L'ombrellone
L'ombrellone è un film del 1965 diretto da Dino Risi e interpretato da Enrico Maria Salerno e Sandra Milo.
TramaModifica
Il quarantenne ingegnere Enrico Marletti, che odia il mare e la confusione, lascia una Roma ormai vuota per raggiungere sua moglie Giuliana, da tre settimane in vacanza a Riccione per passare con lei il ponte di Ferragosto.
Qui conosce una serie di personaggi; molti di essi sono altri clienti dell'albergo, con cui Giuliana ha stretto amicizia. Marletti ben presto si rende conto di essere capitato in un momento d'inquietudine coniugale della moglie: in un primo momento individua, per un equivoco, il suo rivale in Sergio, un gigolò, poi, a bordo del panfilo del commendator Tagliaferri, Marletti capisce che è in corso un'infatuazione intellettuale per il conte Antonio Bellanca, un astuto banditore di aste balneari che, tra una citazione e l'altra, cerca di appioppare a Giuliana le sue cianfrusaglie. Dopo una passeggiata con Enrico sul lungomare di Riccione, Giuliana tronca la relazione col conte e revoca il suo ordine per un mobile del settecento.
Il confronto tra i due termina in una villa di Riccione, in cui è stata allestita una spaghettata notturna; Marletti, bluffando a poker, riesce a vincere una grossa cifra, recuperando così i soldi spesi per le vacanze. Dopo avere fatto l'amore con Giuliana, Enrico parte accompagnato dalla donna che più ha spettegolato in quel ponte di Ferragosto, dopo essersi messo d'accordo con Sergio che i "battitori", i gigolò suoi amici, escludano Giuliana dalle loro possibili clienti.
ProduzioneModifica
Le riprese in esterno sono state fatte a Roma e a Riccione.
La scena in cui Enrico Marletti segue Sergio è stata girata sulla via per giungere a Gabicce Monte.
Colonna sonoraModifica
Brani musicali elencati nei titoli di coda:
- Sulla sabbia c'era lei (Herb Newman) eseguita da Sonia e le Sorelle
- Il mondo (Meccia-Fontana-Pes) eseguita da Jimmy Fontana
- Il peperone (Rossi-Vianello) eseguita da Edoardo Vianello
- Allora sì (Fontana-Pes-Fontana) eseguita da Jimmy Fontana
- Si fa sera (Amurri-De Martino) eseguita da Gianni Morandi
- Viva la pappa col pomodoro (Wertmüller-Rota) eseguita da Rita Pavone
- Il ballo della bussola (Migliacci-Zambrini-Ciacci) eseguita da Dino
- Lui/La forza di lasciarti (Migliacci-Enriquez-Zambrini) eseguita da Rita Pavone
- Isola di corallo eseguita da Luiz Bonfá
- Andiamo a mietere il grano (Rossi-Marrocchi) eseguita da Louiselle
- Sea Twist (Cassia-Giombini) eseguita da Jo Garsò
- Uno dei Mods (Migliacci-Mantovani-Meccia) eseguita da Ricky Shayne
- Belfagor Stomp (Fellini-Rota) eseguita da The Minstrels
- She asks of you (Shel Shapiro) eseguita da The Rokes
- Roberta (Naddeo-Lepore) eseguita da Peppino di Capri
- Un desiderio per l'estate (Ladypark-Arlesien) eseguita da Marina Moran
- I ragazzi dello shake (Migliacci-zambrini-Enriquez) eseguita da Gianni Morandi
- La forza di lasciarti (Andrea Bernabini) eseguita da Rita Pavone
- Letkiss-Jenka eseguita da Fausto Papetti
- Lasciati baciare col letkiss (Lindström-Pallavicini) eseguita dalle Gemelle Kessler
- La mia vita (Rossi-Marrocchi) eseguita da Louiselle
- Rimpiangerai (Sanjust-Marchetti-Lepore) eseguita da Gino Paoli
- Sirtaki (Piero Piccioni)
- Lady bossa nova (Ladypark-Arlesien)
- Chi siete (Lelio Luttazzi) eseguita da Mina
CriticaModifica
- «[...] Risi porta la commedia italiana ad un punto di non ritorno: una galleria di freak borghesi affolla inquadrature brulicanti, mentre il sonoro mescola cacofonicamente dialoghi, rumori e canzonette. L'Italia è alla resa, la volgarità ha vinto: ormai contano solo le voglie basse (e spesso frustrate), e il finale introduce addirittura una nota apocalittica. Incompreso e sottovalutato all'epoca: Risi è ancora più cattivo che nei Mostri.» (Paolo Mereghetti, ***) [1]
- «Il tono assolutamente disincantato sull'Italia del boom, sulla sua borghesia ipocrita ritratta senza ipocrisie, ne fanno un film "cerniera" per il suo essere liminare tra la commedia all'italiana più spensierata e quella degli anni '70, appesantita o liberata (vedi la commedia sexy) dal terrorismo.» (Pedro Armocida, il Giornale) [2]
NoteModifica
- ^ Paolo Mereghetti, Dizionario dei film, ed. 2017.
- ^ Pedro Armocida, Domani sotto «L'ombrellone» vedremo le ombre della buona borghesia, il Giornale, 14 agosto 2020, pag. 31.
Collegamenti esterniModifica
- L'ombrellone, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- (EN) L'ombrellone, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) L'ombrellone, su AllMovie, All Media Network.