Melito di Napoli

comune italiano

Melìto di Napoli è un comune italiano di 35 746 abitanti[2] della città metropolitana di Napoli in Campania.

Melito di Napoli
comune
Melito di Napoli – Stemma
Melito di Napoli – Bandiera
Melito di Napoli – Veduta
Melito di Napoli – Veduta
Il municipio di Melito di Napoli
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoFrancesco Antonio Cappetta[1] (commissario prefettizio) dal 22-4-2023
Territorio
Coordinate40°55′N 14°14′E / 40.916667°N 14.233333°E40.916667; 14.233333 (Melito di Napoli)
Altitudine136 m s.l.m.
Superficie3,81 km²
Abitanti35 746[2] (31-7-2022)
Densità9 382,15 ab./km²
Comuni confinantiCasandrino, Giugliano in Campania, Mugnano di Napoli, Napoli, Sant'Antimo
Altre informazioni
Cod. postale80017
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT063045
Cod. catastaleF111
TargaNA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona C, 1 194 GG[4]
Nome abitantimelitesi
Patronosanto Stefano protomartire
Giorno festivoil lunedì successivo alla seconda domenica di ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Melito di Napoli
Melito di Napoli
Melito di Napoli – Mappa
Melito di Napoli – Mappa
Posizione del comune di Melito di Napoli nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Situato a nord di Napoli ai limiti dei quartieri di Scampia e Secondigliano, è di fatto inglobato nella periferia settentrionale della metropoli partenopea, inoltre confina anche con i popolosi comuni di Sant'Antimo, Casandrino e Giugliano in Campania.

Storia modifica

Le origini modifica

I documenti storici raccolti sembrano accostare l'origine del nome di Melito a quello dell'antica Mellano. Federico II dichiarò Melito casale di Napoli, insieme ad altri paesi che sorgevano intorno alla città e fino al 1800 Melito veniva chiamata casale di Napoli. Nato come piccolo villaggio e in epoca remota, Melito non poteva lasciare di sé molte notizie storiche; inoltre il Casale era nato a pochi chilometri da Napoli. Il Casale non ha mai avuto mura di difesa, né castelli, né fortezze di alcun genere. Tutto ciò denota che questo "villaggio" sorse in una zona sicura e priva di imminenti pericoli.

Il fossato di Napoli modifica

Melito, secondo lo studioso Chianese, deriverebbe il suo nome da "Mellito" che nella bassa latinità significò "fossato profondo". Al tempo del Ducato Napoletano e anche prima, come confine territoriale esisteva un "fossato di Napoli" che divideva il territorio di Napoli da quello di Capua. Questo fossato partiva dalla campagna di Giugliano, attraversava la masseria "Signorelli" (attuale zona corrispondente alla via Signorelli) e giungeva nell'attuale via Roma, percorrendola fino all'attuale via Lavinaio. Inizialmente il "fossato" assume importanza al tempo del Ducato di Napoli per le continue battaglie contro i Normanni e successivamente acquisisce valore in quanto esso veniva a costituire una vera e propria difesa per il territorio di Napoli. Nel tempo, quindi, al nome di Mellito di Napoli (vale a dire "fossato di Napoli") si preferì quello attuale di Melito di Napoli.

Fu feudo della famiglia Della Tolfa, poi divenne dei Caraccioli di Santobono, dai quali passò ai Caraccioli di Celenzo, poi ai Muscettola e infine ai Colonna.[5]

Nel 1806 furono emanate le Leggi eversive della feudalità che decretarono la fine di tutti i privilegi feudali nel Regno di Napoli e l'inizio dell'Amministrazione comunale.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Chiesa di Santa Maria delle Grazie modifica

 
La statua di Santo Stefano
 
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie

La chiesa di Santa Maria delle Grazie, riedificata interamente sui resti di un'altra cadente (risalente presumibilmente al 987), situata nella centrale Piazza Santo Stefano, è stata realizzata a pianta centrale da Giuseppe Astarita, tra il 1766 e il 1768, nonostante il progetto presentato da Niccolò Carletti. La facciata, ad andamento concavo-convesso, è ruotata verso la città partenopea, ma lateralmente asseconda l’andamento curvilineo della strada statale principale, ponendosi come vera e propria cerniera urbana. Sul modello del S. Carlino alle Quattro Fontane di Borromini, si flette nella parte centrale con il pregevole portale, vero e proprio invito, coronato dal sinuoso timpano a volute e inquadrato da lesene con capitelli “alla michelangiolina”, di ispirazione sanfeliciana. In questo episodio è possibile cogliere la trasformazione dell’architettura barocca, alla fine del XVIII secolo, da parte della più giovane generazione, che si allontana dalle forme classiciste, proposte dall’accademia, per aderire al linguaggio “neoborrominiano” come sinonimo di libertà espressiva.[6].

Colonne di Giugliano modifica

Le Colonne di Giugliano, poste all'estremità nord del Paese nella parte confinante appunto con Giugliano in Campania, sono un punto di riferimento geografico per gli abitanti melitesi oltre che un monumento alla storia passata[7].

Le due colonne, presumibilmente del XIX secolo, sono in piperno, dotate di due lapidi[8] e sormontate da due pigne. Esse rappresentano l’ingresso a Giugliano e alla nuova via Campana (Corso Campano)[9] che porta a Pozzuoli.

Altri monumenti modifica

  • Chiesa di San Vincenzo Romano
  • Chiesetta di San Nicola, probabilmente antecedente al 1074[10]. Di proprietà privata.
  • Lapide del 1921 commemorativa dei caduti della Grande guerra.
  • Antiche Masserie, testimonianze della civiltà contadina in parte demolite[11].

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[12]

 
Il Fungo di Melito è una costruzione visibile anche a grande distanza. Un segno riconoscibile della cittadina.

Etnie e minoranze straniere modifica

Al 31 dicembre 2015 risultavano 585 residenti stranieri nel comune di Melito di Napoli, pari all'1,55% della popolazione totale.

Cultura modifica

Istruzione modifica

Scuole modifica

A Melito sono presenti tre scuole secondarie di primo grado: la Sibilla Aleramo, la Marino Guarano e la Montalcini e tre scuole primarie. La cittadina è dotata inoltre di una scuola secondaria di secondo grado Scientifico - Linguistico - Scienze umane e artistico .

Biblioteche modifica

La Biblioteca comunale è situata nella centrale piazza S. Stefano.

Cucina modifica

La specialità culinaria di Melito è il Samurchio[13], un salume ottenuto bollendo il sangue di maiale; la preparazione e il consumo del Samurchio, nonostante sia una pietanza quasi scomparsa dal territorio, sono parte integrante della tradizione melitese.

Economia modifica

A Melito di Napoli ha sede la società produttrice di caffè Kimbo Caffè, fondata nel 1963 a Napoli.

Infrastrutture e trasporti modifica

 
Svincolo dell'Asse Mediano in corrispondenza dell'uscita Giugliano centro/ Aversa-Melito in direzione Lago Patria

Strade modifica

Melito è attraversata dalla ex Strada statale 7 bis di Terra di Lavoro e dalla Circumvallazione Esterna di Napoli che attraversa il comune per poi condurre al Lago Patria (Giugliano). L'Asse Mediano collega Melito con i principali centri dell'hinterland, mentre l'Asse Perimetrale di Melito-Scampia, connessa all'Asse Mediano, collega Melito con la zona settentrionale del capoluogo (Scampia, Chiaiano, Capodichino-Secondigliano).

Mobilità urbana modifica

 
Un autobus di CTP a Melito

Melito è servito da autolinee in servizio pubblico svolte dalle società ANM che percorrono la viabilità provinciale.

Fra il 1882 e il 1959 la località era servita dalla tranvia Napoli-Aversa/Giugliano, gestita a cura della Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP).

Amministrazione modifica

È stato Bernardino Tuccillo il primo sindaco eletto direttamente dal popolo nel 1995. L’esponente della sinistra la spuntò al ballottaggio contro Nicolangelo Pezone, che aveva chiuso in netto vantaggio il primo turno. Quattro anni più tardi il sindaco uscente fu battuto da Antonio Amente (centrodestra) al ballottaggio. Nel 2002 lo stesso Amente fu sfiduciato e si giunse ad elezioni anticipate nel 2003, con la vittoria di misura di Giampiero Di Gennaro ai danni di Tuccillo. Nel dicembre del 2005, il Comune di Melito, guidato da di Gennaro (centrosinistra), fu sciolto per infiltrazioni camorristiche e tornò al voto soltanto nel 2008, quando Antonio Amente (centrodestra) superò al ballottaggio la candidata del Partito Democratico Marina Mastropasqua. Nel gennaio del 2011 Amente fu nuovamente sfiduciato ed alle successive elezioni fu sconfitto da Venanzio Carpentieri (centrosinistra). L’amministrazione Carpentieri, viziata ‘dall’anatra zoppa’ restò in carica appena un anno e mezzo, ma nel 2013 l’esponente del Pd riconquistò la fascia tricolore, battendo al ballottaggio Amente. Lo stesso Amente però nel 2017, dopo che Carpentieri era stato nuovamente sfiduciato diventa per la quarta volta sindaco di Melito, superando al ballottaggio Pietro D’Angelo. Il 23 novembre 2020, Amente è però scomparso all’età di 69 anni, vittima del COVID-19, che aveva affrontato sin da subito in prima linea. Al suo posto il vice Luciano Mottola, che ha guidato Melito di Napoli fino al Commissariamento avvenuto a marzo. Ad ottobre lo stesso Mottola è stato eletto sindaco, battendo al secondo turno la candidata di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle Dominique Pellecchia. Il 18 aprile 2023 il Sindaco Mottola viene arrestato con l'accusa di voto di scambio

Di seguito la lista dei sindaci.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 1999 Bernardino Tuccillo centrosinistra Sindaco
1999 2002 Antonio Amente centrodestra Sindaco
2002 2003 Mariagrazia D'Ascia commissario prefettizio
2003 2005 Giampiero Di Gennaro centrosinistra Sindaco
2005 2008 Commissione Straordinaria
2008 2011 Antonio Amente centrodestra Sindaco
2011 2013 Venanzio Carpentieri centrosinistra Sindaco
2013 2017 Venanzio Carpentieri centrosinistra Sindaco
2017 2020 Antonio Amente Liste civiche Sindaco [14][15]
2020 2021 Luciano Mottola (ff) Liste civiche Sindaco
2021 2021 Enrico Gullotti commissario prefettizio [16]
2021 2023 Luciano Mottola Destra Sindaco [17]
2023 in carica Francesco Antonio Cappetta - commissario prefettizio [1]

Sport modifica

 
Stadio comunale

Ha sede nel comune la società di calcio Polisportiva Boys Melito, che ha disputato diversi campionati dilettantistici regionali e vinto la Coppa Italia Dilettanti Campania nel 1993/1994. La squadra "Calcio Melito Di Napoli" nell'anno 2023/2024 milita nel campionato di prima categoria girone B.

Nel 2015 è stata organizzata la settima edizione della Maratona "Memorial Stefano Chiantese", 10 km di percorso per le vie della cittadina.

Impianti sportivi modifica

  • Stadio comunale "Mimmo Marrone"

Note modifica

  1. ^ a b https://www.ilmattino.it/napoli/area_metropolitana/melito_comune_si_scioglie_dimissioni_consiglieri-7360013.html
  2. ^ a b Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Amato Amati, Dizionario corografico dell'Italia, Volume 5, Napoli, 1868, p. 25.
  6. ^ Carolina De Falco, Giuseppe Astarita architetto napoletano 1707-1775, Napoli, ESI, 1999, pp. 150-153.
  7. ^ Le colonne di Giugliano, su storienapoli.it.
  8. ^ Una lapide è danneggiata e l’altra dispersa.
  9. ^ Giugliano. Il significato della lapide scheggiata del 1842 alle Colonne, ci parla del Corso Campano, su internapoli.it.
  10. ^ Melito, la storia dimenticata: i 1000 anni della Chiesa di San Nicola, su melitonline.net.
  11. ^ Marco di Mauro, A Melito di Napoli si cancella la storia, in «Napoli Nobilissima», mag. 2006, pp. 123-125.
  12. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  13. ^ Samurchio, su agricoltura.regione.campania.it.
  14. ^ Deceduto durante la carica amministrativa nel corso della pandemia di COVID-19
  15. ^ Covid, morto il sindaco di Melito Antonio Amente, su fanpage.it.
  16. ^ Sciolto il Comune di Melito: arriva il commissario. Il sindaco Amente morì per Covid, su fanpage.it.
  17. ^ Mottola vince le elezioni a Melito, eletto sindaco con il 51% al ballottaggio, su fanpage.it.

Bibliografia modifica

  • Antonio Jossa Fasano, Melito nella storia di Napoli: uno studio, una ricerca, Napoli, 1978.
  • Gennaro Jaccarino, Cenno storico sul Casale di Melito, Giugliano in Campania, 1902.
  • Carolina De Falco, Giuseppe Astarita architetto napoletano 1707-1775, Napoli, ESI, 1999, pp. 150-153.
  • VV. AA., Vol. 21 - Raccolta Rassegna Storica dei Comuni, 2007, pp. 219-222.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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