Massimo Bray

politico italiano (1959-)

Massimo Bray (Lecce, 11 aprile 1959) è un editore, politico e storico italiano, ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo nel governo Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014.

Massimo Bray

Assessore ai beni culturali e al turismo della Regione Puglia
Durata mandato19 novembre 2020 –
25 novembre 2021
PresidenteMichele Emiliano
PredecessoreLoredana Capone
SuccessoreGianfranco Lopane

Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo
Durata mandato28 aprile 2013 –
22 febbraio 2014
Capo del governoEnrico Letta
PredecessoreLorenzo Ornaghi[1]
Piero Gnudi[2]
SuccessoreDario Franceschini

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
18 marzo 2015
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CoalizioneItalia. Bene Comune
CircoscrizionePuglia
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico
Titolo di studioLaurea in lettere e filosofia
UniversitàUniversità degli Studi di Firenze
ProfessioneDirettore generale della Treccani

Biografia modifica

 
Massimo Bray e il sindaco torinese Chiara Appendino durante la conferenza stampa di chiusura della Salone internazionale del libro di Torino nel maggio 2018.

Nato a Lecce nel 1959, ha frequentato il liceo classico "Giuseppe Palmieri" del capoluogo salentino.[3] Ha studiato poi a Firenze, conseguendo la laurea in lettere e filosofia nel 1984.[3]

Nel 1991 è entrato nell'Istituto della Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, come redattore responsabile della sezione di storia moderna e nel 1994 ne è diventato direttore editoriale. Dal 2015 ne è direttore generale.[4]

È stato direttore della rivista Italianieuropei e presidente della fondazione Notte della Taranta, che organizza un importante festival di musica popolare.[5]

È autore di un blog nell'edizione italiana dell'Huffington Post.[6]

Dal 12 aprile 2017 è presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura[7] di Torino.

Dal 2019 insegna storia dell'editoria presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Nel 2019 ha pubblicato il libro Alla voce Cultura. Diario sospeso della mia esperienza di Ministro.

Attività politica modifica

Elezione in Parlamento modifica

Bray è stato eletto alla Camera dei deputati alle elezioni del 24 e del 25 febbraio del 2013 con il Partito Democratico.

Ministro dei beni culturali modifica

Dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 ha ricoperto la carica di Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo del Governo Letta,[8] sostituito nel Governo Renzi da Dario Franceschini.

Il 18 marzo 2015 la Camera ha approvato le dimissioni da lui presentate per dedicarsi a tempo pieno al lavoro in Treccani.[9][10] Verrà sostituito dal deputato Ludovico Vico.

Assessore alla cultura e al turismo della Puglia modifica

Il 19 novembre 2020 è stato nominato dal presidente Michele Emiliano assessore alla cultura, turismo, sviluppo e impresa turistica per la Regione Puglia.[11][12] Il 25 novembre 2021 ha annunciato le dimissioni per motivi personali.[13][14][15][16]

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ Beni e attività culturali
  2. ^ Turismo
  3. ^ a b Massimo Bray, su ttps, beniculturali.it. URL consultato l'8 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2013).
  4. ^ Sito personale
  5. ^ Chi è il ministro Massimo Bray, su unionesarda.it. URL consultato il 27 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2013).
  6. ^ Blog di Massimo Bray, su huffingtonpost.it. URL consultato il 28 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2013).
  7. ^ Massimo Bray nominato Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura - Salone Internazionale del Libro di Torino, su Salone Internazionale del Libro di Torino. URL consultato il 12 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2017).
  8. ^ Stefano Parise, L’AIB per il rilancio del Servizio Bibliotecario Nazionale, su aib.it, Associazione Italiana Biblioteche, 24 maggio 2013. URL consultato il 21 giugno 2022.
  9. ^ Massimo Rebotti, Massimo Bray lascia il Parlamento per la Treccani: «Un lavoro alla volta», su corriere.it, Corriere della Sera, 20 marzo 2015. URL consultato il 31 marzo 2015.
  10. ^ Gaetano Savatteri, NEL PD DOVE NESSUNO VUOLE MOLLARE, NON FANNO NOTIZIA LE DIMISSIONI DI BRAY, su glistatigenerali.com, Gli stati generali, 30 marzo 2015. URL consultato il 5 aprile 2018.
  11. ^ Massimo Bray assessore alla Cultura della giunta Emiliano in Puglia, Il Foglio, 18 novembre 2020.
  12. ^ Massimo Bray nominato assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia, artemagazine.it, 19 novembre 2020. URL consultato l'8 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2020).
  13. ^ LETTERA DI MASSIMO BRAY E DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE EMILIANO, su regione.puglia.it.
  14. ^ Puglia: si dimette Bray, assessore a Cultura e Turismo, su ansa.it, 24 novembre 2021. URL consultato il 25 novembre 2021.
  15. ^ La Giunta Emiliano perde pezzi: si dimette anche l'assessore alla Cultura Massimo Bray, su foggiatoday.it.
  16. ^ Si dimette l'assessore regionale alla Cultura Bray: la delega nelle mani di Emiliano, su baritoday.it.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN44404841 · ISNI (EN0000 0000 6137 0444 · SBN LO1V044288 · BAV 495/216939 · LCCN (ENno2001092345 · GND (DE105219026X · BNF (FRcb12508947c (data) · J9U (ENHE987007415847905171