Roccabruna (Francia)
Roccabruna comune | |||
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Roquebrune-Cap-Martin | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Dipartimento | ![]() | ||
Arrondissement | Nizza | ||
Cantone | Mentone | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Patrick Cesari (UMP) dal 1995 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 43°45′26″N 7°28′27″E / 43.757222°N 7.474167°E | ||
Altitudine | 300 m s.l.m. | ||
Superficie | 9,33 km² | ||
Abitanti | 12 824[1] (2018) | ||
Densità | 1 374,49 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Mentone, Gorbio, Peille, Beausoleil, Monaco (MC) | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 06190 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice INSEE | 06104 | ||
Nome abitanti | (IT) roccabrunaschi (FR) roquebrunois | ||
Parte di | Comunità della Riviera francese | ||
Cartografia | |||
Sito istituzionale | |||
Roccabruna[2][3] (Roquebrune-Cap-Martin in francese, Rocabruna dialetto mentonasco) è un comune francese di 12 824 abitanti, situato nel dipartimento delle Alpi Marittime della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
Lingue e dialettiModifica
Linguisticamente il roccabrunasco fa parte della Terra mentonasca (Païs Mentounasc), area culturale dove si parla il mentonasco, idioma occitano con influenze liguri.[4]
StoriaModifica
Il territorio ha fatto da sempre parte della Liguria sotto l'Impero romano, nel Regno longobardo e nel Regnum Italiae formatosi con Carlo Magno.
Fin dall'epoca longobarda nel territorio operarono i monaci benedettini di San Colombano che già avevano fondato nel cuneese l'abbazia di San Dalmazzo di Pedona, nel VII secolo l'abbazia di Taggia e nel VIII secolo a Nizza il monastero di Cimiez. Essi operavano in raccordo e con scambi di merci attraverso i valichi con i monaci dell'abbazia di Lerino, che da monaci eremiti avevano accolto in epoca longobarda la regola cenobitica di san Colombano diffondendosi anche fuori dall'isola, dalla costa da Ventimiglia fino a Seborga; furono monaci famosi per la cultura, lo studio ed il lavoro, e per la riapertura di vie commerciali, la coltivazione intensiva con nuove tecniche agricole, bonifiche terriere e terrazzamenti e la conservazione degli alimenti; tutte le fondazioni accoglieranno verso il IX secolo la regola benedettina.
Il "Castello", costruito quando l'area era soggetta ai feudatari di Ventimiglia, si trova situato nella parte alta del vecchio borgo ed è il più vecchio ancora esistente situato in territorio francese (secolo X). Roccabruna fu parte del Principato di Monaco dal XIV secolo fino al 1848, quando si dichiarò (congiuntamente alla vicina Mentone) città libera sotto la presidenza di Carlo Trenca in occasione della prima guerra d'indipendenza italiana.
Dopo due anni di relativa "indipendenza" delle Città libere di Mentone e Roccabruna e con un tricolore italiano per bandiera, Roccabruna si mise sotto la protezione del Re di Sardegna. Tra il 1848 ed il 1860 una parte della popolazione di Roccabruna e del suo territorio partecipò attivamente agli ideali del Risorgimento italiano, favorendo l'unione all'Italia sotto i Savoia.
Ma nel 1860 la città fu annessa alla Francia in seguito ad un plebiscito, molto contestato dal nizzardo Giuseppe Garibaldi, e l'imperatore Napoleone III ricomprò Mentone e Roccabruna, per 4 milioni di franchi-oro, dal principe Carlo III di Monaco. Da allora la cittadina è stata chiamata col nome francese Roquebrune, salvo che nel brevissimo periodo di occupazione italiana durante la seconda guerra mondiale.
Geografia fisicaModifica
Il territorio del comune di Roccabruna si estende lungo la costa fra il confine col Principato di Monaco e il torrente Gorbio, che scende dall’omonimo comune. Al centro si protende nel mare col Capo Martino, che a seconda delle convenzioni può essere visto come l’estremità occidentale della regione geografica italiana.
SocietàModifica
Evoluzione demograficaModifica
Abitanti censiti

AraldicaModifica
Lo stemma del comune di Roccabruna è un blasone di rosso di fauci alla torre posata su un monte uscente da un mare movente dalla punta, il tutto d'oro in capo al medesimo, con franco quartiere fusellato d'argento e di rosso.
Cultura di massaModifica
Emilio di Roccabruna, signore di Ventimiglia, è il Corsaro Nero nei romanzi Il Corsaro Nero e La regina dei Caraibi di Emilio Salgari.
Galleria d'immaginiModifica
NoteModifica
- ^ INSEE popolazione legale totale 2018
- ^ Cfr. "Roccabruna" al lemma "Monaco (Stato)" sull'Enciclopedia Sapere
- ^ Cfr. "Roccabruna" al lemma "Monaco, Principato di" sull'Enciclopedia Treccani
- ^ « Les parlers de Menton et de Sospel représentent donc le stade 0 des dialectes occitans, où il n'y a pas de clitique sujet. » Michèle Olivieri, Frontières linguistiques
BibliografiaModifica
- Giulio Vignoli, Storie e letterature italiane di Nizza e del Nizzardo (e di Briga e di Tenda e del Principato di Monaco), Edizioni Settecolori, Lamezia Terme, 2011.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roquebrune-Cap-Martin
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su roquebrune-cap-martin.fr.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 264720575 · LCCN (EN) n81098932 · GND (DE) 4233442-1 · BNF (FR) cb11949071c (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n81098932 |
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