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Comprehension help

Definizioni di servizio modifica

«Configurazione di caratteristiche individuali e di modalità di comportamento che determina gli speciali adattamenti di un individuo al suo ambiente.»

«La salute mentale richiede che la nostra percezione di noi stessi corrisponda effettivamente, in linea generale, alla percezione che gli altri hanno di noi; nelle malattie mentali si rileva sempre una distorsione della valutazione di sé.»

Esempio di quoting bilingue modifica

(ES)

«Era mi voz antigua
ignorante de los densos jugos amargos.
La adivino lamiendo mis pies
bajo los frágiles helechos mojados.

¡Ay voz antigua de mi amor,
ay voz de mi verdad,
ay voz de mi abierto costado,
cuando todas las rosas manaban de mi lengua
y el césped no conocía la impasible dentadura del caballo!»

(IT)

«Era la mia voce antica
ignara dei densi succhi amari.
La sento lambire i miei piedi
sotto le fragili felci bagnate.

Ahi, voce antica del mio amore,
ahi, voce della mia verità,
ahi, voce del mio aperto costato,
quando tutte le rose nascevano dalla mia lingua
e il prato non conosceva l'impassibile dentatura del cavallo!.»

Colonne automatiche (esempio con codice) modifica

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Monda modifica

«Pensò poi che il giovane dicesse cose sensate, sulle quali riflettere. Forse per questo nessuno si fermava ad ascoltarlo, e i pochi che prendevano i volantini li buttavano nel primo cestino.»

«Non sapeva precisamente cosa lo irritasse, ma comprese subito che non si trattava solo di quella mattina: l’illusione che in ogni cosa si potesse trovare del bene, o l’indifferenza con cui reagiva agli insulti della vita.»

«Nathan non era più osservante, ma la vita gli sembrava troppo assurda perché non esistesse un Dio.»

«Nicola non se la prese, al massimo quella giovane donna era un’emissaria, che si limitava a ripetere le rivelazioni, e proprio perché non nascevano da lei le difendeva con durezza e le sposava con fervore.»

«Si finisce sempre per pentirsi dei capricci, non hanno mai senso.»

«Ogni inizio infatti è solo un seguito, e il libro degli eventi è sempre aperto a metà.»

Sartre modifica

«La vertigine è angoscia in quanto temo non di cadere nel precipizio, ma di gettarmici io stesso.»

«Proust ammette senz'altro la pluralità successiva dei Me, ma questa concessione, se presa alla lettera, ci fa cadere nelle difficoltà insormontabili che hanno incontrato al loro tempo gli associazionisti.»

«La conoscenza ci pone di fronte all'assoluto e c'è una verità della conoscenza. Ma questa verità, benché non ci dia niente di più e niente di meno dell'asssoluto, rimane strettamente umana.»

«Devo essere colui la cui funzione è di far esistere gli alberi e l'acqua, le città e i campi, e gli altri uomini, per poi donarli all'altro che li dispone in mondo, proprio come la madre, nelle società matronimiche, riceve i titoli e il nome, non per custodirli, ma per trasmetterli direttamente ai suoi figli.»

«Così è la stessa cosa ubriacarsi in solitudine o guidare i popoli. Se una di queste attività prevale sull'altra non sarà a causa del suo scopo reale, ma a causa del grado di coscienza che essa possiede del suo scopo ideale; e, in questo caso, succederà che il quietismo dell'ubriaco prevarrà sull'inutile agitazione del condottiero di popoli.»

Saint-Exupéry modifica

«Poi, siccome nulla vacillava, nulla vibrava, nulla tremava, e rimanevano fissi il giroscopio, l'altimetro e il regime del motore, si stirò un po', appoggiò la nuca al cuoio dello schienale, e s'immerse in quella profonda meditazione del volo, nella quale si assapora una inesplicabile speranza.»

«"Noi non chiediamo di essere eterni, ma di non vedere gli atti e le cose perdere improvvisamente il loro senso. Allora il vuoto che ci sta intorno si mostra..."»

Kafka modifica

«In un apparato amministrativo esteso come quello del conte può succedere che una sezione disponga questo, un'altra quello, senza che una sappia dell'altra; il controllo superiore è estremamente preciso, ma per sua stessa natura arriva troppo tardi, e così può sempre nascere una piccola confusione.»

«Vede la borsa da viaggio, una vita agitata, non è fatta per chiunque. È vero, d'altra parte, che non potrei più fare a meno di un lavoro del genere, ogni altro lavoro mi sembrerebbe insulso.»

«Ma se sono diventati una necessità, dico io, anche questo, almeno indirettamente, è un risultato dei regolamenti, e contestare la natura degl'interrogatori notturni equivarrebbe quasi — esagero un po', naturalmente, e perciò, come esagerazione, ho il diritto di dirlo —, equivarrebbe a contestare addirittura i regolamenti.»

Palahniuk modifica

«Nella versione moderna della storia di Edipo è la madre che uccide il padre e si prende il figlio.
E non è che puoi divorziare da tua madre.
Oppure ucciderla.»

«"Guadagnarsi la libertà a forza di masturbazioni" disse la Mamma. "Michel Foucault sarebbe impazzito per una cosa simile."»

«Che è italiana non lo diresti, a prima vista. Non puzza d'aglio, e non ha quintali di pelo sotto le ascelle. È venuta qui per iscriversi alla facoltà di medicina. La stramaledetta facoltà di medicina. Nell'Iowa. La verità è che gli immigrati tendono ad essere più americani di quelli che qui ci nascono.»

«Lo facciamo tutti i giorni. Uccidiamo chi deve ancora nascere per salvare chi invecchia. […] Ogni volta che bruciamo un litro di benzina o un ettaro di foresta tropicale non stiamo forse uccidendo il futuro per salvare il presente?»

«Oggi il nostro sforzo è quello di fingere di non essere i peggiori nemici di noi stessi.»

«È patetico come non siamo capaci di convivere con ciò che non comprendiamo. Come abbiamo bisogno di etichettare e spiegare e dissezionare tutto quanto. Persino le cose inspiegabili per definizione. Persino Dio.»

«Se la scelta è fra non essere amati ed essere vulnerabili, sensibili ed emotivi, allora l'amore potete anche tenervelo.»

«Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi.
A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro.
Oppure possiamo scegliere da noi.
E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito.»

«In un mondo dove si lavora sulla carta, dove si usano le macchine, dove il tempo e la fatica e i soldi ci passano accanto lasciando così poco di concreto, Denny che incolla le pietre sembra l'unico sano di mente.»

Hesse modifica

«Si capiva che aveva pensato più degli altri, e nel mondo intellettuale possedeva quell'oggettività quasi fredda, quella sicurezza di sapere e di pensiero che hanno soltanto gli uomini veramente dotati di spirito, i quali sono senza ambizione e non desiderano mai di brillare o persuadere gli altri o di avere ragione ad ogni costo.»

«Nessuno scrive così male come i difensori delle ideologie che invecchiano, nessuno fa il suo mestiere con meno pulizia e meno sforzi.»

«Per noi uomini di scienza nulla è importante se non lo stabilire delle diversità: scienza significa arte del distinguere.»


«Sotto a tutti, poi, stanno i Paria, che non sono una casta, non sono uomini, non sono nulla, non hanno nemmeno il diritto di esistere.»

«Io non credo in nessuna cosa così profondamente, nessuna idea mi è sacra come quella dell'unità, come l'idea che la totalità del mondo è un'unità divina e che tutto il dolore, tutto il male consiste in ciò: che noi singoli non ci sentiamo parte inscindibile del tutto.»

«Si capiva che aveva pensato più degli altri, e nel mondo intellettuale possedeva quell'oggettività quasi fredda, quella sicurezza di sapere e di pensiero che hanno soltanto gli uomini veramente dotati di spirito, i quali sono senza ambizione e non desiderano mai di brillare o persuadere gli altri o di avere ragione ad ogni costo.»

«In principio non vi è innocenza né semplicità: tutto ciò che è creato, anche le cose apprentemente più semplici, sono già colpevoli, sono già molteplici, buttate nel sudicio fiume del divenire e non possono mai più, mai più risalire la corrente. [...] Ogni nascita è separazione dal tutto, è limitazione, distacco da Dio, nuovo doloroso divenire. Il ritorno al tutto, l'annullamento della dolorosa individuazione, il divenir Dio significa aver allargato talmente la propria anima da poter riabbracciare l'universo.»

Thackeray modifica

«Nessuno meglio di me saprebbe mettere da parte i motivi di astio, e quando faccio valere il mio punto di vista, posso dire di essere tra le più placide creature del mondo.»

«Sukey Capermore era talmente appassionata del ballo che non avrebbe esitato a danzare a un funerale, se fosse stata invitata da qualcuno, e io ero troppo un uomo di spirito per avermene a male di fronte a quella evidente offesa, e pertanto danzammo lo stesso, insieme ad alcune coppie del peggior volgo… farmacisti, mercanti di vino, avvocati e tutta la feccia del genere cui è consentito di partecipare alle nostre serate pubbliche.»

«A Quatre Bras, ricordava Llewellyn del 28° Reggimento, "l'orzo nel campo era così alto che… il nemico, persino mentre attaccava i nostri quadrati, era obbligato a mandare avanti un uomo particolarmente audace, il quale, cavalcando alla disperata, riuscisse a piantare una bandiera, con funzione di segnale, proprio davanti alle nostre baionette.»

O' Shea modifica

«Tutti — dal trentenne con l'aria da studente e i capelli a spazzola che prendeva appunti in cinese alla biondina con la camicetta attillata e la gonna troppo corta, dallo sportivo con i pantaloni larghi da corsa e la maglietta sudata all'ottuagenario con gli occhi arrossati e la giacca a spina di pesce macchiata da decenni di polvere di gesso — erano consapevoli di essere i potenziali testimoni della risoluzione di un problema fondamentale nel solco di una tradizione trimillenaria.»

«Mi sono formulato una mia idea del mondo, e ho scoperto che non è rotondo come lo descrivono, ma che ha la forma come di una pera molto rotonda, eccetto dove si trova il gambo, che è il punto più elevato. Altrimenti si può dire che abbia la forma di un a palla molto rotonda su un punto della quale è come se ci fosse un capezzolo di donna, e che questo sia il punto più alto e più vicino al cielo.»

Guedji modifica

«Si può sempre passare dall'altra parte dello specchio, tra le entità negative, irrazionali. immaginarie, a patto di tornare con le mani piene di meraviglie.»

«"Mi domando cosa farebbe lei, senza l'etimologia!" mormorò Lea.
"Amerei di meno le parole."»

Eco modifica

«Come a dire un paio di alari che avrebbero disonorato qualsiasi caminetto, una pendola in smalto blu scrostato, cuscini forse una volta ricamati a colori vivaci, alzate portafiori con putti in ceramica scheggiati, instabili tavolini di stile imprecisato, un cestino portabiglietti in ferro rugginoso, indefinibili scatole pirografate, orridi ventagli di madreperla decorati con disegni cinesi, una collana che pareva d'ambra, due scarpini di lana bianca con fibbie incrostate di diamantini d'Irlanda, un busto sbreccato di Napoleone, farfalle sotto vetro incrinato, frutti in marmo policromo sotto una campana una volta trasparente, noci di cocco, vecchi album con modesti acquarelli di fiori, qualche dagherrotipo incorniciato (che in quegli anni non aveva neppure l'aria di cosa antica) — così che chi si fosse depravatamente invaghito di uno di quei vergognosi avanzi di pignoramenti di famiglie disagiate e, trovandosi di fronte il sospettosissimo proprietario, ne avesse domandato il prezzo, si sarebbe sentito richiedere una cifra tale da disamorare il più perverso dei collezionisti di teratologie antiquariali.»

«Dovrebbe sapere che l'unico modo di controllare una setta eversiva è prenderne il comando, o almeno averne sul nostro libro paga i capi principali. Non è che si scoprono i piani dei nemici dello stato per illuminazione divina.»

«Mi rendevo conto ora che l'aspetto più irritante di un omicidio è l'occultazione del cadavere, e dev'essere per questo che i preti sconsigliano di uccidere, tranne naturalmente in battaglia, dove i corpi si lasciano agli avvoltoi.»

«Santiddio, lo spionaggio (e il controspionaggio) sono cose troppo serie per lasciarle fare ai militari; professionisti come Lagrange e Hébuterne non avevano mai combinato pasticci del genere, ma cosa puoi attenderti da gente che un giorno è buona per il Servizio Informazioni e domani per il Quarto Fucilieri in Tunisia, o che è passata dagli zuavi pontifici alla Legione straniera?»

«Di questo Proust mi dicono che è un pederasta venticinquenne autore di libri fortunatamente inediti, e Monet un imbrattatele di cui ho visto un quadro o due, dove costui sembra guardare il mondo con occhi cisposi.»

«Forse le loro divinità bugiarde che necessariamente non esistono (o non esistono necessariamente, comunque si voglia intendere la negazione di questa modalità)?»

«L'autore dovrebbe morire dopo aver scritto. Per non disturbare il cammino del testo.»

Altri modifica

«Il tempio della dea silvana è scomparso, è vero; il re del bosco non monta più la guardia al ramo d'oro, ma i boschi di Nemi sono ancora verdi e mentre il tramonto a ponente impallidisce sopra di essi ci giunge sulle ali del vento il suono dell'Angelus dalle campane di Roma. Ave Maria! Dolci e solenni giungono i loro rintocchi dalla città lontana e vanno lentamente a morire sulle vaste paludi della campagna romana.
Le roi est mort, vive le roi! Ave Maria!»

«La storia della religione è un lungo tentativo di conciliare usanze antiche con motivazioni nuove, di trovare una valida teoria per un'assurda pratica.»

«Non consegnare, Signore, il tuo scettro a dèi che neppure esistono.»


«In guerra, non si pensa al domani.»

«La parola umana è come un vaso di rame, su cui noi battiamo melodie buone a far ballare gli orsi, mentre vorremmo commuovere le stelle.»

«"There's a Providence in it all", said Sam.
"O' course there is," replied his father with a nod of grave approval. "Wot 'ud become of the undertakers without it, Sammy?"»

«Ma non è necessario che tutti credano al dramma perché questo si svolga.»

«Osservare e denominare sono le due strategie da seguire: “poter dare un nome a quanto ci circonda, e comprendere il funzionamento degli esseri e dei sistemi fa parte dei desideri legittimi di una popolazione per la quale la natura – questo misterioso bene comune — chiede di rendersi intellegibile. Solo a questa condizione essa diviene rispettabile. Quel che non ha nome non esiste" (Ibid., p. 72).»

«Ma la lampada fu inflessibile, come tutte le lampade di Aladino, serie e rispettose dei precetti con cui sono state pensate, progettate, fabbricate e diffuse.»

«Tutta la città si agitò fuori, per festeggiare il minuto d'oppressione in cui il tempo delle sofferenze finiva e il tempo dell'oblio non era ancora incominciato.»


«Questo alpinismo pieno di vanità e di pettegolezzo, tanto in uso nei paesi eleganti dei nostri laghi, è buono per le signorine, che vi portano i tacchi alti, i pizzi, i profumi e le chicche di menta per far buona l'aria.»

«Quando un uomo vestito a spese dello Stato perseguita un uomo dalle vesti in brandelli, è sempre allo scopo di fare anche di questi un uomo vestito a spese dello Stato.»

«Chi tuttavia si dia la pena di scorrere al riguardo la massa di opere filosofiche apparse da Kant in poi, si renderà conto che, come gli errori dei principi sono espiati da interi popoli, così gli errori dei grandi spiriti estendono il loro influsso dannoso a intere generazioni, addirittura per secoli, anzi, crescendo e propagandosi, finiscono per degenerare in mostruosità; e tutto ciò deriva dal fatto che, come dice Berkeley, Few men think; yet all will[33] have opinions

«Some people collected books. Others collected high explosives. Who was he to judge?»


«Ad entrambi era nello stesso modo ostile tutto quanto è fatalmente tipico dell’uomo d’oggi, la sua voluta esaltazione, le sue isteriche velleità e quell’inerzia della fantasia, che innumerevoli lavoratori dell’arte e della scienza si preoccupano di alimentare, perché la genialità rimanga un’eccezione.»

«L’uomo non libero idealizza sempre la propria schiavitù.»

«Un giorno, Larisa Fëdorovna uscì di casa per non ritornarvi più. Forse fu arrestata per istrada. Morì, o scomparve chissà dove, un numero qualunque di un elenco andato smarrito di uno degli innumerevoli campi dì concentramento femminili, o comuni, del nord.»

«Riprendendo un detto apocrifo di Gustav Avrakotos, capo della sezione afghana della CIA negli anni Ottanta, “Si vedrà”.»

«In un altro albergo – e in un libro diverso – le luci e il sibilo sprigionati in aria sarebbero sembrati una liberazione di spiriti.»

«Capisce intuitivamente l’affermazione di Stenfalk: creiamo storie che ci aiutino a dare forma a un mondo caotico, per farci largo tra le iniquità del potere, per accettare la nostra mancanza di controllo sulla natura, sugli altri, su noi stessi.»

«È straordinario poter scrivere con una penna su un foglio invece che con un chiodo o un amo sul legno di quercia, sentire le proprie parole fluire così liberamente da uno strumento su una superficie, senza le barriere dell’attrito o di una scarsa potenza di leva, eppure con dei piaceri tattili tutti suoi quando il pennino scava piccoli canali sul foglio.»

«"We've heard a good bit in this courtroom about public key encryption," said Albright. "Are you familiar with that?"

"Yes, I am," said Diffie, in what surely qualified as the biggest understatement of the trial.

"And how is it that you're familiar with public key encryption?"

"I invented it."»

«"Non fa differenza. Suo padre per lei è morto nel preciso momento in cui ha saputo che stava per morire. Il resto è, come dire, formalità corporale. Niente di più."»

«Non manifesta antipatia o timore. L'avversione per i negri dovrà apprenderla. Secondo i citati Autori, il bambino è spesso picchiato quando viene sorpreso a giocare con un bambino negro, e gli si fa comprendere che si continuerà a picchiare fintanto che si ostinerà a giocare con un bambino negro. In tal modo, per timore della punizione, egli apprende il pregiudizio razziale.»

«Gli scienziati godono, al momento, di una posizione di alto prestigio, ma in una società democratica (come del resto in ogni altra) il prestigio privo di simboli non è che transitorio, mentre i simboli senza prestigio possono durare per sempre.»

«Lui, ha-Shem, Hu, che magari può anche non esistere, come sussurrano o affermano o proclamano tutti quelli che hanno la forza o il disperato coraggio di chiamarsi tout court atei, e come talora temono (o sperano?) tutti gli altri: ma che certamente è, e sarà per sempre, nei secoli dei secoli.»

«Surveillance as a business model is the only thing that makes a site like Facebook possible.»

«Nella luce delle nostre vivide tradizioni, nel nome dei nostri maestri scomparsi ma vivi nella nostra riverente memoria, nel ricordo di tante battaglie combattute in nome dei più puri ideali e vinte col generoso consenso del popolo, approntiamo gli animi e le intelligenze per la prossima e non meno impegnativa battaglia.»

«La prima qualità di ogni scienza è quella di essere profetica.»

«Dato che la loro situazione li costringe a fare molte scelte, i poveri hanno meno energie per studiare, lavorare e fare altre cose che potrebbero consentirgli di entrare nella classe media.»

«Ciò può essere nei voti di coloro che intravedono in una nuova guerra la vendetta di templi crollati, non nei nostri.»

«Chissà se quell'essere aveva paura, in quegli abissi. No, doveva esserci abituato. E poi il sole l'aveva visto. Era per questo che spruzzava.»

«Nell'Europa occidentale la formazione delle nazioni è sempre stata caratterizzata da una prima fase relativamente apolitica e spesso violenta in cui il sovrano acquisisce il potere militare e territoriale, fonda una burocrazia e allarga la sua base economica, a cui segue la fase di vera e propria fondazione della nazione attraverso l'educazione, l'allargamento della partecipazione al potere e il radicamento di un senso di lealtà civica. La situazione di partenza in Cina era completamente differente. Là infatti tutti questi processi dovettero avvenire contemporaneamente.»

«"Dimmi la parola, mamma, se ora la sai. La parola nota a tutti gli uomini." ed essa non dà risposta. [44] Molte sono state le interpretazioni date a questo brano. La maggior parte dei lettori ha immaginato che la parola nota a tutti gli uomini fosse "amore", sebbene un critico sostiene che sia "morte" ed un altro "sinteresi"; quest'ultima suona come l'unica parola ignota a tutti gli uomini. […]
Se Joyce l'avesse omesso deliberatamente o no è ancora tema di congetture e dibattiti. […] Nel manoscritto, queste righe recitano così:

Do you know what you are talking about? Love, yes. Word known to all men. Amor vero aliquid alicui bonum vult et ea quae concupiscimus.

[…] La frase latina congiunge due periodi nella Summa contra gentiles di Tommaso d'Aquino […]. Nell'accettare questa prospettiva Stephen Dedalus [45] segue il proprio maestro Dante il quale, come dice Virgilio nel XVII canto del Purgatorio […] "Né creator né creatura mai", cominciò el, "figliol fu sanza amore, […] e tu 'l sai".»

«Il vero cultural bias è tradurre da enW senza valutare il giusto rilievo, come se enW e le fonti che propone fossero la Bibbia o, il che è peggio, che il taglio che essa dà ai suoi temi sia sempre giusto. Personalmente detesto la sociologia, ma non mi metterei a discettare nei termini fonti serie = enciclopedicità, poiché l'errore sta nel "lemmificare" un mero esempio. Allo stesso modo Kant e Hegel (et al.) hanno discusso di estetica e sublime in relazione al canto degli uccelli, ma si tratta di strumenti esemplificativi.»

«However vast the darkness, we must supply our own light.»

«Si drizzò per scrutare oltre le canne, ma non vide niente: né robot, né ponti scintillanti, né astronavi. Solo altre canne. Si mise in ascolto, ma il vento non gli portò il suono ormai familiare di etimologi semifolli che si davano la voce da un capo all'altro del territorio melmoso.»

«La capacità dell'uomo di razionalizzare l'irrazionalizzabile per giustificare le proprie passioni o le attività del gruppo a cui appartiene, mostra quanta strada gli resti ancora da compiere prima di diventare Homo sapiens. […] Per quel tanto che c'è in noi della pecora, non c'è minaccia maggiore e più mortale che quella di perdere contatto col resto del branco e trovarsi isolati. Così l'idea stessa di giusto e d'ingiusto, di vero e di falso, è condizionata dal branco.»


«Cinquantacinque punti in testa, di cui ventuno solo a un orecchio. Sei dita rotte. Quattro costole. Un gomito. Spalle lussate a volontà e una clavicola fratturata. Distorsioni varie alle gambe. Un collaterale rotto e una sublussazione del ginocchio. Uscite dal campo per infortunio: nessuna.»

«Sul vessillo della modernità è scritto: non abbiamo tempo.»

«E siccome queste, lo so, non erano che parole, le solite parole ingannevoli e disperate che soltanto un vero bacio avrebbe potuto impedirle di proferire, di esse, appunto, e non di altre, sia suggellato qui quel poco che il cuore ha saputo ricordare.»

«I bambini vennero presto per assistere all'impiccagione.»

«Ero al bujo. Sai che mi piace veder morire il giorno ai vetri d'una finestra e lasciarmi prendere e avviluppare a poco a poco dalla tenebra, e pensare: - «Non ci sono più!» - pensare: - «Se ci fosse uno in questa stanza, si alzerebbe e accenderebbe un lume. Io non accendo il lume, perché non ci sono più. Sono come le seggiole di questa stanza, come il tavolino, le tende, l'armadio, il divano, che non hanno bisogno di lume e non sanno e non vedono che io sono qua. Io voglio essere come loro, e non vedermi e dimenticare di esser qua».»

«Che si guardi alla diminuzione delle bare oppure all'aumento delle culle, le differenze di sviluppo economico, e quindi di condizioni di vita e di opportunità, incidono fortemente sulla demografia.»

«Premesso che il creazionismo è una teoria che di scientifico ha poco, segnalo che esistono primati (non uomini) che si accoppiano anche frontalmente. Ma il solo fatto di pensare ad una divisione animalesco non-animalesco tradisce una concezione antropocentrica e sessuofobica che ha più dell'onanismo mentale che dello scientifico.»

«Academics write hieratic prose that is not meant for demotic readers. A social class of priests and professors are needed to interpret the cryptic words for the common reader. This Wiki article of Actual Idealism could be considered to be a classic example of the academic manner. en:Analytic Philosophy, with its purpose of clarification, came into being in response to such uncommunicative writing.»

«Quanto enim operatio conveniens fuerit perfectior, tanto delectatio erit maior.»

«Ma che cosa, al fondo, l'uomo moderno cerca sempre? Qual è il suo progetto fondamentale, la sua prima scelta? La risposta ci è fornita da quella che Sartre chiama (in polemica con quella, naturalistica, di Freud) la psicoanalisi esistenzialista. Questa non deve mai dimenticare, nelle sue descrizioni e nella sua interpretazione del comportamento umano, la natura essenzialmente libera e progettuale del per-sé, senza cercare le proprie spiegazioni nell'inconscio (che per Sartre non esiste). Ciò che il per-sé vuole nel suo fondo è di essere. Essendo nulla, esso desidera tuttavia l'essere. Non l'essere in-sé; opaco, vischioso, agglutinante in cui l'uomo si sente gettato e che suscita in lui un sentimento (che assume, come l'angoscia, rilevanza metafisica) di nausea.»

«Security research is the continual process of discovering that your spaceship is a deathtrap.»


«Noi solchiamo i meandri della storia. Noi siamo ombre di cui le cronache non parleranno. Noi non esistiamo.»

Nietzsche (e dintorni) modifica

«È mio sincero convincimento che un tedesco, il quale per il solo fatto di essere tedesco ritenga di essere qualcosa di più di un ebreo, sia un personaggio da commedia, per non dire da manicomio.»

«Pereat mundus, fiat philosophia, fiat philosophus, fiam!»

«- Incuranti, beffardi, violenti - così ci vuole la saggezza: è una donna, ama unicamente un guerriero.
Così parlò Zarathustra»

«Dopo una risposta così ammodo, la mia filosofia mi consiglia di tacere e di non domandare oltre; tanto più che in certi casi, come dice il proverbio, si rimane filosofi solo — tacendo.»

«La matematica certo non sarebbe nata se si fosse saputo fin dall'inizio che in natura non esiste una linea esattamente dritta, né un vero cerchio, né un'assoluta misura di grandezza.»

«Anche la logica poggia su premesse a cui nulla corrisponde nel mondo reale, per esempio sul presupposto dell’uguaglianza delle cose, dell’identità della stessa cosa in diversi punti del tempo; ma quella scienza sorse dall’opposta fede (che ci fossero veramente cose simili nel mondo reale).»

«La perfetta chiarezza di tutte le rappresentazioni oniriche, la quale ha come presupposto la fede incondizionata nella loro realtà, ci riporta ad antichi stati dell'umanità, quando l'allucinazione era oltremodo frequente e prendeva intere comunità, interi popoli. Dunque, nel sonno e nel sogno, noi eseguiamo ancora una volta il compito dell'umanità primitiva.»

«Apparentemente egli lotta per una maggiore dignità e un più alto significato dell'uomo; in effetti, non vuol rinunciare ai presupposti più efficaci della sua arte, ossia al mitico, al fantastico, all'estremo, al senso del genio: ritiene dunque il permanere del suo modo di creare più importante della dedizione scientifica al vero in ogni sua forma, per quanto semplice questa possa apparire.»

«Su questo morboso eccesso di sentimento, sulla profonda corruzione della mente e del cuore a esso necessaria, agiscono tutte le invenzioni psicologiche del Cristianesimo: esso vuole annientare, spezzare, stordire, inebriare, solo una cosa esso non vuole: la misura, e perciò è, nel senso più profondo, barbarico, asiatico, non nobile, non greco.»

«La superstizione circa i poteri speciali del genio suscita in questi il senso dell'irresponsabilità e di diritti eccezionali, cui contribuisce, paradossalmente, il nostro amor proprio che colloca il genio al di fuori dell'umanità per non dover misurarsi con lui e soffrire d'invidia.»

«Come avviene per le carbonaie nelle foreste, i giovani divengono capaci di un'effettiva produttività soltanto dopo aver fiammeggiato ed essere stati carbonizzati; prima sono piuttosto fastidiosi, sgradevoli e soprattutto arroganti.»

«La donna inoltre è incapace di un giudizio obiettivo: accetta facilmente le opinioni delle persone che le sono simpatiche e mette la sua intelligenza a servizio di un odio in cui sa essere tremenda. Il mistero della sua psicologia, tanto decantata da poeti e letterati, in realtà non esiste, perché essa manca strutturalmente di interiorità.»


«Noi siamo sin dall'inizio esseri illogici e pertanto ingiusti, e possiamo riconoscerlo: questa è una delle più grandi e irresolubili disarmonie dell'esistenza.»

«Certo si deve manifestare compassione, ma guardarsi bene dal provarla: gli infelici sono infatti così stolti, che per essi la manifestazione di compassione costituisce il più grande bene del mondo.»

«Nella conversazione in società, tre quarti delle domande e tre quarti delle risposte si danno per fare un po' male all'interlocutore; per questo tanti uomini sono così assetati di società: essa dà loro il senso della propria forza.»

«Anche nel più profondo dolore, l'attore non può fare a meno di pensare all'impressione prodotta dalla sua persona e all'effetto scenico complessivo, persino, ad esempio, ai funerali del suo bambino; egli piangerà sul proprio dolore e sulle manifestazioni di esso, come spettatore di sé stesso.»

«Ma in fondo si pensa che, se qualcuno ha sinceramente creduto in qualcosa e per questa sua fede ha combattuto e perso la vita, sarebbe veramente troppo iniquo che egli fosse stato animato soltanto da un errore. Un processo del genere sembra contraddire l'eterna giustizia; per questo il cuore degli uomini sensibili decreta sempre, contro il proprio cervello, il seguente principio: tra azioni morali e visioni intellettuali deve assolutamente esistere un legame necessario. Purtroppo le cose così; infatti non esiste alcuna giustizia eterna.»

«Ma se un bambino è cresciuto in una complessa situazione familiare, userà con altrettanta naturalezza la menzogna e senza volerlo dirà ciò che conviene al suo interesse; il senso della verità, la ripugnanza per la bugia gli sono affatto estranei e inaccessibili, e pertanto egli mentirà in piena innocenza.»

«Così si parla dell'astuzia e dell'arte iniqua dei gesuiti, ma non si considera quale superamento di sé ognuno si imponga, e come la facilitata pratica di vita predicata dai manuali gesuitici intenda favorire non questi, ma i laici. È lecito anzi domandarsi se noi illuminati saremmo, con una tattica e un'organizzazione in tutto simili, strumenti altrettanto buoni, e altrettanto ammirevoli per vittoria su noi stessi, infaticabilità e spirito di sacrificio.»

«In fatto di morale l'uomo tratta sé stesso non come individuum, ma come dividuum

«Zeus infatti volle che l'uomo, benché tanto angustiato dagli altri mali, non gettasse via la vita, ma continuasse ancora e sempre a farsi angariare. Perciò egli dà all'uomo la speranza: in verità essa è il peggiore dei mali, perché prolunga il tormento degli uomini.»

«Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.»

«L'asceta fa di virtù necessità.»

«Di fronte alla sfida del suicidio, le religioni offrono un quantità di scappatoie: per questo ottengono il favore di coloro che sono innamorati della vita.»

«Gli uomini non si vergognano quando pensano qualcosa di sporco, ma quando immaginano che li si pensi capaci di questi pensieri sporchi.»

«La maggior parte degli uomini è troppo occupata di sé per essere cattiva.»

«Luca 18,14 corretto. Chi si umilia, vuol essere innalzato.»

«Esiste un diritto per il quale noi togliamo la vita a un uomo, ma non ne esiste nessuno per il quale gli togliamo la morte: è pura crudeltà.»

«Chiunque abbia dichiarato che l'altro è uno stupido, un cattivo compagno, si irrita poi se quello dimostra di non esserlo.»

«La crudeltà verso gli animali, propria dei bambini e degli italiani, si riconnette ad un'incomprensione: l'animale, soprattutto per la dottrina ecclesiastica, è stato posto troppo indietro rispetto all'uomo.»

«Senza piacere non c'è vita; la lotta per il piacere è lotta per la vita! Se il singolo combatte questa lotta in modo che gli uomini lo dicano buono, o la combatte in modo che lo dicano cattivo, questo lo decide la misura e la qualità del suo intelletto

«Azioni buone sono azioni cattive sublimate; azioni cattive sono azioni buone inasprite e corrotte.»

«In effetti tra le religioni e la vera scienza non esiste parentela né amicizia, e neppure ostilità: esse vivono su stelle diverse. […] Detto in prosa, e applicandolo al nostro caso: il consensus sapientium consiste in questo, che il consensus gentium è rivolto a una follia.»

«Su questo morboso eccesso del sentimento, sulla profonda corruzione della mente e del cervello ad essa necessaria, operano tutte le trovate psicologiche del cristianesimo: esso vuole annientare, frantumare, stordire, estasiare — solo una certa cosa non vuole: la misura, ed è per questo è, nel senso più profondo, barbarico, asiatico, non nobile, non greco.»

«Tutti coloro che non si intendono di qualche mestiere di armi — e tra le armi vanno annoverate anche lingua e penna — diventano servili; ad essi la religione torna molto utile, perché così la servilità prende l'abito della virtù cristiana e ne esce sorprendentemente abbellita.»

«Presupposto che in genere si creda, il cristiano comune è una figura miserevole, un uomo che davvero non sa contare sino a tre e che del resto, per la sua incapacità mentale, non meriterebbe di essere punito così duramente come il cristianesimo gli promette.»

«Non appena una religione prevale, ha come avversari tutti quelli che sarebbero stati i suoi primi seguaci.»

«È fra le opere più grandi di quegli uomini che son detti geni e santi il procurarsi interpreti che li fraintendano per la salvezza dell'umanità.»

«Nel mondo non esistono abbastanza amore e bontà da potersi permettere di farne dono ad esseri immaginari.»

«Questo desiderio ci induce a prendere per buone ragioni cattive.»

«Questo spezzare sé stessi, questo scherno per la propria natura, questo spernere se sperni, cui le religioni hanno dato tanta importanza, è propriamente un grado molto elevato di vanità. […] In ogni morale ascetica, l'uomo adora una parte di sé come Dio, e a tale scopo è costretto a rendere diabolica la parte che resta.»

«Anche la logica poggia su premesse a cui nulla corrisponde nel mondo reale, per esempio sul presupposto dell'uguaglianza delle cose, dell'identità della stessa cosa in diversi punti del tempo; ma quella scienza sorse dall'opposta fede (che ci fossero veramente cose simili nel mondo reale).»

«In quanto perciò ogni metafisica si è di preferenza occupata di sostanza e libertà di volere, la si può definire come la scienza che tratta degli errori fondamentali dell'uomo — però come se fossero verità fondamentali.»


«La scoperta delle leggi dei numeri è stata fatta in base all'errore già in origine dominante che ci siano più cose uguali (ma in realtà non c'è niente di uguale), o che perlomeno ci siano cose (ma non ci sono "cose").»


«I più illuminati riescono solo a liberarsi dalla metafisica e a volgersi a guardarla con superiorità; mentre anche qui, come nell’ippodromo, al termine della dirittura è necessario girare.»

«Non il mondo come cosa in sé, bensì il mondo come rappresentazione (come errore) è così ricco di significato, così profondo e meraviglioso, e reca in seno tanta felicità e tanta infelicità. Questo risultato conduce ad una filosofia di negazione logica del mondo: la quale del resto si può conciliare altrettanto bene con un'affermazione pratica del mondo quanto col suo contrario.»

«Anche l'uomo più ragionevole ha bisogno, di tempo in tempo, di ritornare alla natura, cioè alla sua fondamentale posizione illogica rispetto a tutte le cose

«Noi siamo già in partenza esseri illogici e perciò ingiusti e possiamo capirlo: è questa una delle più grandi e insolubili disarmonie dell'esistenza.»


«Ma chi al soffio di un tale modo di ragionare si sente scendere l'inverno nell'anima, ha forse soltanto troppo poco fuoco in sé.»

«La bestia in noi vuol essere ingannata; la morale è la menzogna necessaria per non esserne sbranati.»

«L'economia della bontà è il sogno dei più temerari utopisti.»

«Le religioni sono ricche di scappatoie contro l'istanza del suicidio. Con esse si ingraziano coloro che sono innamorati della vita.»

«Buone azioni sono cattive azioni sublimate; cattive azioni sono buone azioni imbruttite e abbrutite.»

«Su questo morboso eccesso di sentimento, sulla profonda corruzione della mente e del cuore a esso necessaria, agiscono tutte le invenzioni psicologiche del Cristianesimo; esso vuole annientare, spezzare, stordire, inebriare, solo una cosa esso non vuole: la misura, e perciò esso è, nel senso più profondo, barbarico, asiatico, non nobile, non greco.»


«L'arte solleva la testa dove le religioni si ritirano.»

«Il non parlare affatto di sé è un'ipocrisia molto distinta.»


«L'albero della conoscenza non è quello della vita.»

«Nello sfolgorio vespertino di un sole da fine del mondo, che splendeva sui popoli cristiani, la figura del santo crebbe fino a diventare immane: anzi giunse a tale altezza, che perfino nel nostro tempo, che non crede più in Dio, ci sono ancora pensatori che credono nei santi.»

«Allo stesso modo non ho tenuto conto dei santi indiani, che stanno a un gradino intermedio tra il santo cristiano e il filosofo greco, e pertanto non rappresentano un tipo puro: la conoscenza, la scienza — nella misura in cui cose esistevano — l'elevazione al di sopra degli altri uomini, attraverso la disciplina e l'educazione del pensiero, furono richieste dai buddhisti come segno di santità, allo stesso modo in cui le stesse qualità vengono negate e bollate nel mondo cristiano come segno di non santità.»


«L'arte rende tollerabile la vista della vita ricoprendola col velo del pensiero non puro.»

«A ogni grande apparizione segue la decadenza, specie nel dominio dell'arte.»

«L'arte muove dalla naturale ignoranza dell'uomo circa la sua intima essenza (come corpo e carattere): essa non è fatta per i fisici e i filosofi.»

«Di colui che sta in mezzo non è a parlare; egli non è né popolo né artista, e non sa che cosa vuole: quindi anche il suo piacere è confuso e di poco conto.»

«Ambire a onori significa qui "farsi superiori e desiderare che anche in pubblico appaia così". Se la prima cosa manca e viene tuttavia desiderata la seconda, si parla di vanità. Se manca la seconda e non se ne sente la mancanza si parla di fierezza

«L'antitesi è la porta stretta per la quale l'errore si insinua più volentieri per giungere alla verità.»

«Si dovrebbe considerare uno scrittore come un malfattore che solo in rarissimi casi merita l'assoluzione o la grazia: questo sarebbe un rimedio contro il dilagare dei libri.»

«Considerare lo scrivere una professione per la vita, dovrebbe giustamente essere reputato una specie di follia.»

«Il poeta anticipa qualcosa del piacere del pensatore nel ritrovare un grande pensiero e ce ne rende in tal modo desiderosi, sicché noi cerchiamo subito di ghermirlo; ma quello passa svolazzando sulle nostre teste mostrandocene bellissime ali di farfalla — e tuttavia ci sfugge.»


«La volontà incessante di creare è volgare e rivela gelosia, invidia, ambizione. Se si è qualcosa non si ha veramente bisogno di fare qualcosa — e si fa tuttavia moltissimo.»

«Gli uomini si assoggettano per abitudine a tutto ciò che vuole avere potenza.»

«I Greci cioè niente possedevano meno che una salute quadrata; il loro segreto era di venerare come Dio anche la malattia, purché avesse potenza

«Seguiamo tutti un sistema rivoluzionario intimamente falso — la nostra o la prossima generazione giungerà ancora alla stessa convinzione.»

«Il meglio di noi è stato forse ereditato da epoche anteriori, a cui per via diretta quasi non possiamo più giungere; Il sole è tramontato, ma il cielo della nostra vita arde e risplende ancora di esso, sebbene non lo vediamo più.»

«L'abitudine a principi intellettuali non ragionati si chiama fede.»

«Tutte le grandi potenze spirituali esercitano, oltre alla loro azione liberatrice, anche un'azione oppressiva; ma certo fa differenza che sia Omero o la Bibbia o la scienza a tiranneggiare gli uomini.»


«Quanto più profondamente uno intende la vita, tanto meno irride; solo che finisce magari per irridere ancora alla "profondità" del suo "intendere".»

«Poiché manca il tempo per pensare e la calma per pensare, non si medita più sulle opinioni divergenti: ci si accontenta di odiarle.»

«Tutti gli uomini si distinguono, in ogni tempo anche oggi, in schiavi e liberi, perché chi non ha per sé due terzi della sua giornata è uno schiavo, qualunque cosa poi sia: uomo di Stato, commerciante, funzionario, dotto.»

«Noi non attribuiamo particolare valore al possesso di una virtù, finché non ne notiamo la totale mancanza nel nostro avversario.»

«Alle persone che non amiamo imputiamo a colpa le gentilezze che ci fanno.»

«Chi non sa mettere in ghiaccio i suoi pensieri, non deve portarsi nel calore della disputa.»

«Sono pochi quelli che, quando sono in imbarazzo per mancanza di argomenti nella conversazione, non tradiscono gli affari segreti dei loro amici.»

«Le convinzioni sono nemici della verità più pericolosi delle menzogne.»


«Spesso nei rapporti tra noi e un'altra persona il giusto equilibrio dell'amicizia ritorna, se poniamo qualche granello di torto nel nostro piatto della bilancia.»


«Tutto ciò che è umano merita, riguardo alla sua genesi, la considerazione ironica; perciò l'ironia nel mondo è così superflua

«Oggi invero viviamo ancora nell'età giovanile della scienza e sogliamo andare dietro alla verità come a una bella ragazza; ma che avverrà quando essa sarà divenuta un giorno una donna attempata dallo sguardo arcigno?»


«Il libro diventato quasi un uomo. È cosa che non finisce mai di sorprendere uno scrittore il fatto che il libro, non appena si sia staccato da lui, continui a vivere una vita per conto proprio; per lui è come se la parte distaccata di un insetto proseguisse il suo cammino. Forse egli lo dimentica quasi del tutto, forse si eleva al di sopra delle idee espresse nel libro, forse anche non lo capisce più e ha perduto le ali con le quali volava allora, quando concepì quel libro: intanto quello si cerca i suoi lettori, infiamma esistenze, allieta, spaventa, genera nuove opere, diviene l'anima di proponimenti e di azioni — insomma: vive come un essere dotato di spirito e anima e tuttavia non è un uomo. La sorte più felice sarà toccata all'autore che, da vecchio, potrà dire che tutto ciò che è stato in lui di pensieri e di sentimenti vivificanti, fortificanti, nobilitanti, rischiaranti, continua a vivere nei suoi scritti, e che egli stesso non rappresenta altro che la grigia cenere, mentre dappertutto il fuoco viene salvato e propagato. Se poi si considera che ogni azione di un uomo, non soltanto un libro, diventa in qualche modo motivo di altre azioni, decisioni, pensieri, che tutto ciò che accade si annoda in modo indissolubile con tutto ciò che accadrà, si conosce la sola vera immortalità che ci sia, quella del movimento: ciò che una volta ha mosso, è incluso ed eternato nella catena dell'essere, come un insetto nell'ambra.»

«Tutto ciò che è umano merita, riguardo alla sua genesi, la considerazione ironica; perciò l'ironia nel mondo è così superflua

«Per ciò che concerne le donne, Pericle nel discorso funebre dice tutto con le parole: esse sono le migliori quando fra gli uomini si parla di loro il meno possibile.»

«Nella solitudine il solitario divora se stesso, nella moltitudine lo divorano i molti. Ora scegli.»

«L'ombra: Ho arrossito, nel colore in cui posso farlo. Mi è venuto in mente che ho spesso giaciuto ai tuoi piedi come un cane, e che tu allora —
Il viandante: E non potrei in tutta fretta fare ancora qualcosa che ti piacesse? non hai nessun desiderio?
L'ombra: Nessuno, fuorché il desiderio che il "cane" filosofo[147] ebbe davanti al grande Alessandro: togliti un poco dal mio sole, ho troppo freddo.
Il viandante: Che devo fare?
L'ombra: Cammina verso questi pini e guarda intorno verso i monti; il sole tramonta.
Il viandante: Dove sei? Dove sei?»

Nietzsche finale modifica

«Nella solitudine il solitario divora se stesso, nella moltitudine lo divorano i molti. Ora scegli.»

«La ferrea necessità è una cosa di cui gli uomini nel corso della storia capiscono che essa non è né ferrea né necessaria.»

«L'illogicità di una cosa non è una ragione contro la sua esistenza, bensì una condizione di essa.»

«Se uno ha molto da cacciarvi dentro, una giornata ha cento tasche.»

«Chi ci vede poco, vede sempre meno, chi ci sente male, sente sempre qualcosa in più.»


«Bisogna parlare solo quando non è lecito tacere; e solo di ciò che si è superato, — ogni altra cosa è chiacchiera, "letteratura", mancanza di disciplina.»

«Il dio della gioia creò il cattivo e il mediocre per la stessa ragione per cui creò il buono.»

«I buoni lettori fanno un libro sempre migliore e i buoni avversari lo chiariscono.»

«I geni sanno meglio dei talenti nascondere l'organetto grazie al loro più ricco drappeggio; ma in fondo anch'essi non possono far altro che sonare sempre daccapo i loro vecchi sette pezzi.»

Rawlins modifica

«Questo libro è per voi se non sapete granché sui computer e volete sapere cosa possono fare per voi — o a voi. Racconta la storia di come noi siamo diventati schiavi dei nostri inservienti silicei, e di come un giorno potrebbero essere loro a diventare i nostri schiavi.
Leggetelo in spiaggia.»

«L'intelligenza artificiale, in effetti, ha il problema di porre sé stessa fuori dal problema.»

Veronesi modifica

«Cosa simboleggia, dottore? La normalità che perdura nella mia vita sottosopra? Il calore domestico che sopravvive nel gelo del cambiamento? Il caos calmo che ho dentro?»

«Sapevamo, Pietro, che una fusione di quelle proporzioni genera un dio molto debole, cioè Boesson, e un esercito di frustrati, umiliati, rimossi, trasferiti, licenziati; sapevamo che genera valore in borsa, quando viene annunciata, ma poi svilisce e azzera la qualità del lavoro prodotto dalle società che ne fanno parte, e che alla lunga diventa un fallimento per tutti. Lo sapevamo perché l'avevamo visto succedere, e spesso ne avevamo anche approfittato.»

«Terminale, ossidrico, definitivo, è il bacio assoluto, l'ur-bacio, che ci scioglie e ci fa colare uno dentro l'altra, e ci disperde nella caotica bellezza dell'universo…»

«Non è vero che il mistero genera mistero, è solo paccottiglia romantica. Il mistero genera conseguenze logiche, come tutto.»

Carofiglio modifica

«E poi i libri, naturalmente. Mancava qualcosa, certo. Ma io ero uno che da piccolo restava molto impressionato quando gli dicevano di pensare ai bambini dell'Africa che muoiono di fame.»

«Come se mi prosciugasse dalla mia personale inquietudine, attirandola nel suo cupo vortice, come se l'indistinta paura di un pericolo esterno mi liberasse dalla paura, peggiore e meno controllabile di un pericolo interno. Quando faccio di queste passeggiate, in posti deserti e spettrali, poi mi addormento come un bambino e normalmente mi sveglio anche di buon umore.»

«Uscendo per strada, con un movimento studiato, mi tirai su il bavero dell'impermeabile, anche se non ce n'era nessun bisogno.
Chi legge troppi libri spesso fa cose di cui non c'è nessun bisogno.»

«Quella notte non dormii. Ero ancora un bambino e proprio per questo seppi, come poche altre volte nella mia vita, cosa vuol dire sentirsi un uomo.»

«Voglio dire: ci vedevamo, andavamo a cena, c'era il sesso e poi lui mi faceva un regalo. Non ho esperienza di matrimoni ma credo che in molti casi funzionino esattamente nello stesso modo.»

«Dopo non c'è problema ti rimangono tre passaggi: un attimino, quant'altro e piuttosto che nell'immonda accezione disgiuntiva. A quel punto sei maturo per andare all'inferno, nel girone degli assassini della lingua italiana.»

«Niente, come assistere allo sgretolamento di un'abilità che davi per scontata, riesce ad evocare con più forza l'idea inquietante del tempo che passa.»

«Chi è costei che sorge come l'aurora,
bella come la luna, fulgida come il sole,
terribile come schiere a vessilli spiegati?»

«Adorno diceva che la forma più alta di moralità è non sentirsi mai a casa, nemmeno a casa propria.»

«Come una piccola luce nel buio, mi venne in mente una frase di Hannah Arendt.
Il rimedio all'imprevedibilità della sorte, alla caotica incertezza del futuro è la facoltà di fare e mantenere promesse.»

«Per qualche minuto, anzi, mi parve di averlo proprio deciso, di lasciar perdere tutto, e per quei minuti provai un senso di totale padronanza, di equilibrio instabile e perfetto. Il senso di perfezione che hanno solo le cose provvisorie e destinate a finire presto.»

«Mamma insegnava analisi matematica e calcolo differenziale e mi aveva sempre parlato di chiromanzia, astrologia e lettura delle carte come di pratiche barbare, da ciarlatani e per sottosviluppati.»

«Non lo sapevo proprio cosa andavo a cercare, ma avevo la mia rabbia, il mio bastone alla cintura e un bicchiere di vino da quindici gradi in corpo.»

«Era un'intuizione perfetta e al tempo stesso mi sembrava contenesse l'opposto del suo significato apparente, come succede alle migliori metafore, al di là dell'intenzione di chi le ha create.»

Mazzantini modifica

«In realtà l'unica cosa che so di me è che non mi piace soffrire. Sono cresciuta in un mondo orizzontale, spuntato forse, ma confortante.»

«Una notte facemmo l'amore sui giornali sparsi in terra, l'inchiostro della stampa stinse sui nostri corpi accaldati, un pezzo di un soldato sovietico in Afghanistan restò tatuato sulla schiena di Diego.»

«Un giorno ancora a venire Goijko avrebbe detto: "Ora so cos'è l'arte..." e, attraversandomi con quello sguardo unto, ebete di intelligenza, "è Dio che ha nostalgia degli uomini."»

«Sì, una coda l'abbiamo riportata, sporca ci scivola dietro, ci si mette tra i passi. Una coda ferita. Bisogna darle il tempo, qualche giorno e poi cadrà… un lembo di carne che puzza e morirà. E torneremo a essere noi, quelli di prima. Culi lisci e aperitivi al sole.»

«Non sono mai stata veramente amica di questa ragazza accidentata, ha fatto tutto da sola. Ma stasera penso che qualcosa ha fatto davvero, che certe persone ti entrano dentro come il cancro, non sai bene quando.»

«Uomo, donna, bambino", gli sembrano parole che sporcano la sua missione. […]
È come sparare sui conigli", sorride. Poi la crosta della faccia s'indurisce e e resta quel misero stupore, quello del diavolo che guarda se stesso.»

«Non so ancora se è il mio bambino, se sarà il mio. Dovrò aspettare il giorno in cui sarà lui, in terza elementare, che mi battezzerà. Ma intanto lo tengo. E sono già il lupo. Sono il cecchino che torna sul campo di neve a guardare il buco nella nuca.»

«Vede un aratro che solca un campo, le lame che scuoiano le zolle. Sa che quel campo è il suo corpo, e il rumore è quello della testa che sbatte contro il muro dove l'hanno spinta.»

Carcopino modifica

«Nulla cambia così rapidamente come le abitudini degli uomini.»

«E d'un colpo proviamo l'impressione che quella Roma, in cui persino le latrine del palazzo imperiale, ornate e misteriose come un santuario sotto la sua cupola, comprendevano tre posti fianco a fianco, che quella Roma, dico, insieme mistica e terra-terra, artistica e carnale, se ne va a raggiungere — lontana da noi — senza imbarazzo e senza vergogna, l'epoca dei merinidi, fino al fondo del Maghreb.»


Altri/2 modifica

«

  • "One: Please don't smoke in bed."
  • "Two: Please don't go up to the roof

to eat your lunch."

  • "Three: Please--even if you are very

hot--do not go up to the roof to sleep."

  • "Four: There should be no going up

on the roof at night."»


«Ritenevo di essere pronta a tutto; mi credevo pressoché decisa a sacrificare te, la bambina il mio avvenire e allo stesso tempo — puoi capirlo? — mi eri più caro che mai.»

«È uno dei grandi vantaggi di essere donna il passare davanti a una negra bellissima senza volerne fare un’inglese.»

«Il denaro dà dignità a ciò che è frivolo se non viene pagato.»


«Vieni con me, straniera non-straniera. Vieni a onorare la madre, a visitare i serpenti della cisterna.»

«E questo sermone, la cui traiettoria era chiara era chiara fin dalla prima frase e che era pieno di Gesù e di altre cose che non condivido, mi ridusse in lacrime.»


«La posizione buddhista in generale poggia sul convincimento che si debbano accettare anzitutto i fatti. I buddhisti credono nella rinascita delle anime sotto un nuovo sembiante ma suppongono che, dopo molteplici ricerche, la scienza possa anche giungere alla conclusione definitiva che la reincarnazione non esiste. Se questa ipotesi verrà provata anche noi dovremo accettarla e l'accetteremo. In linea di principio l'atteggiamento buddhista a qualunque proposito è il seguente: la convinzione deve concordare con i fatti.»

«Contro il tiro del Dio si credono difesi soltanto coloro che sono perduti.»

«Ciò che manca alla natura umana non è il vigore, non è il tempo, è la costanza nell'operare.»

«È certo che il Cusano è un riformatore del pensiero medioevale e uno degli iniziatori del pensiero moderno; lo prova il fatto stesso che la Chiesa lo dimenticò e il suo pensiero fu studiato dai filosofi laici che vi avevano ritrovato uno dei precursori della filosofia classica moderna.»

«Ma appena si presenta come merce, il tavolo si trasforma in una cosa sensibilmente sovrasensibile. Non solo sta coi piedi per terra, ma, di fronte a tutte le altre merci, si mette a testa in giù, e sgomitola dalla sua testa di legno dei grilli molto più mirabili che se cominciasse spontaneamente a ballare.»

«Dovete immaginare un posatoio che si protende dalle acque dell'Abisso. Sopra di esso sta un airone grigio, l'araldo di tutte le cose a venire. L'uccello apre il suo becco e rompe il silenzio della notte primeva con il richiamo della vita e del destino che "determina ciò che è e ciò che non è". La fenice, quindi, incarna il Logos originario, il Verbo o la dichiarazione del destino che media tra la mente divina e le cose create.»

«Come diceva Lucács: il romanzo è l'epopea del mondo disertato dagli dei.»

«Forse anche il cappero è peloso a foglie tomentoso farionose compare oltre che su wiki anche su altri libri o siti di botanica. Così come che ci sono 250 specie di Capperacace. E' la vita!
Il testo è in elaborazione. Se hai la grazia di lasciarlo riempire di altre informazioni vedrai che si arricchirà di molti contributi copiati da tanti altri testi. Si chiama la storia del pensiero umano.»

«La vita del grande cardinale Giulio Mazzarino è davvero un misterioso enigma. Un italiano francese, un soldato dottore di leggi, un laico senza ordini sacri e un eminentissimo cardinale, un forestiero e uno di casa, un esiliato e un plenipotenziario, un suddito e un amico del Re. Un illustre perseguitato che perpetrò oltraggi gloriosi. Una fenice che rinasce dalle proprie ceneri.»

«La Biblioteca [contiene]… Tutto: la storia minuziosa dell'avvenire, le autobiografie degli arcangeli, il catalogo fedele della Biblioteca, migliaia e migliaia di cataloghi falsi, la dimostrazione della falsità di questi cataloghi, la dimostrazione della falsità del catalogo autentico, l'evangelo gnostico di Basilide, il commento di questo evangelo, il commento del commento di questo evangelo, il resoconto veridico della tua morte, la traduzione di ogni libro in tutte le lingue, le interpolazioni di ogni libro in tutti i libri.»


«Un grumo di odio gli si era piantato dentro la gola come una scheggia affilata.»


«Essi devono convincersi anzitutto che non è impossibile annullare i contrari, trasformare il male in bene, la notte in giorno, il nero in bianco. L'atman, dicono gli indiani, il tao, dicono i cinesi; la grazia dicono i cristiani.»

«L'illusione di tagliare i fondi [per la ricerca] equivalga a tagliare gli sprechi può prosperare solo tra gli ignoranti. Basta leggere un qualunque libro di storia per sapere che la fame non stimola alcuna virtù, anzi.»


«Se la nostra classe intellettuale non avesse ricevuto un'educazione così raffinata, e avesse imparato la boxe, si sarebbe impedito ai lenoni, ai disertori e a una tale gentaglia di fare una rivoluzione in Germania. Poiché la rivoluzione fu vittoriosa non per gli atti arditi, forti, coraggiosi di quelli che la facevano ma per la vile, commiserevole indecisione di quelli che dirigevano lo Stato, e ne avevano la responsabilità.»

«— Chi sei?
— Sono l'uomo che doveva sposare la ragazza che tu non avresti scelto, che doveva prendere l'altra strada del bivio, dissetarsi all'altro pozzo. Tu non scegliendo hai impedito la mia scelta.
— Dove stai andando?
— A un'altra locanda da quella che tu incontrerai.
— Dove ti rivedrò?
— Impiccato a un'altra forca da quella cui ti sarai impiccato. Addio.»

«Venere danza incoronata nel cielo della vegetazione, circondata dalle incarnazioni di Zeus multiforme; ogni specie ed individuo e tutta la storia del genere umano non sono che un casuale anello di una catena di mutazioni e evoluzioni.»

«In war, truth is the first casualty. Correspondents are more effective than grunts. Grunts merely kill the enemy. All that matters is what we write, what we photograph. History may be written with blood and iron but it's printed with ink. Grunts are good show business but we make them what they are. The lesser services like to joke about how every Marine platoon goes into battle accompanied by a platoon of Marine Corps photographers. That's affirmative. Marines fight harder because Marines have bigger legends to live up to.»


«Tocca al pubblico che legge giudicarci: e crediamo di doverlo distinguere da quello che parla.»

«Tutto ciò è quasi un simbolo: l'uomo enciclpedico scava la natura intera con segni umani; non si è mai soli, nel paesaggio enciclopedico; in mezzo all'accumulo degli elementi, c'è sempre un prodotto fratello dell'uomo: l'oggetto è la sigla umana del mondo.»

«Lo stesso spirito analitico, arma della ragione trionfante, non può che duplicare il mondo da spiegare, secondo un processo di circolarità infinita che è lo stesso del dizionario […] In una parola, la frattura del mondo è impossibile: basta uno sguardo — il nostro — perché il mondo sia eternamente pieno.»

«La scienza è un rifugio per tipi timidi o bizzarri o eccentrici. […] Chi negli anni Venti era studente a Gottinga […] poteva credere davvero di essere finito in un manicomio. Ogni singolo partecipante sembrava un caso grave. La cosa minore che si potesse fare era inventare per gioco un tipo di balbuzie. Robert Oppenheimer, che era uno studente del semestre avanzato, pensava che ci si potesse dare un tono adottando una forma particolarmente elegante di balbuzie [la tecnica njum njum]. se uno era un tipo strano [oddball], si sentiva lì come a casa sua.»

«Ogni volta che mi chiesero, anche in sede giudiziaria, se io fossi massone, sempre risposi che non era vero, ma mai dissi "è falso". Direi "è falso" se mi attribuissero la qualità di mafioso o di camorrista o di appartenente alla triade cinese.»

Manfredi modifica

«Elizabeth gli cinse il collo e lo baciò. ll calore delle sue labbra si comunicò a tutto il suo corpo, gli corse per la spina dorsale, gli invase il petto, gli confuse la mente.
Per un attimo soltanto avvertì come una fitta dolorosa nel cavo del torace… come se d'un tratto vi fosse caduto, per mettervi radici, il seme di un'oscura disperazione.»

«Cosa ci faceva, stupido, in un convento di frati in via di estinzione quando poteva affondare la lancia in una terra ubertosa, mangiare del frutto proibito, volare alto in un cielo senza nubi, veleggiare in un mare verde come lo smeraldo, toccare l'ombelico del mondo, spirare fiamme come un dragone, finché era in tempo (tempus irreparabile fugit?) prima di tornare mortale, foglia di autunno su un albero… prima di imboccare la discesa che porta alla morte (stipendium peccati, mors).»

«Come relitti abbandonati sulla spiaggia del mare cronologico.»

Muriel Barbery modifica

«Troppo comodo rimproverare ai fenomenologi il loro autismo senza gatto; io ho dedicato la vita alla ricerca dell'atemporale. Ma chi persegue l'eternità raccoglie solitudine.»

«Pensiero profondo n° 1
Sogni le stelle
nella boccia dei pesci
finisci»

«Non resta che cercare di anestetizzarsi, nascondendo il fatto che non riusciamo a dare un senso alla nostra vita e ingannando i nostri figli per cercare di convincere meglio noi stessi.»

Ruskin modifica

«Nell'agire umano solo ciò che è cattivo può essere perfetto, nel senso peggiore del termine.»

Proust modifica

I. modifica

«Ignorante di architettura, diceva, "Cari miei, prendetemi pure in giro se volete, forse non sarà bello secondo le regole, ma la sua vecchia sagoma bizzarra mi piace. Sono sicura che se suonasse il piano non suonerebbe picchiando solo sui tasti.»

«Ma, quando di un antico passato non sussiste niente, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, soli, più fragili ma più intensi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore restano ancora a lungo, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sulla rovina di tutto il resto, a reggere, senza piegarsi, sulla loro gocciolina quasi impalpabile, l'immenso edificio del mondo.»

«La ragazza di cucina era un'entità fisica e morale, un'istituzione permanente alla quale prerogative immutabili assicuravano una sorta di continuità e di identità, attraverso un seguito di forme passeggere nelle quali si incarnava, infatti non riuscimmo mai ad avere la stessa persona per due anni di seguito.»

«Quando più tardi, nel corso della vita, ebbi occasione di incontrare, nei conventi per esempio, delle incarnazioni veramente sante della carità, esse avevano generalmente un'aria allegra, positiva, indifferente e brusca da chirurgo che ha premura, quel viso sul quale non si legge nessuna commiserazione, nessun intenerimento dinanzi all'umana sofferenza, nessun timore di ferirla, che è appunto il viso senza dolcezza, il viso antipatico e sublime della vera bontà .»

«Ma quando sparisce una fede le sopravvive, e via via sempre più viva, per mascherare la mancanza del potere che abbiamo perduto di dar realtà a cose nuove, un attaccamento feticistico alle cose vecchie che essa aveva animato, come se in esse, e non in noi, risiedesse il divino e la nostra incredulità attuale avesse una causa contingente, la morte degli dei.»

II. modifica

«(un grave quesito sociale: sapere se la parete di vetro proteggerà sempre il festino degli animali meravigliosi e se la gente oscura che scruta avidamente nella notte non verrà a catturarli nell'acquario e mangiarseli).»

«Per quanto riguarda le belle ragazze che vedevo passare, dal giorno in cui avevo saputo che le loro guance potevano essere baciate, ero diventato più curioso della loro anima. E l'universo mi era sembrato più interessante.»

«Nel genere umano, la frequenza di virtù identiche in tutti non è meno strabiliante della molteplicità di difetti particolari a ciascuno.»

«Quella fugacità degli esseri che ci sono sconosciuti, che ci obbligano a disancorarci dalla vita abituale dove le donne che frequentiamo finiscono per svelare i loro difetti, ci pone in quello stato di ricerca ove niente più ferma la nostra immaginazione. Ora, spogliare di essa i nostri piaceri significa ridurli a se stessi, a niente.»

«D'altronde, siccome dinanzi a quelle ragazze non ero ancora disincantato dall'abitudine, avevo la facoltà di vederle, vale a dire di provare un profondo stupore ogni volta che mi ritrovavo in loro presenza.»

«E mentre Françoise toglieva i ganci delle imposte, staccava le stoffe, tirava le tende, il giorno estivo che lei scopriva davanti ai miei occhi sembrava altrettanto morto, altrettanto immemore di una suntuosa e millenaria mummia che la nostra vecchia domestica avesse liberato con cautela di tutte le sue bende, prima di farla apparire, imbalsamata nella sua veste d'oro.»

III. modifica

«La duchessa mi aveva visto, sì, una volta con suo marito, ma non doveva certo ricordarsene, né soffrivo del fatto che guardasse, dato il posto che occupava nel palco, le madrepore anonime e collettive del pubblico della platea, perché ero felice di sapere la mia persona confusa in mezzo ad esse, quando, al momento in cui in virtù delle leggi della rifrazione, la forma confusa del protozoo privo di esistenza individuale che ero, venne probabilmente ad iscriversi nel flusso impassibile dei suoi occhi azzurri, vidi allora un bagliore illuminarli: la duchessa da dea divenuta donna, e apparendomi d'un tratto mille volte più bella, levò verso di me la mano guantata di bianco che teneva appoggiata sul parapetto del palco e l'agitò in segno di amicizia, il mio sguardo si sentì incrociato dall'incandescenza involontaria e dalla fiamma degli occhi della principessa la quale, senza volerlo aveva suscitato quella conflagrazione semplicemente muovendoli per cercare di vedere chi sua cugina avesse salutato, e costei, che mi aveva riconosciuto, riversò su di me la pioggia scintillante e azzurra del suo sorriso.»

«L'egoismo dei nervosi cresce con la loro pretesa sensibilità; non possono sopportare da parte degli altri l'esibizione di malesseri ai quali prestano, quando si tratta di loro stessi, la massima attenzione.
[…]
Il duca non era affatto imbarazzato di parlare dei malesseri suoi e della moglie a un morente, infatti lo interessavano di più: gli sembravano più importanti.»

«La nebbia, fin dal mio risveglio, aveva fatto di me, invece dell'essere centrifugo che siamo nelle belle giornate, un uomo ripiegato su se stesso, desideroso di un angolo del fuoco e di un letto da dividere con qualcuno, Adamo freddoloso alla ricerca di un'Eva sedentaria, in quel mondo diverso.»

«"Ma cosa mi dite?" esclamò lei fermandosi un istante e alzando i suoi begli occhi azzurri e malinconici, ma pieni di perplessità. Posta, per la prima volta in vita sua, tra due doveri così diversi, come salire in carrozza per andare a un pranzo, e testimoniare pietà a un uomo che sarebbe morto, non trovava nel codice delle convenienze nulla che le indicasse la procedura da seguire; e non sapendo a quale delle due dare la precedenza, pensò di dover fingere di non credere che la seconda alternativa potesse attuarsi, in modo da poter obbedire alla prima che, in quel momento, richiedeva meno sforzo, ritenendo così che la maniera migliore di risolvere il conflitto fosse di negarlo. "Volete scherzare?" disse a Swann.»

IV. modifica

«È vero che questi suoni erano talmente violenti, che, se non fossero stati continuamente ripresi un'ottava più alta da un gemito parallelo, avrei potuto credere che una persona ne stesse sgozzando un'altra accanto a me, e che poi l'assassino e la sua vittima risuscitata facessero un bagno per cancellare le tracce del delitto.»

«La ragione ci apre gli occhi, un errore dissipato ci offre un senso in più.»

«Ma vedo che le metafore vi lasciano sordo, e la storia di Francia indifferente.»

«Ma a volte il futuro abita in noi senza che lo si sappia, e le nostre parole che credono di mentire abbozzano una realtà che non tarderà ad attuarsi.»

«Ogni attività dello spirito, se non soggiace al reale, ne è facilitata.»

«Se l'abitudine è una seconda natura, essa ci impedisce di conoscere la prima, di cui non ha né la crudeltà, né gli incanti.»

«Credo che mentirei se dicessi che già cominciava la dolorosa e perenne diffidenza che doveva ispirarmi Albertine, a maggior ragione il particolare carattere gomorrita che doveva rivestire questa diffidenza.»

«E, dinanzi all'impermeabile di Albertine, nel quale l'instancabile vagabonda delle giornate piovose sembrava diventata un'altra persona e che, incollato a lei, plasmabile e grigio, pareva non tanto dover proteggere il suo abito dall'acqua, quanto esserne impregnato e aderire al corpo della mia amica come per prendere l'impronta per uno scultore, strappai quella tunica che sposava gelosamente un seno desiderato e attirando Albertine a me:

"Ma tu non vuoi, viaggiatrice indolente
sognare sulla mia spalla posandovi la fronte?"[217]

le dissi prendendole il capo tra le mani e mostrandole le grandi praterie inondate e mute che si stendevano nel crepuscolo fino all'orizzonte chiuso sulle catene parallele di vallate lontane e azzurrastre.»

«D'altronde, e forse proprio perché la morte degli altri gli pareva un evento così definitivo e volgare, il pensiero della sua gli faceva orrore e rifuggiva qualsiasi riflessione potesse riferirvisi.»

«La medicina, quando non riesce a guarire, cerca di cambiare il significato dei verbi e dei pronomi.»

«Siccome il marchese era strabico — il che dà un'intenzione spiritosa anche agli imbecilli — l'effetto di quel riso era di riportare uno spicchio di pupilla sul bianco che altrimenti invadeva completamente l'occhio.»

«Il cameriere entrava. Non gli dicevo che avevo suonato parecchie volte perché mi rendevo conto che, fino allora, mi ero limitato a sognare di suonare. Ero però spaventato al pensiero che quel sogno aveva avuto la nitidezza della conoscenza. La conoscenza avrebbe dunque avuto, a sua volta, l'irrealtà del sogno?»

«Quanto alla mia gelosia, essa mi spingeva a lasciare il meno possibile Albertine, benché sapessi che non ne sarei guarito completamente se non separandomi da lei per sempre.»

«Spero almeno che il sangue dei miei due avversari, malgrado il loro diverso rango, sia tale che io possa farlo scorrere senza vergogna.»

V. modifica

«Era d'altronde più che scusabile perché la realtà, anche se necessaria, non è mai completamente prevedibile; coloro che vengono a sapere sulla vita di un altro qualche particolare esatto, ne traggono subito conseguenze che esatte non sono, e vedono nel fatto recentemente scoperto la spiegazione di cose che non hanno invece alcun rapporto con loro.»

«Certo, se avesse detto come un'Odette: "Questa grossa bugia è proprio vera?", non mi sarei inquietato perché la ridicolaggine stessa dell'espressione si sarebbe potuta spiegare con l'insulsaggine femminile.»

«Magnifico errore di una moltiplicazione per sedici che dà tanta bellezza al risveglio e introduce nella vita un'autentica innovazione, simile a quei grandi cambiamenti di ritmo che in musica fa sì che, in un andante, una croma abbia la stessa durata di una minima in un prestissimo, e che sono ignorati allo stato di veglia. La vita vi è quasi sempre la stessa, da qui le delusioni del viaggio.»

«Ma allora la dea Mnemotecnica si china su di noi e ci tende, sotto forma di "abitudine di chiedere il caffellatte", la speranza della resurrezione.»

«Si dice che la bellezza sia una promessa di felicità. Inversamente, la possibilità del piacere può essere un inizio di bellezza.»

«La curiosità amorosa è simile a quella che suscitano in noi i nomi di paesi: sempre delusa, essa rinasce e resta sempre insaziabile.»

«Eravamo arrivati in un quartiere più popolare, e la presenza di una Venere ancillare dietro ogni banco lo rendeva simile a un altare suburbano ai piedi del quale avrei voluto passare la vita.»

«Troviamo innocente desiderare, ma atroce che l'altro desideri.»

«Viveva così semplicemente che nessuno sospettava fosse ricco, e se anche lo si fosse saputo ci si sarebbe comunque ingannati perché allora lo si sarebbe creduto avaro mentre nessuno fu mai così generoso.»

«Ora, in società, non resta che la conversazione che, per quanto sciocca, ha il potere di sopprimere le donne riducendole a domande e risposte.»

«In una celeste bilancia gli appariva su un piatto la sua vita, sull'altro quel breve scorcio di muro così ben dipinto in giallo.»

«Infine, alcuni istanti prima dell'ultimo respiro la morte, come una suora che invece di distruggerci ci avesse curato, viene ad assistere ai nostri ultimi istanti, cinge di un'aureola suprema l'essere per sempre penetrato dal gelo, il cui cuore ha cessato di battere.»

«Probabilmente per ogni uomo la vita di qualsiasi altro prolunga nell'oscurità sentieri insospettati.»

«Soltanto l'omosessualità che sopravvive malgrado gli ostacoli, vergognosa, marchiata di infamia, condannata è la sola alla quale possa corrispondere nel medesimo essere un affinamento di qualità morali.»

«Così, gli esseri che "eran di quelli" non erano soltanto coloro che lui aveva creduto tali, ma tutta un'immensa parte del pianeta composta sia di donne che di uomini che amavano non soltanto gli uomini ma anche le donne; e il barone messo di fronte al nuovo significato di un'espressione che gli era così familiare, si sentiva torturato da un 'inquietudine dell'intelligenza non meno che del cuore, di fronte a quel duplice mistero in cui veniva ad accrescersi la sua gelosia e insieme si rivelava l'improvvisa inadeguatezza di una definizione.»

«Il fatto è che la gelosia generalmente è parziale a localizzazioni intermittenti, sia perché è il prolungamento doloroso di un'ansia provocata, vuoi da una persona vuoi da un'altra che la nostra amica potrebbe amare, sia dalla pochezza del nostro pensiero, capace di realizzare soltanto ciò che riesce a rappresentarsi e lascia il resto in un'indeterminatezza di cui è relativamente impossibile soffrire.»

«Succede per la società come per il sesso, che non si sa fino a che punto di perversione possa giungere quando si è lasciato per una volta che ragioni estetiche ne dettino le scelte.»

«Così l'atmosfera era decorata di tanto in tanto da un sorriso di ragazza, ornamento semplice e sparso delle serate come dei giorni. Ci si ricorda di un'atmosfera perché delle ragazze in essa ci hanno sorriso.»

«Come ogni potere ecclesiastico, considerava le debolezze umane meno gravi di ciò che può indebolire il principio di autorità, nuocere all'ortodossia, modificare l'antico Credo nella sua piccola Chiesa.»

«Madame Verdurin si sedette in disparte, gli emisferi della sua fronte bianca, leggermente rosata, magnificamente convessi, i capelli scostati, in parte a imitazione di un ritratto del XVIII secolo, in parte per un bisogno di freschezza da febbricitante cui il pudore impedisca di rivelare il proprio stato, isolata divinità, deputata a presiedere alle solennità musicali, dea del wagnerismo e dell'emicrania, specie di Norna quasi tragica evocata dal genio in mezzo a quei noiosi, davanti ai quali, più del solito, avrebbe disdegnato di esprimere, ascoltando una musica che conosceva meglio di loro, le proprie impressioni.»

«Quella patria perduta, i musicisti, non la ricordano più, ma ognuno di loro rimane sempre inconsciamente accordato in un coro unisono con lei; delira di gioia quando canta in favore della sua patria, la tradisce a volte per amore delle a gloria, ma, allora, ricercando la gloria la fugge, e solo disprezzandola la ritrova; quando intona quel canto singolare la cui monotonia — poiché qualunque sia il soggetto trattato rimane identico a se stesso — prova nel musicista l'immutabilità degli elementi che compongono la sua anima.»

«Farsi vedere raramente va bene, ma dare la priorità al prezioso piuttosto che alla rarità che è negativa, va ancora meglio.»

«Io stesso, che, senza alcuna vanteria, ho commentato ai miei alunni, in tutta innocenza, la filosofia del nominato Emanuele Kant, non vedo, per il caso di casistica mondana che mi sta davanti, nessuna indicazione in quella Critica della ragion pratica, dove il grande spretato del protestantesimo platoneggiò secondo la moda tedesca per una Germania preistoricamente sentimentale e aulica, a tutti i fini utili a un misticismo pomeraniano.»

«Ski, all'inizio assumeva un'aria arguta, poi si lasciava sfuggire, come suo malgrado, un unico suono di risa, come un primo richiamo di campane, seguito da un brusco silenzio in cui lo sguardo sottile sembrava esaminare da buon conoscitore il lato comico di ciò che stava dicendo, poi partiva un secondo scampanio di risa che ben presto diventava un ilare Angelus.»

«Non mi stupii del resto che trovasse questa replica tanto spiritosa perché già in molte altre occasioni avevo notato nelle persone la stessa tendenza centrifuga, oggettiva, che le spinge ad abdicare, quando si divertono allo spirito degli altri, alla severità che avrebbero verso il proprio, e a notare, a mettere in evidenza ciò che loro sdegnerebbero di creare.»

«Era noioso come uno scienziato, per il quale non esiste nient'altro all'infuori della sua specialità, irritante come una persona informata che tragga vanto dei segreti di cui è in possesso, e muoia dalla voglia di divulgarli, antipatico come coloro che, non appena si tratti dei loro difetti, si inorgogliscono senza accorgersi di essere sgradevoli, sottomesso come un maniaco e irresistibilmente imprudente come un colpevole.»

«In quel momento, sotto la fronte bombata della Dea musicista, si agitava la sola cosa che certe persone non possono tenere per sé, la parola che non solo è abietto ma è anche imprudente pronunciare.»

«Vi assicuro, se posso esprimermi come monsignor d'Hulst, che non mi annoio di certo quando ricevo la visita di quel feudale che, volendo difendere Adone contro la nostra epoca di miscredenti, ha seguito l'istinto della sua razza e, con piena innocenza sodomitica, si è fatto crociato.»

«A partire da una certa età, per amor proprio o per sagacia, le cose che desideriamo di più sono quelle per le quali fingiamo indifferenza.»

«Guardavo una fiamma bruciare in un sol colpo un romanzo che avevo impiegato milioni di minuti a scrivere.»

«Quella sera capii che tra le cause che avevano potuto indurmi, all'improvviso, senza rendermene conto se non a poco a poco, a recitare quella commedia della rottura, c'era soprattutto il fatto che, quando in un impulso come ne aveva mio padre, io minacciavo la sicurezza di qualcuno, siccome, come lui, non avevo poi il coraggio di mettere in atto le mie minacce, per non lasciar credere che si trattasse soltanto di parole al vento, mi spingevo assai lontano nelle apparenze della sua realizzazione e non vi desistevo se non quando l'avversario, essendosi convinto della mia sincerità, si era spaventato davvero.»

«Ma, anche se lei avesse rinunciato per sempre a tutti per me, io sarei stato ancora più deciso a non lasciarla mai, perché la gelosia rende crudele la separazione ma la gratitudine la rende impossibile.»

«Mi sentivo, ma non mi credevo, padrone dell'avvenire, perché capivo che quella sensazione derivava dal fatto che esso non esisteva ancora, quindi ancora non ero gravato dalla sua necessità.»

«E in amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine.»

«Non pensavo che lei uscisse senza avvertirmi ma era il mio inconscio a pensarlo, così come l'inconscio della nonna sussultava alle mie scampanellate mentre lei era senza conoscenza.»

«Françoise aveva pochi difetti, ma questi avevano creato in lei, per servirli, delle autentiche doti che in altre occasioni quasi sempre le mancavano.»

«Ma l'argenteria antica — essendo stata fusa due volte, al momento dei trattati di Utrecht, quando lo stesso re, imitato dai grandi signori, aveva donato il suo vasellame, e poi nel 1789 — è rarissima.»

«Questa reazione alla delusione che suscitano all'inizio i capolavori può essere, in effetti, attribuita a un indebolimento dell'impressione iniziale o allo sforzo indispensabile per estrarne la verità. Due ipotesi che si ripresentano per ogni problema importante: i problemi della realtà dell'Arte, della Realtà, dell'Eternità dell'anima.»

«Nella musica di Vinteuil c'era quel genere di visioni che è impossibile esprimere e quasi proibito contemplare, poiché quando al momento di addormentarci riceviamo la carezza del loro incanto, nell'istante stesso in cui la ragione ci ha già abbandonato, gli occhi si chiudono e, prima di avere avuto il tempo di conoscere non solo l'ineffabile ma l'invisibile, ci si addormenta.»

«Tutto ciò è assai lontano da me, a meno che in me non ci siano parti che ignoro, giacché non ci si realizza che per gradi.»

«Si ama solo ciò in cui si persegue qualcosa di inaccessibile, si ama solo ciò che non si possiede, e presto tornavo a rendermi conto che non possedevo Albertine.»

«(Non so se fosse il caso di Albertine, ma tuttavia è ben strano, come fosse la testimonianza di una fede nel bene nei più increduli, questa perseveranza nel mentire che hanno tutti coloro che ci ingannano. Per quanto si dica loro che le bugie ci fanno più male di una confessione, potrebbero alla lunga restarne convinti, ma un istante dopo mentirebbero per essere coerenti con quello che prima ci hanno detto di essere o con quanto ci hanno detto che noi eravamo per loro. È così che un ateo, che tiene alla propria vita, si fa ammazzare per non smentire l'idea che la gente ha del suo coraggio.)»

«E forse, tuttavia, se le fossi stato assolutamente fedele, non avrei sofferto di infedeltà che non sarei stato nemmeno capace di immaginare.»

«La realtà è più abile dei nemici, lancia i suoi attacchi nei punti del nostro cuore in cui non li aspettiamo, dove non abbiamo preparato una difesa.»

«Non avevo mai pensato finora a questo appartamento, che adesso assumeva per me un'orribile bellezza. L'ignoto della vita degli esseri è come quella della natura che ogni scoperta scientifica fa retrocedere ma non annulla.»

«Era interamente ricoperta da motivi arabescati come Venezia, come i palazzi di Venezia nascosti, alla maniera delle sultane, dietro un velo traforato di pietra, come le rilegature della Biblioteca Ambrosiana, come le colonne orientali che simboleggiano alternativamente la morte e la vita, si ripetevano nello scintillio della stoffa di un blu intenso che via via che il mio sguardo vi penetrava si mutava in oro malleabile, attraverso quelle stesse trasmutazioni che, all'avanzare delle gondole, cambiano in metallo fiammeggiante l'azzurro del Canal Grande.»

«Si sarebbe detto che, offesa con me, non volesse donarmi un segno di tenerezza che più tardi potesse apparirmi come una falsità che smentiva i nostri dissapori; che accordasse i suoi atti a tali dissapori ma con misura, sia per non farmelo notare, sia perché interrompendo con me i rapporti carnali, volesse però, comunque sia, rimanermi amica. La baciai allora una seconda volta, stringendo contro il mio cuore l'azzurro scintillante e dorato del Canal Grande e gli uccelli accoppiati simbolo di morte e resurrezione.»

«Così, quel malinconico pezzo eseguito dai colombi era una specie di canto del gallo in tono minore, che non si innalzava verso il cielo, non saliva verticalmente, ma regolare come il raglio di un asino, avvolto di dolcezza, passava da un colombo all'altro seguendo una stessa linea orizzontale, senza mai raddrizzarsi, né cambiare il suo lamento laterale in quel gioioso richiamo che l'allegro dell'Introduzione e il Finale avevano lanciato tante volte.»


«Siamo riusciti ad attraversare il cerchio di tela che avevamo creduto, per un momento, non avremmo mai potuto oltrepassare; abbiamo schiarito la tempesta, ritrovato la serenità del sorriso.»


VI. modifica

«Sentivo di averlo in mio possesso perché, essendo l'avvenire ciò che ancora non esiste se non nel nostro pensiero, ci sembra possibile modificarlo con l'intervento in extremis della nostra volontà.»

«Per rappresentarsi una situazione sconosciuta, l'immaginazione prende a prestito elementi noti e, proprio per questo, non riesce a rappresentarsela.»

«Ma è estremamente raro che ci si lasci in buoni rapporti, perché se i rapporti fossero buoni non ci si lascerebbe.»

«Per quanto riguardava la stessa Albertine, lei esisteva unicamente sotto la forma del suo nome che, salve alcune rare pause al momento del risveglio, si inscriveva nel mio cervello e vi si fissava indelebilmente.»

«Prima, quando era ancora riferito a lei, credevamo che la nostra felicità dipendesse dalla sua presenza, invece dipendeva soltanto dalla fine della nostra angoscia.»

«Per gli individui, il plagio umano a cui è difficile sfuggire (ma anche per i popoli che perseverano nei loro errori e li aggravano) è il plagio di se stessi.»

«Lasciamo le donne belle agli uomini senza immaginazione.»

«Era possibile, ma non era vero, e quella parte di verità era per l'appunto una menzogna.»

«Ci sono momenti della vita in cui nasce una sorta di bellezza dalla molteplicità dei guai che ci piovono addosso, incrociati come motivi wagneriani, e dalla consapevolezza, che di conseguenza ne emerge, che gli avvenimenti non sono situati nell'insieme di riflessi visibili nel misero specchietto che l'intelligenza reca davanti a sé e che chiama l'avvenire, ma sono fuori di noi e sorgono all'improvviso come qualcuno che sia testimone di un delitto.»

«Credetemi, da parte mia non dimenticherò mai quella passeggiata due volte crepuscolare (scendeva la sera e noi stavamo per lasciarci) che solo la notte eterna cancellerà dalla mia mente.»

«Il mondo non è stato creato una volta per tutte per ciascuno di noi. Vi si aggiungono, nel corso della vita, cose che non avremmo mai sospettato.»

«A volte immersi in una nebbia che ci dava l'illusione di essere circondati da un immenso lago, a volte in serate limpide in cui il chiaro di luna, smaterializzando la terra, facendola apparire celeste, a due passi da noi, come durante il giorno è solo in lontananza, chiudeva i campi e i boschi, con il firmamento al quale li aveva assimilati, nell'agata arborizzata di un unico azzurro.»

«Il nostro più giusto e crudele castigo per l'oblio totale, pacificato come quello dei cimiteri, con cui ci siamo distaccati da coloro che non amiamo più, consiste nel prevedere come inevitabile questo stesso oblio nei confronti di chi amiamo ancora.»

«E anche, in una stagione più avanzata, quelle sere trionfali in cui gli uffici, i collegi, dischiusi come cappelle, lambiti da una polvere dorata lasciano che la strada si adorni di quelle semidee che, chiacchierando non lontano da noi con le loro simili, ci mettono addosso la febbre di penetrare nella loro esistenza mitologica, mi ricordavano solo la tenerezza di Albertine che, accanto a me, mi era di impedimento ad accostarmi a loro.»

«Ma non era più possibile, era morta; così anche, per paura di depravarla, avevo sempre finto di non capire, le sere in cui sembrava offrirmi dei piaceri che altrimenti non avrebbe forse richiesto ad altri, e che ora suscitavano in me un desiderio furioso.»

«Non ero un solo uomo, ma una sfilata di un esercito composito in cui coesistevano degli appassionati, dei gelosi — dei gelosi di cui nessun uomo era geloso della stessa donna.»

«Siccome, semplicemente pensando a lei la risuscitavo, i suoi tradimenti non potevano non essere quelli di una morta, dato che l'istante in cui li aveva compiuti diveniva l'istante attuale non soltanto per Albertine ma per quello dei miei io, subitamente evocato, che la contemplava. Di modo che nessun anacronismo poteva mai dividere la coppia indissolubile, dove a ogni colpevole si sarebbe immediatamente appaiato un geloso querulo e sempre contemporaneo.»

«Mi sembrava, in effetti, nelle ore in cui soffrivo meno, che in qualche modo beneficiassi della sua morte, perché una donna è di maggior utilità nella nostra vita se invece che elemento di felicità è strumento di dolore, e non ce n'è nessuna il cui possesso sia tanto prezioso quanto quello delle verità che essa ci rivela facendoci soffrire.»

«Quando parliamo dell'"amabilità" di una donna, forse non facciamo che proiettare all'esterno il piacere che proviamo a vederla, come i bambini quando dicono: "Mio caro lettino, mio caro cuscinetto, miei cari piccoli biancospini!".»

«Ma noi non possiamo giudicare con lo stesso metro il fascino di una persona che è come tutte le altre, esterna a noi, dipinta all'orizzonte del nostro pensiero, e quello di una persona che, in seguito a un errore di localizzazione, dovuto a certi avvenimenti, ma tenace, si è insediata nel nostro corpo, al punto che, domandarci, retrospettivamente, se un certo giorno abbia o meno guardato una donna nel corridoio di un trenino marittimo, ci fa provare le stesse sofferenze di un chirurgo che cercasse una pallottola nel nostro cuore.»

«Rivedevo Albertine mentre sedeva alla pianola, rosea sotto i capelli neri; sentivo sulle mie labbra che lei cercava di dischiudere, la sua lingua, la sua lingua materna, incommestibile, nutritizia e santa, di cui la fiamma e la rugiada secrete erano tali che anche quando lei la faceva semplicemente scivolare sulla superficie del mio collo, del mio ventre, quelle carezze superficiali ma in qualche modo fatte dall'interno della mia carne, esteriorizzata come una stoffa che mostrasse il suo rovescio, assumevano, anche negli sfioramenti più esteriori, quasi la misteriosa dolcezza di una penetrazione.»

«Per disperarsi bisogna ancora tenere a questa vita che non potrà che essere infelice.»

«Siano le condizioni sociali ad impedirlo o le previsioni della saggezza, in realtà non si ha alcuna presa sulla vita di un altro essere.»

«E per quanto straziante sia il sacrificio, non rinunceremmo qualche volta a serbare come amici, dopo la loro morte, coloro che abbiamo amato, per paura di averli anche come giudici?»

«Se Albertine avesse potuto sapere quel che poi sarebbe successo sarebbe rimasta con me. Ma questo voleva dire soltanto che se si fosse vista morta, avrebbe preferito restare con me in vita.»

«Pertanto, con l'ingenuità degli antichi teologi, io immaginavo quella creatura viva nell'atto di concedermi, non già le spiegazioni che avrebbe potuto darmi, ma, estrema contraddizione, quelle che, in vita, mi aveva sempre rifiutato.»

«L'indomani giunse una lettera la cui busta bastò a farmi fremere; avevo riconosciuto la calligrafia di Aimé, perché ogni persona, anche la più umile, ha alle proprie dipendenze quei piccoli esseri familiari, vivi e tuttavia distesi in una specie di torpore sulla carta: vale a dire i caratteri della propria scrittura e che lei sola possiede.»

«Ricordandomela com'era sul mio letto, mi pareva di vedere la sua coscia ricurva, la vedevo, era un collo di cigno che cercava la bocca dell'altra ragazza.»

«Era l'immagine di una morta, ma poiché quella morta viveva, mi fu facile fare immediatamente ciò che non avrei esitato a compiere se fosse stata accanto a me da viva (quello che farei se dovessi mai ritrovarla in un'altra vita), le perdonai.»

«Costruito dalla contiguità dei ricordi che si susseguivano l'un l'altro, il nero tunnel sotto il quale il mio pensiero fantasticava da troppo tempo perché potesse badare a sé stesso, veniva interrotto bruscamente da uno sprazzo di sole che cullava in lontananza un universo sorridente e azzurro dove Albertine non era più che un ricordo sorridente e pieno di fascino.»

«E questo continuava anche dopo la sua morte perché la memoria bastava a mantenere la vita reale che è mentale.»

«Certo, noi ignoriamo la particolare sensibilità di ogni essere, ma, di solito, non sappiamo nemmeno di ignorarla perché la sensibilità degli altri ci è indifferente.»

«Come un fiore tenebroso e sconosciuto che mi fosse recato dall'oltretomba da un essere nel quale non avessi saputo scoprirlo, mi sembrava di vedere dinnanzi a me il Desiderio incarnato d'Albertine che Andrée era per me, come Venere era per Giove.»

«Nell'universo vago e inesistente in cui si svolgevano le passeggiate di Albertine e di Andrée, mi sembrava che questa, con una creazione successiva e diabolica, aggiungesse all'opera di Dio una vallata maledetta.»

«E quel piacere doveva essere assai intenso per sconvolgere a tal punto la creatura che lo provava e strapparle quel linguaggio sconosciuto che sembrava designare e commentare tutte le fasi del delizioso dramma vissuto dalla ragazzina che il velo, sempre abbassato per gli altri salvo che per se stessa su ciò che avviene nella misteriosa intimità di ogni donna, nascondeva ai miei occhi.»

«Adesso capivo i vedovi che crediamo si siano consolati perché sposano la sorella della moglie, invece proprio questo prova che sono inconsolabili.»

«Così che avrei potuto credere — se non avessi fatto l'esperienza della presenza insopportabile di un'altra — di rimpiangere più un bacio che certe labbra, un piacere più che un amore, un'abitudine più che una persona.»

«Tutte le curiosità che avevo avuto un tempo per la sua vita, quando la conoscevo solo di vista, e, d'altra parte, tutti i desideri della mia vita, si fondevano in questa sola curiosità: sapere come Albertine provasse piacere, vederla con altre donne, forse perché, scomparse loro, io sarei rimasto solo con lei, ultimo e padrone.»

«L'idea della sua unicità non era più un "a priori" metafisico attinto nell'individualità di Albertine, come un tempo accadeva per le passanti, ma un "a posteriori" costituito dall'embricatura contingente ma indissolubile dei miei ricordi.»

«Come c'è una geometria nello spazio, c'è una psicologia nel tempo, in cui i calcoli di una psicologia piana non sarebbero più esatti perché non vi si terrebbe più conto del tempo e di una delle forme che esso riveste: l'oblio; l'oblio di cui cominciavo a sentire la forza, potente strumento di adattamento alla realtà in quanto a poco a poco distrugge in noi il passato che ancora sopravvive ed è, con la realtà, in perenne contraddizione.»

«La sventura degli esseri umani è quella di non essere per noi che immagini stampate da collezione sottoposte nel nostro pensiero a un continuo deterioramento.»

«La mia gelosia, essendo tenuta a bada da quella sensazione di intrigante e dolce tristezza che provavo, i miei sensi si risvegliavano.»

«Subito, allo sguardo che posavo sull'una o sull'altra di loro, si accompagnava immediatamente lo sguardo curioso, furtivo, intraprendente, riflesso di inafferrabili pensieri che di nascosto Albertine avrebbe lanciato su di loro e che, germinando, il mio con un'ala misteriosa, rapida e azzurrastra, pervadeva quei viali, fino a quel momento così naturali, di quel brivido di un ignoto che il mio desiderio da solo non sarebbe riuscito a risvegliare, perché per me non aveva niente di strano.»

«E l'atto di quella ragazza nel risalire in auto non lo constatavo soltanto con i miei occhi, come una visione superficiale che si attua così spesso durante una passeggiata: divenuto una sorta di atto durevole mi sembrava si estendesse anche nel passato con quella parte che gli era stata aggiunta che si appoggiava così voluttuosamente, così tristemente contro il mio cuore.»

«Ed ecco che l'avevo vista, per nulla diversa dalle sue amiche, salvo che per quello sguardo dissimulato che stabiliva tra lei e me una segreta intromissione in parti della sua vita evidentemente nascoste alle sue amiche, e che me la facevano apparire più accessibile — quasi mia a metà — più dolce di quanto non sono di solito le ragazze dell'aristocrazia.»

«Sarebbe stato un caso veramente straordinario che di quelle tre ragazze una si chiamasse Mademoiselle d'Eporcheville e fosse proprio quella che mi aveva guardato quasi sorridendo (prima verifica topica della mia supposizione) ma non quella che andava in una casa di appuntamenti.»

«Un tempo, invece, quando venivo riaccompagnato a casa dagli Champs-Elysées da Françoise, covando impotenti desideri e impossibilitato a servirmi dei mezzi pratici della civiltà, amavo come un selvaggio, anzi, poiché non avevo la possibilità di muovermi, come un fiore.»

«Ma già sul suo viso lo stupore e la collera erano spariti sotto il mero e vischioso sorriso di una pietà trascendente e di un'ironia filosofica, liquido colloso che il suo amor proprio offeso secerneva per guarire la ferita.»

«Poi considerai quale pane spirituale sia un giornale ancora caldo e umido della stampa recente e della nebbia del mattino in cui viene distribuito, fin dall'alba, alle governanti che lo portano al loro padrone con il caffè e latte, pane miracoloso, moltiplicabile, che è contemporaneamente uno e diecimila, che resta identico per tutti pur entrando contemporaneamente innumerevole in ogni casa.»

«E mi riprometto d'ora in avanti di leggerli sempre e leggere anche il nome dell'autore; ma, come un amante geloso che non inganna la propria donna per poter credere alla sua fedeltà, penso con tristezza che la mia attenzione futura non influenzerà, non ha retrospettivamente influenzato quella degli altri.»

«È una Venere collettiva, di cui non si possiede che un arto mutilato se ci si attiene al pensiero dell'autore, perché esso non si realizza completamente se non nella mente dei suoi lettori.»

«In quel medesimo istante, io vedevo il mio pensiero per tanta gente — o per coloro che non erano in grado di comprenderlo, la ripetizione del mio nome e come un'evocazione imbellita di me stesso — brillare su di loro, colorire il loro pensiero in un'aurora che mi riempiva di maggior forza e di una gioia ben più trionfante di quella multiforme che in quel medesimo istante compariva rosa a tutte le finestre.»

«Quel perpetuo errore che è la "vita" non dà le sue mille forme solo all'universo visibile e udibile, ma anche all'universo sociale, all'universo sentimentale e storico ecc.»

«Benissimo l'Affare Dreyfus, ma allora tanto vale che il mio droghiere qua all'angolo si dichiari nazionalista per pretendere di essere ricevuto da noi.»

«Probabilmente — poiché a tutti i livelli della società una vita mondana e frivola paralizza la sensibilità e toglie il potere di risuscitare i morti — la duchessa apparteneva a quella categoria di persone che per amare veramente hanno bisogno della presenza (di quella presenza che, da vera Guermantes, lei eccelleva a prolungare) ma, cosa, più rara, ne hanno bisogno anche per detestare un po'.»

«Questo, a volte, malgrado la sua frivolezza, dava alla condotta di Madame de Guermantes un che di abbastanza nobile unito a molta bassezza. Infatti, mentre i tre quarti degli esseri umani adulano i vivi e non tengono più in alcun conto i morti, lei spesso, invece, dopo la loro morte, faceva ciò che avrebbero desiderato quelli che aveva maltrattato in vita.»

«"Ma certo!" replicò Madame de Guermantes con un tono malinconico che attestava la sua comprensione per il dolore della figlia, e con un eccesso di voluta intensità che le permetteva di fingere di non essere sicura di ricordarsi proprio esattamente di suo padre.»

«Allo stesso modo un antisemita nel momento in cui dimostra la propria affabilità a un ebreo, parla male degli israeliti genericamente, modalità che gli permette di essere offensivo senza apparire villano.»

«Gilberte apparteneva, o almeno appartenne in quegli anni, alla varietà più diffusa di struzzi umani, quelli che nascondono la testa nella speranza, non di essere visti, cosa che essi ritenevano poco probabile, ma di non vedere che li si vede, il che, a loro, sembra già molto, e permette di affidarsi per il resto alla fortuna.»

«Avevo quasi le lacrime agli occhi nel dirlo, ma, per la prima volta, mi faceva un certo piacere parlarne. E a partire da quel momento cominciai a scrivere a tutti che avevo avuto un gran dolore, e a smettere di provarlo.»

«Quasi tutti i sogni rispondono alle domande che ci poniamo con affermazioni complesse, con regie dai molti personaggi, ma che non hanno domani.»

«E poiché succede per il dolore come per il desiderio delle donne, che aumenta se ci si pensa, aver molto da fare renderebbe molto più facile sia la castità che l'oblio.»

«Mi consolava forse più facilmente il constatare che colei che avevo amato, dopo un certo tempo non era più che un pallido ricordo, che il non ritrovare in me quella vana attività che ci fa perdere il tempo a tappezzare la nostra vita di una flora umana vivace e parassita, vita di cui non resterà nulla dopo la morte, già estranea a tutto quanto avevamo conosciuto e alla quale, per altro, la nostra senilità, chiacchierona, malinconica e futile cerca di piacere.»

«Ora questo essere nuovo mi recava, al contrario, con l'oblio una soppressione quasi totale della sofferenza, e quest'essere, così temuto, così benefico, altro non era che uno dei miei io di ricambio che il destino tiene in serbo per noi, e che, senza più ascoltare le nostre preghiere, più di quanto non faccia un medico chiaroveggente e autoritario, sostituisce, nostro malgrado, con un opportuno intervento, all'io veramente troppo ferito.»

«Mi ricordo che eravamo in camera mia, perché in quel momento mi faceva piacere avere una mezza relazione carnale con lei, a causa di quell'aspetto collettivo che il mio amore, all'inizio, aveva avuto, e che ora riprendeva per le ragazze della piccola banda, amore a lungo indiviso tra loro e, soltanto negli ultimi mesi che avevano preceduto e seguito la sua morte, associato per breve tempo unicamente alla persona di Albertine.»

«L'abitudine a pensare impedisce a volte di sperimentare la realtà, immunizza contro di essa, la fa apparire ancora pensiero. Non c'è idea che non abbia con sé la propria smentita, una parola la parola contraria.»

«In questo caso l'aiutava il fatto che non temeva più Albertine, perché la realtà degli esseri sopravvive in noi per poco tempo dopo la morte, e in capo a qualche anno essi sono come quelle divinità delle religioni estinte che si offendono senza timore perché si è smesso di credere alla loro esistenza.»

«Per questo spesso, parlando a persone la cui buona salute, e soprattutto la consapevolezza della loro buona salute, l'esasperava, l'avevo spesso sentita dir loro che avevano un'aria molto malata, e dichiarare, nella speranza di irritarle, che lei stava benissimo di salute, cosa che continuò a sostenere anche nei momenti in cui stava davvero male, fino al giorno del distacco della morte, quando non le importò più che le persone felici stessero bene e sapessero che lei stava morendo.»

«Perché fondamentalmente non era cattiva, e se la sua natura non superficiale, quella un po' più profonda, non era, come si credeva al primo momento a causa delle sue delicate attenzioni, la gentilezza, ma piuttosto l'invidia e l'orgoglio, la sua terza natura, più profonda ancora, la vera, ma non completamente realizzata, tendeva alla bontà, all'amore verso il prossimo.»

«Mentiamo per difendere il nostro piacere, o il nostro onore, se la divulgazione del piacere è contraria all'onore. Si mente tutta la vita, anche, e soprattutto, forse soltanto a coloro che ci amano.»

«E in effetti, conoscere in tutta la sua laidezza Albertine, non era, malgrado la mia ragione volesse negarlo, sceglierla e amarla?»

«Anche nel più completo accecamento la perspicacia persiste sotto la forma stessa della predilezione e della tenerezza, così abbiamo torto a parlare, in amore, di scelta sbagliata, poiché, posto che vi sia una scelta, questa non può essere che sbagliata.»

«Perché l'uomo è quell'essere che ha la facoltà di ridiventare in pochi secondi più giovane di parecchi anni, e, circondato dalle mura del tempo che vi naviga, ma come in una vasca in cui il livello mutasse continuamente mettendolo alla portata, ora di un'epoca, ora di un'altra.»

«Ma bisogna soprattutto dirsi questo: la bugia, da un lato, è un tratto del carattere, da un altro, in donne che altrimenti non sarebbero bugiarde, è una difesa naturale, improvvisata all'inizio, e poi sempre più organizzata contro quel pericolo immediato che potrebbe distruggere tutta una vita: l'amore.»

«D'altra parte, non è un caso se persone intellettuali e sensibili si concedono sempre a donne insensibili e inferiori, e tengono tanto a loro che la prova di non esserne amate non le guarisce dal sacrificare tutto pur di serbare accanto a sé una tale donna.»

«Ma allora, queste indiscrezioni che si compiono dopo che la vita terrena di una persona si è conclusa, non provano, in fondo, che nessuno crede in una vita futura?»

«Ma quella ragione ultima, che elevava quasi a una sorta di parossismo appassionato le due prime, lui stesso forse l'ignorava, e le altre due esistevano realmente in Albertine, quando il pomeriggio della replica aveva voluto andare da Madame Verdurin, il piacere, del tutto onesto, di rivedere delle amiche d'infanzia che per lei non erano affatto viziose come lei non lo era per loro, chiacchierare con loro, far loro vedere, con la sua sola presenza dai Verdurin, che la povera ragazza che così avevano conosciuto, era ora invitata in un salotto famoso, e anche il piacere di ascoltare la musica di Vinteuil.»

«La verità e la vita sono assai ardue, e, alla fin fine, mi restava di esse, senza riuscire a conoscerle, un'impressione in cui la tristezza era forse superata dalla stranezza.»

«Da molto lontano, appena oltrepassato San Giorgio, scorgevo quell'ogiva che già mi aveva visto, e lo slancio dei suoi archi spezzati aggiungeva al suo sorriso di benvenuto la distinzione di uno sguardo più elevato e quasi incompreso.»

«E poiché a Venezia le cose magnifiche, incaricate di darci le sensazioni familiari della vita, sono opere d'arte, significa falsare il carattere di questa città, sotto il pretesto che la Venezia di certi pittori è freddamente estetica nella sua parte più celebre (eccetto nei superbi studi di Maxime Dethomas) rappresentandone solo gli aspetti miserabili, là dove sparisce ciò che ne costituisce lo splendore, e per rendere Venezia più intima e più vera, farla rassomigliare ad Aubervilliers.»

«Ma dopo essere stato in passato, in un primo senso e per viltà, infedele a ognuno dei miei desideri concepito come unico, poiché avevo ricercato un oggetto analogo e non lo stesso che non speravo più di ritrovare, ora, sistematicamente, ricercavo donne che, in quanto tali, Albertine non aveva conosciute e io d'altronde non ricercavo più quelle che, un tempo, avevo desiderate.»

«Infatti la vecchiaia ci rende incapaci di intraprendere ma non di desiderare.»

«I suoi articoli, dove ogni parola era soppesata, assomigliavano a quei bollettini medici ottimisti cui segue immediatamente la morte del malato.»

«Albertine non era stata per me che un coacervo di pensieri ed era sopravvissuta alla sua morte fisica fintanto che quei pensieri esistevano in me; inversamente, ora che quei pensieri erano morti, Albertine non risuscitava affatto con il suo corpo.»

«Lei era ora ciò che un tempo era stata Albertine; il mio amore per Albertine non era stato che una forma passeggera della mia devozione alla giovinezza. Crediamo di amare una ragazza e non amiamo in lei, ahimè! che quell'aurora di cui il suo viso riflette momentaneamente il rossore.»

«Il nostro amore della vita non è che un vecchio legame di cui non sappiamo più liberarci. La sua forza è nel suo perdurare. Ma la morte che lo interrompe ci guarirà dal desiderio di immortalità.»

«Per me è giunta l'ora in cui, quando mi ricordo del Battistero, davanti alle acque del Giordano, dove San Giovanni immerge il Cristo, mentre la gondola ci attendeva davanti alla Piazzetta, non mi è indifferente che in quella fresca penombra, accanto a me ci sia stata una donna, avvolta nel suo lutto, con il fervore rispettoso ed entusiasta della donna anziana che si vede a Venezia nel quadro di Sant'Orsola del Carpaccio, e che quella donna, dalle guance rosse e dagli occhi tristi, nei suoi veli neri, e che nulla per me potrà far uscire da quel santuario dolcemente illuminato di San Marco, in cui sono sicuro di ritrovarla perché essa vi ha lì il suo posto, riservato e immutabile come un mosaico, sia mia madre.»

«Avevo riconosciuto tutto, e quel mantello dimenticato, avendomi reso, per guardarlo, gli occhi e il cuore di colui che sarebbe andato a Versailles con Albertine, mi pervase per un istante di una vaga sensazione, ben presto dissipata, di desiderio e di malinconia.»

«Forse questa era la prova che aveva proprio qualcosa da nascondere, forse a causa di questo era stata schernita e disprezzata, e l'atteggiamento che assumeva per evitare che lo si credesse di lei, era come quell'avversione che gli animali provano per le persone che li hanno picchiati.»

«E siccome non ci sono grandi differenze tra il ricordo di un sogno e il ricordo di una realtà, finivo per chiedermi se non si fosse originata durante il mio sonno, in un cupo frammento di cristallizzazione veneziana, quella strana fluttuazione che offriva, alla prolungata meditazione del chiaro di luna, una vasta piazza circondata da romantici palazzi.»

«Subito l'idea di tutte le ore di piacere carnale di cui la nostra partenza mi avrebbe privato, elevò quel desiderio, che esisteva in me allo stato cronico, all'altezza di un sentimento e lo immerse nella malinconia e nel vago.»

«I palazzi mi parevano ridotti ai loro semplici elementi e masse di marmo, simili a tutti gli altri, e l'acqua a una combinazione di idrogeno e ossigeno, eterna, cieca, anteriore ed esteriore a Venezia, ignara dei Dogi e di Turner.»

«Non soltanto non conteneva più mia madre, ma siccome non avevo la calma sufficiente per permettere al mio pensiero di posarsi sulle cose che mi stavan davanti, esse cessarono di contenere qualcosa anche di me, anzi, cessarono di essere Venezia, come se fossi stato io a introdurre un'anima nelle pietre dei palazzi e nell'acqua del Canale.»

«Lungo il percorso, dal treno, vedemmo prima Padova e poi Verona venirci incontro, dirci addio fino quasi alla stazione, e mentre noi ci allontanavamo, ritornare, esse che non partivano, l'una alle sue pianure, l'altra alla sua collina.»

«Una buona parte di ciò che crediamo, ed è così fino alla fine, con un'ostinazione pari alla buona fede, viene da un primo errore sulle premesse.»

«Infatti l'ottimismo è la filosofia del passato. Gli eventi che sono accaduti, essendo tra tutti i possibili i soli che conosciamo, il male che ci hanno causato ci sembra inevitabile e per quel poco di bene che necessariamente hanno portato con sé, attribuiamo loro il merito, immaginandoci che senza di loro non si sarebbe prodotto.»

«Non solo perché adesso che si sapeva ricevuto non aveva più alcun piacere ad essere invitato, ma perché dei due vizi che se lo erano a lungo disputato, il meno naturale, lo snobismo, cedeva il posto ad un altro meno artificioso, poiché indicava una sorta di ritorno, anche se distorto, verso la natura.»

«Dapprima si era detto che la nonna sarebbe stata sorpresa a quelle notizie, poi che si sarebbe rattristata, il che era semplicemente un modo di dire che la nonna non avrebbe provato piacere per un avvenimento così straordinario, ma la mamma, non potendo ammettere che sua madre potesse essere stata privata di un piacere, preferiva pensare che era meglio così, poiché quella notizia non avrebbe potuto farle che dispiacere.»

«"Sarà", concluse la vice-maitresse in tono scettico, ma non aveva alcuna prova, ed era convinta che, nel nostro secolo, la perversità dei costumi gareggiasse con l'assurdità calunniatrice delle chiacchiere.»

«E la tristezza, cupa come un trasloco, amara come la gelosia, che quei matrimoni mi suscitarono con l'improvvisa imprevedibilità dello choc che subivo, fu così profonda che più tardi mi venne ricordata attribuendomene assurdamente il merito, come fosse stata tutto il contrario di ciò che al momento fu, cioè un doppio, triplo e anche quadruplo presentimento.»

«Jupien era sincero nella sua indignazione; nelle persone cosiddette immorali l'indignazione è altrettanto forte quanto in quelle morali; è appena un po' diverso l'oggetto.»


«Soltanto chi abbia avuto per lungo tempo un'amante si premura di togliere il mantello alla propria moglie prima di entrare in un ristorante, e avere verso di lei i dovuti riguardi.»

«Gli omosessuali sarebbero i migliori mariti del mondo se non recitassero la commedia di amare le donne.»

VII. modifica

«Ma, com'era stato per Elstir nei confronti di Chardin, si può rifare ciò che si ama solo ripudiandolo.»

«Se gliel'avessi domandato forse mi avrebbe detto la verità, così come Albertine se fosse resuscitata.[378]»

«Perché in questo mondo in cui tutto si logora, in cui tutto perisce, la cosa che cade in rovina e si distrugge ancor più completamente della Bellezza, e lasciando anche meno tracce di essa, è il Dolore.»

«Avrei potuto disegnare il quadrilatero di luce che il sole faceva sotto i biancospini, la zappetta che la ragazzina teneva in mano, il lungo sguardo che fissò su di me. Solo che io avevo creduto, a causa del gesto volgare che l'aveva accompagnato, che fosse uno sguardo di disprezzo, perché ciò che io desideravo mi pareva qualcosa che le ragazzine ignorassero e facessero soltanto nella mia immaginazione, durante le ore del mio desiderio solitario. E ancora meno avrei creduto che, con tanta disinvoltura e tempestività, una di esse, quasi sotto gli occhi di mio nonno, avesse avuto l'audacia di rappresentarlo.»

«Si dice, e ciò spiega l'indebolimento progressivo di certe affezioni nervose, che il nostro cervello invecchia. Il che non è vero soltanto per il nostro "io" permanente che si prolunga per tutta la durata della vita, ma per tutti i nostri "io" successivi che alla fine in parte lo compongono.»

«Ma, soprattutto dopo il favore di cui godono di questi tempi gli esercizi fisici, l'oziosità ha assunto una forma sportiva, anche nelle ore non dedicate allo sport, e si esprime, allora, non più in apatia ma in una vivacità febbrile, che crede di non lasciare né tempo né spazio alla noia per svilupparsi.»

«E, non trovandolo, avevo chiamato Albertine, credendo che la mia amica morta fosse sdraiata accanto a me, come faceva spesso la sera, e ci fossimo addormentati insieme, contando al risveglio, sul tempo che sarebbe occorso a Françoise per arrivare, perché Albertine suonasse, senza commettere imprudenza, il campanello che io non trovavo.»

«Anche quando era immobile, quel colorito che era più suo che di tutti i Guermantes, e che pareva il distillato di una giornata di sole allo stato solido, gli conferiva come una sorta di strano piumaggio, e faceva di lui come una specie così rara e preziosa che si sarebbe voluto possederla per una collezione ornitologica; ma più ancora, quando questa luce mutata in uccello si metteva in movimento, entrava in azione, quando, per esempio, vedevo Robert de Saint-Loup fare il suo ingresso a una serata di gala in cui anch'io ero presente, aveva, a momenti, certi scatti improvvisi del capo così sericamente e fieramente impennacchiato sotto l'aigrette dorata dei capelli, appena un po' più radi di un tempo, certi movimenti del collo talmente più flessuosi, più mobili e più civettuoli di quanto non abbiano gli esseri umani, che, davanti alla curiosità e all'ammirazione, in parte mondana in parte zoologica, che ispirava, ci si chiedeva se ci trovassimo nel Faubourg Saint-Germain o al Giardino Zoologico, e se si stesse guardando un gran signore che attraversava un salotto o un uccello che andava avanti e indietro nella sua gabbia.»

«Quale che sia il genere di amori di un uomo, ci si inganna sempre sul numero di persone con cui egli ha delle relazioni, perché, erroneamente, normali amicizie vengono interpretate come relazioni, il che è un errore per addizione; infatti si ritiene che una relazione provata ne escluda un'altra, il che è un altro genere di errore.»

«Una donna che si ama raramente basta ai nostri bisogni, e la si inganna con una che non si ama.»

«Curiosi di sapere, quando la nostra mente ha riaperto gli occhi, ciò che abbiano potuto fare sotto il padrone che fa sdraiare i suoi schiavi prima di sottoporli ad un'incombenza precipitosa, i più maliziosi, appena il compito è assolto, tentano furtivamente di guardare. Ma il sonno li batte in velocità nel far sparire le tracce di ciò che avrebbero voluto vedere. Così, dopo tanti secoli non sappiamo granché a questo proposito.»

«Ma ero incapace di vedere qualunque cosa il cui desiderio non fosse stato risvegliato in me, in precedenza, da qualche lettura, qualcosa di cui non avessi tracciato, io stesso anticipatamente, un abbozzo che in seguito desideravo confrontare con la realtà.»

«Forse perché avrei potuto trarre da esse la conclusione che la vita insegna ad abbassare il valore della lettura, e ci mostra che ciò che lo scrittore ci vanta non valeva un granché; ma potevo ugualmente dedurne che la lettura, al contrario, ci insegna a rialzare il valore della vita, valore che non abbiamo saputo apprezzare e, solo grazie al libro, ci rendiamo conto di quanto fosse grande.»

«Come dalla inseminazione di una piccola quantità di lievito, apparentemente per generazione spontanea, certe giovani donne andavano in giro, a tutte le ore, con in testa alti turbanti cilindrici, come ne avrebbero potuti portare certe contemporanee di Madame Tallien, e indossando, per civismo, certe tuniche egizie, diritte, scure, molto "guerra", su gonne cortissime; calzavano sandali che richiamavano il coturno alla maniera di Talma, o alte ghette che ricordavano quelle dei nostri cari combattenti; dicevano che era perché non dimenticavano di dover rallegrare la vista dei nostri soldati, che si abbigliavano ancora non solo con abiti morbidi ma anche con gioielli che, per il loro tema decorativo, evocavano l'esercito, sebbene il materiale non provenisse dall'esercito, o non fosse stato lavorato nell'esercito.»

«Nel gran mondo (e del resto questo fenomeno sociale non è che un'applicazione di una legge psicologica ben più generale) le novità, riprovevoli o meno, suscitano sgomento fintanto che non sono assimilate e circondate da elementi rassicuranti.»

«In ogni caso, ogni peccato esige misericordia.»

«A volte si vedevano ancora attorno a lei anonimi resti di un mondo ignorato, ma che non stupivano più di alcuni frammenti di guscio attorno a un pulcino, coloro che sapevano da quale uovo fosse uscita Madame Bontemps.»

«Tanto sono rari i facili successi come gli smacchi definitivi.»

«Ma molti grandi alberghi, a quell'epoca, erano popolati da spie che prendevano nota delle notizie trasmesse per telefono da Bontemps con un'indiscrezione mitigata, per fortuna, dalla mancanza di fondatezza delle sue informazioni, puntualmente smentite dagli avvenimenti.»

«All'ora di cena i ristoranti erano affollati, e se per strada vedevo un povero soldato in licenza, sfuggito per sei giorni al rischio permanente della morte e pronto a ritornarsene in trincea, posare un istante gli occhi sulle vetrate illuminate, soffrivo come al Grand Hôtel di Balbec, quando i pescatori ci guardavano pranzare, anzi di più, perché sapevo che la miseria del soldato è più grande dei quella del povero in quanto le riunisce tutte in sé, ed è ancora più toccante perché più rassegnata e più nobile; quel soldato, pronto a ripartire per il fronte, alla vista degli imboscati che si spintonavano per avere un tavolo, si limitava a scuotere il capo con filosofia e senza mai odio, dicendo: " Si direbbe che qui non ci sia la guerra".»

«Poi si passava oltre e nulla più interrompeva l'igienico monotono e campestre scalpiccio nell'oscurità.»

«Così, per compensazione, mentre giovanotti virtuosi con l'età si abbandonano alle passioni di cui, alla fine, han preso coscienza, certi adolescenti facili divengono uomini di sani principi, contro i quali i Charlus, accorsi ma troppo tardi sulla fede di antiche voci, si scontrano sgradevolmente. È una questione di cronologia.»

«Avevo già notato, in diverse persone, che l'ostentazione di sentimenti lodevoli non è l'unico sistema per coprire quelli cattivi, ma una forma più nuova è l'esibizione di questi ultimi, se non altro per non dare l'impressione di volerli nascondere.»

«Ma le parole di Saint-Loup non mi suonavano male, in quanto mi ricordavano che la presunzione è stretta parente della stupidità, e la semplicità ha un sapore un po' nascosto ma gradevole.»

«Questa buona educazione è, malgrado tutto, indice di grandi inibizioni per lo spirito. Chi non sa liberarsene, resta un uomo di mondo.»

«Nelle persone intelligenti e che lavorano sul serio c'è una certa avversione per coloro che volgono in letteratura ciò che fanno e lo mettono in risalto.»

«Egli provava, a trascorrere, in maniera sicuramente casta, le notti all'addiaccio con dei senegalesi, sempre pronti in ogni momento a sacrificare la loro vita, una voluttà cerebrale non esente da molto disprezzo nei confronti di certi "signorini ricercati", e che, per quanto opposta gli sembrasse, non era molto diversa dall'ebbrezza che gli dava la cocaina di cui aveva abusato a Tansonville, e da cui l'eroismo, come un rimedio che supplisca a un altro, lo guariva.»

«Al di fuori dell'omosessualità, nelle persone per natura meno inclini ad essa, esiste un certo ideale di virilità che l'omosessuale, se non è un essere superiore, trova a propria disposizione, per poi magari snaturarlo.»

«La guerra, che fa, delle capitali in cui non sono rimaste che le donne, la disperazione degli omosessuali, costituisce, al contrario, il romanzo appassionato degli omosessuali, se sono abbastanza intelligenti per crearsi illusioni, ma non abbastanza da saperle mettere in luce, riconoscendone l'origine, giudicare sé stessi.»

«Ma i giornali si leggono come si ama, con una benda sugli occhi. Non si cerca di capire i fatti, si ascoltano le dolci parole del redattore capo come si ascoltano le parole della propria amante. Si è sconfitti e contenti, perché non ci si crede sconfitti, ma vincitori.»

«Infatti è straordinario fino a qual punto in questi scampati al fuoco che sono i soldati in licenza, nei vivi che un medium ipnotizza o nei morti che evoca, l'unico effetto del contatto con il mistero sia di accrescere, se possibile, la fatuità dei discorsi.»

«Ancora si può capire che al fronte ci sia una sorta di civetteria a esclamare: "Che rosa! è stupendo! e quel verde pallido!", quando si può venir uccisi da un momento all'altro, ma tutto questo non esisteva per Saint-Loup, a Parigi, poiché si trattava di un'incursione insignificante ma che, dal nostro balcone, nel silenzio di una notte in cui si era scatenata d'un tratto una festa vera, con i tiri della contraerea, utili e protettori, e squilli di trombe che non erano una semplice esibizione, ecc.»

«Robert sembrava compiacersi di questo paragone tra aviatori e Valchirie, e lo spiegò d'altronde con ragioni puramente musicali: "Diamine, la musica delle sirene d'allarme era proprio quella di una Cavalcata! Bisogna proprio che arrivino i tedeschi per poter riascoltare un po' di Wagner a Parigi."»

«Si può dire che in lui l'evoluzione del suo male, o la rivoluzione del suo vizio, era giunta a quel limite estremo per cui l'esigua originaria personalità dell'individuo, le sue ancestrali qualità, sono completamente eclissate dal passaggio, di fronte ad esse, del difetto o del male generico che le accompagnano.»

«Lo si trovava "anteguerra", fuori moda, perché sono proprio le persone meno adatte a giudicare i meriti altrui, quelle che, per classificarli, adottano quasi sempre le direttive della moda; non solo non hanno mai saputo trarre profitto dagli uomini di valore presenti in una generazione, ma non li hanno mai nemmeno sfiorati, e ora si sentono in dovere di condannarli tutti in blocco perché è già pronta l'etichetta di una nuova generazione che a sua volta non verrà maggiormente compresa.»

«M. de Charlus trovandosi in una città in cui gli uomini maturi, che finora erano stati la sua passione, erano scomparsi, si comportava come certi francesi, donnaioli impenitenti in Francia, che vivevano nelle colonie; aveva, prima per necessità e poi per gusto, preso l'abitudine dei ragazzini.»

«La gente di solito va alla ricerca dei propri piaceri senza mai pensare che gli se influssi inibenti e moderatori venissero a cessare, la proliferazione degli infusori raggiungerebbe il suo massimo, vale a dire, farebbe in pochi giorni un balzo di parecchi milioni di leghe passando da un millimetro cubo a ad una massa di un milione di volte più grande del sole dopo aver, nel frattempo, distrutto tutto l'ossigeno e tutte le sostanze di cui viviamo, e non ci sarebbero più né l'umanità, né terra, né animali; o senza immaginare che un'irreparabile e molto verosimile catastrofe potrebbe essere provocata, nell'etere, da un'attività incessante e frenetica del sole che la sua apparente immutabilità nasconde.»

«Tutta intenta ad immergere il croissant nel caffè e latte, dando dei colpetti al giornale per farlo restare aperto senza dover distogliere l'altra mano impegnata a inzuppare, esclamava: "Che orrore! Questo supera in orrore le più spaventose tragedie!" Ma la morte di tutte quelle persone doveva apparirle ridotta a un miliardesimo, perché, pur facendo a bocca piena tutte quelle amare considerazioni, l'espressione che era dipinta sul suo volto, prodotta probabilmente dal sapore del croissant, così prezioso per l'emicrania, era piuttosto quella di una dolce soddisfazione.»

«Avessero detto ai francesi che sarebbero stati sconfitti, ognuno di loro si sarebbe sentito disperato più che se avessero loro detto che sarebbe stato ucciso dalle Berta.»

«Charlus era molto intelligente, mentre in tutti i paesi gli sciocchi sono in maggior numero; non c'è dubbio che, se avesse vissuto in Germania, gli sciocchi tedeschi, l'avrebbero irritato; ma, vivendo in Francia, i francesi sciocchi che difendevano con ottusità e passione una causa giusta non lo irritavano di meno.»

«Infine M. de Charlus era umanamente sensibile; l'idea di un vinto lo faceva star male, era sempre dalla parte dei deboli, non leggeva le cronache giudiziarie per non dover soffrire sulla sua pelle le angosce del condannato, e per l'impossibilità di ammazzare il giudice, il boia e la folla entusiasta al vedere che "giustizia è fatta".»

«In simili casi coloro che non conosciamo, ma immaginiamo soltanto, si compiangono più di chi ci è accanto nella banalità della vita quotidiana, a meno di essere tutt'uno con costoro, di essere con essi una sola carne; il patriottismo compie appunto un tale miracolo, si parteggia per il proprio paese come si parteggia per sé stessi in una discussione amorosa.»

«Suo malgrado, per quanto provasse ammirazione per l'Inghilterra, per la straordinaria maniera in cui era entrata in guerra, quell'Inghilterra impeccabile, incapace di menzogna ma che impediva l'importazione in Germania del pane e del latte, era un po' la patria di uomini d'onore, di testimoni patentati, d'arbitri in questioni d'onore; mentre sapevo che persone tarate, furfanti come certi personaggi di Dostojevski, possono essere migliori, e non ho mai potuto capire perché li identificasse con i tedeschi, dato che la menzogna e l'astuzia non sono sufficienti per emettere un giudizio di buon cuore che i tedeschi non sembra abbiano dimostrato.»

«Così, il gioco delle diverse leggi psicologiche si industria a compensare, nella fioritura della specie umana, tutto ciò che, in un senso o nell'altro, porterebbe al suo annientamento con l'eccesso o la rarefazione. Lo stesso avviene nel mondo dei fiori dove un'identica saggezza, messa in luce da Darwin, regola le modalità di fecondazione opponendole successivamente le une alle altre.»

«Inoltre, era irritante sentir accusare tutti, e probabilmente molto spesso senza alcuna prova, da parte di uno che escludeva sé stesso da quella categoria speciale di persone alla quale, per altro, era risaputo che egli appartenesse, e dove tanto volentieri includeva gli altri.»

«La banalità dell'uomo appariva di continuo sotto la pedanteria del letterato. E accanto a immagini che non volevano dire niente ("i tedeschi non potranno più guardare in faccia la statua di Beethoven"; "Schiller ha dovuto rivoltarsi nella tomba"; "l'inchiostro che ha sanzionato la neutralità del Belgio era appena asciugato"; "Lenin parla ma è come se parlasse al vento della steppa"), c'erano volgarità del genere: "Ventimila prigionieri sono una cifra; il nostro comando saprà tenere un occhio, e quello buono, bene aperto; noi vogliamo vincere, punto e basta". Ma in mezzo a tutto questo, che enorme erudizione! Quanta intelligenza! Quanti ragionamenti più che giusti!»

«Ma soprattutto perché, da ex antidreyfusardo militante che aveva fiutato la preparazione tedesca molto prima della guerra, gli era capitato molto spesso di scrivere: "Già nel 1897 io ho denunciato che…", "Già nel 1901 io ho segnalato…", "Io ho avvertito nel mio opuscoletto, oggi rarissimo… (habent sua fata libelli)", e in seguito gli era rimasta l'abitudine.»

«In breve, soltanto per enunciare tutto ciò che lui non aveva detto e per ricordare tutto quello che aveva detto qualche anno prima, e quello che Clausewitz, Jomini, Ovidio, Apollonio di Tiana eccetera avevano detto qualche secolo fa, Brichot avrebbe potuto agevolmente raccogliere materiale per un enorme volume. Ed è un peccato che non l'abbia fatto, perché quei suoi articoli così corposi, ora è difficile reperirli.»

«Una simile preterizione mi era comunque meno penosa di spiegazioni retrospettive.»

«Le cattedrali devono essere venerate fino al giorno in cui, per conservarle, bisognerebbe rinnegare le verità che insegnano. Il braccio di san Firmino sollevato in un gesto di comando quasi militaresco significava: "Mi spezzino pure se l'onore lo esige. Non sacrificate gli uomini alle pietre la cui bellezza deriva proprio dall'aver fissato per un attimo delle verità umane."»

«Perché la sua frivolezza era così sistematica, che la nascita nobile unita alla bellezza, e ad altri privilegi, erano per lui la sola cosa durevole — mentre la guerra, come l'affare Dreyfus, eran mode volgari e passeggere.»

«Gli aeroplani che, poche ore prima, avevo visto formare, come degli insetti, macchie scure nel blu della sera, passavano ora nella notte che il parziale oscuramento dei lampioni rendeva ancora più profonda, come luminosi brulotti.»

«In quella Parigi di cui, nel 1914, avevo visto la bellezza quasi indifesa attendere la minaccia del nemico che si avvicinava, c'era adesso, come allora, lo splendore antico e immutabile di una luna crudelmente, misteriosamente serena, che riversava sui monumenti ancora intatti l'inutile bellezza della sua luce; ma, come nel 1914, e più ancora che nel 1914, c'era anche un'altra cosa, luci diverse e fuochi intermittenti che, sia dagli aeroplani, sia dai proiettori della Torre Eiffel, sapevamo diretti da una volontà intelligente, da una vigilanza amica che dava quello stesso genere di emozione, ispirava lo stesso genere di gratitudine e di calma, che avevo provato nella camera di Saint-Loup, nella cella di quel chiostro militare in cui si esercitavano, prima che consumassero, un giorno, nel pieno della loro giovinezza e senza alcuna esitazione, il loro sacrificio, tanti cuori ardenti e disciplinati.»

«È sempre l'attaccamento all'oggetto a provocare la morte di chi lo possiede.»

«E, simbolo di quella invasione che preconizzava il disfattismo di M. de Charlus, sia della cooperazione dei nostri fratelli musulmani con le armate francesi, la luna ricurva e sottile come uno zecchino sembrava mettere il cielo di Parigi sotto il segno orientale della mezzaluna.»

«"Io mi interesso alle cose e agli uomini solo da pittore e da filosofo. D'altronde sono troppo vecchio. Peccato però che per completare il quadro uno di noi non sia un'odalisca."»

«Tuttavia in lui mi colpì qualcosa, che non era il volto che non vedevo, né l'uniforme nascosta da un gran mantello, ma la straordinaria sproporzione tra il numero di punti diversi per i quali era passato il suo corpo e la manciata di secondi durante i quali la sua uscita, che sembrava l'uscita tentata da un assediato, si era svolta.»

«Quell'orrore che i grandi provano per gli snob che vogliono a tutti i costi familiarizzare con loro, l'uomo virile lo prova per l'invertito, la donna per ogni uomo troppo innamorato.»

«"Ci sono, però, delle brave persone tra i ricchi. Io mi farei ammazzare volentieri per un tipo così", dichiarò Maurice, che, evidentemente, compiva le sue terribili fustigazioni sul barone solo meccanicamente, per effetto di un'educazione trascurata, per bisogno di denaro e una certa tendenza a guadagnare in un modo presumibilmente ritenuto meno faticoso del lavoro, ma che forse lo era molto di più.»

«Quel ma dopotutto chi se ne importa era un esempio tra mille di quel magnifico linguaggio, così diverso da quello che parliamo solitamente, in cui l'emozione fa deviare ciò che vogliamo dire e fiorire in sua vece una frase completamente diversa, emersa da un lago sconosciuto dove vivono tali espressioni senza alcun rapporto con il pensiero, e che, appunto per questo, lo rivelano.»

«A causa del loro gonnellino, e perché certe fantasie lacustri si associano spesso a simili desideri, gli scozzesi erano tra i più ricordati. E siccome ogni follia riceve dalle circostanze qualche particolare caratteristica, se non addirittura un peggioramento, un vecchio, le cui curiosità erano state probabilmente tutte soddisfatte, chiedeva con insistenza se non era possibile fargli fare la conoscenza di un mutilato.»

«Un sadico ha un bel credersi in compagnia di un assassino, la sua anima pura, la sua anima di sadico, non cambia per questo, ed egli resta stupefatto davanti alla falsità di alcuni individui che, niente affatto assassini, vogliono guadagnarsi facilmente "uno scudo" e il cui padre o la madre o la sorella risuscitano e rimuoiono, di volta in volta, poiché parlando con il cliente cui vogliono piacere non fanno che contraddirsi.»

«Sembrava che tutti conoscessero M. de Charlus, ed egli indugiava a lungo con ciascuno, esprimendosi con quello che lui riteneva fosse il loro linguaggio, sia per una ostentazione pretenziosa di colore locale, sia per il sadico piacere di mescolarsi a una certa vita viziosa: "Tu, che schifo, ti ho visto davanti all'Olympia con due che fanno marchette. Era per farti dare la grana. Ecco come mi tradisci."»

«Niente è più limitato del piacere e del vizio. In questo caso di può veramente dire, mutando il senso dell'espressione, che si ricade sempre nello stesso circolo vizioso.»

«Non si fa a suon di schiaffi solo l'educazione dei ragazzi ma anche quella dei poeti.»

«Nel frattempo persiste l'oscurità; immersi in quel nuovo elemento, i frequentatori della casa di Jupien, illudendosi di aver viaggiato, di esser venuti ad assistere a un fenomeno naturale come una marea o un'eclissi, e assaporando invece di un piacere predisposto e sedentario, quello di un incontro fortuito nell'ignoto, celebravano, nel fragore vulcanico delle bombe, sotto un postribolo pompeiano, riti segreti in tenebre di catacombe.»

«Ma a tutto quello che diceva si accompagnava un'espressione del volto che sarebbe convenuta a una frase tutta diversa, come se, pur possedendo tutta la gamma preziosa delle espressioni umane del volto, avesse vissuto in un altro mondo, e tali espressioni le esternasse non come si dovrebbe ma quasi sfogliasse a caso sguardi e sorrisi senza alcun rapporto con il discorso che stava ascoltando. Spero per lui, se, come mi auguro, è ancora al mondo, che non fosse preda di una malattia cronica, ma di un'intossicazione passeggera.»

«"Al principio della guerra ci dicevano che i tedeschi erano degli assassini, dei briganti, veri banditi, dei bboches… " (Se metteva parecchie b a boches era perché l'accusa che i tedeschi fossero degli assassini le sembrava dopo tutto plausibile, ma quella che fossero dei boches le pareva inverosimile a causa della sua enormità. Soltanto, era difficile capire quale significato misteriosamente terribile Françoise desse al termine boche, dato che si trattava dell'inizio della guerra, e anche per il tono dubbioso con cui pronunciava questa parola. Infatti il dubbio che i tedeschi fossero dei criminali di fatto poter essere infondato, ma non racchiudeva in sé, da un punto di vista logico, nessuna contraddizione; ma come dubitare fossero boches, visto che quel termine nella lingua popolare significa proprio tedeschi? Forse Françoise non faceva che ripetere, in modo indiretto, i discorsi violenti che aveva udito allora, e nei quali una particolare energia accentuava la parola boches.)»

«In questo libro, cove non c'è un solo fatto che non sia fittizio, un solo personaggio "a chiave", dove tutto è inventato da me secondo le necessità della mia dimostrazione, io devo dire a lode del mio paese che i soli parenti milionari di Françoise, che avevano abbandonato il loro ritiro per abbandonare la nipote senza alcun appoggio, son persone reali, veramente esistenti.»

«E non sarebbe magari possibile che la stessa morte accidentale — come quella di Saint-Loup, legata, per altro, al suo carattere più di quanto io non abbia creduto di dover dire — fosse anch'essa decretata in anticipo, conosciuta soltanto agli dei, invisibile agli uomini, ma rivelata da una tristezza a metà incosciente, a metà cosciente (e anche in quest'ultima misura espressa agli altri con quella totale sincerità che poniamo nell'annunciare sventure alle quali crediamo intimamente di sfuggire, ma che tuttavia arriveranno) in colui che la porta in sé e di continuo l'avverte come una parola d'ordine, una scadenza fatale?»

«Lui, che sempre in questa vita, anche seduto, anche camminando in un salotto, sembrava trattenere lo slancio di una carica, dissimulando in un sorriso l'indomabile volontà che c'era nella sua testa triangolare, aveva alla fine caricato. Sbarazzata dai suoi libri, la torretta feudale era ridivenuta militare.»

«Per parte mia vi scorsi piuttosto quella sorta di dolcezza quasi fisica, di distacco dalla realtà della vita, così ardente in coloro che la morte ha già accolto nella sua ombra.»

«Con una brutalità quasi trionfale ripeteva in tono monotono leggermente balbettante e con sorde risonanze sepolcrali: "Hannibal de Bréauté, morto! Antoine de Mouchy, morto! Charles Swann, morto! Adalbert de Montmorency, morto! Boson de Talleyrand, morto! Sosthéne de Doaudeville, morto!"; e ogni volta la parola "morto" pareva ricadere su quei defunti come una palettata di terra più pesante gettata da un becchino deciso a inchiodarli più profondamente alla tomba.»

«Si sarebbe proprio detto che i segni che quel giorno dovevano trarmi dallo scoraggiamento e ridarmi fiducia nella letteratura, avessero a cuore di moltiplicarsi, infatti accadde che un maggiordomo, da tempo al servizio dei Guermantes, avendomi riconosciuto mi portò nella biblioteca in cui mi trovavo, per evitarmi di andare al buffet, un piattino con alcuni dolcetti e un bicchiere di aranciata, e che io mi asciugassi le labbra con il tovagliolo che mi aveva dato; e subito, come quel personaggio delle Mille e una notte che, senza saperlo, compiva proprio il rito che faceva apparire, visibile soltanto a lui, un docile genio pronto a portarlo lontano, una nuova visione di azzurro passò davanti ai miei occhi; questa volta era un azzurro puro e salmastro, che si gonfiò in mammelle bluastre.»

«Questo spiegava come mai le mie inquietudini riguardo la morte fossero cessate nel momento in cui avevo riconosciuto inconsciamente il sapore della piccola madeleine, poiché, in quel tempo, l'essere che io ero stato era un essere extratemporale, di conseguenza incurante delle vicissitudini dell'avvenire. Questo essere non era mai venuto a me, non si era mai manifestato, se non al di fuori dell'azione, dell'immediato godimento, ogni volta che il miracolo di un'analogia mi aveva consentito di sfuggire al presente. Lui solo aveva il potere di farmi ritrovare i giorni passati, il tempo perduto, dinnanzi al quale gli sforzi della mia memoria e della mia intelligenza fallivano sempre.»

«Quante volte, nel corso della mia vita, la realtà mi aveva deluso perché, nel momento in cui la percepivo, l'immaginazione, che era l'unico organo di cui disponevo per godere della bellezza, non poteva applicarsi ad essa, in virtù di quella imprescindibile legge che vuole che sia possibile immaginare solo ciò che è assente.»

«L'essere che si era ridestato in me quando, con un tale fremito di felicità, avevo udito il rumore comune sia al cucchiaio che tocca il piatto e al martello che batte sulla ruota o quando sotto il piede avevo avvertito le pietre disuguali, nel selciato del cortile dei Guermantes e nell'impiantito del battistero di San Marco, questo essere si nutre solo dell'essenza delle cose e solo in esso trova sostentamento e delizia. Egli langue nell'osservazione del presente, dove i sensi non sono in grado di recargliela, nella considerazione di un passato che l'intelligenza gli inaridisce, nell'attesa di un avvenire che la volontà costruisce con frammenti del presente e del passato, ai quali essa sottrae una parte della loro realtà conservandone solo ciò che conviene a un fine utilitaristico, strettamente umano, che loro assegna.»

«Un attimo affrancato dall'ordine del tempo ha ricreato in noi, perché lo si percepisca, l'uomo affrancato dall'ordine del tempo. Ed è comprensibile che costui confidi nella propria gioia, anche se il semplice piacere di una madeleine non sembra contenere logicamente la ragione di tale gioia, come è comprensibile che il termine "morte" non abbia più senso per lui: situato fuori del tempo che cosa potrebbe temere dall'avvenire?»

«Avviene per i ricordi dolorosi la stessa cosa che avviene per i morti. Ora, questi si dissolvono presto, e intorno alle loro stesse tombe non resta che la bellezza della natura, il silenzio, la purezza dell'aria.»

«Sempre in simili resurrezioni il luogo remoto, generato intorno alla sensazione comune, si era accoppiato per un istante, come un lottatore, al luogo attuale. Sempre il luogo attuale ne era uscito vincitore; sempre era stato il vinto ad apparirmi più bello, così bello da farmi restare in estasi sul selciato sconnesso come davanti alla tazza di tè, cercando di trattenere, nel momento in cui mi apparivano, quella Combray, quella Venezia, quella Balbec, invadenti e respinte, che risorgevano per abbandonarmi in seguito in quei luoghi nuovi ma permeabili al passato.»

«L'impressione è per lo scrittore quello che per lo scienziato è la sperimentazione, con questa differenza, che nello scienziato il lavoro dell'intelligenza precede, mentre nello scrittore viene dopo. Ciò che noi non abbiamo dovuto decifrare, chiarire con il nostro sforzo personale, ciò che era già chiaro prima di noi, non ci appartiene. Da noi proviene soltanto ciò che traiamo dall'oscurità che è in noi e che gli altri non conoscono.»

«Così ero giunto ormai a questa conclusione: che noi non siamo per niente liberi di fronte all'opera d'arte, che non la creiamo a nostro piacimento, ma che, preesistendo a noi, dobbiamo, poiché è contemporaneamente necessaria e nascosta, proprio come faremmo con una legge di natura, scoprirla.»

«La vera arte non sa che farsene dei proclami, si compie nel silenzio.»

«E, forse, è più dalla qualità del linguaggio che non dai criteri estetici che è possibile giudicare il grado cui è stato portato il lavoro intellettuale e morale.»

«Un'opera imbevuta di teorie è come un oggetto su cui si lasci il cartellino del prezzo. Si ragiona, vale a dire, si divaga, ogni qualvolta non si ha la forza di costringersi a far passare l'impressione attraverso tutti gli stadi successivi che porteranno alla sua destinazione finale, all'espressione.»

«E se possedessi ancora quel François le Champi che la mamma estrasse una sera dal pacchetto dei libri che la nonna intendeva regalarmi per la mia festa, io non oserei mai guardarlo. Avrei troppa paura di inserirvi a poco a poco le mie impressioni di oggi, di vederlo diventare a tal punto una cosa del presente che, quando gli chiedessi di suscitare ancora una volta il ragazzino che decifrò il suo titolo nella cameretta di Combray, il ragazzino, non riconoscendo il suo accento, non risponderebbe più al suo richiamo e resterebbe per sempre sepolto nell'oblio.»

«L'anatomia non è il tema che sceglierebbe un cuore tenero, se avesse facoltà di scelta.»

«Allo stesso modo la ferrovia, secondo alcuni, avrebbe ucciso la contemplazione, ed era inutile rimpiangere il tempo delle diligenze, l'automobile, invece, adempie la funzione di queste ultime e fa sostare di nuovo i turisti davanti alle chiese abbandonate.»

«La natura stessa non mi aveva messo, per questo aspetto, sulla via dell'arte? Non era essa stessa un principio d'arte, lei che spesso mi aveva permesso di conoscere la bellezza di una cosa solo attraverso un'altra, il mezzogiorno a Combray nel suono delle sue campane, le mattinate di Doncieres nei singhiozzi del nostro calorifero ad acqua? Il rapporto può essere di scarso interesse, gli oggetti mediocri, pessimo lo stile, ma finché non c'è tutto questo, non c'è nulla.»

«Ma noi suoniamo di nuovo la sinfonia, ritorniamo a visitare la chiesa finché — in questa fuga lontano dalla nostra vera vita che non abbiamo il coraggio di guardare, e che si chiama eruzione — non le conosceremo altrettanto bene, e allo stesso modo, del più erudito musicologo e archeologo.»

«La sua scrittura complicata era fatta solo per la gente di mondo, dicevano alcuni democratici, rendendo così un onore immeritato alla gente di mondo.»

«Mentre la realtà del talento è un bene, un'acquisizione universale, di cui si deve cogliere la presenza sotto le mode apparenti del pensiero e dello stile, è su queste ultime che la critica si sofferma per classificare gli autori.»

«La loro logomachia si rinnova ogni dieci anni (poiché il caleidoscopio non è composto solo dai gruppi mondani, ma anche dalle idee politiche, sociali e religiose che assumono una momentanea ampiezza grazie alla loro rifrazione su vaste masse, ma che, ciononostante, restano limitate alla vita effimera delle idee la cui novità ha potuto sedurre solo spiriti poco esigenti in fatto di prove).»

«Disgraziatamente, appunto perché non sono che mezzi ingegni, i primi hanno bisogno di completarsi nell'azione, agiscono quindi più degli ingegni superiori, attirano a sé la folla, creando attorno a sé, non solo eccessiva fama e sdegni ingiustificati, ma guerre civili e guerre generali da cui un po' di autocritica giansenista dovrebbe preservarli.»

«La vera vita, la vita finalmente scoperta e messa in luce, di conseguenza la sola vita realmente vissuta, è la letteratura, vita che, in un certo senso, dimora in ogni momento in tutti gli uomini così come nell'artista.»

«Soltanto con l'arte possiamo uscire da noi stessi.»

«Ma mi rendevo anche conto che la sofferenza che avevo provato la prima volta con Gilberte, e cioè che il nostro amore non appartiene all'essere che lo ispira, è salutare accessoriamente come mezzo (infatti, per poco che la nostra vita debba durare, è solo quando soffriamo che i nostri pensieri, agitati da moti perpetui e mutevoli, fanno salire come durante una tempesta, a un'altezza da cui possiamo vederla, tutta quell'immensità regolata da leggi, sulla quale, appostati ad una finestra mal situata, non riusciamo ad avere alcuna visione, perché la calma che dà felicità la lascia unita e a un livello troppo basso; forse soltanto per qualche grande genio un tale moto persiste costantemente senza che siano necessarie le angosce del dolore; tuttavia quando contempliamo l'ampio e regolare sviluppo delle loro opere gioiose, può darsi che si sia portati a supporre, in base alla gioosità dell'opera, quella della loro vita che è stata forse invece costantemente dolorosa) — ma salutare principalmente perché, se il nostro amore non appartiene soltanto a una Gilberte (cosa che ci fa tanto soffrire), non è perché è anche l'amore di una Albertine, ma perché è una porzione della nostra anima, più duratura dei diversi io che muoiono successivamente in noi, che vorrebbero egoisticamente trattenerlo, e che deve, qualunque sia il male che esso infligge (male per altro utile), staccarsi dagli esseri per ritrovare la propria generalità e dare quest'amore, la comprensione di quest'amore, a tutti, allo spirito universale, e non a questa e poi quell'altra donna nelle quali l'uno o l'altro che siamo successivamente stati, amerebbero fondersi.»

«Ogni persona che ci fa soffrire può essere da noi collegata a una divinità di cui non è che un riflesso frammentario e l'ultimo stadio, divinità (Idea) la cui contemplazione ci suscita subito gioia in luogo della tristezza che sentivamo. Tutta l'arte di vivere consiste nel servirci delle persone che ci fanno soffrire solo come un gradino che ci permetta di accedere alla loro forma divina, e popolare in tal modo gioiosamente la nostra vita di divinità.»

«Come il seme, anch'io avrei potuto morire, quando la pianta si fosse sviluppata, e mi trovavo ad aver vissuto per essa senza saperlo, senza sospettare che la mia vita potesse entrare in rapporto con i libri che avrei voluto scrivere, e per i quali, quando mi mettevo a tavolino, non trovavo mai argomenti.»

«Egli non si ricorda che dell'universale. Grazie a tali intonazioni di voci, a tali espressioni fisionomiche, anche se visti nella sua più lontana infanzia, la vita degli altri aveva ormai lasciato in lui la sua impronta, e più tardi, quando avrebbe scritto, sarebbe venuta a comporre un movimento delle spalle comune a molti, vero come se fosse stato annotato sul taccuino di un anatomista, ma ora riprodotto per esprimere una verità psicologica, innestando su quelle spalle una mossa fatta da un altro, avendo ciascuno offerto il suo istante di posa.»

«E quando cerchiamo di estrarre l'universalità dal nostro dolore, quando ne scriviamo, ci sentiamo un po' consolati anche per un'altra ragione, diversa da quella che ho esposto fin qui: e cioè che pensare in maniera universale, scrivere, è per lo scrittore una funzione sana e necessaria, il cui adempimento rende felici, come per certi uomini dediti all'esercizio fisico, la ginnastica, il sudore, il bagno.»

«Non ero lontano dal provare per me un certo orrore, come lo proverebbe un partito nazionalista, in nome del quale si fosse iniziata una guerra in cui tante nobili vittime avessero sofferto e fossero morte, senza nemmeno sapere (cosa che almeno per la nonna sarebbe stata una grande ricompensa) l'esito della lotta.»

«E certo non ci sarebbero state solo la nonna e Albertine, ma altre persone ancora di cui ero riuscito ad assimilare una parola, uno sguardo, ma che, in quanto creature individuali non ricordavo più; un libro è come un grande cimitero in cui sulla maggior parte delle tombe non è più possibile leggere i nomi ormai cancellati.»

«Sotto questo primo aspetto, l'opera dev'essere considerata soltanto come un amore infelice che fatalmente ne presagisce altri, e farà sì che la vita assomigli all'opera, così che il poeta non avrà quasi più bisogno di scrivere, potendo trovare in ciò che ha scritto l'anticipazione di ciò che accadrà.»

«Ma per un altro aspetto, l'opera è segno di felicità perché ci insegna che in ogni amore l'universale sta accanto al particolare, e ci insegna a passare dal secondo al primo con una ginnastica che fortifica contro il dolore inducendoci a trascurarne la causa per approfondirne l'essenza.»


«Là dove la vita erge un muro, l'intelligenza apre una breccia, dato che, se non c'é rimedio per un amore non corrisposto, si può uscire dalla constatazione di una sofferenza, non foss'altro che traendone le conseguenze che essa comporta. L'intelligenza non conosce nella vita situazioni chiuse, senza via d'uscita.»

«Dovevo dunque rassegnarmi, poiché niente può durare se non trasformandosi in universale, e se lo spirito muore a sé stesso, all'idea che gli esseri che furono più cari allo scrittore non hanno fatto, in fin dei conti, che posare per lui, come dinanzi a un pittore.»

«Quanto alla felicità essa non ha quasi che un'unica utilità: rendere possibile l'infelicità. Occorre che nella felicità si formino legami molto forti e dolci, di fiducia e tenerezza, affinché la loro rottura ci susciti quella lacerazione così preziosa che si chiama infelicità. Se non fossimo stati felici, non foss'altro che a causa della speranza, le sventure sarebbero prive di crudeltà e di conseguenza resterebbero infruttuose.»

«Le nostre passioni abbozzano i nostri libri, ma sono le pause tra l'una e l'altra a scriverli.»

«Beati coloro che hanno incontrato la prima, prima di incontrare la seconda, e per i quali, per quanto vicine possano essere l'una all'altra, l'ora della verità è scoccata prima dell'ora della morte!»

«Lo scrittore non deve aversela a male se l'invertito dà alle sue eroine un volto maschile. Questa particolarità un po' aberrante permette all'invertito di dare, in seguito, a ciò che legge tutto il suo valore universale.»

«Lo scrittore, soltanto per un'abitudine presa dal linguaggio insincero delle prefazioni e delle dediche, dice: "il mio lettore". In realtà, ogni lettore, quando legge, è soltanto il lettore di sé stesso. L'opera dello scrittore non è che una specie di strumento ottico che egli offre al lettore al fine di permettergli di discernere ciò che, senza quel libro, forse non avrebbe visto in sé stesso. Il riconoscere dentro di sé, da parte del lettore, quanto dice il libro, è la prova della verità di questo e viceversa, almeno in una certa misura, in quanto la diversità fra i due testi spesso è imputabile non all'autore ma al lettore. Inoltre il libro può essere troppo colto, troppo oscuro per il lettore semplice e offrirgli così solo una lente offuscata con la quale non potrà leggere. Ma altre particolarità (come l'inversione) possono far sì che il lettore abbia bisogno di leggere in un certo modo per poter leggere in maniera a lui comprensibile. L'autore non deve prendersela, ma al contrario, lasciare al lettore la più grande libertà, dicendogli: "Decidete voi se vedete meglio con questa lente, con quella, o con quell'altra ancora.»

«Il sogno inoltre costituisce uno di quei fatti della mia vita che mi aveva colpito di più, che più aveva contribuito a convincermi del carattere puramente mentale della realtà, e di cui non avrei disdegnato l'aiuto nella composizione della mia opera.»

«Ma proprio per questo (ed è un'indicazione a non vivere in un'atmosfera troppo intellettuale), proprio perché era così diversa da me, essa mi aveva fecondato con il dolore, e all'inizio anche con il semplice sforzo per riuscire a immaginare ciò che differisce da sé. Quelle pagine, se fosse stata capace di capirle, per questa stessa ragione non le avrebbe ispirate.»

«La gelosia è un buon reclutatore che, quando c'è un vuoto nel nostro quadro, va a cercare per la strada la bella ragazza di cui abbiamo bisogno.»

«Quel fatto non aveva nulla di straordinario, dal momento che un'impressione capace di suscitare in me l'uomo eterno non era necessariamente legata più alla solitudine che alla società (come avevo creduto un tempo, come forse era stato per me in passato, e come magari avrebbe dovuto essere ancora se mi fossi armoniosamente sviluppato, invece che quella lunga interruzione che sembrava soltanto sul punto di concludersi).»

«Il poeta stesso con maggior scelta e languore ricerca volontariamente nel profumo di una donna, per esempio, dei suoi capelli e del suo seno, le analogie ispiratrici che gli rievocheranno "l'azzurro del cielo immenso e tondo" o "un porto pieno di vele e di alberi".»

«Qui, al contrario, un istinto mi aveva avvertito di dissimularle il più possibile; sentivo che in esse non c'era più nulla di lusinghiero perché ls trasformazione non era voluta, e mi accorsi infine, cosa cui non avevo pensato entrando in quel salone, che ogni festa, per quanto semplice sia, se ha luogo molto tempo dopo che si è smesso di andare in società, e se appena riunisca alcune delle persone che si sono conosciute in passato, fa l'effetto della festa in maschera, della più riuscita fra tutte, quella in cui siamo più sinceramente "intrigati" dagli altri, ma dove quelle maschere, che i presenti da un pezzo si sono adattati alla faccia senza volerlo, non si possono toglier via con acqua e sapone finita la festa.»

«Pupazzi, ma che, per identificarli con coloro conosciuti un tempo, bisognava leggere contemporaneamente su parecchi piani, situati dietro di essi, e che davano loro spessore e obbligavano a uno sforzo mentale ogni volta che ci si trovava davanti a quei vecchi fantocci, poiché bisognava guardarli contemporaneamente con gli occhi e con la memoria. Pupazzi immersi nei colori immateriali degli anni, pupazzi che esteriorizzano il Tempo, il Tempo che abitualmente non è visibile, che per diventarlo va alla ricerca di corpi, e ovunque li trovi, se ne impadronisce per mostrare su di essi la sua lanterna magica.»

«Avrei dovuto pensare che noi chiamiamo ancien régime tutto ciò di cui non abbiamo conosciuto che la fine; per cui ciò che scorgiamo all'orizzonte assume una grandezza misteriosa e ci sembra richiudersi su un mondo che non vedremo più.»

«Ma, innanzitutto, accade per la vecchiaia come per la morte. Alcuni la affrontano con indifferenza, non perché abbiano più coraggio degli altri, ma perché hanno meno immaginazione.»

«Perché se i nomi avevano perso per me qualcosa della loro individualità, le parole me ne rivelavano tutto il significato. La bellezza delle immagini è situata dietro gli oggetti; quella delle idee davanti. Di modo che la prima cessa di meravigliarci non appena li abbiamo raggiunti, ma si comprende la seconda solo quando li abbiamo oltrepassati.»

«"È sempre ammirevole", rispose lui, usando un aggettivo che in alcune famiglie, al contrario di quanto avviene in certe tribù dove i genitori anziani sono trattati senza pietà, si attribuisce ai vecchi nei quali l'uso delle facoltà più materiali come l'udire, l'andare a messa a piedi, sopportare con un certo distacco i lutti, assume agli occhi dei figli una straordinaria bellezza morale.»

«Non erano dei vecchi, ma dei diciottenni estremamente appassiti.»

«E, d'altronde, essa non aggiungeva sempre e soltanto figure geometriche alla guance delle donne. Nella duchessa di Guermantes, per esempio, rimaste pressoché inalterate, sebbene ora composite come un torrone, scorgevo una sfumatura di verde rame, un frammento di conchiglia rosa, un gonfiore difficile da definire, più piccolo di una bacca di vischio e meno trasparente di una perla di vetro.»

«Quanto ai vecchi i cui lineamenti erano mutati, essi cercavano tuttavia di serbare, fissa su di loro in permanenza, una di quelle espressioni fugaci che si assumono per un secondo durante una posa fotografica e con le quali si tenta di nascondere un difetto. Sembravano, insomma, divenuti definitivamente delle immutabili istantanee di loro stessi.»

«Sono sfumature che il profano non coglie, ma una risata soffocata di un bambino sotto un occhio appuntito come una matita blu ben temperata, anche se un po' di traverso, è qualcosa di più di una differenza di orchestrazione.»

«C'erano uomini che sapevo imparentati con altri senza aver mai pensato che avessero qualcosa in comune; contemplando il vecchio eremita che era diventato Legrandin, d'un tratto constatai, anzi posso dire che scoprii con una soddisfazione da zoologo, nel rilievo delle guance la stessa struttura di quella del suo giovane nipote Léonor de Cambremer che tuttavia pareva non somigliargli affatto; a questo primo elemento comune ne aggiunsi un altro che non avevo notato in Léonor de Cambremer, poi altri ancora che non erano nessuno di quelli che normalmente mi offriva la sintesi della sua giovinezza; di modo che presto ebbi di lui una specie di caricatura più autentica, che se fosse stata in tutto e per tutto rassomigliante; suo zio, ora, mi sembrava semplicemente il giovane Cambremer che, per divertirsi, avesse assunto le sembianze del vecchio che sarebbe stato un giorno, cosicché, a darmi con tanta forza la sensazione del Tempo, non era più soltanto ciò che erano diventati i giovani di ieri, bensì anche ciò che sarebbero diventati quelli di oggi.»

«In secondo luogo, non sembravano invecchiate. La vecchiaia è qualcosa di umano; esse erano dei mostri e non sembravano "cambiate" più di quanto lo sarebbero delle balene.»

«E spesso quelle bionde ballerine non solo avevano conquistato, con una parrucca di capelli biondi, l'amicizia di duchesse che prima non conoscevano. Ma, non avendo fatto altro nella vita che danzare, l'arte le aveva toccate come la grazia. E così, come nel XVII secolo illustri dame prendevano il velo, esse vivevano in appartamenti pieni di quadri cubisti, e un pittore cubista dipingeva esclusivamente per loro, e loro non vivevano che per lui.»

«Perciò non c'è umiliazione, per quanto grande, cui non ci si possa facilmente rassegnare sapendo che in capo a qualche anno le nostre colpe, oramai sepolte, non saranno che un'invisibile polvere sulla quale sorriderà la pace ridente e fiorita della natura.»

«E, grazie alla pettinatura, alla soppressione dei baffi, all'eleganza del tipo ed alla volontà, quel naso ebraico spariva, così come può apparire quasi dritta una persona gobba ben vestita.»

«La sola presenza di quel monocolo sul viso Bloch, dispensava prima di tutto dal chiedersi se fosse bello o meno, come davanti a quegli oggetti inglesi di cui un commesso di negozio ci dice che sono "il massimo dello chic", dopo di che non abbiamo più il coraggio di chiederci se ci piacciano.»

«"Far parlare di sé", quest'espressione che in qualsiasi ambiente viene applicata ad ogni donna che abbia un'amante, nel faubourg Saint-Germain veniva attribuita a donne che pubblicano libri, nella borghesia di Combray a quelle che fanno matrimoni, in un senso o nell'altro, "sproporzionati"!»

«La successione al nome è triste come tutte le successioni, come tutte le usurpazioni di proprietà; e sempre, senza interruzione, sarebbero seguite, come un'onda dopo l'altra, nuove principesse di Guermantes, o piuttosto, millenaria, sostituita di epoca in epoca nel suo ruolo da una donna diversa, una sola principessa di Guermantes, ignara della morte, indifferente a tutto ciò che muta e ferisce i nostri cuori, mentre il nome avrebbe rinchiuso su tutte quelle che di volta in volta sarebbero scomparse la usa sempre uguale e immemorabile imperturbabilità.»

«Ministri tarati, ex puttane erano considerati modelli di virtù.»

«D'altronde la marchesa non ha parlato di Madame Leroi, non tanto perché quest'ultima, in vita, era stata poco gentile nei suoi confronti, quanto perché nessuno avrebbe potuto interessarsi a lei dopo la sua morte, e quel silenzio era dettato più dal tatto letterario della scrittrice che dal rancore mondano della donna.»

«In un ambito più ristretto ed esclusivamente mondano, come in un problema più semplice che inizi a difficoltà più complesse ma del medesimo ordine, l'inintelligibilità che risultava, nella mia conversazione con la giovane donna, dal fatto che avevamo vissuto in un certo ambiente a venticinque anni di distanza, mi dava la sensazione della Storia, e avrebbe potuto rafforzarne in me il senso.»

«Un nome molto spesso è tutto quello che resta per noi di un individuo, non solo quando è morto, ma anche da vivo. E le nostre nozioni su di lui sono così vaghe o così bizzarre e corrispondono così poco a quelle che lui ha di noi, che abbiamo dimenticato di esser stati quasi sul punto quasi di batterci con lui in duello, ma ricordiamo che da bambino portava delle strane ghette gialle quando veniva agli Champs Elisées dove invece, nonostante le nostre assicurazioni, non ricorda di aver giocato con noi.»

«Da vicino, nella trasparenza di un viso dove, più da lontano e male illuminato, io non vedevo che la gaia giovinezza (sia che vi sopravvivesse, sia fossi io a evocarla) affiorava, quasi terrificante e smaniosa, la smorfia di un vecchio Shylock angosciato e in attesa dietro le quinte di entrare in scena, mentre già recita sottovoce i primi versi.»

«Il desiderio di non essersi sbagliati quando si è fatto un pronostico errato, abbrevia la durata del ricordo di quel pronostico e promette di affermare, il più rapidamente possibile, che non l'abbiamo formulato.»

«(Infatti, tra noi e gli altri esseri c'è un bordo di contingenze, come avevo capito, nelle mie letture di Combray, che ce n'è uno di percezione, che impedisce la posa di contatto assoluta tra la realtà e lo spirito.)»

«E la difficoltà che ognuno aveva a fare una cernita tra le malattie, l'assenza, il ritiro in campagna, la morte delle persone anziane dell'alta società, consacrava, così come l'indifferenza degli incerti, l'insignificanza dei defunti.»

«Si limitò a guardarmi come ho detto, in un modo che significava: "Quanto tempo!" e in cui sfilavano i suoi mariti, gli uomini che l'avevano mantenuta, due guerre e i suoi occhi stellari, simili a un orologio astronomico intagliato in un opale, segnano successivamente tutte le ore solenni di un passato così lontano che le ritrovava ogni qualvolta voleva farvi un saluto che era sempre una scusa.»

«D'altronde, è fin troppo evidente che la guerra non è strategica, ma ha più attinenza con la medicina, in quanto comporta casi imprevisti che soltanto un clinico potrebbe sperare di evitare, come la Rivoluzione russa.»

«Vi osservavo mentre chiacchieravate con mia zia Oriane, che ha tutte le qualità del mondo, ma alla quale non faremo certamente torto dicendo che non appartiene all'élite pensante, non è vero?»

«Ma avrei avuto il coraggio di rispondere a coloro che sarebbero venuti a trovarmi o mi avrebbero fatto cercare che, per cose essenziali di cui bisognava senza indugio fossi messo al corrente avevo un appuntamento di capitale importanza con me stesso. E tuttavia, benché ci siano pochi rapporti tra il nostro io autentico e l'altro, a causa dell'omonimia e del corpo comune ad entrambi, l'abnegazione che ci spinge a fare il sacrificio dei doveri più facili, perfino dei piaceri, sembra egoismo agli altri.»

«A che sarebbe servito che per anni perdessi serate a far scivolare sull'eco appena spenta delle loro parole il suono altrettanto vano delle mie, per lo sterile piacere di un contatto mondano che esclude ogni approfondimento? Non era meglio che, di quei gesti che compivano, di quelle parole che dicevano, della loro natura, io cercassi di descrivere la curva e rivelare la legge?»

«Ma infine, quando mi fossero stata necessarie delle pause di riposo e di compagnia, sentivo che più che le conversazioni intellettuali che le persone di mondo credono utili agli scrittori, lievi amori con giovani ragazze in fiore sarebbero stati un alimento scelto che, a rigore, avrei potuto concedere alla mia immaginazione, simile al famoso cavallo che veniva nutrito solo di rose.»

«Il fatto è, come spesso avevo sospettato, che ciò che ci sembra così unico in una persona che si desidera, non le appartiene.»

«Ognuna si ergeva, in un momento diverso della mia vita, come una divinità protettrice e locale, dapprima al centro di uno di quei paesaggi sognati la cui giustapposizione divideva in quadrati la mia vita, e dove avevo cercato di immaginarla; in seguito, vista dal lato del ricordo, circondata dai luoghi dove l'avevo conosciuta e che lei mi rammentava, restandovi legata, perché se la nostra vita è vagabonda la nostra memoria è sedentaria, e noi abbiamo un bel correre senza tregua, i nostri ricordi inchiodati ai luoghi da cui ci distacchiamo, continuano a svolgere la loro vita casalinga, come quegli amici occasionali che un viaggiatore si è fatto in una città ed è costretto ad abbandonare quando la lascia perché è là che loro che non partono finiranno la giornata e la loro vita come se lui fosse ancora presente, presso la chiesa, davanti al porto, sotto gli alberi del corso.»

«Nei nuovi ambienti che frequentava, rimasta più sé stessa di quanto pensasse, continuava a credere che annoisrsi facilmente fosse indice di superiorità intellettuale, ma l'esprimeva con una sorta di violenza che dava alla sua voce una nota rauca.»

«Ciò che serve potentemente e aggiunge la propria influenza alle pure affinità intellettuali, è il tempo trascorso, che ci fa dimenticare la nostre antipatie, il nostro disprezzo e anche i motivi che spiegavano le nostre antipatie e il nostro disprezzo.»

«Ma queste cose combinate insieme avevano prodotto effetti scintillanti, mentre le cause, ormai lontane, non solo erano ignote a molti dei nuovi arrivati, ma anche coloro che le avevano conosciute le avevano dimenticate, essendo la loro mente rivolta molto più allo splendore attuale che alle vergogne passate, dato che un nome lo si prende sempre nell'accezione attuale. E l'interesse di quella nei trasformazioni nei salotti stava nel fatto che erano anch'esse un effetto del tempo perduto e un fenomeno di memoria.»

«Ma ben presto la tromba d'aria che trascinava tutti verso i Guermantes, e che aveva trascinato anche me, prevalse; il giovane si alzò e lasciò Fedra o la morte, non si sapeva bene quale delle due, finir di mangiare con la figlia e il genero i pasticcini funebri.»

«Il suo modo di recitare era intelligente, perché presupponeva la poesia che stava recitando come un tutto preesistente a quella recitazione e di cui udivamo soltanto un frammento, come se l'artista, passando per strada, si fosse trovata per pochi istanti alla portata del nostro orecchio.»

«Ma la prima volta, come in un processo modesto quando vediamo un avvocato venire avanti, alzare in aria un braccio da cui ricade la toga, cominciare l'arringa in tono minaccioso, non osiamo guardare i nostri vicini. Perché abbiamo l'impressione che ciò sia grottesco, ma, dopo tutto, potrebbe invece essere magnifico e aspettiamo di avere deciso.»

«La continuità del modo di procedere faceva credere alla sopravvivenza dello spirito, come capita a quelle persone che, superstiziosamente attaccate ad una marca di pasticceria, continuano a far venire i dolci da un certo negozio senza accorgersi che sono diventati detestabili.»

«La duchessa, d'altronde, si sforzava di contenere il proprio incanaglirsi e di impedire che questo si estendesse a quelle persone della sua famiglia dalle quali traeva un lusso aristocratico.»

«Ma ai suoi occhi queste differenze sfuggivano, e lei non avrebbe trovato strano che io fossi andato a casa sua due anni prima, non sapendo di essere per me una persona diversa, con uno zerbino diverso, e la sua persona non presentando per lei, come per me, alcuna discontinuità.»

«"Siete gentile a ricordarvene", mi disse teneramente, perché le donne chiamano gentilezza il ricordarsi della loro bellezza, come gli artisti l'ammirare le loro opere.»

«Il fatto è che molto tempo dopo che i poveri morti sono usciti dai nostri cuori la loro polvere indifferente continua a mescolarsi, a fungere dal amalgama alle circostanze del passato.»

«Ci piace far delle vittime, ma senza metterci proprio dalla parte del torto, e lasciandole vivere.»

«Era mediocre in questo ruolo come in ogni altro. Non che la vita non gliene avesse affidati anche di belli, ma lei non sapeva recitarli.»

«Ora, avendo sentito che gli scrittori amano la compagnia delle donne, per documentarsi, per farsi raccontare da loro storie d'amore, con me, adesso, ridiventava per interessarmi una semplice mantenuta.»


«Una donna che sia "il nostro tipo" raramente è pericolosa, perché non vuole nulla da noi, ci accontenta, ci lascia subito, non si insedia nella nostra vita, e nell'amore ciò che è pericoloso e genera sofferenza non è la donna in sé stessa, è la sua presenza quotidiana, la nostra curiosità per quello che lei fa in ogni momento; non è la donna ma l'abitudine.»

«Non che non avessi rifornito di continuo le riserve dell'immaginazione, ma in una forma molto più involontaria, e con un atto proveniente da me stesso che traeva da lei, a sua insaputa, le leggi della sua vita.»

«La posa languida, che nemmeno l'ingresso della duchessa valse a rimuovere, contrastava con la meravigliosa lucentezza dell'abito di seta scarlatta, a cospetto del quale le fucsia del rosa più acceso sarebbero impallidite, e sul cui tessuto madreperlaceo fiori e decorazioni sembrava fossero stati premuti a lungo affinché ne restasse l'impronta.»

«Infatti stavano suonando la Sonata a Kreutzer, ma essendosi confuso sul programma credeva si trattasse di un pezzo di Ravel che gli avevano detto essere bello come un brano di Palestrina, difficile però da capire. Nella foga di cambiar posto urtò, a causa della semioscurità, un piccolo scrittoio, il che non mancò di far voltare il capo a parecchie persone, per le quali quel gesto così semplice di guardare dietro di sé interrompeva per un momento il supplizio di dover ascoltare religiosamente la Sonata a Kreutzer

«Come, del resto, la maggior parte degli esseri umani, non era forse anche lei come sono nei boschi, e così anche nella nostra vita, quelle "stelle" formate dai crocicchi dove convergono strade provenienti da punti diversi?»

«E senza dubbio tutti quei piani diversi sui quali il Tempo, dopo che l'avevo riafferrato in questa festa, disponeva la mia vita, inducendomi a pensare che, in un libro che volesse raccontare una vita, sarebbe necessario usare, anziché la psicologia piana che si usa di solito, una specie di psicologia nello spazio, aggiungevano una bellezza nuova a quelle resurrezioni che la mia memoria, introducendo il passato nel presente senza modificarlo nel momento in cui era il presente, sopprime appunto quella grande dimensione del Tempo secondo la quale si attua la vita.»


«L'anima di quel Guermantes si era dileguata; ma l'incantevole testa dagli occhi penetranti dell'uccello volato via era venuta a posarsi sulle spalle di Mademoiselle de Saint-Loup, facendo a lungo sognare quelli che avevano conosciuto suo padre. La trovavo molto bella: piena ancora di speranze, ridente, composta di quegli stessi anni che io avevo perduto, assomigliava alla mia giovinezza.»

«Per darne un'idea bisognerebbe rifarsi a paragoni con le arti più nobili e più disparate, infatti un tale scrittore, il quale per altro farebbe apparire le facce opposte di ogni carattere, per metterne in evidenza il volume, dovrebbe preparare minuziosamente il proprio libro con costanti raggruppamenti di forze come per un'offensiva, sopportarlo come una fatica, accettarlo come una regola, costruirlo come una chiesa, seguirlo come un regime, superarlo come un ostacolo, conquistarlo come un'amicizia, supernutrirlo come un neonato, crearlo come un mondo senza trascurare quei misteri che hanno la loro spiegazione solo in altri mondi, e il cui presentimento è quello che più ci commuove nella vita e nell'arte.»

«Lo spirito ha i suoi paesaggi, la cui contemplazione gli è concessa solo per poco.»

«Il corpo imprigiona lo spirito in una fortezza; ben presto la fortezza viene assediata da ogni lato e, alla fine, lo spirito deve arrendersi.»

«Dice Victor Hugo:

Occorre che l'erba cresca e i bambini muoiano.

Io dico che la legge crudele dell'arte è che gli esseri muoiano esaurendo tutte le sofferenze, affinché l'erba spunti non dall'oblio ma dalla vita eterna, l'erba folta delle opere feconde sulle quali le future generazioni verranno gioiosamente a fare le loro "colazioni sull'erba", incuranti di chi dorme là sotto.»

Emendamento personale modifica

«Ma quando sparisce una fede le sopravvive, e via via sempre più vivo,[554] per mascherare la mancanza del potere che abbiamo perduto di dar realtà a cose nuove, un attaccamento feticistico alle cose vecchie che essa aveva animato, come se in esse, e non in noi, risiedesse il divino e la nostra incredulità attuale avesse una causa contingente, la morte degli dei.»

Fiancheggiatori modifica

«La villania riappare quando l'infelicità cessa, e ciò permette alla nostra eticità di ripiombare al suo livello normale.»

«L'omosessualità e lo snobismo sono per Proust due desideri accomunati dalla perversità e dalla lancinante illusorietà del loro oggetto. L'omosessuale come lo snob cerca nella realtà l'equivalente di un fantasma che si è forgiato da solo nella propria mente, e che lo tormenta senza speranza; entrambi simboleggiano in forma estrema una condizione comune a tutti gli uomini.»

«L'atteggiamento di Proust nei confronti della realtà (di tutta la realtà) è quello di un decifratore; per lui, che si è lasciato dietro le spalle le immagini convenzionali e le sintesi bell'e fatte, tutto è segno, e tutto è problema: tutto attende un nome e un'interpretazione.»

«In amore il tentativo che ognuno compie di uscire da se stesso lo porta a sbattere contro le pareti del proprio io, sulle quali il desiderio proietta (come la lanterna magica sui muri della stanza di Combray) immagini fantasiose quanto illusorie e deludenti.»

«Da una certa data in poi vivere e scrivere cessano di essere per Proust due attività separate, dotate di reciproca indipendenza; ogni forma di osmosi diventa possibile tra loro, ed egli sperimenta come una realtà quotidiana l'affermazione del Tempo ritrovato, secondo cui "la vera vita, la sola finalmente scoperta e resa comprensibile, la sola vita di conseguenza vissuta, è la letteratura".
[…]
L'opera era diventata così consustanziale alla vita dello scrittore, che esse non potevano che finire insieme.»

«L'autore di questa distruzione, il vero protagonista del volume, è il Tempo, qui visto come un'entità che uccide e che cancella, in antitesi con il Tempo che restituisce e che resuscita, oggetto della scoperta finale del Tempo ritrovato.»

«E soprattutto Proust scrisse le pagine interamente nuove sulla Parigi notturna sotto i bombardamenti. Questo episodio, uno dei più allucinati di tutta l'opera (molti critici hanno osservato come la città che vi è descritta assomigli molto alla Bagdad delle Mille e una notte, soltanto più sinistra) costituisce l'ultima grande aggiunta che egli fece alla Ricerca; tematicamente, tale episodio si riconnette al mondo di Sodoma, e rappresenta un'ultima, estrema esplorazione nei giorni delle esperienze condannate, prima della redentrice scoperta finale.»

«Proust è nevroticamente ossessionato dallo scorrere del tempo, che vede come un principio di distruzione e di morte, come ciò che svuota ogni cosa del suo valore e finanche della sua identità (tempus edax, il tempo come rivelatore della vanità del creato, è un tema cristiano, privato però qui del suo completare e consolatorio richiamo alla trascendenza). L'esperienza del tempo è nella Ricerca traumaticamente identificato nella rottura di uno stato caratterizzato dall'abitudine (e cioè del continuo ripetersi dell'uguale), stato localizzato nell'infanzia e nel luogo che rappresenta quasi la materializzazione dell'infanzia dell'autore, Combray), stato cui viene attribuito, per reazione alla sciagura che l'ha abolito, un valore supremo: Les vrais paradis sont les paradis qu'on a perdus. L'interruzione di una consuetudine (il bacio serale della madre) è il fatto apparentemente insignificante che mette fine all'infanzia del narratore, e mette contemporaneamente in moto tutto il meccanismo della Ricerca; da questo momento (che a buon diritto può essere definito originario) Marcel sarà prigioniero della crudele dialettica che lo costringe a cercare continuamente e invano il noto (l'anteriore) nel seno dell'ignoto; da questo momento tutte le esperienze del protagonista (e tutta l'ideologia dell'autore) saranno finalizzate alla ricerca di una rivincita sul tempo, di una possibile restaurazione dell'ordine precedente il trauma: e cioè, in pratica, alla ricerca di un mezzo che permetta di far tornare attuale il passato. Ma questo mezzo, si dirà, è trovato fin dall'inizio del romanzo: è la memoria involontaria, che fa sorgere da una tazza di te l'intera Combray, non falsificata dal ricordo intellettuale, ma viva e presente; è la memoria involontaria che permette di abolire il tempo cancellandone gli effetti.»

«La scoperta del Tempo ritrovato si può allora riassumere dicendo che l'arte è ciò che permette di fissare e generalizzare le esperienze della memoria involontaria.»

«Non soltanto restituendoci la nostra vita passata, l'arte ce ne permette la comprensione e il godimento che ci sono negati nel vissuto quotidiano; ciò facendo, essa rende possibile la comunicazione intersoggettiva, che né l'amore, né l'amicizia, né le relazioni mondane riuscivano a raggiungere. Solo l'arte permette di comunicare ad altri la nostra visione del mondo, ciò che costituisce la nostra singolarità, il nucleo del nostro essere individuale. [ibidem: intersezione tra soggettività e mondo esterno = campo d'azione dell'arte = sola verità a noi accessibile.]»

«Le tre cantiche di Dante, come si sa, terminano tutte con la stessa parola, stelle. Una stessa parola dà invece l'avvio e la conclusione alla Ricerca: la parola tempo, mimetizzata all'inizio nell'indicazione avverbiale longtemps e alla fine scopertamente come vera e ormai placata divinità tutelare dell'opera.»

Foucault modifica

«E, se la prigione assomiglia agli ospedali, alle fabbriche, alle scuole, alle caserme, come può meravigliare che tutte queste assomiglino alle prigioni?»

«Noi siamo nella società del professore-giudice, dell'educatore-giudice, del "lavoratore sociale"-giudice; tutti fanno regnare l'universalità del normativo, e ciascuno nel punto in cui si trova vi sottomette il corpo, i gesti, i comportamenti, le condotte, le attitudini, le prestazioni. La rete carceraria, sotto le sue forme compatte o disseminate, coi suoi sistemi di inserzione, distribuzione, sorveglianza, osservazione, è stata il grande supporto, nella società moderna, del potere normalizzatore.»

«Tutta l'istituzione parapenale, che è fatta per non essere prigione, culmina nella cella, sui muri della quale è scritto, a lettere nere, "Dio ti vede".»

«Il luogo in cui si forma il sapere non è il giardino patologico in cui Dio aveva distribuito le specie, bensì una coscienza medica generalizzata, diffusa nello spazio e nel tempo, aperta e mobile, legata ad ogni esistenza individuale, ma anche alla vita collettiva della nazione, sempre vigile sul dominio infinito ove il male, con aspetti diversi, tradisce la sua grande forma massiccia.»

«L'anatomia ha potuto diventare patologica solo nella misura in cui il patologico anatomizza. La malattia, autopsia della notte del corpo, dissezione del vivo.»

«La percussione non si giustifica se la malattia è fatta solo di una trama di sintomi: essa diviene necessaria se il malato non è altro che un cadavere iniettato, botte mezza piena.»

«In realtà, la medicina offre all'uomo moderno il volto ostinato e rassicurante della sua finitudine; in essa la morte è detta e ridetta, ma al contempo scongiurata; e se essa annuncia senza posa all'uomo il limite che questi porta con sé, gli parla anche del mondo tecnico che è la forza armata, positiva e piena della sua finitudine.
[…]
L'Empedocle di Hölderling che giunge, per volontario cammino, sull'orlo dell'Etna, è la morte dell'ultimo mediatore tra i mortali e l'Olimpo, è la fine dell'infinito sulla terra, la fiamma che ritorna al suo fuoco originario e lascia come sola traccia rimanente ciò che appunto doveva essere abolito dalla sua morte: la forma bella e chiusa dell'individualità; dopo Empedocle, il mondo sarà posto sotto il segno della finitudine, in questo spazio senza conciliazione ove regna la Legge, la dura legge del limite; l'individualità avrà per destino di assumere sempre figura nell'oggettività che la manifesta e la cela, che la nega e la fonda: «anche qui, il soggettivo e l'oggettivo scambiano le loro figure». In modo che può parere strano a prima vista, il movimento che sorregge il lirismo nel XIX secolo fa tutt'uno con quello grazie al quale l'uomo ha assunto una conoscenza positiva di se stesso; ma deve forse stupire che le figure del sapere e quelle del linguaggio obbediscano alla stessa legge profonda, e che l'irruzione della finitudine sovrasti, allo stesso modo, questo rapporto dell'uomo con la morte, che da una parte autorizza un discorso razionale, e dall'altra dischiude la fonte d'un linguaggio che si dispiega indefinitamente nel vuoto lasciato dall'assenza degli dei?»

Tolstoj modifica

«Tutte le famiglie felici si assomigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.»

«Non gli veniva nessuna risposta, tranne quella generica che la vita dà a tutte le questioni più complicate e insolubili: vivere giorno per giorno, cioè dimenticare. Cercare l'oblio nel sonno gli era impossibile almeno fino alla notte: non poteva far ritorno alla musica cantata dalle caraffine-donne; dunque, bisognava stordirsi in quell'altro sogno che è la vita.»

«Lo scopo dell'evoluzione è proprio questo: saper godere di ogni cosa.»

«Vassienka Veslovski aveva ignorato sino a quel momento come l'eleganza di un cacciatore consistesse appunto nella trascuratezza del vestito in contrasto con la perfezione dell'arma e degli accessori da caccia.»

«Il lume che rischiarava per lei il libro della vita, pieno di affanni, di dolore e di male, s'accese d'una vampa più viva che mai, illuminando ai suoi occhi tutto quello che prima era avvolto nelle tenebre; poi crepitò, tremolò e si spense per sempre.»

«Ogni uomo, esaminando nei minimi particolari il complicato gioco delle condizioni della propria esistenza, è involontariamente indotto a credere di essere il solo al quale si imponga la necessità di far fronte a tante complicazioni e di sbrigare affari tanto imbrogliati, e non immagina che gli altri, come lui, devono districare casi altrettanto imbarazzanti.»

«In tutto il corpo dell'animale e particolarmente nella testa, c'era qualcosa di deciso e di energico, e la sua espressione era piena di dolcezza. Frou-Frou era una di quelle bestie che sembrano non parlare soltanto perché la conformazione della bocca non lo consente loro.»

«Rimase a lungo immobile, con gli occhi aperti nel buio, e le pareva di sentire la luminosità del proprio sguardo.»

«Nulla crea tanto antagonismo come la divergenza delle opinioni sui particolari delle idee astratte.»

«Non esistono condizioni alle quali l'uomo non possa assuefarsi, soprattutto quando vede che tutti quelli che gli sono vicini vivono nello stesso modo.»

Pascal modifica

«L'anno di grazia 1654,
Lunedí, 23 novembre, giorno di san Clemente papa e martire e di altri nel martirologio, Vigilia di san Crisogono martire e di altri,
Dalle dieci e mezzo circa di sera sino a circa mezzanotte e mezzo,
Fuoco.
Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, non dei filosofi e dei sapienti.
Certezza, Certezza. Sentimento. Gioia. Pace.
Dio di Gesú Cristo.
Deum meum et Deum vestrum.
“Il tuo Dio sarà il mio Dio”.
Oblio del mondo e di tutto, fuorché di Dio.
Lo si trova soltanto per le vie insegnate dal Vangelo.
Grandezza dell'anima umana.
“Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto”.
Ch'io non debba essere separato da lui in eterno.
Gioia, gioia, gioia, pianti di gioia.
Mi sono separato da lui.
Dereliquerunt me fontes aquae vivae.
“Mio Dio, mi abbandonerai?”.
“Questa è la vita eterna, che essi ti riconoscano solo vero Dio e colui che hai inviato: Gesú Cristo”.
Gesú Cristo.
Gesú Cristo.
Mi sono separato da lui; l'ho fuggito, rinnegato, crocifisso.
Che non debba mai esserne separato.
Lo si conserva soltanto per le vie insegnate dal Vangelo.
Rinuncia totale e dolce.
Sottomissione intera a Gesú Cristo e al mio direttore.
In gioia per l'eternità per un giorno di esercizio sulla terra.
Non obliviscar sermones tuos. Amen.»

Carlos Ruiz Zafón modifica

«Noi li vendiamo e li compriamo, ma in realtà i libri non ci appartengono mai. Ognuno di questi libri è stato il miglior di qualcuno.»

«Anni dopo, ogni volta che avrebbe infilato la rivoltella nella bocca di un prigioniero e premuto il grilletto l'ispettore capo Francisco Javier Fumero si sarebbe ricordato di quando vide il cranio della madre esplodere come un'anguria matura vicino ad un chiosco di Las Planas e non provò niente, se non quel senso di fastidio che suscitano le cose morte.»

«Un segreto conta quanto coloro da cui dobbiamo proteggerlo.»

«Latino, ragazzo. Non esistono lingue morte, ma solo cervelli in letargo.»

«Potrei farti un riassunto ma sarebbe come descrivere una cattedrale dicendo che è un ammasso di pietre che culminano in una guglia.»

«Le donne capiscono subito quando un uomo si è perdutamente innamorato di loro, soprattutto se il maschio in questione è un minorenne un po' tonto.»

«Nei miei sogni di adolescente, lei e io saremmo sempre stati due amanti che fuggivano in sella a un libro, pronti a dileguarsi in un mondo immaginario fatto di illusioni di seconda mano.»

«— Mai sentito, ed è quanto di peggio si possa dire di un musicista. Sicuro di non essertelo inventato?
— Magari.»

«Quando si renderà conto che i libri fanno compagnia ma portano solo miseria e deciderà di svaligiare una banca o di fondarne una, che è lo stesso, venga a trovarmi e le spiegherò un paio di cose su chiavistelli e serrature.»

«Parigi è l'unica città al mondo in cui morire di fame è ancora considerata un'arte.»

«Il cinematografo è stato inventato per intrattenere masse di analfabeti e, a cinquant'anni dalla sua nascita, non è cambiato molto.»

«Nessuno lo è, neanche Freud; le donne per prime non lo sono, ma è come la corrente elettrica: non c'è bisogno di prendere la scossa per capire come funziona.»

«Esercito, matrimonio, Chiesa e banca: i quattro cavalieri dell'Apocalisse. Sì, sì, rida pure.»

«Se si vuole davvero possedere una donna, bisogna imparare a pensare come lei. Tutto il resto, il morbido involucro che ti fa perdere la ragione e l'onore, viene di conseguenza. […]
Non a caso il maestro diceva: mostratemi un dongiovanni e smaschererò il finocchio che è in lui.»

«No, mi dispiace. Però posso offrirle una caramella Sugus, che, come è stato scientificamente dimostrato, contiene la stessa quantità di nicotina di un Montecristo e in più un mucchio di vitamine.»

Zafon, finale modifica

«Parlare è da stupidi, tacere è da codardi, ascoltare è da saggi.»

«Ogni cosa va perduta, a cominciare dalla vergogna.»

«È un dato statistico: muore più gente nel proprio letto che in trincea.»

«Oggi la mia attività verrebbe definita spionaggio, ma in tempo di guerra siamo tutti spie.»

«Solo il rimorso offre una seconda opportunità.»

«Quando si lavora non si ha il tempo di guardare la vita negli occhi.»

«Le guerre personali, come ogni altra guerra, non sono molto diverse dagli spettacoli di marionette.»

«Julian si esprimeva con la lucidità perentoria dei folli che sono immuni dall'ipocrisia della realtà.»

Jobs (, Steve Jobs) modifica

«In every user interface study we’ve ever done […], [we found] it’s pretty easy to learn how to use these things ‘til you hit the file system and then the learning curve goes vertical. So you ask yourself, why is the file system the face of the OS? Wouldn’t it be better if there was a better way to find stuff?

Now, e-mail, there’s always been a better way to find stuff. You don’t keep your e-mail on your file system, right? The app manages it. And that was the breakthrough, as an example, in iTunes. You don’t keep your music in the file system, that would be crazy. You keep it in this app that knows about music and knows how to find things in lots of different ways. Same with photos: we’ve got an app that knows all about photos. And these apps manage their own file storage. […]

And eventually, the file system management is just gonna be an app for pros and consumers aren’t gonna need to use it.»

«Credo che le varie religioni siano tante porte della medesima casa. A volte penso che la casa esista e a volte no. È il grande mistero.»

«La gente che sa di cosa sta parlando non ha bisogno di Power Point.»

«Gli dissi: fa' finta di avere il controllo assoluto della situazione e la gente penserà che tu l'abbia davvero.»

Codice delle leggi di Hammurabi modifica

«Qualora qualcuno accusi un altro, ponendo un bando su di lui, ma non possa provare l'accusa, allora quello che ha accusato sia messo a morte.»

«Qualora qualcuno abbia portato un'accusa contro un uomo, e l'accusato salti nel fiume, qualora egli affondi nel fiume l'accusatore prenda possesso della sua casa. Ma qualora il fiume provi che l'accusato non è colpevole, e qualora ne esca indenne, allora chi aveva portato l'accusa sia messo a morte, mentre chi era saltato nel fiume prenderà possesso della casa appartenuta all'accusatore.»

«Qualora qualcuno porti un'accusa di qualche crimine davanti agli anziani, e non provi ciò che ha denunciato, qualora si tratti di un crimine per cui è prevista la pena capitale, sia messo a morte.»

«Qualora egli convinca gli anziani ad imporre una multa in cereali o denaro, riceva la multa che l'azione produce.»

«Qualora un giudice esamini un caso, raggiunga una decisione, e presenti il suo giudizio per iscritto; qualora poi appaia un errore nella sua decisione, e ciò dipenda da sua colpa, paghi allora dodici volte la multa da lui stabilita nel caso, e sia pubblicamente rimosso dal posto di giudice, né mai più vi sieda per rendere giustizia.»

«Qualora qualcuno derubi la proprietà di un tempio o della corte, sia messo a morte, e così chi riceva la refurtiva da lui sia messo a morte.»

«Qualora qualcuno compri dal figlio o dallo schiavo di un altro uomo, senza testimoni o un contratto, argento o oro, un bue o una pecora, un asino o qualunque cosa, o qualora egli ne prenda dominio, è considerato un ladro, e sia messo a morte.»

«Qualora qualcuno rubi bestiame o pecore, o un asino, o un maiale o una capra, qualora esso appartenga a un dio o alla corte, il ladro paghi trenta volte tanto; qualora appartengano a un uomo liberato del re paghi egli il decuplo; qualora il ladro non abbia nulla con cui pagare, sia messo a morte.»

«Qualora una persona perda un bene, e lo ritrovi in possesso di un altro: qualora il possessore dica "Un mercante me l'ha venduto, ho pagato un prezzo di fronte a testimoni", ed il proprietario della cosa dica, "Porterò testimoni che conoscono la mia proprietà", allora l'acquirente porti il mercante che gliel'ha venduto, ed i testimoni dell'acquisto, ed il proprietario porti i testimoni che possono identificare la sua proprietà. Il giudice esamini le loro testimonianze - tanto dei testimoni davanti ai quali fu pagato, quanto di coloro che identificano sulla parola il bene perduto. Il mercante allora si dimostra un ladro e sia messo a morte. Il proprietario del bene smarrito riceve la sua proprietà, e chi l'aveva comprato riceve il denaro pagato dal patrimonio del mercante.»

«Qualora l'acquirente non porti il mercante e i testimoni davanti ai quali ha comprato il bene, ma il proprietario porta testimoni che lo identificano, allora il compratore è un ladro e sia messo a morte ed il proprietario riceve il bene perduto.»

«Qualora il proprietario non porti testimoni per identificare il bene perduto, è un malfattore, ha calunniato e sia messo a morte.»

«Qualora i testimoni non siano subito reperibili, allora il giudice fissi un limite, allo spirare di sei mesi. Qualora i suoi testi non siano comparsi nei sei mesi, è un malfattore, e sopporti la multa del caso pendente.»

«Qualora qualcuno rubi il figlio minorenne di un altro, sia messo a morte.»

«Qualora qualcuno prenda uno schiavo della corte maschio o femmina, o uno schiavo maschio o femmina di un uomo liberato, fuori dalle porte della città, sia messo a morte.»

«Qualora qualcuno riceva in casa sua uno schiavo fuggitivo (maschio o femmina) della corte, o di un uomo liberato, e non lo porti fuori alla pubblica proclamazione del capo della casa, il padrone della casa sia messo a morte.»

«Qualora qualcuno trovi schiavi (maschi o femmine) fuggitivi in aperta campagna e li riporti al padrone, il padrone degli schiavi lo ricompensi con due shekels d'argento.»

«Qualora lo schiavo non fornisca il nome del padrone, il ritrovatore lo porti al palazzo; segua un ulteriore ricerca, e lo schiavo sia restituito al suo padrone.»

«Qualora egli tenga gli schiavi in casa sua, e siano presi là, sia messo a morte.»

«Qualora lo schiavo che egli abbia preso fugga da lui, allora giuri ai padroni dello schiavo, e sia libero da ogni biasimo.»

«Qualora qualcuno apra un buco in una casa (apra per rubare), sia messo a morte davanti a quel buco e sepolto.»

«Qualora qualcuno sia colto sul fatto di rubare, allora sia messo a morte.»

«Qualora il ladro non sia trovato, allora il derubato denunci sotto giuramento l'ammontare della sua perdita; allora la comunità, e ... sul cui terreno e territorio e nel cui dominio era [, ] lo indennizzino per la merce rubata.»

«Qualora siano rubate persone, allora la comunità e... paghino una mina d'argento ai loro parenti.»

«Qualora il fuoco distrugga una casa e qualcuno che viene per porre l'occhio sulla proprietà del padrone della casa prenda la proprietà del padrone della casa, egli sia gettato esattamente in quel medesimo fuoco.»

«Se un capo o un uomo (soldato comune), cui è stato ordinato di andare sulla via maestra del re per la guerra non va, ma assolda un mercenario, se trattiene il compenso, allora questo capo o uomo sia messo a morte, e chi lo rappresentava prenda possesso della sua casa.»

«Qualora un capo o uomo (soldato comune) sia preso nella sfortuna del re (catturato in battaglia) e qualora i suoi campi e il giardino siano dati ad un altro e questi ne prenda possesso, qualora egli ritorni e raggiunga il suo posto, il suo campo ed il giardino gli siano restituiti, egli ne ritornerà in possesso.»

«Qualora un capo o uomo sia preso nella sfortuna di un re, se suo figlio è in grado di entrare in possesso, allora il campo ed il giardino siano dati a lui, egli succederà nell'asse ereditario di suo padre.»

«Se suo figlio è ancora giovane, e non può prendere possesso, un terzo del campo e del giardino sia dato a sua madre, ed ella lo prenderà.»

«Se un capo o un uomo lascia la sua casa, giardino e campo e lo da in affitto, e qualcun altro prende possesso della sua casa, giardino e campo e lo usa per tre anni: se il primo proprietario ritorna e rivendica la sua casa, giardino e campo, non sia dato a lui, ma continui ad usarlo chi ne prese possesso e lo usò.»

«Qualora egli lo dia in affitto per un anno e poi ritorni, la casa, giardino e campo gli sia restituito, ed egli torni a dominarlo.»

«Qualora un capo o un uomo sia catturato nella "Strada del Re" (in guerra), e un mercante lo riscatti, e lo riporti al suo posto; qualora egli abbia i mezzi nella sua casa per pagare il riscatto, si riscatti lui stesso: qualora non abbia alcunché nella sua casa per riscattarsi, sia riscattato dal tempio della sua comunità; qualora non vi sia alcunché nel tempio con cui pagare, paghi la corte. Il suo campo, giardino, e casa non siano dati per l'acquisto della sua libertà.»

«Qualora un ... o un ... si registri come un ritirato dalla "Strada del Re", e mandi un mercenario o un sostituto, ma lo ritiri, allora il ... o ... sia messo a morte.»

«Qualora un ... o un ... leda la proprietà di un capitano, ferisca il capitano, o porti via dal capitano un dono offerto dal re, allora il ... o ... sia messo a morte.»

«Qualora qualcuno compri i bovini o le pecore che il re ha dato ai capi da lui, perde il suo denaro.»

«Il campo, il giardino, e la casa di un capo, di un uomo, o di uno soggetto a pagare una rendita, non può essere venduto.»

«Qualora qualcuno compri il campo, il giardino, e la casa di un capo, uomo, o di uno soggetto a pagare una rendita, la sua tavola di vendita sia rotta (dichiarata invalida) e perda il suo denaro.»

«Un capo, uomo, o uno soggetto a pagare una rendita non può assegnare la sua tenuta del campo, casa, e giardino a sua moglie o figlia, e nemmeno possa assegnarli per un debito.»

«Egli può, comunque, assegnare un campo, giardino, o casa che ha comprato, e tenerlo come proprietà, a sua moglie o figlia o darlo per debito.»

«Egli può vendere il campo, giardino, e casa ad un mercante (agente reale) o ad altro pubblico ufficiale, mantenendo il compratore l'usufrutto sul campo, casa e giardino.»

«Qualora qualcuno recinti il campo, giardino, e casa di un capo, uomo, o di uno soggetto a pagare una rendita, allestendo una palizzata; se il capo, uomo o il soggetto a pagare una rendita ritorna al campo, giardino, e casa, la palizzata che gli era stata data divenga sua.»

«Qualora qualcuno prenda in uso un campo per coltivarlo, e non ne ricavi alcun raccolto, si deve provare che egli non abbia lavorato sul campo, e dovrà consegnare cereali, quanti ne ha ottenuti il suo vicino, al proprietario del campo.»

«Qualora non coltivi il campo, ma lo lasci giacere incolto, darà cereali come il suo vicino al proprietario del campo, ed il campo che ha lasciato giacere incolto dovrà ararlo, seminarlo e renderlo al suo proprietario.»

«Qualora qualcuno prenda il dominio di un campo lasciato incolto per renderlo arabile, ma è pigro, e non lo rende arabile, seminerà il campo incolto nel quarto anno, lo erpicherà e coltiverà, e lo renderà al proprietario, e per ogni decina di gan (una misura d'area) dieci gur di cereali gli saranno pagati.»

«Qualora un uomo dia in affitto il suo campo per coltivazione contro una rendita stabilita, e riceva la rendita, ma il maltempo sopravvenga a distruggere il raccolto, il danno cade sul coltivatore del suolo.»

«Qualora non riceva una rendita fissa per il suo campo, ma lasci per tale titolo metà o la terza parte del raccolto, il cereale sul campo sia diviso proporzionalmente tra il coltivatore ed il proprietario.»

«Se il coltivatore, poiché non ha avuto successo nel primo anno, ha fatto coltivare il terreno da altri, il proprietario non può sollevare alcuna eccezione; il campo è stato coltivato ed egli riceve il raccolto secondo l'accordo.»

«Se qualcuno ha un debito per un prestito, e una tempesta danneggia i cereali, o il raccolto perisce, o i cereali non crescono per carenza di acqua; in quell'anno non ha bisogno di dare al creditore alcuna quantità di cereali, egli lava nell'acqua la tavola in cui è segnato il debito e non paga alcuna rendita per tale anno.»

«Qualora qualcuno prenda denaro da un mercante, e dia al mercante un campo coltivabile a frumento o a sesamo e gli ordini di piantare frumento o sesamo nel campo, e di eseguire il raccolto; qualora il coltivatore pianti frumento o sesamo nel campo, al raccolto il frumento o il sesamo apparterrà al proprietario del campo ed egli pagherà il frumento come rendita, per il denaro ricevuto dal mercante, ed egli dia ciò che serve alla sussistenza del coltivatore al mercante.»

«Qualora egli dia un campo da frumento coltivato a frumento, o un campo da sesamo coltivato a sesamo, il frumento nel campo appartenga al proprietario del campo, e restituisca il denaro al mercante come prestato.»

«Qualora non abbia denaro per rifondere, allora paghi in frumento o sesamo al posto del denaro come prestato per ciò che ha ricevuto dal mercante, secondo la tariffa reale.»

«Qualora il coltivatore non pianti frumento o sesamo nel campo, il contratto del debitore non è indebolito.»

«Qualora uno sia troppo pigro per tenere il suo argine in condizioni appropriate, e non lo tiene così; qualora dunque l'argine rompa e tutti i campi siano allagati, allora colui nel cui argine avvenne la rotta sia venduto per denaro, ed il denaro rimpiazzi il frumento di cui ha causato la perdita.»

«Qualora non possa rimpiazzare il frumento, allora egli e le sue proprietà siano divisi tra i coltivatori il cui frumento ha subito l'allagamento.»

«Qualora qualcuno apra i suoi solchi per irrigare il suo terreno, ma è malaccorto, e l'acqua allaghi il campo del suo vicino, allora paghi frumento per la sua perdita.»

«Qualora un uomo lasci entrare l'acqua, e l'acqua sommerga la piantagione del vicino, paghi dieci gur di frumento per ogni gan di terra.»

«Se un pastore, senza il permesso del proprietario del campo, ed all'insaputa del proprietario delle pecore, lascia le pecore in un campo a pascolare, allora il proprietario faccia il suo raccolto, ed il pastore, che ha fatto pascolare il gregge senza il permesso del proprietario del campo, paghi al proprietario venti gur di frumento per ogni dieci gan.»

«Qualora dopo che le greggi hanno lasciato il pascolo e sono state rinchiuse nel recinto comune alla porta della città, qualche pastore le lasci in un campo ed esse pascolano là, questo pastore prenda possesso del terreno in cui ha permesso che si pascolasse, ed al raccolto deve pagare sessanta gur di frumento per ogni dieci gan.»

«Qualora qualche uomo, all'insaputa del proprietario del giardino, tagli un albero in un giardino paghi mezza mina in denaro.»

«Qualora qualcuno affidi un terreno ad un giardiniere, perché sia adibito a giardino, qualora vi lavori, e ne abbia cura per quattro anni, il quinto anno il proprietario ed il giardiniere lo dividano, ed il proprietario abbia la sua parte.»

«Se il giardiniere non ha completato la messa a dimora del campo, lasciando una parte inutilizzata, questa sia assegnata a lui come sua.»

«Qualora non pianti il campo che gli fu affidato come giardino, qualora esso sia arabile (per frumento o sesamo) il giardiniere paghi al proprietario il prodotto del campo per gli anni che egli abbia lasciato incolto, a seconda del prodotto dei campi vicini, metta il campo in condizione arabile e lo restituisca al suo proprietario.»

«Qualora egli trasformi terra sprecata in campi arabili e la restituisca al suo proprietario, quest'ultimo gli paghi per un anno dieci gur per dieci gan.»

«Qualora qualcuno dia in uso il suo giardino ad un giardiniere per lavorare, il giardiniere paghi al suo proprietario due terzi del prodotto del giardino, per il tempo in cui ne ha il possesso, e tenga l'altro terzo.»

«Qualora il giardiniere non lavori il giardino ed il prodotto perisca, il giardiniere paghi in proporzione ai giardini vicini.»

«[Il testo relativo alle leggi dalla 66 alla 99 è perduto.]»

«... interesse per il denaro, tanto quanto ne ha ricevuto, gli sia pertanto data una nota, ed il giorno, quando stabilito, paghi al mercante.»

«Se non esistono usi commerciali nel posto in cui sia capitato, lasci egli al mercante l'intera somma ricevuta dal mediatore (agente) per darla al mercante.»

«Qualora un mercante affidi denaro ad un agente per qualche investimento, e l'agente patisca una perdita, e non prenda una ricevuta per il denaro che ha dato al mercante, non può considerare come proprio il denaro di cui non ha ricevuta.»

«Qualora l'agente accetti denaro dal mercante, ma abbia una lite con il mercante (negando la ricevuta), allora giuri il mercante dinanzi a Dio e a testimoni che ha dato tale denaro all'agente, e l'agente gli paghi tre volte la somma.»

«Qualora il mercante inganni l'agente, in ciò che quest'ultimo gli ha restituito tutto quel che gli era stato dato, ma il mercante nega la ricevuta di ciò che gli era stato restituito, allora questo agente accusi il mercante davanti a Dio e a giudici, e se ancora egli neghi di aver ricevuto ciò che l'agente gli aveva dato paghi sei volte la somma all'agente.»

«Se una taverniera tenutaria di una taverna non accetta frumento secondo il peso lordo in pagamento di bevande, ma prende denaro, ed il prezzo della bevanda è meno di quello del frumento, sia condannata e gettata nell'acqua.»

«Qualora cospiratori s'incontrino nella casa di una taverniera tenutaria di taverna, e questi cospiratori non sono catturati e consegnati alla corte, la taverniera tenutaria di taverna sia messa a morte.»

«Qualora una “sorella di un dio” apra una taverna, o entri in una taverna per bere, questa donna sia arsa viva.»

«Qualora una tenutaria di locanda serva sessanta ka di bevanda usakani a ... ella riceva cinquanta ka di frumento al raccolto.»

«Qualora qualcuno sia in viaggio ed affidi argento, oro, pietre preziose, o qualunque bene mobile ad un altro, e voglia riaverlo da lui; se quest'ultimo non riporti tutti i beni al posto stabilito, ma se ne appropri a suo uso, allora quest'uomo, che non portò i beni per la riconsegna, sia condannato e paghi il quintuplo di tutto ciò che gli era stato affidato.»

«Qualora qualcuno abbia in consegna frumento o denaro, ed egli prenda dal granaio o dalla cassa senza che il proprietario ne sia informato, allora chi prese senza che il proprietario ne fosse informato frumento dal granaio o denaro dalla cassa sia legalmente condannato, e ripaghi il frumento che ha preso. E perda qualunque provvigione gli fosse stata pagata o promessa.»

«Qualora un uomo non abbia alcun titolo su un altro per [avere] frumento e denaro, e tenti di richiederne con la forza, paghi un terzo di mina d'argento in ogni caso.»

«Qualora uno abbia un titolo su un altro per [avere] frumento e denaro e lo imprigioni; qualora il prigioniero muoia in prigione di morte naturale, il caso non proceda ulteriormente.»

«Qualora il prigioniero muoia in prigione per percosse o maltrattamento, il signore del prigioniero accusi il mercante davanti al giudice. Se era un uomo libero per condizione e per nascita, il figlio del mercante sia messo a morte; se era uno schiavo, pagherà un terzo di mina d'oro, e tutto ciò che il signore del prigioniero diede egli rifonderà.»

«Qualora chiunque manchi di adempiere un debito, e venda sé stesso, sua moglie, suo figlio, e la figlia per denaro o li ceda per lavoro forzato: lavoreranno per tre anni nella casa dell'uomo che li comprò, o del proprietario, e nel quarto anno siano rimessi in libertà.»

«Qualora egli ceda uno schiavo o schiava per lavoro forzato, ed il mercante li subaffitti, o li venda per denaro, non si può sollevare alcuna obiezione.»

«Qualora chiunque manchi di adempiere un debito, e venda la cameriera servente che gli ha partorito figli, per denaro, il denaro che ha pagato il mercante gli sia ripagato dal proprietario della schiava ed ella sia liberata.»

«Qualora qualcuno depositi frumento al sicuro nella casa di un'altra persona, ed avvenga un qualunque danno al frumento in deposito, o qualora il proprietario della casa apra il granaio e prenda del frumento, o qualora specialmente egli neghi che il frumento sia stato depositato nella sua casa: allora il proprietario del frumento reclamerà il frumento davanti a Dio (un giuramento), ed il proprietario della casa pagherà per tutto il grano che ha preso al suo proprietario.»

«Qualora qualcuno depositi frumento nella casa di un altro gli pagherà il deposito nella misura di un gur per ogni cinque ka di frumento per anno.»

«Qualora qualcuno dia ad altri argento, oro, o qualsiasi altra cosa da tenere, mostrerà tutto a testimoni, prepari un contratto, e poi lo affidi perché venga custodito in modo sicuro.»

«Qualora lo affidi in custodia senza testimoni o contratto, e l'affidatario lo neghi, allora egli non ha alcun diritto.»

«Qualora uno consegni argento, oro, o qualsiasi altra cosa ad un altro perché sia conservato in modo sicuro, davanti ad un testimone, ma egli neghi, sarà portato davanti ad un giudice, e pagherà per intero tutto ciò che ha negato.»

«Qualora qualcuno piazzi la sua proprietà presso un altro perché sia conservato in modo sicuro, e là, tramite ladri o rapinatori, la sua proprietà e la proprietà dell'altro vadano perdute, il proprietario della casa, per la cui negligenza ebbe luogo la perdita, compenserà il proprietario per tutto ciò che gli era stato affidato. Ma il proprietario della casa cercherà di seguire e recuperare la sua proprietà, e di riprenderla dal ladro.»

«Qualora qualcuno che non ha perduto i suoi beni affermi che essi sono andati perduti, e faccia false richieste: qualora egli reclami i propri beni e il risarcimento davanti a Dio, anche se non li ha persi, sarà compensato per tutta la pretesa perdita. (ossia, il giuramento è tutto quel che occorre)»

Note modifica

  1. ^ Psicologia — Corso introduttivo, Giunti, Firenze, 1971 pag. 518
  2. ^ Psicologia — Corso introduttivo, Giunti Editore, Firenze 1971, pag. 570
  3. ^ L'America non esiste, pag. 26
  4. ^ L'America non esiste, pag. 119
  5. ^ L'America non esiste, pag. 159
  6. ^ L'America non esiste, pag. 185
  7. ^ L'America non esiste, pag. 197
  8. ^ L'America non esiste, pag. 253
  9. ^ L'essere e il nulla, pag. 65
  10. ^ Volo di notte, pag. 7
  11. ^ Volo di notte, pag. 98
  12. ^ Il castello, pag. 60
  13. ^ Il castello, pag. 262
  14. ^ Il castello, pag. 265
  15. ^ Soffocare, pag. 21
  16. ^ Soffocare, pag. 197
  17. ^ Soffocare, pag. 79
  18. ^ Soffocare, pagg. 124-125
  19. ^ Soffocare, pag. 227
  20. ^ Soffocare, pag. 223
  21. ^ Soffocare, pag. 279
  22. ^ Soffocare, pag. 255
  23. ^ Il lupo della steppa, ISBN 8804460350, pag. 42
  24. ^ Il lupo della steppa, ISBN 8804460350, pag. 139
  25. ^ Narciso e Boccadoro, pag. 98
  26. ^ Nota introduttiva a Siddharta (Hermann Hesse), pag. 13
  27. ^ Fonte: Cronologia premessa a Il lupo della steppa, ISBN 8804460350, pag. 20
  28. ^ Il lupo della steppa, ISBN 8804460350, pag. 42
  29. ^ Il lupo della steppa, ISBN 8804460350, dissertazione omonima, pag. XXXI
  30. ^ Il volto della battaglia, ISBN 8851522480, pagg. 135
  31. ^ La congettura di Poincaré, ISBN 8817023573, pag. 14
  32. ^ Fonte: Donal O' Shea], La congettura di Poincaré, ISBN 8817023573, pag. 19
  33. ^ La parola “will” è riportata da Schopenhauer et al., ma da più fonti risulterebbe mancare nel testo originale di George Berkeley.
  34. ^ Newegg on trial: Mystery company TQP rewrites the history of encryption, su Ars Technica del 21 novembre 2013
  35. ^ Individuo e società: manuale di psicologia sociale, Giunti Barbèra, Firenze 1973, pagg. 89-90
  36. ^ Citato in: David Krech, Richard S. Crutchfield, Egerton L. Ballachey (ed. ital. a cura di Giulia Villone Betocchi, traduzione di Anna Maria Asprea) Individuo e società: manuale di psicologia sociale, Giunti Barbèra, Firenze 1973, pag. 493
  37. ^ Gerusalemme, pag. 23
  38. ^ Fonte: Camilla Cederna, Giovanni Leone. La carriera di un presidente, pag. 166
  39. ^ Fonte: Camilla Cederna, Giovanni Leone. La carriera di un presidente, pag. 181
  40. ^ Collegamenti esterni in punto:
  41. ^ Fonte: Arrigo Petacco, Faccetta nera: storia della conquista dell'impero, pag. 81
  42. ^ 10 Fragen an Helwig Schmidt-Glintzer, Deutsch-chinesisches Kulturnetz, April 2009
  43. ^ Helwig Schmidt-Glintzer neuer Vorsitzender der Deutschen Vereinigung für Chinastudien (DVCS), Pressemitteilung der Herzog August Bibliothek vom 29. November 2007
  44. ^ (Il passo commentato, in lingua originale:)

    «STEPHEN: (EAGERLY) Tell me the word, mother, if you know now. The word known to all men.
    THE MOTHER: Who saved you the night you jumped into the train at Dalkey with Paddy Lee? Who had pity for you when you were sad among the strangers? Prayer is allpowerful. Prayer for the suffering souls in the Ursuline manual and forty days' indulgence. Repent, Stephen.»
    (James Joyce, Ulysses)

  45. ^ Stephen Dedalus è — assieme a Leopold Bloom — il protagonista dell'Ulisse.
  46. ^ Prefazione all'Ulisse di James Joyce, pagine IX e X. Il corsivo sull'aggettivo "ignota" è mio.
  47. ^ Fonte: Daring Fireball
  48. ^ Disponibile su Scribd.com
  49. ^ Tratto dalla voce Andrea Lo Cicero, Wikipedia, L'enciclopedia libera
  50. ^ Alarico Mariani Marini | RadioRadicale.it
  51. ^ "L'avvocato e la parola", La Previdenza Forense, n. 2-2010, pag.109, ISSN 1827 - 7462
  52. ^ Il giardino dei Finzi-Contini, explicit
  53. ^ Con un magistrale tocco ad effetto, tale incipit è pedissequamente ripreso nell'attacco di uno degli ultimi capitoli, a pagina 1019
  54. ^ Novelle per un anno, a cura di Mario Costanzo, Premessa di Giovanni Macchia, I Meridiani vol. I, Arnoldo Mondadori editore, Milano1985
  55. ^ La memoria ed il tempo, volume 2, Einaudi Scuola 2006, ISBN 9788828605416, pagina 5
  56. ^ Fonte: pagina di discussione della voce: "Vagina" in Wikipedia
  57. ^ Dalla pagina di discussione di en:Actual Idealism
  58. ^ (Quanto più l'essere che opera è perfetto, tanto più perfetta è la delectatio che proverà nell'operazione.) Fonte: Dante Alighieri, La Divina Commedia, Nota integrativa a Inf. VI, 107, pagina 202, commento di Anna Maria Chiavacci Leonardi, ISBN 9788804546542
  59. ^ Q pagina 541
  60. ^ Fonte: Nota introduttiva a Genealogia della morale, pag. XV, ISBN 8845905888
  61. ^ Genealogia della morale, pag. 100
  62. ^ Genealogia della morale, pag. 89
  63. ^ Umano, troppo umano, pag. 11, Prefazione, explicit.
  64. ^ Umano, troppo umano, pag. 37
  65. ^ Umano, troppo umano, aforisma 11, pag. 21
  66. ^ Umano, troppo umano, pag. 38
  67. ^ Umano, troppo umano, aforisma 146, pag. 99
  68. ^ Umano, troppo umano, aforisma 114, pag. 98
  69. ^ Umano, troppo umano, aforisma 32, pag. 49
  70. ^ Umano, troppo umano, aforisma 50, pag. 59
  71. ^ Umano, troppo umano, aforisma 50, pag. 59
  72. ^ Umano, troppo umano, aforisma 51, pag. 60
  73. ^ Umano, troppo umano, aforisma 53, pag. 61
  74. ^ Umano, troppo umano, aforisma 54, pag. 61
  75. ^ Umano, troppo umano, aforisma 55, pag. 61
  76. ^ Umano, troppo umano, aforisma 57, pag. 62
  77. ^ Umano, troppo umano, aforisma 71, pag. 66
  78. ^ Umano, troppo umano, aforisma 74, pag. 66
  79. ^ Umano, troppo umano, aforisma 76, pag. 67
  80. ^ Umano, troppo umano, aforisma 80, pag. 68
  81. ^ Umano, troppo umano, aforisma 84, pag. 68
  82. ^ Umano, troppo umano, aforisma 87, pag. 69
  83. ^ Umano, troppo umano, aforisma 85, pag. 69
  84. ^ Umano, troppo umano, aforisma 88, pag. 69
  85. ^ Umano, troppo umano, aforisma 90, pag. 69
  86. ^ Umano, troppo umano, aforisma 101, pag. 75
  87. ^ Umano, troppo umano, aforisma 104, pag. 77
  88. ^ Umano, troppo umano, aforisma 107, pag. 78
  89. ^ Umano, troppo umano, aforisma 110, pag. 82
  90. ^ Umano, troppo umano, aforisma 114, pag. 86
  91. ^ Umano, troppo umano, aforisma 115, pag. 86
  92. ^ Umano, troppo umano, aforisma 116, pag. 87
  93. ^ Umano, troppo umano, aforisma 118, pag. 87
  94. ^ Umano, troppo umano, aforisma 126, pag. 88
  95. ^ Umano, troppo umano, aforisma 129, pag. 89
  96. ^ Umano, troppo umano, aforisma 131, pag. 90
  97. ^ Umano, troppo umano, aforisma 137, pag. 93
  98. ^ Umano, troppo umano, aforisma 11, pag. 21
  99. ^ Umano, troppo umano, aforisma 18, pag. 29
  100. ^ Umano, troppo umano, aforisma 20, pag. 31
  101. ^ Umano, troppo umano, aforisma 20, pag. 31
  102. ^ Umano, troppo umano, aforisma 29, pag. 37
  103. ^ Umano, troppo umano, aforisma 31, pag. 39
  104. ^ Umano, troppo umano, aforisma 32, pag. 39
  105. ^ Umano, troppo umano, aforisma 38, pag. 48
  106. ^ Umano, troppo umano, aforisma 40, pag. 51
  107. ^ Umano, troppo umano, aforisma 48, pag. 58
  108. ^ Umano, troppo umano, aforisma 80, pag. 68
  109. ^ Umano, troppo umano, aforisma 107, pag. 83
  110. ^ Umano, troppo umano, aforisma 114, pag. 98
  111. ^ Umano, troppo umano, aforisma 150, pag. 123
  112. ^ Umano, troppo umano, aforisma 504, pag. 279
  113. ^ nota a pag. 325, Friedrich Nietzsche Umano, troppo umano, riferita all'aforisma 109, pag. 90
  114. ^ Umano, troppo umano, aforisma 148, pag. 116
  115. ^ Umano, troppo umano, aforisma 144, pag. 117
  116. ^ Umano, troppo umano, aforisma 151, pag. 123
  117. ^ Umano, troppo umano, aforisma 158, pag. 126
  118. ^ Umano, troppo umano, aforisma 160, pag. 128
  119. ^ Umano, troppo umano, aforisma 166, pag. 134
  120. ^ Umano, troppo umano, aforisma 170, pag. 135
  121. ^ Umano, troppo umano, aforisma 187, pag. 139
  122. ^ Umano, troppo umano, aforisma 193, pag. 139
  123. ^ Umano, troppo umano, aforisma 94, pag. 40
  124. ^ Umano, troppo umano, aforisma 207, pag. 144
  125. ^ Umano, troppo umano, aforisma 210, pag. 145
  126. ^ Umano, troppo umano, aforisma 260, pag. 184
  127. ^ Umano, troppo umano, aforisma 214, pag. 147
  128. ^ Umano, troppo umano, aforisma 221, pag. 155
  129. ^ Umano, troppo umano, aforisma 223, pag. 158
  130. ^ Umano, troppo umano, aforisma 226, pag. 164
  131. ^ Umano, troppo umano, aforisma 262, pag. 187
  132. ^ Umano, troppo umano, aforisma 240, pag. 175
  133. ^ Umano, troppo umano, aforisma 282, pag. 197
  134. ^ Umano, troppo umano, aforisma 283, pag. 198
  135. ^ Umano, troppo umano, aforisma 302, pag. 208
  136. ^ Umano, troppo umano, aforisma 309, pag. 208
  137. ^ Umano, troppo umano, aforisma 315, pag. 209
  138. ^ Umano, troppo umano, aforisma 327, pag. 211
  139. ^ Umano, troppo umano, aforisma 483, pag. 277
  140. ^ Umano, troppo umano, aforisma 305, pag. 208
  141. ^ Umano, troppo umano, aforisma 262, pag. 180
  142. ^ Umano, troppo umano, aforisma 257, pag. 182
  143. ^ Umano, troppo umano, aforisma 208, pag. 144
  144. ^ Umano, troppo umano, aforisma 252, pag. 180
  145. ^ Umano, troppo umano, aforisma 259, pag. 182
  146. ^ Umano, troppo umano, vol. II, aforisma 348, pag. 122
  147. ^ Il filosofo cinico Diogene
  148. ^ Umano, troppo umano, explicit
  149. ^ Umano, troppo umano, vol. II, aforisma 348, pag. 122
  150. ^ Umano, troppo umano, aforisma 514, pag. 280
  151. ^ Umano, troppo umano, aforisma 515, pag. 280
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  154. ^ Umano, troppo umano, vol. II, Incipit
  155. ^ Umano, troppo umano, vol. II, aforisma 149, pag. 59
  156. ^ Umano, troppo umano, vol. II, aforisma 153, pag. 60
  157. ^ Umano, troppo umano, vol. II, aforisma 155, pag. 60
  158. ^ (Cantico dei cantici, 6, 10)
  159. ^ Venuto al mondo, pag. 46
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  161. ^ Venuto al mondo, pag. 193
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  164. ^ Venuto al mondo, passim pagg. 400-402
  165. ^ Venuto al mondo, pag. 404
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  167. ^ La vita quotidiana a Roma all'apogeo dell'Impero, GLF Editori Laterza, 2007, ISBN 8842041947, 9788842041948 pag. 3
  168. ^ La vita quotidiana a Roma all'apogeo dell'Impero, GLF Editori Laterza, 2007, ISBN 8842041947, 9788842041948 pag. 53
  169. ^ Doppio sogno, pagg. 14-15
  170. ^ Una stanza tutta per sé, pag. 75
  171. ^ Una stanza tutta per sé, cap. IV, pag. 13
  172. ^ La strada di Smirne, pag. 110
  173. ^ Perché alle zebre non viene l'ulcera?, nota 29 a pag. 455
  174. ^ Citato ne Il Corano, volume I, Nota alla Sura VIII, pag. 267. ISBN 8804401303
  175. ^ Il Risorgimento, pag.26
  176. ^ Il Capitale, Libro primo, pag. 52
  177. ^ Tratto da Robert Bauval e Adrian Gilbert Il mistero di Orione, pag. 221-222
  178. ^ Introduzione al suo Omero, Iliade, pag. 8
  179. ^ Fonte: La memoria e il tempo, vol. I, ISBN 9788828605409, pag. 352
  180. ^ Come Dio comanda, pag. 21
  181. ^ Cronologia premessa a Il lupo della steppa, ISBN 8804460350, pag. 23
  182. ^ Fonte: AA.VV. Matematici al lavoro, pag. 194 ISBN 978885180098
  183. ^ Fonte: Encyclopédie - Tutte le tavole ISBN 8804504951, pag. XL; la frase è ibidem attribuita però alla penna di d'Alembert.
  184. ^ Le tavole dell' Encyclopédie, saggio introduttivo a Diderot e d'Alembert, Encyclopédie - Tutte le tavole ISBN 8804504951, pag. VIII
  185. ^ Le tavole dell' Encyclopédie, saggio introduttivo a Diderot e d'Alembert, Encyclopédie - Tutte le tavole ISBN 8804504951, pag. XVI
  186. ^ Fonte: Fischer, Ernst Peter, Aristotele, Einstein e gli altri, ISBN 887078455X, pag. 378
  187. ^ Fonte: Ferruccio Pinotti, Fratelli d'Italia, ISBN 8817018090, pag. 92
  188. ^ Palladion, pag. 93
  189. ^ Palladion, pag. 127
  190. ^ Palladion, ISBN 8804350057
  191. ^ L'eleganza del riccio, pag. 205
  192. ^ L'eleganza del riccio, pag. 16
  193. ^ L'eleganza del riccio, pag. 16
  194. ^ Le pietre di Venezia, pag. 212-213
  195. ^ Alla ricerca del tempo perduto, libro I, Dalla parte di Swann, pag. 167
  196. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. I, Dalla parte di Swann, pag. 149
  197. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. I, Dalla parte di Swann, pag. 184
  198. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. I, Dalla parte di Swann, pag. 186
  199. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. I, Dalla parte di Swann, pag. 549
  200. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. II, All'ombra delle fanciulle in fiore, pag. 288
  201. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. II, All'ombra delle fanciulle in fiore, pag. 321
  202. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. II, All'ombra delle fanciulle in fiore, pag. 351
  203. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. II, All'ombra delle fanciulle in fiore, pag. 408
  204. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. II, All'ombra delle fanciulle in fiore, pag. 561
  205. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. II, All'ombra delle fanciulle in fiore, explicit
  206. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. III, I Guermantes, pagg. 72-73
  207. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. III, I Guermantes, pag. 20 e pag. 659
  208. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. III, I Guermantes, pag. 389
  209. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. III, I Guermantes, pag. 657
  210. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pagg. 32-33; commento dell'autore medesimo, ibidem: «Ne conclusi più tardi che una sola cosa è rumorosa quanto la sofferenza, ed è il piacere, soprattutto quando vi si aggiungono — in mancanza della paura di avere bambini, caso che qui non poteva darsi, malgrado l'esempio poco probante della Leggenda aurea — preoccupazioni immediate di pulizia.»
  211. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 38
  212. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 36
  213. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 70
  214. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 83
  215. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 206
  216. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 245
  217. ^ Versi tratti da La Maison du Bergere, di Alfred de Vigny. [N.d.T.]
  218. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 336
  219. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 373
  220. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 378
  221. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 469
  222. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 478
  223. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 513
  224. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, Sodoma e Gomorra, pag. 577
  225. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 22
  226. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 35
  227. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 151
  228. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 153
  229. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 173
  230. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 176
  231. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 204-205
  232. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 207
  233. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 222
  234. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 222
  235. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 226
  236. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 240
  237. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 246
  238. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 248
  239. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 259
  240. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 270
  241. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 282
  242. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 291
  243. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 293
  244. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 298
  245. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 308
  246. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 325
  247. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, La prigioniera, pagg. 336-337
  248. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 344, nota a piè di pagina
  249. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 350
  250. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, La prigioniera, pag. 176
  251. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. IV, La prigioniera, pag. 373
  252. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 390
  253. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 407
  254. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 414
  255. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 416
  256. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 417
  257. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 420
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  259. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 431, nota a piè di pagina
  260. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. V, La prigioniera, pag. 432
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  369. ^ |Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VI, La fuggitiva, pag. 306
  370. ^ |Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VI, La fuggitiva, pag. 314
  371. ^ |Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VI, La fuggitiva, pag. 321
  372. ^ |Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VI, La fuggitiva, pag. 309
  373. ^ |Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VI, La fuggitiva, pag. 310
  374. ^ |Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VI, La fuggitiva, pag. 327
  375. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VI, La fuggitiva, pag. 329
  376. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VI, La fuggitiva, pag. 333
  377. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag.
  378. ^ In seguito glielo chiesi. Era Léa vestita da uomo. Gilberte sapeva che Léa conosceva Albertine ma non poté dirmi di più. Così certe persone si ritrovano sempre nella nostra vita e preparano i nostri piaceri e i nostri dolori. [NDA, ibidem]
  379. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 24
  380. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 24
  381. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 25
  382. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 26
  383. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 29
  384. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 29-30
  385. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 35
  386. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 36
  387. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 36
  388. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 53
  389. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 56
  390. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 56-57
  391. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 61
  392. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 65
  393. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 66
  394. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 68
  395. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 72
  396. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 75
  397. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 76
  398. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 78
  399. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 79, nota pdp
  400. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 79
  401. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 82
  402. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 83
  403. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 85
  404. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 87
  405. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 88
  406. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 90
  407. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 96
  408. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 104
  409. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 105
  410. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 106
  411. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 113
  412. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 117
  413. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 120
  414. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 123
  415. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 124
  416. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 125
  417. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 127
  418. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 127
  419. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 128
  420. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 129
  421. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 135
  422. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 144
  423. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 147
  424. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 149
  425. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 150
  426. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 153
  427. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 154
  428. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 161
  429. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 162
  430. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 162
  431. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 169
  432. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 172
  433. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 172
  434. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 173
  435. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 185
  436. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 186
  437. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 188
  438. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 190
  439. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 191
  440. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 192
  441. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 195
  442. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 200
  443. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 204
  444. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 205
  445. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 216
  446. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 217
  447. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 223
  448. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 224
  449. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 236
  450. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 239
  451. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 246
  452. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 250
  453. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 250
  454. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 251
  455. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 252
  456. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 253
  457. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 254
  458. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 261
  459. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 262
  460. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 263
  461. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 263
  462. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 263
  463. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 271
  464. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 271
  465. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 272
  466. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 273
  467. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 275
  468. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 277
  469. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 277
  470. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 278
  471. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 278
  472. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 280
  473. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 280
  474. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 281
  475. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 284 nota p.d.p.
  476. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 284
  477. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 286
  478. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 288
  479. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 289
  480. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 289
  481. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 291
  482. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 291
  483. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 292
  484. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 292
  485. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 294
  486. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 295, nota p.d.p.
  487. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 298
  488. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 299
  489. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 299
  490. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 303
  491. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 304, nota p.d.p.
  492. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 306
  493. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 308
  494. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 308
  495. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 314
  496. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 315
  497. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 322
  498. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 323
  499. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 325, nota p.d.p.
  500. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 327
  501. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 330
  502. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 332
  503. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 335
  504. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 337
  505. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 340
  506. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 341
  507. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 342
  508. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 345
  509. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 351
  510. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 351
  511. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 354
  512. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 354
  513. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 357
  514. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 363
  515. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 364
  516. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 367
  517. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 367
  518. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 371
  519. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 378
  520. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 381
  521. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 383
  522. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 387
  523. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 391
  524. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 391
  525. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 392
  526. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 393
  527. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 393
  528. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 395
  529. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 398
  530. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 399
  531. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 400
  532. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 407
  533. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 407
  534. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 407
  535. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 415
  536. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 416
  537. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 422
  538. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 423
  539. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 423
  540. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 427
  541. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 434
  542. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 434
  543. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 436
  544. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 437
  545. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 438
  546. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 440
  547. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 444
  548. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 447
  549. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 448
  550. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 449
  551. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 452
  552. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 453
  553. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. VII, Il tempo ritrovato, pag. 456
  554. ^ La lectio "vivo" è una correzione apportata da Filippof, giacché la traduzione italiana consultata recita "viva" nel medesimo passo.
  555. ^ Alla ricerca del tempo perduto, Vol. I, Dalla parte di Swann, pag. 549
  556. ^ Proust, la vera credenza della gelosia sessuale, pag. 12, saggio introduttivo a Dalla parte di Swann, primo volume de Alla ricerca del tempo perduto di Marcel ProustISBN 8817013296
  557. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  558. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, I Guermantes nell'edizione BUR, pag. 9
  559. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  560. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, Sodoma e Gomorra nell'edizione BUR, pag. 9
  561. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  562. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, La prigioniera nell'edizione BUR, pag. 8
  563. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  564. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, La fuggitiva nell'edizione BUR, pagg. 5 e passim 7-8
  565. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  566. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, La fuggitiva nell'edizione BUR, pag. 9
  567. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  568. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, Il tempo ritrovato nell'edizione BUR, pag. 7
  569. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  570. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, Il tempo ritrovato nell'edizione BUR, pag. 8
  571. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  572. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, Il tempo ritrovato nell'edizione BUR, pag. 10
  573. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  574. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, Il tempo ritrovato nell'edizione BUR, pag. 11
  575. ^ Biografia dell'autore dal sito dell'Università di Urbino
  576. ^ Saggio introduttivo a Marcel Proust, Il tempo ritrovato nell'edizione BUR, pag. 12
  577. ^ Sorvegliare e punire, pag. 247
  578. ^ Sorvegliare e punire, pag. 336
  579. ^ Sorvegliare e punire, pag. 325
  580. ^ Nascita della clinica, pag. 46
  581. ^ Nascita della clinica, pag. 152
  582. ^ Nascita della clinica, pag. 182
  583. ^ Nascita della clinica, pagg. 224-225
  584. ^ Incipit di Anna Karenina
  585. ^ Anna Karenina, pag. 18
  586. ^ Anna Karenina, I vol. pag. 59
  587. ^ Anna Karenina, II vol. pag. 179
  588. ^ Anna Karenina, II vol. pag. 414
  589. ^ Anna Karenina, pag. 393
  590. ^ Anna Karenina, pag. 240
  591. ^ Anna Karenina, pag. 197
  592. ^ Anna Karenina, pag. 494
  593. ^ Anna Karenina, Vol. II, pag. 339
  594. ^ Fonte: Ole Begemann, Steve Jobs on the File System, (oleb.net)
  595. ^ Fonte: Walter Isaacson, Steve Jobs, pag. 27
  596. ^ Fonte: Walter Isaacson, Steve Jobs, pag. 362
  597. ^ Fonte: Walter Isaacson, Steve Jobs, pag. 68