Mesene phareus
Mesene phareus (Cramer, [1777])[1] è un lepidottero appartenente alla famiglia Riodinidae, diffuso in America Centrale e Meridionale.[2]
Mesene phareus | |
---|---|
Illustrazione da Surinaamsche vlinders: naar het leven geteekend di Jan Sepp (1852) | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Lepidoptera |
Sottordine | Glossata |
Infraordine | Heteroneura |
Divisione | Ditrysia |
Superfamiglia | Papilionoidea |
Famiglia | Riodinidae |
Sottofamiglia | Riodininae |
Tribù | Symmachiini |
Genere | Mesene |
Specie | M. phareus |
Nomenclatura binomiale | |
Mesene phareus (Cramer, [1777]) | |
Sinonimi | |
Mesene celebes ineptus |
Descrizione
modificaAdulto
modificaI maschi hanno la pagina superiore delle ali anteriori di colore rosso vivo, con il termen e la costa bordati di nero; si notano inoltre due strisce nere (in alcuni maschi e nelle femmine, una sola striscia) che dalla costa si spingono posteriormente verso la zona discale. Il termen risulta lievemente dentellato, con apice acuto, non falcato. La pagina inferiore è di un rosso scuro, tendente al nero, particolarmente nella parte anteriore della superficie.[2][3]
Nella femmina, le tonalità sono di regola meno vivaci sia nel recto, sia nel verso.[3]
L'ala posteriore è dello stesso colore di quella anteriore (sia sul recto, sia sul verso), senza le strisce nere trasversali, ma pure bordate di nero dal termen fino all'angolo anale.[2][3]
Gli occhi sono alquanto sviluppati, mentre torace e addome appaiono rossi sui tergiti e giallastri sugli sterniti.[3]
Le antenne sono clavate e nerastre, con una lunghezza pari a poco più della metà della costa.[3]
L'apertura alare è di circa 20–25 mm, maggiore nelle femmine.[2]
Larva
modificaIl bruco ha corpo verde e appiattito, percorso da lobi laterali. Il corpo è coperto da una cresta dorsale di setole bianche.[4]
Pupa
modificaLa pupa è color marrone chiaro, con il ventre appiattito e il corpo percorso da anelli. Il bordo dorsale ha una lunga fila di setole. L'addome è appiattito, con lobi laterali.[4]
Biologia
modificaÈ una specie velenosa per i predatori, come si evince dalla colorazione aposematica.[2]
Alimentazione
modificaGli adulti si nutrono di Asteraceae, mentre le larve raschiano la superficie delle foglie. Le piante nutrici sono Paullinia pinnata L. (Sapindaceae) e i membri del genere Inga Mill. (Fabaceae).[2][5]
Distribuzione e habitat
modificaQuesta specie è presente in Costa Rica fino ai 1.200 metri sul livello del mare, ma si può osservare dal Messico al Brasile, dal Guatemala alla Colombia.[4]
L'habitat consiste in margini di boschi e corsi d'acqua, tronchi abbandonati.[4]
Tassonomia
modificaSottospecie
modificaNon sono state riconosciute sottospecie.[5]
Sinonimi
modificaSono stati riportati nove sinonimi:[5]
- Mesene celebes ineptus Stichel, 1916 - Locus typicus: Brasile, Mato Grosso (sinonimo eterotipico)
- Mesene colombica Seitz, 1916 - Macrolep. of the world 5(4): 675 - Locus typicus: Colombia (sinonimo eterotipico)
- Mesene mahurya Brévignon, 1993 - Bull. Soc. Sc. Nat. 77: 20 - Locus typicus: Guiana francese (sinonimo eterotipico)
- Mesene pharea Hübner, 1819 (emend.) - Zutr. Samml. exot. Schmett. (sinonimo eterotipico)
- Mesene phareus deliciosa Stichel, 1929 - Locus typicus: Brasile, Mato Grosso (sinonimo eterotipico)
- Mesene phareus subfusca Lathy, 1932 - Locus typicus: Brasile (sinonimo eterotipico)
- Mesene rubella Bates, 1865 - Ent. mon. Mag. 1(9): 204 - Locus typicus: Panama (sinonimo eterotipico)
- Papilio nigrocinctus Sepp, 1848 - Surin. vlind. 235, tav. 106 - Locus typicus: Suriname (sinonimo eterotipico)
- Papilio phareus Cramer, 1777 - Uitl. Kapellen 2 (9-16): 113, tav. XLXX, fig. C - Locus typicus: Suriname (sinonimo omotipico e basionimo)[1]
Note
modifica- ^ a b (NL, FR) Pieter Cramer, De uitlandsche kapellen, voorkomende in de drie waereld-deelen Asia, Africa en America, vol. 2, Amsterdam e Utrecht, A Amsteldam : Chez S.J. Baalde ; A Utrecht : Chez Barthelmy Wild, 1779 [1777], 113, tav. CLXX, fig. c, DOI:10.5962/bhl.title.43777. URL consultato il 2 dicembre 2012.
- ^ a b c d e f David Carter, Farfalle e falene. Guida fotografica a oltre 500 specie di farfalle e falene di tutto il mondo (Fotografie di Frank Greenaway), a cura di Andrea Sabbadini (traduzione), I Edizione, Milano, Fabbri Editori (Guarda & Scopri), marzo 1993 [1992], pp. 304 [102], ISBN 88-450-4452-1.
- ^ a b c d e Butterflies of America, su butterfliesofamerica.com. URL consultato il 2 dicembre 2012.
- ^ a b c d INBio. Species of Costa Rica [collegamento interrotto], su darnis.inbio.ac.cr. URL consultato il 2 dicembre 2012.
- ^ a b c Funet, su nic.funet.fi. URL consultato il 2 dicembre 2012.
Bibliografia
modifica- David Carter, Guarda e scopri - Farfalle e falene, Fabbri Editori, 1992, ISBN 88-450-4452-1.
- (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
- Gerardo Lamas, Atlas of Neotropical Lepidoptera; Checklist: Part 4A; Hesperioidea-Papilionoidea, 2004.
- (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
- (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mesene phareus
- Wikispecies contiene informazioni su Mesene phareus
Collegamenti esterni
modifica- (EN) ADW - Animal Diversity Web, su animaldiversity.ummz.umich.edu. URL consultato il 3 dicembre 2012.
- (EN) BOLD Systems - Barcode of Life Data Systems, su boldsystems.org. URL consultato il 3 dicembre 2012.
- (EN) EOL - Encyclopedia of Life, su eol.org. URL consultato il 3 dicembre 2012.
- (EN) Funet.fi, su nic.funet.fi. URL consultato il 3 dicembre 2012.
- (EN) Global Butterfly Names, su ucl.ac.uk. URL consultato il 22 novembre 2014.
- (EN) ION Index to Organism Names, su organismnames.com. URL consultato il 3 dicembre 2012.
- (EN) ITIS Catalogue of Life 2012 [collegamento interrotto], su catalogueoflife.org. URL consultato il 3 dicembre 2012.
- (EN) NCBI - National Center for Biotechnology Information, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 3 dicembre 2012.
- (EN) NHM Natural History Museum - The Global Lepidoptera Names Index [collegamento interrotto], su nhm.ac.uk. URL consultato il 3 dicembre 2012.