, www.racingsportscar.com. URL consultato il 14 gennaio 2012.
  4. ^ (EN) Photo Gallery > Sebring 12 Hours 1969, su racingsportscars.com, www.racingsportscar.com. URL consultato il 14 gennaio 2012.
  5. ^ Napa Wine Project - Andretti Winery
  6. ^ a b Dal GP di Germania.
  7. ^ a b Ai GP di Sudafrica e Stati Uniti-Ovest.
  8. ^ Dal GP del Belgio.
  9. ^ Ai GP di Spagna, Monaco e Francia.
  10. ^ Dal GP di Gran Bretagna.
  11. ^ a b Dal GP d'Italia.
  12. ^ Dalla 12 Ore di Sebring 1967.
  13. ^ Resoconto su www.bigmoneyracing.com, su bigmoneyracing.com. URL consultato il 29 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
  14. ^ (EN) Mirage M12 - 1982-1983, su autohistoryclub.com, http://www.autohistoryclub.com. URL consultato il 2 dicembre 2013.
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  16. ^ Mario Donnini, La grande favola di Mario Andretti, Autosprint collection, pagina 94

Bibliografia

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  • (EN) Annette Rizzo, Italian Americans of the Twentieth Century, Tampa, George Carpetto and Diane M. Evanac, 1999.
  • (EN) Richard Renoff, "Mario Andretti." In The Italian American Experience: An Encyclopedia, ed. S.J. LaGumina, et al. (New York: Garland, 2000), p. 15.
  • Enzo Ferrari, Piloti che gente..., Conti Editore, 2003.
  • Paolo D'Alessio, Formula 1 Top Team, Savigliano, Edizioni Gribaudo, 2003, ISBN 88-8058-550-9.
  • Vincenzo Borgomeo, Dizionario della Ferrari. Storia, piloti, , gare e modelli, Newton & Compton Editori, 2004, ISBN 88-541-0182-6.
  • Paolo D'Alessio, Formula 1 Top Drivers, Savigliano, Edizioni Gribaudo, 2005, ISBN 88-7906-056-2.
  • Guido Schittone, Annuario della Formula 1 2006, Press TV, 2006.
  • Renato d'Ulisse, Ferrari Opera Omnia, vol. 2, Milano, RCS Quotidiani, 2007.
  • Mario Donnini, Le Mans. 24 Ore di corsa 90 anni di storia, Giorgio Nada Editore, 2013, ISBN 88-7911-576-6.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN37036247 · ISNI (EN0000 0000 7834 6328 · SBN LO1V331131 · LCCN (ENn50021766 · GND (DE118502972 · BNF (FRcb125857948 (data)