Villetta Barrea

comune italiano

Villetta Barrea (La Villa / La Vëllétta in dialetto villettese) è un comune italiano di 606 abitanti[1] della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Immerso nel parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, è un centro turistico bagnato dal lago di Barrea. Dista km dalla riserva naturale della Camosciara e 13 km dal passo Godi.

Villetta Barrea
comune
Villetta Barrea – Stemma
Villetta Barrea – Bandiera
Villetta Barrea – Veduta
Villetta Barrea – Veduta
il paese sul lago di Barrea (sullo sfondo il Monte Marsicano)
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Abruzzo
Provincia L'Aquila
Amministrazione
SindacoGiuseppina Colantoni (lista civica) dal 1-6-2015
Territorio
Coordinate41°46′36″N 13°56′22″E / 41.776667°N 13.939444°E41.776667; 13.939444 (Villetta Barrea)
Altitudine990 m s.l.m.
Superficie20,53 km²
Abitanti606[1] (31-10-2023)
Densità29,52 ab./km²
Comuni confinantiBarrea, Civitella Alfedena, Scanno
Altre informazioni
Cod. postale67030
Prefisso0864
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT066107
Cod. catastaleM041
TargaAQ
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona F, 3 061 GG[3]
Nome abitantivillettesi
Patronosan Vincenzo Martire, santa Barbara Vergine e Martire
Giorno festivoterza domenica di luglio, prima domenica dopo Ferragosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villetta Barrea
Villetta Barrea
Villetta Barrea – Mappa
Villetta Barrea – Mappa
Posizione del comune di Villetta Barrea all'interno della provincia dell'Aquila
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il paese sorge in mezzo al gruppo montuoso dei monti Marsicani, nel punto in cui il fiume Sangro si addentra in una gola dai ripidi fianchi boscosi per poi allargarsi e immettersi nel lago di Barrea. Il paese si trova tra Monte Mattone (1.809 m) e Monte Sterpi d'Alto (1.966 m), circondato da pinete di pino nero.

Il principale corso d'acqua della zona è costituito dal fiume Sangro che nel territorio comunale di Villetta Barrea riceve due dei suoi primi affluenti: lo Scerto e il Profluo.

Storia modifica

Età antica modifica

Il territorio dell'Alto Sangro fu abitato sin dal Paleolitico superiore come attestato dai ritrovamenti archeologici effettuati nella grotta "Achille Graziani".[4]

È probabile che i primi abitanti di questo territorio fossero gruppi di cacciatori provenienti da quote più basse, i quali raggiungevano periodicamente queste montagne alla ricerca di selce e di grosse prede. Inoltre, alcune antiche necropoli testimoniano la presenza, almeno dal primo millennio a.C., di popolazioni stanziali che praticavano sia l'agricoltura che l'allevamento.

Infatti, sono numerosi i luoghi di sepoltura rinvenuti nelle vicine località di Val Fondillo e di Colle Ciglio, tutti riconducibili ad un periodo compreso tra il VI secolo a.C. e il V secolo a.C.. Con il processo di romanizzazione che seguì le guerre sannitiche nell'Alto Sangro si affermò la pastorizia transumante verso l'odierna Puglia settentrionale.

Età medievale modifica

Sembra risalire all'VIII secolo l'edificazione del monastero benedettino di S. Angelo in Barreggio, distrutto nel 937 in seguito a un'incursione ungara. Questo monastero si trovava nell'area dell'odierno cimitero di Villetta Barrea. Successivamente, lo Studio, un monastero-fortilizio, venne costruito su una rupe a picco sulla Foce di Barrea per iniziativa del monastero di Montecassino, presente con i suoi monaci nella zona a partire dal 1017, quando l'intera area venne ceduta dal monastero di S. Vincenzo al Volturno.

L'origine, però, dell'abitato di Villetta Barrea, fu coeva allo spopolamento di Rocca Intramonti, antico centro abitato sorto ai piedi della Camosciara, abbandonato dai suoi abitanti tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XV secolo.

Così, le prime notizie su Villetta Barrea risalgono agli inizi del XV secolo, periodo nel quale il nascente borgo viene indicato con i nomi di Villa Valis Regiae e Villa di Varreggia. Inoltre, verso la metà del XV secolo ci fu la ripresa dell'industria armentizia promossa da Alfonso I di Napoli, il quale, istituendo nel 1447 la Regia dogana della Mena delle pecore di Foggia, riaprì i tratturi.

Il nuovo agglomerato divenne feudo prima dei Caldora, poi dei De Requenses, ai quali seguirono i D'Afflitto e i Caracciolo di Melissano.

Età contemporanea modifica

A Villetta Barrea, la crisi della pastorizia transumante insieme all'incremento demografico, contribuirono ad accrescere il fenomeno dell'emigrazione oltreoceano, che ebbe il suo apice tra gli ultimi anni del XIX secolo e i primi anni del XX secolo.

Durante la seconda guerra mondiale, a soli 5 km da Villetta Barrea, si assestò il fronte della linea Gustav. Successivamente, nel dicembre del 1943, i villettesi dovettero obbedire all'ordine di sfollamento emesso dalle autorità militari tedesche. Molti sfollati trovarono rifugio presso Passignano sul Trasimeno in provincia di Perugia e a ricordo di tale evento i due comuni si sono gemellati nel 2014.

Alla fine della guerra, i villettesi si ritrovarono in una condizione di miseria assoluta e con il declino dell'economia tradizionale l'emigrazione riprese, in particolar modo verso la città di Roma.

Ai danni provocati dal terremoto del 1984 la popolazione di Villetta Barrea reagì mediante la ristrutturazione degli antichi edifici e la creazione di nuove strutture che migliorarono ulteriormente le capacità ricettive del settore turistico.

Simboli modifica

Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 6 agosto 1988.[5]

«D’oro, alla lettera M maiuscola gotica, di azzurro, sostenente la croce di rosso, patente nei tre bracci superiori, dal piede aguzzo in quello inferiore, accompagnata in punta dal ramo di verde, posto in sbarra abbassata, munito di sette foglie all'insù e quattro all'ingiù. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di azzurro e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

 
Chiesa di Santa Maria Assunta

Architetture religiose modifica

  • Chiesa di Santa Maria Assunta, inizialmente al centro del paese, ma distrutta dal terremoto del 1915 e ricostruita nel 1927 su Via Scanno;[6]
  • Chiesa di San Rocco o del Purgatorio, lungo via Benedetto Virgilio;
  • Chiesa di San Michele, ultimi resti del monastero di Sant’Angelo in Barreggio situata nel cimitero del paese.

Architetture civili modifica

  • Palazzo cinquecentesco presso le mura difensive.[7]
  • Palazzo del Municipio risalente al Settecento.[7]

Siti archeologici modifica

Aree naturali modifica

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[10]

Cultura modifica

Musei modifica

  • Museo della Torre Medievale;
  • Museo della Transumanza;
  • Museo dell'Acqua.

Infrastrutture e trasporti modifica

Strade modifica

Villetta Barrea è attraversata dalla strada statale 83 Marsicana (che percorre il parco nazionale d'Abruzzo da nord a sud-est) ed è inoltre raggiunta dalla strada statale 479 Sannite.

Amministrazione modifica

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 giugno 2004 31 maggio 2015 Lucio Di Domenico Lista Civica Sindaco
1º giugno 2015 in carica Giuseppina Colantoni Lista Civica Sindaco
 
Veduta del lago di Barrea da sopra l'abitato di Villetta Barrea.

Gemellaggi modifica

Villetta Barrea è gemellata con:[11]

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Davide Boccia, 18.000 anni fa: l’arrivo dell’uomo in Alta Val di Sangro – Pescasseroli è W, su pescasseroliew.it. URL consultato il 10 dicembre 2018.
  5. ^ Villetta Barrea, decreto 1988-08-06 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato accesso. URL consultato il 5 settembre 2022.
  6. ^ Le chiese, su 95.110.247.183, Comune di Villetta Barrea. URL consultato il 19 marzo 2020.
  7. ^ a b Antichi palazzi
  8. ^ Faggio di Pontone, su italiainfoto.com. URL consultato il 27 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2012).
  9. ^ Faggio di Pontone
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  11. ^ Chi Siamo, su abruzzohamilton.ca, Federazione Abruzzese di Hamilton e Distretto. URL consultato il 1º luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).

Bibliografia modifica

  • Cianchetti Geremia (a cura di), Il Monastero di S. Angelo in Valle Regia, Castel di Sangro 1999, Grafica Epam.
  • Colantoni Giusy, Dituri Claudia, Le tracce archeologiche nel Parco Nazionale d' Abruzzo, Lazio e Molise: primo inquadramento per un'archeologia della produzione, Roma 2014, BastogiLibri.
  • D'Andrea Uberto, Memorie di storia ecclesiastica, civile e feudale di un comune del reame: Villetta Barrea, Sulmona 1958, Tipografia Angeletti.
  • D'Andrea Uberto, Appunti e documenti sulle vicende storiche di Barrea, Gavignano 1963, Scuola tipografica.
  • D'Andrea Uberto, Leonardo Dorotea (1797-1865): medico, economista, patriota abruzzese, Pescara 1973, Tipografia Giannini.
  • D'Andrea Uberto, Notizie storiche sull'Alto Sangro e l'Alto Molise tratte dal libro dei conti comunali di Villetta Barrea relativi al periodo 1782-1798, Tipografia Abbazia di Casamari, 1981.
  • D'Andrea Uberto, Memorie storiche di Villetta Barrea, Tipografia Abbazia di Casamari, 1987.
  • D'Andrea Uberto, Villetta Barrea dal 1806 al 1984, Tipografia Abbazia di Casamari, 1991.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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