Tadarida teniotis

specie di pipistrello

Il molosso di Cestoni (Tadarida teniotis Rafinesque, 1814) è un pipistrello della famiglia dei Molossidi diffuso nella Regione paleartica.[1][2]

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Molosso di Cestoni
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Molossidae
Sottofamiglia Molossinae
Genere Tadarida
Specie T.teniotis
Nomenclatura binomiale
Tadarida teniotis
Rafinesque, 1814
Sinonimi

Nyctinomus cestoni, N.nigrogriseus, N.savii

Areale

     T.t.teniotis

     T.t.rueppelli

Etimologia modifica

Il nome comune è dedicato al naturalista Diacinto Cestoni.

Descrizione modifica

Dimensioni modifica

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 74 e 92 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 57 e 64 mm, la lunghezza della coda tra 37 e 57 mm, la lunghezza del piede tra 9 e 12,1 mm, la lunghezza delle orecchie tra 25 e 32 mm, un'apertura alare fino a 45 cm e un peso fino a 54 g.[3]

Aspetto modifica

La pelliccia è corta, fine, soffice e densa. Le parti dorsali sono grigio cenere o grigio-brunastre con la base dei peli biancastra, mentre le parti ventrali sono più chiare. Il muso è lungo, troncato, con il labbro superiore che si estende ben oltre quello inferiore e ricoperto da 4 pliche cutanee e da piccole setole spatolate. Le orecchie sono grandi, nerastre, triangolari ed unite anteriormente alla base. Il trago è corto e nascosto dietro l'antitrago, il quale è grande e rettangolare. Le membrane alari sono nerastre e attaccate posteriormente sopra le caviglie. I piedi sono piccoli con un cuscinetto sulla pianta. La coda è lunga, tozza e si estende per più della metà oltre l'uropatagio. Il cariotipo è 2n=48 FNa=76.

Ecolocazione modifica

Emette ultrasuoni sotto forma di impulsi a frequenza quasi costante di 11–12 kHz, udibili anche dall'orecchio umano.

Biologia modifica

Comportamento modifica

Si rifugia nelle fessure rocciose dove forma gruppi tra 5 e 400 individui. In estate forma vivai fino a 160 femmine. Entra in ibernazione nei periodi più freddi, tuttavia non raggiunge uno stato di profonda letargia ma piuttosto un torpore che lo induce al risveglio quando il clima tende temporaneamente a migliorare. Il volo è veloce, rettilineo ed effettuato a circa 10-20 metri di quota. L'attività predatoria inizia con il buio o al crepuscolo e di solito prosegue anche con il cattivo tempo. È una specie sedentaria, eccetto probabilmente le popolazioni del Nord Africa.

Alimentazione modifica

Si nutre di insetti, particolarmente falene, coleotteri, ditteri e neurotteri, catturati a circa 10-50 metri dal suolo.

Riproduzione modifica

Le femmine raggiungono la maturità sessuale nel primo anno e danno alla luce un solo piccolo all'anno, tra giugno e luglio. L'aspettativa di vita supera i 10 anni.

Distribuzione e habitat modifica

Questa specie è diffusa dall'Europa meridionale ed Africa settentrionale attraverso il Vicino oriente e la Penisola arabica fino all'Asia centrale e la Birmania settentrionale.

Vive in ambienti semi-aridi e zone più umide, fenditure rocciose, ambienti urbani, strutture artificiali come edifici e ponti fino a 3.100 metri di altitudine.

Tassonomia modifica

Sono state riconosciute 2 sottospecie:

Conservazione modifica

La IUCN Red List, considerato il vasto areale, classifica T. teniotis come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Aulagnier, S., Paunovic, M., Karatas, A., Palmeirim, J., Hutson, A.M., Spitzenberger, F., Juste, J. & Benda, P. 2008, Tadarida teniotis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Tadarida teniotis, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Aulagnier & Al., 2011.

Bibliografia modifica

  • Spagnesi M., De Marinis A.M. (a cura di), Mammiferi d'Italia - Quad. Cons. Natura n.14 (PDF), Ministero dell'Ambiente - Istituto Nazionale Fauna Selvatica, 2002. URL consultato il 28 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2014).
  • Stephan Aulagnier & Al., Guide des mammiferes d'Europe, d'Afrique du Nord et du Moyen-Orient, Delachaux & Niestlé SA, Parigi, 2011, ISBN 978-88-89999-70-7.
  • Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549

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