La corsa più pazza del mondo
La corsa più pazza del mondo (The Gumball Rally) è un film del 1976, diretto da Chuck Bail; il film è ispirato a una corsa semiclandestina, la Cannonball Baker (detta anche Cannonball Run o solamente Cannonball) realmente esistita. La storia ruota attorno a un gruppo di persone che decidono di organizzare una corsa privata in barba alle autorità e al codice stradale, per il puro e semplice divertimento e la sfida che rappresenta; un ufficiale di polizia farà di tutto per fermarli.
Trama
modificaNew York. L'uomo d'affari Michael Bannon spedisce inviti e fa telefonate che contengono spesso una sola parola: Gumball. Si tratta di un segnale convenuto che mette in moto una serie di strani personaggi da tutta l'America, molti dei quali arrivano con potenti auto sportive; il primo a ricevere l'avviso è il miliardario californiano Steve Smith detto Smitty; mentre va all'aeroporto è tallonato da un poliziotto, il tenente Roscoe di Los Angeles; sempre da qui partono Kandinsky e Avila, due poliziotti della stradale, e a New York Smitty è raggiunto da Franco Bertollini, pilota professionista italiano con la passione delle belle donne; alla compagnia si uniscono Jane e Alice, casalinghe mature con famiglia; Barney Donahue e Andy McAllister, due gentiluomini inglesi di campagna; il pilota texano Asso Preston detto Mister Fegato con il suo meccanico Gibson; Lapchick, un ungherese con gli occhi spalancati e lo sguardo da pazzo, e altri ancora. Bannon convince di persona il titubante Samuel Graves, professore di psicologia a Boston.
Tutti i partecipanti si riuniscono in una sala privata di un albergo a Manhattan, con Roscoe sempre dietro; qui Bannon e Smith presentano il Gumball Rally, una corsa illegale perché non autorizzata, in cui conta innanzitutto riuscire ad arrivare al traguardo, ignorando il limite di 80 km/h. Unica regola evitare incidenti per non attirare l'attenzione; la partenza è fissata alle 6 del mattino dal garage dell'hotel, dopodiché i partecipanti dovranno percorrere circa 2.900 miglia fino a Los Angeles per raggiungere l'ormeggio della nave Queen Mary al porto. La prima automobile partirà alle sei in punto e il modello verrà comunicato via telefono a Los Angeles, poi via via le altre con uno scarto di 10 secondi; i tempi saranno poi controllati all'arrivo.
Mentre Roscoe sorveglia da fuori dentro un'auto civetta, il garage del Queens dove i piloti hanno parcheggiato le auto diventa un'officina per mettere a punto i motori; Smitty ha addirittura assoldato un team di meccanici italiani della Ferrari, e corre con Franco al volante di una Ferrari 365 Daytona; Bannon e Graves hanno scelto una Shelby Cobra 427; Avila e Kandinsky hanno truccato una Dodge Polara con sirena e stemmi di tutte le polizie degli stati che attraverseranno, e hanno perfino le uniformi! Jane e Alice installano (come tutti gli altri) sulla loro Porsche 911 una radio modificata per ricevere le frequenze della polizia; Lapchick ha una moto Kawasaki KX 400; Donahue e McAllister una Mercedes-Benz_W198 (di cui il secondo non voleva sbarazzarsi in contrasto con la moglie, e fa notare che la Mercedes è durata più della moglie); Preston e Gibson hanno trasportato, mimetizzata dentro un rimorchio a forma di roulotte, una Chevrolet Camaro Z28 del 1972.
Poco prima della partenza, Bannon sabota gomme e radio dell'auto di Roscoe, poi cominciano i preparativi finali; estratti a sorte i numeri di partenza, i piloti entrano in macchina e partono mentre José comunica ora e auto via telefono; Roscoe non può far niente e deve farsi venire a prendere da un agente; José parte per ultimo e passa a prelevare la sua ragazza Angie, che vuole sfondare a Hollywood.
I corridori lottano contro le forze dell'ordine e contro se stessi; Roscoe non riesce mai a trovare il modo di arrestarli e finisce per tornarsene a Los Angeles; qui circa 35 ore dopo Bannon e Graves superano di poco Smitty e Franco, vincendo la coppa, una macchina distributrice di gumball (chewing gum sferici probabilmente prodotti dallo stesso Bannon); gli altri (Jane e Alice, Avila e Kandinski, Preston e Gibson) arrivano alla spicciolata, a parte alcuni che hanno avuto incidenti sul percorso e si sono dovuti ritirare; alla fine anche Jose arriva per fare pace con Angie, con la quale ha litigato per buona parte del viaggio.
A tarda sera fa capolino il tenente Roscoe, mogio per la batosta presa; quando Bannon tenta di consolarlo invitandolo amichevolmente a bere qualcosa tra i piloti, Roscoe fa la sua mossa; le macchine sono parcheggiate al molo illegalmente, perché sono passate le 23:00; una serie di volanti e carri attrezzi arriva e confisca i mezzi, e Roscoe se ne va contento per la sua rivincita, mentre Donahue e McAllister arrivano in quel momento. Bannon e Smith parlano e a un certo punto cala il silenzio; un'idea si fa strada nelle loro menti: riprendersi illegalmente le auto e gareggiare nel ritorno a New York. Così i due passano parola agli altri e si avviano, mentre Lapchick arriva con l'acceleratore bloccato e finisce in mare.
Produzione
modificaPromozione
modifica«It's a hilarious coast-to-coast, 180 mile-an-hour, go-for-broke, outrageous road race with the world's most expensive cars. And it's all just for glory and a gumball machine»
«È una rombante corsa su strada, a 180 miglia all'ora, da costa a costa, tutto o niente, con le macchine più costose del mondo. E tutto solo per la gloria e un distributore di Gumball»
Distribuzione
modificaAccoglienza
modificaSequel e film similari
modifica- Nel 1989 è uscito il film La corsa più pazza del mondo 2, ma si tratta tuttavia di uno stratagemma della distribuzione italiana: il titolo originale è infatti Cannonball Fever e sia la trama che l'atmosfera sono più simili a un altro film del 1981, La corsa più pazza d'America, e al suo sequel La corsa più pazza d'America 2.
- Nel 1976 è uscito negli Stati Uniti il film Cannonball con protagonista David Carradine. Inedito in Italia, nel film Carradine è un pilota soprannominato Cannonball che partecipa a una corsa assieme a un gruppo di amici e utilizza la stessa tuta e la stessa auto per impedire alla polizia di riconoscerlo e arrestarlo. In questo caso si tratta di un film d'azione e non una commedia.
- Sempre del 1976 è Il bandito e la "Madama" (Smokey & the Bandit), interpretato da Burt Reynolds e Sally Field, storia di un contrabbandiere che accetta per scommessa di correre per quattro stati trasportando un carico illegale.
La vera gara
modificaTutte le pellicole traggono spunto dalla corsa nota come Cannonball Baker Sea-To-Shining-Sea Memorial Trophy Dash, organizzata negli anni settanta. Tra i partecipanti vi figura anche il pilota professionista Dan Gurney, già vincitore della 24 ore di Le Mans, che arrivò primo nel 1972 con una Ferrari 365 Daytona. La Cannonball è stata disputata solo 4 volte, ma ha avuto diverse imitazioni non autorizzate anche fuori dagli Stati Uniti e nel 1999 ha ispirato una nuova corsa, la Gumball 3000, molto famosa e non competitiva, ai piloti è stato chiesto di rispettare il codice dei paesi attraversati, che ogni estate si svolge su un diverso percorso. Attori, attrici, stilisti, conduttori TV, campioni sportivi come il pilota di Formula 1 Damon Hill, l'asso dello skateboard Tony Hawk, il campione di motocross Travis Pastrana e altre celebrità americane ed europee hanno partecipato alle edizioni. Nel 2008 la corsa si è svolta per lo più in Asia, terminando a Pechino dove sono stati inaugurati i Giochi olimpici.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni da La corsa più pazza del mondo
Collegamenti esterni
modifica- La corsa più pazza del mondo, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) La corsa più pazza del mondo, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La corsa più pazza del mondo, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) La corsa più pazza del mondo, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) La corsa più pazza del mondo, su FilmAffinity.
- (EN) La corsa più pazza del mondo, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) La corsa più pazza del mondo, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) La corsa più pazza del mondo, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.