Luigi Vittorio di Savoia-Carignano
Luigi Vittorio di Savoia (Parigi, 25 settembre 1721 – Torino, 16 dicembre 1778) fu il quarto principe di Carignano.
Luigi Vittorio di Savoia | |
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Luigi Vittorio di Savoia ritratto nel 1777 | |
Principe di Carignano | |
In carica | 4 aprile 1741 – 16 dicembre 1778 |
Predecessore | Vittorio Amedeo I |
Successore | Vittorio Amedeo II |
Trattamento | Sua Altezza Reale |
Altri titoli | Marchese di Racconigi e Busca con Cavallermaggiore, Villafranca, Vigone, Barge, Caselle e Roccavione |
Nascita | Hôtel de Soissons, Parigi, 25 settembre 1721 |
Morte | Palazzo Carignano, Torino, 16 dicembre 1778 (57 anni) |
Luogo di sepoltura | Basilica di Superga |
Dinastia | Savoia-Carignano |
Padre | Vittorio Amedeo I di Savoia-Carignano |
Madre | Maria Vittoria Francesca di Savoia |
Consorte | Cristina Enrichetta d'Assia-Rotenburg |
Figli | Carlotta Maria Luisa Vittorio Amedeo Leopoldina Maria Polissena Teresa Gabriella Maria Teresa Luisa Tommaso Maurizio Eugenio Ilarione Caterina Maria Luisa Francesca |
Religione | Cattolicesimo |
Fu il padre di Maria Teresa Luisa, principessa di Lamballe, amica intima della regina Maria Antonietta di Francia, uccisa durante la Rivoluzione francese. Fu inoltre padre di Eugenio Ilarione, iniziatore del ramo dei Savoia-Villafranca. Fu trisavolo di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d'Italia, da cui discendono i membri dell'attuale ex famiglia reale.
Biografia
modificaInfanzia
modificaFiglio secondogenito di Vittorio Amedeo (nipote di Tommaso Francesco di Savoia-Carignano, fondatore della dinastia) e di Maria Vittoria Francesca di Savoia (figlia legittimata di Vittorio Amedeo II di Savoia), Luigi Vittorio divenne erede del principato di Carignano alla morte del fratello Giuseppe Vittorio Amedeo morto a cinque mesi nel 1716. Fu tenuto a battesimo dal re Luigi XV di Francia[1] e da allora la sua famiglia iniziò a legarsi profondamente anche con la Francia dei Borboni dal momento che sua sorella maggiore Anna Teresa sposerà poi il nobile Charles de Rohan e diverrà per matrimonio Principessa di Soubise, nonché madre di Madame de Guéméné, governante dei figli di Maria Antonietta e Luigi XVI.
Luigi Vittorio nacque dunque a Parigi, dove il padre si era stabilito e conduceva una vita dissoluta sperperando gran parte dei suoi averi in giochi di azzardo.
Ritorno in Piemonte e matrimonio
modificaPer fare fronte ai debiti contratti del padre, ancora prima della morte di quest'ultimo, Luigi Vittorio prese le redini delle finanze di casa e si ritrovò a vendere i beni posseduti dalla sua famiglia in Francia per liquidare i debiti accumulati dal genitore. Decise quindi di abbandonare il padre a Parigi e di fare ritorno in Piemonte, ponendo la sua residenza alternativamente tra Racconigi e Torino.
Fu proprio a Torino che Luigi Vittorio sposò il 4 maggio 1740 la principessa Cristina Enrichetta d'Assia-Rheinfels-Rotenburg, sorella della defunta regina di Sardegna, Polissena Cristina. La coppia ebbe insieme otto figli in totale tra cui l'erede al titolo Vittorio Amedeo II. Tra le figlie si ricorda Maria Teresa Luisa di Savoia, meglio conosciuta come la Principessa di Lamballe[2] amica intima di Maria Antonietta di Francia, che troverà la morte tragicamente nel corso della Rivoluzione francese.
Principe di Carignano
modificaLuigi Vittorio crebbe dunque effettivamente a corte dai Savoia e nel 1741, alla morte di suo padre, gli succedette nel titolo di Principe di Carignano inserendosi perfettamente nella nobiltà sabauda in un contesto che egli sentiva a sé più famigliare e redditizio che non la Francia di metà Settecento. Tenuto in gran considerazione da Carlo Emanuele III, divenne capitano generale dei regi eserciti.
Promosse il rifacimento della facciata del Castello Reale di Racconigi, affidando progetto e esecuzione, nel 1757, all'architetto Giovanni Battista Borra.
Nel 1762 cedette il feudo di Busca al Regio Patrimonio.[3]
Morte
modificaMorì nel 1778 e venne sepolto nella cripta reale della basilica di Superga; alla morte gli successe il figlio Vittorio Amedeo.
Discendenza
modificaLuigi Vittorio e Cristina Enrichetta ebbero nove figli:
- Carlotta Maria Luisa (Torino, 17 agosto 1742 - 20 febbraio 1794) morì nubile;
- Vittorio Amedeo (Torino, 31 ottobre 1743 - settembre 1780) sposa Giuseppina di Lorena Armagnac; alla morte del padre gli succede con il nome di Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano;
- Leopoldina Maria (Torino, 21 dicembre 1744 – Roma, 17 aprile 1807) sposa il principe Andrea Doria Landi Pamphili, Principe di Melfi. Nella discendenza diretta di questa unione, troviamo le grandi famiglie italiane quali: i Caracciolo di Avellino, i Doria Panphili; i Doria d'Angri, i Savelli di Cerenzia, i Paternò di Montecupo e San Nicola, i Pignatelli Aragona, i di Sangro di Fondi, i Visconti di Modrone, i Sanfelice di Bagnoli.
- Polissena Teresa (Torino, 31 ottobre 1746 - 20 dicembre 1762) non sposata;
- Gabriella (Torino, 17 maggio 1748 - Vienna, 10 aprile 1828) sposa Ferdinando Filippo Giuseppe, principe di Lobkowicz da cui discende l'attuaele Casa di Lobkowicz;
- Maria Teresa Luisa (Torino, 8 settembre 1749 – Parigi, 3 settembre 1792) sposa Luigi Alessandro Giuseppe di Borbone, principe di Lamballe; fu uccisa durante la Rivoluzione francese;
- Tommaso Maurizio (Torino, 6 marzo 1751 - 23 luglio 1753);
- Eugenio Ilarione (Torino, 21 ottobre 1753 - 30 giugno 1785) sposa con non pochi problemi da parte delle corti di Torino e di Francia Elisabetta di Magon-Boisgorin. Inizia il ramo dei Savoia-Villafranca;
- Caterina Maria Luisa Francesca (Torino, 4 aprile 1762 - 4 settembre 1823) sposa Don Filippo III Colonna, 11º Principe di Paliano.
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Tommaso Francesco di Savoia-Carignano | Carlo Emanuele I di Savoia | ||||||||||||
Caterina Michela d'Asburgo | |||||||||||||
Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano | |||||||||||||
Maria di Borbone-Soissons | Carlo di Borbone-Soissons | ||||||||||||
Anna di Montafià | |||||||||||||
Vittorio Amedeo I di Savoia-Carignano | |||||||||||||
Borso d'Este | Cesare d'Este | ||||||||||||
Virginia de' Medici | |||||||||||||
Maria Caterina d'Este | |||||||||||||
Ippolita d'Este | Luigi I d'Este | ||||||||||||
Violante Segni | |||||||||||||
Luigi Vittorio di Savoia-Carignano | |||||||||||||
Carlo Emanuele II di Savoia | Vittorio Amedeo I di Savoia | ||||||||||||
Cristina di Borbone-Francia | |||||||||||||
Vittorio Amedeo II di Savoia | |||||||||||||
Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours | Carlo Amedeo di Savoia-Nemours | ||||||||||||
Elisabetta di Borbone-Vendôme | |||||||||||||
Maria Vittoria Francesca di Savoia | |||||||||||||
Louis Charles d'Albert de Luynes | Carlo d'Albert | ||||||||||||
Marie de Rohan-Montbazon | |||||||||||||
Giovanna Battista d'Albert de Luynes | |||||||||||||
Anne de Rohan | Hercule de Rohan | ||||||||||||
Marie de Bretagne d'Avaugour | |||||||||||||
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ Luigi XV donò per l'occasione a Luigi Vittorio le Sfingi in terracotta che ancora si conservano sotto lo scalone d'onore del Castello Reale di Racconigi
- ^ Moglie dal 1767 del Principe di Lamballe, vedova un anno dopo ed erede dell'enorme patrimonio della casata cui apparteneva il defunto marito
- ^ Francesco Guasco di Bisio, Dizionario feudale degli antichi Stati Sardi e della Lombardia (dall’epoca carolingica ai nostri tempi, 774-1909), 5 voll., collana Biblioteca della Società Storica Subalpina, LIV-LVIII, Pinerolo, Tipografia già Chiantore-Mascarelli, 1911, p. 293.
- ^ I Cavalieri dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Genealogie delle famiglie nobili italiane, su sardimpex.com. URL consultato il 17 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2012).