Teresa Ann Savoy

attrice inglese (1955-2017)

Teresa Ann Savoy (Londra, 18 luglio 1955Milano, 9 gennaio 2017) è stata un'attrice britannica, che ha recitato per lo più in lavori cinematografici e televisivi italiani.

Teresa Ann Savoy in La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa! (1977)

Biografia modifica

Fuggita di casa a 16 anni per raggiungere una comunità hippy a Terrasini, in Sicilia, Teresa Ann Savoy balzò all'attenzione dei media dopo la sua apparizione sul numero di ottobre 1973 del mensile Playmen. L'anno successivo Alberto Lattuada lanciò la sua carriera cinematografica, offrendole la parte della quindicenne ritardata Clotilde in Le farò da padre, dopodiché Miklós Jancsó la volle in Vizi privati, pubbliche virtù (1976) e Il cuore del tiranno (1981). Negli stessi anni la Savoy incontrò Tinto Brass, con cui girò Salon Kitty (1976) e il controverso Caligola (1979) prodotto da Bob Guccione, il proprietario di Penthouse: in quest'ultima pellicola la Savoy ereditò il ruolo di Drusilla da Maria Schneider, che all'ultimo momento decise di non voler girare scene di nudo, defilandosi dal progetto.

Pur lavorando con frequenza anche per la televisione (La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa!, 1977; Poco a poco, 1980; La Certosa di Parma, 1982; Rose, episodio della miniserie Quattro storie di donne, 1989), negli anni ottanta continuerà a recitare al cinema sia al fianco di Stefania Sandrelli in La disubbidienza (1981) di Aldo Lado e D'Annunzio (1987) di Sergio Nasca che in Il ragazzo di Ebalus (1984) di Giuseppe Schito e La donna del traghetto (1986) di Amedeo Fago.

Alla fine del decennio la Savoy abbandonò il mondo dello spettacolo, salvo ritornare per un'ultima apparizione nel film La fabbrica del vapore (2000) di Ettore Pascucci. Morì per un tumore nel gennaio 2017 all'età di 61 anni[1].

Vita privata modifica

Teresa Ann Savoy visse a Milano ed ebbe due figli.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatrici italiane modifica

Note modifica

  1. ^ Addio a Teresa Ann Savoy, è morta la lolita amata da Tinto Brass, su repubblica.it. URL consultato il 15/01/2017.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN31714135 · ISNI (EN0000 0001 1470 2159 · SBN UBOV495105 · LCCN (ENno2004094677 · GND (DE1222132591 · BNE (ESXX1298585 (data) · BNF (FRcb16578530j (data) · J9U (ENHE987007325695605171 · CONOR.SI (SL245346915 · WorldCat Identities (ENlccn-no2004094677