Ken Leung

attore statunitense

Kenneth "Ken" Leung (New York, 21 gennaio 1970) è un attore statunitense di origini cinesi.

Ken Leung nel 2019

Biografia modifica

Nasce a New York, dove cresce prima a Manhattan e poi a Brooklyn. Dopo aver studiato alla New York University inizia a studiare recitazione. Debutta nel 1995 nel film indipendente Fuga dalla scuola media, in seguito recita in L'angolo rosso - Colpevole fino a prova contraria ma si fa notare nel film di Brett Ratner Rush Hour - Due mine vaganti.

Nel 2000 recita in Tentazioni d'amore dove si distingue anche come cantante, negli anni seguenti partecipa a molti film di successo, tra cui A.I. - Intelligenza Artificiale, Vanilla Sky, Red Dragon e Saw - L'enigmista. Dopo aver recitato ne Il calamaro e la balena, recita nel film Inside Man di Spike Lee, dal quale era già stato diretto nel film TV del 2004 Sucker Free City.

Nel 2006 si fa notare nel ruolo di Kid Omega/Quill in X-Men - Conflitto finale. Nel 2008 entra nel cast della quarta stagione di Lost nel ruolo del sensitivo Miles Straume. Tra il 2014 e il 2016 è tra i protagonisti della serie televisiva medica The Night Shift nel ruolo di Cristopher Zia.[1] Nel 2015 prende parte, come membro della Resistenza, a Star Wars: Il risveglio della Forza. Nel 2017 entra nel cast della serie televisiva del Marvel Cinematic Universe Inhumans nel ruolo di Karnak.[2]

Filmografia modifica

Attore modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatore modifica

  • Pantheon - serie TV, 2 episodi (2022)
  • Velma - serie TV, 4 episodi (2023)

Cortometraggi modifica

Doppiatori italiani modifica

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Ken Leung è stato doppiato da:

Note modifica

  1. ^ (EN) Nellie Andreeva, ‘The Night Shift’: Ken Leung Not Returning For Season 4, su Deadline.com, 22 novembre 2016. URL consultato il 7 marzo 2017.
  2. ^ (EN) James Hibberd, Marvel’s Inhumans casts Ken Leung as Karnak, su Entertainment Weekly, 2 marzo 2017. URL consultato il 3 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2017).

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN46433408 · ISNI (EN0000 0000 4665 8351 · LCCN (ENno2002065408 · GND (DE1088346154 · WorldCat Identities (ENlccn-no2002065408