Utente:Giorgio27002/Sandbox/Cinema Francese

Francese modifica

Olivier Assayas modifica

Jacques Audiard modifica

Patrick Alessandrin modifica

Luc Besson modifica

Robert Bresson modifica

Claude Chabrol modifica

Philippe de Chauveron modifica

Jean-Pierre e Luc Dardenne modifica

André Delvaux modifica

Jacques Deray modifica

Saul Dibb modifica

Xavier Dolan modifica

Xavier Durringer modifica

  • Paradise Beach 2019 - film velleitario e confuso: chi ha sparato al vecchio boss? chi ha rapito la moglie del fratello? perchè la polizia ha catturato il fratello della moglie di Mehdi? ci vorrebbero almeno venti minuti di sottotitoli per spiegare la faccenda.

Anne Fontaine modifica

Frédéric Fonteyne modifica

Christophe Gans modifica

Yann Gozlan modifica

  • Burn Out (film) 2017 basato sul romanzo di Jérémie Guez La storia inizialmente sembra scontata: baldo pilota non più giovanissimo si mette nei guai per proteggere da mafiosi la madre di suo figlio. Prevedibile Burn Out incipiente - del resto il titolo ci aveva avvisati - si tratta solo di capire se il primo incidente avverrà sulle strade di notte dove fa il corriere della droga o in pista dove vorrebbe qualificarsi come pilota di superbike (ed effettivamente cade in pista nella prova finale). Ma il film prende un andamento più interessante, quando il bravo ragazzo, costretto a fare il criminale, scopre dentro di sè l'animal spirit che lo spinge ad ammazzare il suo aguzzino e a prendere il posto del boss, avvalendosi della banda dei suoi amici neri, pronti a riempire di piombo il vecchio boss. Ora le possibilità aperte sono tre: diventa il consigliori del suo amico che prende in mano il traffico. Diventa lui stesso il boss appropriandosi del deposito di droga che è appena stato trasferito su un furgone (occasione d'oro per farlo sparire). Si lancia nella notte con la moto sfidando la polizia per provare ancora il brivido dell'adrenalina: finale aperto e deludente che il regista e gli sceneggiatori hanno scelto improvvidamente. Chissà come finisce il libro?

Mathieu Kassovitz modifica

Agnès Jaoui modifica

Julien Leclercq modifica

Lorrain Lévy modifica

Jacques Maillot modifica

David Moreau modifica

Pierre Morel modifica

Olivier Nakache e Eric Toledano modifica

David Oelhoffen modifica

  • Fratelli nemici - Close Enemies (Frères ennemis) 2018 - Noir o Polar francese senza mezze misure, ambientato perfettamente nella banlieu, si adatta a ritmi, tempi e situazioni dei suoi abitanti, racontando un tranche de vie perfettamente in sintonia con le regole del poliziesco internazionale ma senza gli svarioni e le incertezze delle sceneggiature italiane e molto meno bim bum bam di quelle hollywoodiane. Un film riuscito anche nei volti degli attori che portano i segni della loro condizione marginale nella Francia parallela delle periferie, con tetti e leggi proprie e particolari che non lasciano spazio alla pietà e all'amicizia.

Christophe Offenstein modifica

François Ozon modifica

Michele Placido modifica

Roman Polanski modifica

  • L'ufficiale e la spia (J'accuse) 2019 Jean Dujardin Emmanuelle Seigner Drammone storico tradizionale di fattura eccelsa. Senza una singola sbavatura, racconta delle vicende di Georges Piquard, più che di Dreyfuss, che dopo un breve processo, passa il resto del film all'Isola del Diavolo. Il capitano P. che poi sarà ministro, riesce nella difficile impresa di farci credere che è possibile sconfiggere un potere radicato e diffuso. Nella Francia della fine dell'800 un singolo uomo, appoggiato da forze progressiste minoritarie e sostenuto da una fiammeggiante prosa di Zolà (J'accuse, titolo originale del film), trova la via per il cuore dei francesi, che finalmente smentiscono il governo e le gerarchie militari, facendo riabilitare l'ebreo Dreyfuss. Salvo poi rimangiarsi tutto dopo meno di vent'anni, e collaborare con i nazi allo sterminio della razza.
  • Venere in pelliccia (film) (La Vénus à la fourrure) - 2013 - Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric. Ispirato all'omonimo romanzo scritto da Leopold von Sacher-Masoch e, nello specifico, dall'omonimo adattamento teatrale del romanzo ad opera di David Ives, *** [30]

Jean Renoir modifica

Eran Riklis modifica

Christian Vincent modifica

Kery James e Leïla Sy modifica

  • Vita nella banlieue (Banlieusards) è un film del 2019 La star dell'hip hop francese Kery James ha scritto e diretto questo film crudo e drammatico, co-diretto da Leïla Sy. Tre bei negretti si contendono un posto al sole nelle sfortunate periferie di Parigi, vere e proprie città satellite in cui vivono neri e arabi. Il più grande spaccia, il mediano aspira a fare l'avvocato, "un negro fuori con un bianco dentro" lo accusano. Il più piccolo tende a delinquere ma forse si riprende, anche in vista della fine fatta dal fratellone, ammazzato come un cane davanti al suo bar. Morale della favola, se vuoi uscire dalla banlieue non commiserarti e trovati una ragazza bianca della piccola borghesia.
  1. ^ Serio tentativo di descrivere in modo pervasivo e olistico il maggio francese. E le stagioni successive. Non molto profondo ma esteso e autorevole nella caratterizzazione dei diversi tipi: l'artista, il politico, il padre democratico, il ricco impegnato, la bella svenuta, la futura moglie, lo sconvolto ecc. Quadro d'insieme con finale in progress, sceneggiatura blanda, aperta.
  2. ^ Una meravigliosa sfida contro la disperazione. Marion commuove e convince: il suo mondo va in frantumi e - dovendo scegliere tra disperazione e cambiamento - accetta quest'ultimo nella più radicale delle combinazioni.
  3. ^ C:\aaaMUSICA\SOUNDTRACK\De Rouille et d’Os - 2012 - Alexandre Desplat soundtrack
  4. ^ Parkour e buoni sentimenti. Sceneggiatura infantile: un buon prodotto della rinomata ditta Luc Besson e David Belle
  5. ^ Pizza e mitra in salsa francese con tre attori in stato di grazia. Poco più di una commedia con finale pirotecnico.
  6. ^ Noia piena di botti e trovatine ammiccanti nel perfetto stile bessoniano
  7. ^ Spottone pubblicitario in bianco e nero per Parigi e i suoi monumenti (devono aver passato settimane a lustrare ponti e statue). Paragonabile per (la poca) ispirazione a La grande bellezza. La storia dell'angelo che diserta il paradiso e cade per amore, dovrebbe essere bandita per decreto.
  8. ^ Capolavoro minimalista, povero scabro e visionario.
  9. ^ Sprezzatura nella recitazione di Isabelle che guarda al contemporaneo. Non aggiunge nulla al romanzo, cui toglie inevitabilmente la profondità della scrittura. "madame Bovary c'est mois"
  10. ^ Commediola dei buoni sentimenti, dei luoghi comuni pro e contro integrazione. Interessante il cinesino Frédéric Chau e la bionda Élodie Fontan. Lontanissimo dalla verve di Quasi amici.
  11. ^ Divina Marion nei panni dimessi di un'operaia depressa che cerca di salvare il proprio posto di lavoro dalla cupidigia dei colleghi. Storia estrema, ma non per questo meno credibile, della piccola borghesia europea, in lotta (con risultati incerti) tra solidarietà e dure (o presunte tali) necessità di sopravvivenza.
  12. ^ Nerissimo Volontè nei panni dell'alchimista che ha sognato i propri sogni e non si lascia sorprendere dalla morte.
  13. ^ ispirato alle figure di Paul Carbone e François Spirito, due membri di spicco della malavita marsigliese degli anni trenta. È stato seguito nel 1974 da Borsalino and Co.. Il nome di Roch Siffredi che era il personaggio di Alain Delon è stato poi utilizzato da Rocco Tano, famoso attore pornografico italiano, per la sua carriera nel cinema hard.
  14. ^ Basato sulla seconda parte, intitolata Dolce, dell'omonimo romanzo di Irène Némirovsky, pubblicato postumo nel 2004, a più di sessant'anni dalla sua stesura Il film sta al romanzo meno di quanto si vorrebbe. Ma Michelle ha una certa ingenuità provinciale che si fa credere.
  15. ^ Diane e Kyle si incontrano dopo alcuni mesi, in un desolato pomeriggio autunnale: la balbuzie è tornata e la bellezza appannata di Diane sembra aver subito un colpo definitivo. Non riescono a parlarsi, saputo che Kyle sta per partire Diane cerca di suggellare l'intera storia con una frase - "Siamo in un mondo senza speranza, ma pieno di persone che sperano"
  16. ^ Commediola con una meravigliosa Isabelle Huppert sessantenne che fa la ragazzina (e in alcuni momenti ci riesce!). In minore la prova che Quasi amici è in realtà un genere (Disparità sociali)
  17. ^ Sottile, sensuale e libero. Un film ai limiti della società e del buon senso. Ottimo Sergi López ma ancora di più i ballerini argentini
  18. ^ Splendido visual, Cassel un po' a disagio nei panni del cattivo redento. Sentimentalismo a fiotti, da ricordare soprattutto per i costumi e le ambientazioni.
  19. ^ Il film ha avuto un seguito nel 2004 con I fiumi di porpora 2 - Gli angeli dell'Apocalisse di Olivier Dahan Nerissimo che vorrebbe essere inquietante. Recitato come sempre sopra le righe da Reno. Cassel ancora bambino. Non è certo il Kassovitz di "La haine"
  20. ^ Interessante intreccio di psicopatologie familiari: il grande industriale sospettato di inquinare con la moglie di porcellana e la figlia principessa e zoccola. Il principe azzurro balbuziente, figlio di padre separato e terrorizzato dalla data della propria morte profetizzata da un'indovina. La cinquantenne imbranata (con figlia pinzochera) vorrebbe e non vorrebbe tornare con il marito. Finale un po' scontato ma sceneggiatura solida fino al dettaglio.
  21. ^ Piccolo film intelligente con poche derive sentimentali e qualche (blanda) presa di posizione filo palestinese. I figli e le madri sembrano avere un cuore più aperto dei padri. Sezioni narrative abbondanti e a volte prevedibili.
  22. ^ Lento, debole la recitazione, basso costo. Nel remake viene cambiato il finale (il fratello flic non muore), e la rapina al furgone porta al confronto diretto tra i due, il poliziotto ferisce il fratello ma lo lascia andare. François Cluzet lo straordinario paraplegico di Quasi amici - Intouchables, con parrucca da cappellone sfiora il comico involontario.
  23. ^ Commediola agrodolce con il futuro Yves Saint Laurent nei panni di un ragazzino imbranato che si innamora della bella quarantenne.
  24. ^ A parte il Parkour c'è poco da stare allegri: sceneggiatura ebete e attori scipiti.
  25. ^ Commedia agrodolce, umanitaria socio sessuale. Niente a che vedere con il precedente Quasi amici. Brava Charlotte nel ruolo della depressa. Omar zoppica qua e la. Errori evidenti di sceneggiatura: il finale non lega e rimane vago, all'italiana: perchè improvvisamente Samba decide di andarsene? perchè cambia idea?. Toppa di continuity: Samba esce da una notte passata nel canale, perfettamente asciutto con camicia, giacca e portafogli in piega.
  26. ^ Umorismo un po' forzato all'italiana. Senza la lievità e la cogenza del migliore Quasi amici. Il finale che metaracconta la storia del film nello spettacolo teatrale è veramente troppo.
  27. ^ Troppi buoni sentimenti, brevi sprazzi di humeur gauloise. Ci sarebbe stato un bell'incidente in cui la salvezza dipendeva dal ragazzo. Ma non c'è. Il film è diventato uno dei maggiori incassi in Francia dopo Quasi amici - Intouchables, nel quale era presente lo stesso François Cluzet.
  28. ^ Intensa analisi sull'inconsistenza della vita matrimoniale. Claude si insinua nelle case borghesi e, senza nulla fare, osserva ed esercita il proprio fascino un po' perverso, scombinando le coppie. Sono più resilienti gli affettuosi/volgari degli intellettuali/disillusi. Cosa resta dopo il trasloco in Cina della famiglia Rafà e la distruzione della vita del professore? La manipolazione attraverso la narrazione. Citazione da La finestra sul cortile
  29. ^ Un po' affaticato nel finale. Auteuil è il poliziotto più bolso del cinema internazionale. Kassovitz freddo ma inadeguato al ruolo di killer spietato, a volte sembra spaesato nei suoi stessi panni.
  30. ^ Grande prova d'attore, due soli personaggi un'unica scena. "Oggi non esistono più emozioni forti come queste": per dimostrare il contrario Polanski mette in scena la seduzione, l'umiliazione e la degradazione del povero Almaric. Citando Giuditta 16:7 nella versione riformata della bibbia (in quella della CEI il passaggio è stato eliminato) "Ma l'onnipotente Signore lo ha colpito, lo ha consegnato nelle mani di una donna, e lo ha ucciso".
  31. ^ Un po' insipido ma scorrevole, tra il farsesco e il sentimentale. Grandi sentimenti, cavalleria e appartenenza: una guerricciola allegra che lascia spazio a concerti, teatrini e amori fugaci. La grande fuga riprenderà l'idea del tunnel e della terra scaricata nell'orto.
  32. ^ Bravi francesi a fare piccoli film polemici. Sarebbe stato più opportuno radere al suolo tutto, senza pensarci tanto.
  33. ^ Commediola francese un po' insipida, ispirato alla vita di Danièle Mazet-Delpeuch, che fu la cuoca personale del presidente François Mitterrand dal 1988 al 1990