Metropolia di Ierapytna e Sitia

diocesi della chiesa di Creta

La metropolia di Ierapytna e Sitia (in greco: Ιερά Μητρόπολις Ιεραπύτνης και Σητείας) è una delle 8 metropolie che, assieme all'arcidiocesi di Creta, costituiscono la Chiesa di Creta, una Chiesa ortodossa semiautonoma sotto il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.[1]

La cattedrale di San Giorgio a Ierapetra.
Il monastero di Kapsa (in greco: Μονή Καψά).

Dal 17 ottobre 2016 metropolita di Ierapytna e Sitia, ipertimo e esarca di Creta orientale, è Kyrillos Diamantakis.[2]

Territorio modifica

La metropolia comprende i comuni di Ierapetra e Sitia nell'unità periferica di Lasithi.

Sede della metropolia è la città di Ierapetra, dove si trova la cattedrale metropolitana di San Giorgio.

Il territorio è suddiviso in 86 parrocchie, raggruppate in 7 distretti.[3] Nella metropolia si trovano 6 monasteri, 3 maschili e 3 femminili.[4]

Storia modifica

La presente metropolia unisce due antiche sedi vescovili di Creta, suffraganee dell'arcidiocesi di Gortina.

La diocesi di Sitia è documentata in due Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli del IX e del XII secolo.[5] Tuttavia nessun vescovo è documentato dalle fonti fino all'epoca recente.

La diocesi di Gerapetra o Ierapytna è documentata fin dalla metà del V secolo con il vescovo Eufronio, che nel 458 sottoscrisse la lettera dei vescovi di Creta all'imperatore Leone in seguito all'uccisione del patriarca alessandrino Proterio.[6] La diocesi è menzionata in alcune Notitiae Episcopatuum dal IX al XII secolo, ma con titolature diverse: la più antica Notitia riporta il nome di Hierapydna, mentre le successive hanno Hiera e Hierapetra.[7] Infatti, quando l'isola fu riconquistata dai Bizantini nel 961, la diocesi fu divisa in due, dando origine alla diocesi di Petra e a quella di Hiera o Iera.[8]

In seguito alla conquista veneziana dell'isola (1212), le diocesi greche esistenti furono amministrate dai vescovi di rito latino e sottomesse al metropolita latino dell'arcidiocesi di Candia. Le diocesi di Sitia e di Iera furono governate da vescovi latini fino a quando Creta fu conquistata dagli Ottomani (XVII secolo). Con i nuovi occupanti furono ripristinate le strutture ortodosse e le diocesi ritornarono al clero greco.

La diocesi di Sitia fu soppressa il 24 novembre 1831 e il suo territorio venne annesso a quello della diocesi di Iera, che assunse il nome di "Iera e Sitia".[9] Dal 1932 al 1935 la diocesi di Iera e Sitia fu unita a quella di Petra, con il nuovo nome di diocesi di Neapoli. Ripristinato l'antico nome, lo mutò nuovamente il 16 marzo 1961, quando assunse quello di "diocesi di Ierapytna e Sitia".[8]

Il 25 settembre 1962 fu elevata dal patriarca di Costantinopoli al rango di metropolia.[8]

Cronotassi modifica

Vescovi di Sitia modifica

Vescovi di Gerapetra/Iera modifica

Vescovi di Iera e Sitia modifica

  • Gerasimo Manganaris † (24 novembre 1831 - 1841 deceduto)[9]
  • Callinico † (ottobre 1841 - 1845 deceduto)[9]
  • Ilario Katsoulis † (27 gennaio 1846 - 10 maggio 1869 eletto vescovo di Retimo e Aulopotamo)[9]
  • Neofito Kalogeridis † (10 maggio 1869 - febbraio 1878 sospeso)[9]
  • Misaele Stratigakis † (gennaio 1879 - ottobre 1879 sospeso)[9]
  • Gregorio Papadopetrakis † (10 febbraio 1880 - 9 ottobre 1889 deceduto)[9]
  • Ambrogio Sfakianakis † (28 gennaio 1890 - 5 gennaio 1929 deceduto)[9]
  • Filoteo Mazokopakis † (1º giugno 1936 - 6 settembre 1960 deceduto)[9]

Vescovi e metropoliti di Ierapytna e Sitia modifica

  • Filoteo Vouzounerakis † (2 luglio 1961 - 15 dicembre 1993 deceduto)[9]
  • Eugenio Politis † (26 giugno 1994 - 15 settembre 2016 deceduto)[9]
  • Cirillo Diamantakis, dal 17 ottobre 2016

Note modifica

  1. ^ (EL) Ιερές Μητροπόλεις στην Ελλάδα, ec-patr.org
  2. ^ (EL) Scheda biografica dal sito ufficiale della metropolia.
  3. ^ (EL) Ενορίες Ιεράς Μητροπόλεως Ιεραπύτνης και Σητείας, www.imis.gr
  4. ^ (EL) Ιερές Μονές, www.imis.gr
  5. ^ (ELFR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, pp. 235 (nº 243) e 361 (nº 479).
  6. ^ Michel Le Quien, Oriens christianus, vol. II, col. 267.
  7. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, pp. 221 (nº 218), 235 (nº 244), 325 (nº 474), 361 (nº 475).
  8. ^ a b c (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate, pp. 124-125.
  9. ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate, p. 125.
  10. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate, p. 212.
  11. ^ a b c d e (EL) Γιώργος Ψαρουδάκης, Εκκλησίες και Μοναστήρια της Ιεράπετρας, 1999, p. 21.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica