Moses ibn Tibbon

medico arabo
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Moses ibn Tibbon, anche noto come Moses ben Samuel ibn Tibbon (in arabo موسى بن تيبون?, Mūsā ibn Tībūn; Marsiglia, 1240Marsiglia, 1283), è stato un medico, scrittore e traduttore francese di lingua araba e religione ebraica.

Il gran numero delle sue opere scritte favorì la diffusione della cultura greca e araba in tutta Europa.

Biografia modifica

Era il figlio di Samuel ibn Tibbon, uno studioso ebreo e un medico che tradusse in ebraico Maimonide. Fu il padre di Giuda ibn Tibbon, che ebbe un ruolo importante nella controversia Maimonidea di Montpellier, nel sud della Francia. Con altri medici ebrei di Provenza, Moses ibn Tibbon fu discriminato pesantemente per ordine del Consiglio di Béziers nel maggio 1246, che vietava agli ebrei di curare i non Ebrei (detti Gentili).

Opere modifica

 
Rotolo del Pentateuco
 
Averroè
 
Avicenna
 
Maimonide
 
Pagina della Guida dei perplessi di Maimonide nella traduzione in ebraico di Samuel ibn Tibbon del 1230, in una copia eseguita a Barcellona nel 1348

Originali modifica

Traduzioni generali modifica

Le traduzioni di Moses ibn Tibbon sono più importanti e più numerose delle sue opere originali, ed includono versioni di opere scritte in arabo da arabi ed ebrei su filosofia, matematica, astronomia e medicina.

  • Averroè: Commentari su Aristotele Physica Auscultatio[5]; Kelale ha-Shamayim weha-'Olam[6]; Sefer ha-Hawayah weha-Hefsed[7]; Sefer Otot 'Elyonot[8]; Kelale Sefer ha-Nefesh[9]; Bi'ur Sefer ha-Nefesh[10] Ha-Hush ci-ha-Muḥash;[11] Mah lei-ha-AHAR Teba,[12] Bi'ur Arguza.[13]
  • Avicenna: Ha-Seder ha-Katon[14].
  • Batalyusi: Ha-'Agullot ha-Ra'yoniyyot,[15] a cura di D. Kaufmann.[16]
  • Al-Hassar: Sefer ha-Chesbon.[17]
  • Euclide: Shorashim o Yesodot.[18]
  • Alfarabi: Hatḥalot ha-ha-Nimẓa'ot Tib'iyyim.[19]
  • Gemino: Ḥokmat ha-Kokabim o Ḥokmat Tekunah.[20]
  • Ibn al-Jazzar: Ẓedat ha-Derakim[21]
  • Hunayn: Mabo el-Meleket ha-Refu'ah[22]
  • Razi : Ha-Ḥilluḳ weha-Ḥilluf[23];
  • Al-Iqrabadhin[24]

Per le altre sue traduzioni si veda Steinschneider.[25]

Traduzioni da Maimonide modifica

Fedele traduttore tradizionale della sua famiglia, Moses ibn Tibbon ha tradotto in arabo gli scritti di Maimonide che il padre, Samuel ibn Tibbon non aveva ancora concretamente realizzato durante la sua vita:

  • Miktab, o Ma'amar be Hanhagat-ha-Beir'ut, è un trattato in materia di igiene personale umana, sotto forma di una lettera al sultano.[26] La traduzione del 1244 è stata la prima , ed anche il primo testo tradotto in arabo[27]
  • Commento alla Mishnah, è un frammento della sua traduzione di Pe'ah ed è stato pubblicato dal Geiger nel 1847, che ipotizzando che Moses ibn Tibbon possa aver tradotto l'intero Seder Mo'ed[28]
  • Sefer ha-Mitzvot è un'altra delle sue prime traduzioni[29]. Nella prefazione Moses ibn Tibbon giustifica di continuare la sua traduzione, anche se conobbe quella di Abramo Hasdai.[30].
  • Millot ha-Higgayon, è un trattato di logica, pubblicato in Venezia nel 1552, con due commenti anonimi. Nessun originale manoscritto arabo completo è tuttora noto. La terminologia utilizzata nella traduzione è stata poi, adottata in tutta la letteratura filosofica ebraica del tempo[31]
  • Ha-ha-Ma'amar Nikbad è un trattato sui veleni, chiamato anche Ha-Ma'amar ben-Teri'aq[32]
  • Il Commento a Ippocrate: con gli Aforismi pubblicati e datati tra gli anni 1257 - 1267[33]

Note modifica

  1. ^ Giuda Mosconi (1370), nel suo libro sugli scritti di Abraham Ibn Ezra, esprime qualche dubbio circa l'autenticità di questo commento per le sue spiegazioni spesso insoddisfacenti. Secondo Moritz Steinschneider, era solo un commentario su Abraham Ibn Ezra
  2. ^ Cit. da Neubauer, cat. Bodl.; M.S.S Vaticano Eb. n° 939, )
  3. ^ Cit. da M.S.S del Vaticano, n ° 298,4; vedi anche Assemani "Catal", pag. 283 di Steinschneider. "Joseph ibn Aknin", in: Ersch e Gruber Lett. Sezione II, parte 31, pag. 50; "Ginze Nistarot", III 185 e seguenti
  4. ^ Cit. da Neubauer, "cat. Bodl. Eb. MSS." No. 2218, 2
  5. ^ del 1250; cit. da Steinschneider, Eb Uebers, pag. 109)
  6. ^ Citato dal De Coelo et Mundo, pag. 126
  7. ^ Del 1250. Citato dal De Generatione et corruptione a pag. 130
  8. ^ Citato da Meteora a pag. 135
  9. ^ Del 1244, citato dal De Anima a pag. 147,
  10. ^ Del 1261. Citato in Il commentario medio a pag. 148
  11. ^ 1254: citato dai Parva Naturalia a pag. 154;
  12. ^ 1258: Metafisica, pag. 159
  13. ^ Commento dell'Arjūza di Avicenna, Renan, Averroè, p. 189 e Steinschneider, pag. 699
  14. ^ 1272: «Il Piccolo Canone", lcp 693, comp pag. 285
  15. ^ Al-Ḥada'iq, sulla "somiglianza del mondo a una sfera immaginaria", lcp 287
  16. ^ Die Spuren al-Bataljusi in der Jüdischen Religionsphilosophie, Lipsia, 1880
  17. ^ Del 1271: Trattato di Aritmetica, Steinschneider, pag. 558", Isr Letterbode", iii 8
  18. ^ 1270: Elementi ...; Steinschneider, lcp 506, comp pag. 510
  19. ^ 1248: Libro dei principi, pag. 291, comp pag. 47, a cura di H. Fillpowski, in un almanacco ebraico di 5610 pagine (Lipsia, 1849)
  20. ^ Del 1246, Napoli: Introduzione all' Almagesto di Tolomeo, pag. 539)
  21. ^ 1259. Citato da Viatico
  22. ^ Introduzione alla scienza medica, pag. 711
  23. ^ Cit. da Libro delle classificazioni, pag. 730
  24. ^ Cit. da "Antidotarium" a pag. 730
  25. ^ Vedi le pagg. 177, 231, 362, 363, 416, 542, 544, 553; "Cat. Bodl.", Idem, col. 1998 e seguenti.
  26. ^ Note: Venne stampato da Kerem Hemed nei capitoli III.9 e seguenti, venne stampato anche da Jacob ben Moses Zebi del "Dibre Mosheh" ( in Varsavia nel 1886), e stampato pure da Jacob Saphir ha-Levi ( in Gerusalemme, nel 1885, stampa dal suo manoscritto sotto il titolo di "Sefer ha-Hanhagat Beir'ut"
  27. ^ Cit. da Steinschneider in Uebers Eb, pagg. 770
  28. ^ note: il testo è di 924 pagg.
  29. ^ note: a Costantinopoli circa nel 1516-1518, anche stampato in diverse edizioni del Yad di Maimonide, ma senza la prefazione di Moses ibn Tibbon
  30. ^ Note: Sulla base del fatto che quest'ultimo aveva utilizzato il testo in edizione originale araba, ed usa una revisione successiva specificato a pag. 927
  31. ^ Note: l'opera è tra quelle scelte da Maimonide tuttora in possesso dalla Biblioteca Nazionale di Israele, mentre le immagini del manoscritto sono sul web
  32. ^ Ancora esistente in diversi manoscritti originali , vedi su Steinschneider: "Cat. Bodl. Col 1919, IV ; idem Uebers Eb, a pag. 764
  33. ^ Referenti alle pagg. 769 e 659 di Steinschneider

Bibliografia modifica

  • (DE) Otfried Fraisse, Moses ibn Tibbons Kommentar zum Hohelied und sein poetologisch-philosophisches Programm: synoptische Edition, Übersetzung und Analyse, De Gruyter, 2004, ISBN 9783110179002.
  • (EN) Elimelekh M.S. Polinsky (a cura di), Moses Maimonides' treatise on resurrection : with Rabbi Shmuel ibn Tibbon's Hebrew translation, Ta Shma Media, 1982, LCCN 82062036.
  • L'Ottocento ebraico in Italia fra tradizione e innovazione: la figura e l'opera di Marco Mortara, Convegno Internazionale dell'AISG, Ravenna, Casa Editrice Giuntina, 14-16 settembre 2009, ISBN 9788880574545.
  • (EN) Gregg Stern, Philosophy and Rabbinic Culture: Jewish Interpretation and Controversy in Medieval Languedoc, Routledge, 2009, ISBN 9780415782104.
  • (EN) Colette Sirat, A History of Jewish Philosophy in the Middle Ages, Cambridge University Press, 1990, ISBN 9780521397278.
  • (EN) Zevi Diesendruck, Samuel and Moses Ibn Tibbon on Maimonides' Theory of Providence, in Hebrew Union College Annual, vol. 11, 1936, pp. 341–66.

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