Vitaliano VIII Borromeo

marchese di Angera, scienziato e senatore italiano

Vitaliano VIII Borromeo Arese, X marchese di Angera (Milano, 12 novembre 1792Milano, 26 febbraio 1874), è stato un nobile e naturalista italiano.

Vitaliano VIII Borromeo
Vitaliano Borromeo in una stampa del 1846
X Marchese di Angera
Stemma
Stemma
In carica1837 –
1874
PredecessoreGiberto V Borromeo
SuccessoreEmanuele Borromeo
TrattamentoSua Eccellenza
Don
OnorificenzeGrande di Spagna
Altri titoliConte di Arona
Conte delle Degagne di San Maurizio
Conte di San Martino
Conte di Maccagno
Signore di Omegna
Signore di Cannobio, Vergante, Vegezzo, Agrate, Palestro, Camairago, Guardasone, Laveno
Consignore della Pieve di Seveso
Patrizio Milanese
NascitaMilano, 12 novembre 1792
MorteMilano, 26 febbraio 1874 (81 anni)
DinastiaBorromeo
PadreGiberto Borromeo
MadreMaria Elisabetta Cusani
ConsorteMaria D'Adda
ReligioneCattolicesimo
Vitaliano Borromeo Arese

Senatore del Regno di Sardegna e del regno d'Italia
Durata mandato19 dicembre 1853 –
26 febbraio 1874
Legislaturadalla IV (nomina 20 ottobre 1853) all'XI
Tipo nominaCategoria: 21
Sito istituzionale

Dati generali
ProfessioneIndustriale-agricoltore

Biografia

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Infanzia

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Giberto V Borromeo Arese ritratto da Giuseppe Molteni nel XIX secolo. Oggi questo dipinto è conservato nel Palazzo Borromeo, Isola Bella

Vitaliano Borromeo era figlio del conte Giberto Borromeo e di sua moglie, Maria Elisabetta Cusani, figlia a sua volta di Ferdinando Cusani e di sua moglie, Claudia Litta Visconti Arese.

Vita a Parigi

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Membro dell'alta nobiltà milanese, trascorse parte della propria giovinezza a Parigi insieme al padre che li si era recato dapprima per protesta ai sentimenti repubblicani divampati a Milano dopo l'ingresso del Bonaparte in Lombardia nel 1796 e poi si era trasferito definitivamente, prendendo parte al battesimo del figlio di Napoleone nel 1811. Pur non interessandosi ancora di politica, il giovane Vitaliano iniziò a coltivare amicizie che in seguito si riveleranno preziose come quelle con Alessandro Manzoni e Tommaso Grossi, interessandosi parallelamente alla mineralogia (acquistò l'intera collezione del museo mineralogico del Breislak).

Matrimonio

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Vitaliano Borromeo sposò la marchesa Maria D'Adda.

Carriera

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Rappresentazione di un episodio delle Cinque giornate di Milano (18-22 marzo 1848) su un dipinto di Baldassare Verazzi

Divenne membro dell'Istituto lombardo di scienze e lettere di Milano dal 4 giugno 1840, nonché presidente del congresso nazionale scientifico riunitosi a Milano nel 1844, interessandosi di agricoltura e dando un contributo decisivo allo sviluppo della stessa in tutta la Lombardia nella prima metà dell'Ottocento, tenendo convegni sul tema. Nel 1848 venne chiamato a far parte del Governo provvisorio di Milano e divenne vicegovernatore della capitale, ma con la fine delle Cinque giornate di Milano e dei moti ad essi connessi venne costretto a fuggire in Piemonte, riparando al seguito dell'Armata sarda.

Trasferitosi a Torino, divenne socio corrispondente dell'Accademia d'agricoltura di Torino (14 marzo 1855) così come della Società di agricoltura, industria e commercio sempre di Torino (23 maggio 1865). Nel frattempo, nel 1853 venne eletto senatore al Senato piemontese e, dopo la liberazione del 1859 e la Seconda guerra d'indipendenza italiana, fece ritorno a Milano, riprendendo tutti i possedimenti della sua famiglia. Nel 1870 divenne socio della Società geografica italiana.

Morì nella Milano dove era nato, le prime ore del giorno 26 febbraio 1874.

Discendenza

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Vitaliano Borromeo e la marchesa Maria D'Adda ebbero i seguenti figli:

  • Giberto, sposò in prime nozze donna Livia Litta Arese Visconti ed alla morte di questa si risposò con Laura Durazzo Grimaldi; ebbe discendenza
  • Ersilia (morta infante)
  • Guido, senatore del regno (1818-1890)
  • Emanuele, senatore del regno (1821-1906)
  • Edoardo, cardinale (1822-1881)
  • Ersilia, sposò il marchese Carlo del Carretto di Moncrivello
  • Emilio, sposò sua nipote donna Elisabetta Borromeo Arese; ebbe discendenza
  • Cristina
  • Adele, sposò il conte Luigi Zerbino

Ascendenza

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Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni Benedetto Borromeo Arese Carlo Borromeo Arese  
 
Giovanna Odescalchi  
Renato III Borromeo Arese  
Clelia Grillo Marcantonio I Grillo  
 
Maria Antonia Imperiali  
Giberto V Borromeo Arese  
Baldassarre Erba Odescalchi Antonio Maria Erba  
 
Teresa Turconi  
Marianna Erba Odescalchi  
Maria Maddalena Borghese Marcantonio III Borghese, III principe di Sulmona  
 
Livia Spinola  
Vitaliano VIII Borromeo Arese  
Girolamo Cusani, V marchese di Chignolo Luigi Cusani, IV marchese di Chignolo  
 
Isabella Besozzi  
Ferdinando Cusani, VI marchese di Chignolo  
Giuseppina de Silva José de Silva  
 
Marcela d'Alagon  
Maria Elisabetta Cusani  
Pompeo Giulio Litta Visconti Arese, VI marchese di Gambolò Antonio Litta, V marchese di Gambolò  
 
Paola Visconti Borromeo Arese  
Claudia Litta Visconti Arese  
Maria Elisabetta Visconti Borromeo Arese Giulio Visconti Borromeo Arese, conte della pieve di Brebbia  
 
Teresa Cusani Visconti  
 

Il conte si poteva fregiare dei titoli di Grande di Spagna di prima classe, Ciambellano e Consigliere intimo di Sua Maestà Imperiale Reale Apostolica (S.M.I.R.A.), Gran dignitario del Regno lombardo-veneto, Membro onorario dell'Imperial Regio Istituto lombardo.[1]

Onorificenze

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Bibliografia

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  • Rinaldo Caddeo, Vitaliano Borromeo. In: Epistolario di Carlo Cattaneo. Gaspero Barbèra Editore, Firenze 1949, pp. 92, 121, 240, 348, 357, 460.
  • A. Macchi, Scritti biografici., vol. II, Firenze 1894, pp. 216–236.

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