Borromeo
I Borromeo, originari di San Miniato in Toscana, sono un'importante famiglia della nobiltà milanese, che per secoli ebbe forte influenza sulla città di Milano e sulle zone del Lago Maggiore, il cosiddetto "Stato Borromeo". Tramite il matrimonio di Giberto Borromeo con Maddalena di Brandeburgo, vantano la discendenza di Federico II di Svevia e, tramite Ersilia Farnese, di papa Paolo III.
Borromeo | |
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Stato | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Titoli | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Fondatore | Vitaliano I Borromeo |
Attuale capo | Vitaliano (XI) Borromeo |
Data di fondazione | 26 maggio 1445[1] |
Data di deposizione | 1797[2] |
Etnia | italiana |
Rami cadetti | |

Tra i membri più noti della casata si possono ricordare il cardinale Carlo Borromeo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica, e il cardinale Federico Borromeo, immortalato da Alessandro Manzoni nel romanzo I promessi sposi.
StoriaModifica
OriginiModifica
Le notizie relative alla famiglia risalgono alla fine del XIII secolo. Originari dei dintorni di Roma, si trasferirono a San Miniato al Tedesco (nell'attuale provincia di Pisa), dove presero il nome di 'Buon Romei', come erano chiamati tutti coloro che provenivano dalla Città, nonostante non fossero pellegrini. La fortuna economica arride subito alla famiglia e, grazie a un'accorta politica matrimoniale (Filippo Buonromei sposò infatti Talda, sorella di Beatrice di Tenda, moglie di Facino Cane e, in seguito, di Filippo Maria Visconti) si conquistarono l'appoggio della potente famiglia viscontea.
XIV secoloModifica
A causa delle lotte tra Firenze e i presidi ghibellini in Toscana, intorno agli anni '60-'70 del XIV secolo, i Borromeo si trasferirono a Milano e a Padova, per gestire l'attività economica prevalente, quella di banchieri. Una parte comunque si professò guelfa e si stabilì a Firenze, tenendovi e lungo case, palazzi e ville. A Padova si celebrano le nozze tra Margherita Borromeo e Giacomo Vitaliani, ricco esponente della famiglia Vitaliani che vantava, benché senza prove storicamente accettabili, la discendenza da santa Giustina di Padova, la santa martirizzata sotto Diocleziano nel 303. Alla morte di Giacomo, che aveva sperperato il patrimonio di famiglia, il figlio Vitaliano Vitaliani sarà adottato dallo zio materno, Giovanni Borromeo, privo di figli, con l'obbligo di assumerne il cognome. Vitaliano divenne così il capostipite della famosa famiglia milanese, con il nome di Vitaliano I.[3]
"Stato Borromeo"Modifica
L'insieme delle terre appartenute al re dei Longobardi Desiderio, indi all'imperatore Federico Barbarossa,[4][5] situate intorno al lago Maggiore, costituirono, tra il XIV e XV secolo, lo "Stato Borromeo",[6] vasto più di mille chilometri quadrati, con Arona ed Angera sedi del Conte e Marchese.
Era ripartito in dieci podesterie: Mergozzo, Omegna, Vogogna, Val Vigezzo, Cannobio, Intra, Laveno, Lesa, Angera e Arona. Il podestà di Arona era il delegato comitale anche per le funzioni giurisdizionali, dato che le proprietà borromaiche non dipendevano dalla giustizia ordinaria di Novara e di Milano. Il territorio, che era stato affidato in comodato dal Barbarossa e poi da Federico II a feudatari locali,[7][8] era scarsamente popolato, ma permetteva da parte del signore il controllo della navigazione lacustre e l'introito daziario che veniva incamerato ad Arona.
Collocato al limite nord-occidentale del ducato di Milano e confinante con la Svizzera, conquistò un determinante ruolo strategico per il gran numero di siti fortificati, la disponibilità di un esercito locale, il sostegno dell'aristocrazia del posto. Il vasto feudo ebbe una lunga vita e solo l'occupazione napoleonica nel 1797 riuscì a smantellarlo. I Borromeo, però, conservarono il patrimonio immobiliare.[9]
AscesaModifica
Vitaliano continuò i commerci dello zio aprendo due nuove filiali della banca a Burgos e a Barcellona e nel 1416 acquistò la cittadinanza milanese venendo creato nel 1418 tesoriere del ducato di Milano.
Vitaliano I Borromeo inoltre nel 1432, fortificò il suo palazzo fuori città (l'attuale castello di Peschiera Borromeo) e tra il 1439 e il 1440, gli furono concessi dal Duca di Milano, Filippo Maria Visconti vari feudi, tra cui quello di Arona sul Lago Maggiore, sul quale, nel 1445, gli venne concesso il titolo di Conte.
Si guadagnò poi anche il favore di Francesco Sforza, che gli donò altri feudi tra cui quello di Angera nel 1449.
XV secoloModifica
Da Vitaliano I discesero altri grandi personaggi della famiglia.
Giovanni I "Il Giusto" (1439-1495), fu vincitore a Crevoladossola di Svizzeri e Vallesani nella battaglia presso il ponte di Crevola il 28 aprile 1487.
XVI secoloModifica
Si ricordano poi i tre figli di Giovanni I: Lancillotto Borromeo (m. 1513), senatore di Luigi XII di Francia, e Ludovico I (m. 1527), che nel castello della Vitaliana, da lui realizzato, resistette all'assalto degli Sforza, e Giberto I, anche lui altro dignitario del Re francese.
Dei figli di Ludovico, Camillo I Borromeo (m. 1549), fu governatore di Como e poi di Pavia.
Dei figli di Camillo I Borromeo, Giovanni Battista I Borromeo fu Signore di Cannobio e sposò Giulia Sanseverino.
Figli di Federico I furono: Giberto II Borromeo (m. 1558), governatore del Lago Maggiore, e Giulio Cesare I (1517-1572).
Di Giberto II furono figli san Carlo Borromeo e Federico II Borromeo (m. 1562) che fu principe di Oria e duca consorte (titolare) di Camerino come marito di Virginia della Rovere (figlia del Duca di Urbino e "pretendente" del ducato di Camerino).
XVII secoloModifica
Dei figli di Giulio Cesare I, vi furono Renato I Borromeo (m. 1608), e il cardinale Federigo Borromeo (Federigo III), uomo di chiesa di manzoniana memoria che resse le sorti di Milano e ne improntò la vita politica e culturale, ribadendo l'opera del cugino Carlo.
Tra i figli di Renato I ed Ersilia Farnese vi furono Giulio Cesare II Borromeo (m. 1638), valido uomo di guerra, e Carlo III Borromeo (1586-1652), che fu il primo ideatore dei lavori di trasformazione dell'Isola Bella sul Lago Maggiore.
Tra i figli di Giulio Cesare II, da ricordare il cardinale Federico IV Borromeo (1617-1673).
Gli eredi di Carlo III furono il cardinale Giberto Borromeo (Giberto III Borromeo, 1615-1672), Renato II Borromeo (m. 1685), marito di Giulia Arese (da cui il duplice cognome Borromeo-Arese), e Vitaliano VI Borromeo (m. 1690), quest'ultimo artefice delle maggiori trasformazioni dell'Isola Bella.
XVIII secoloModifica
Tra i figli di Renato II e Giulia Arese vi furono Carlo IV Borromeo (o Borromeo-Arese) (m. 1734), che divenne Viceré di Napoli, e sposò due parenti di Pontefici; poi Giberto IV Borromeo (1671-1740), cardinale e vescovo-conte di Novara.
Tra i figli di Carlo IV vi furono Giovanni Benedetto Borromeo (m. 1744), marito di Clelia Grillo, Federico VI (m. 1779).
Tra i figli di Giovanni Benedetto si ricordano Renato III (m. 1788), Francesco IV (m. 1775) ed il cardinale Vitaliano Borromeo (1720-1793).
XIX secoloModifica
Tra i figli di Renato III vi furono Giberto V (m. 1837), ultimo feudatario con la moglie Contessa Cusani, dopo l'occupazione francese.
Tra i figli di Giberto V, vi furono il cardinale Renato V, Vitaliano VIII (m. 1874), letterato e uomo di cultura, e noto anche per le sue attività patriottiche. A quest'ultimo Borromeo si devono altre innovazioni nel palazzo dell'Isola Bella.
Tra i figli di Vitaliano VIII vi furono il cardinale Edoardo Borromeo, Giberto VI Borromeo (m. 1844), Guido Borromeo (1818-1890), senatore del Regno d'Italia, Emilio Borromeo.
Giberto VII Borromeo (1859-1941), la cui consorte era Rosanna Leonardi, ricevette la nomina di I Principe di Angera dal re Vittorio Emanuele III di Savoia con Regio decreto motu proprio del 21-12-1916 e Regie Patenti (1-03-1917).
Epoca recenteModifica
Nei tempi odierni la famiglia era rappresentata da Giberto Borromeo Arese, deceduto il 16 febbraio 2015. A succedergli è il primogenito Vitaliano Borromeo Arese.[10][11].
Nel 2004 Lavinia Borromeo ha sposato John Elkann, figlio di Alain Elkann e Margherita Agnelli; Beatrice Borromeo, giornalista politica italiana, è la moglie di Pierre Casiraghi, figlio della principessa Carolina di Monaco; Matilde Borromeo è coniugata con Antonius zu Fürstenberg.
Conti di Arona (1445-1613)[12]Modifica
Nome | Dal | Al | Consorte e note |
Vitaliano I Borromeo | 26 maggio 1445 | 1449 | Ambrosina Fagnani; primo conte di Arona |
Filippo I | 1449 | 1464 | Franceschina Visconti; fu anche conte di Peschiera |
Vitaliano II | 1464 | 1493 | Bianca di Saluzzo |
Giovanni I | 1493 | 1494 | Maria Cleofe Pio di Carpi; fu pure conte di Angera |
Giberto I | 1494 | 1508 | Maddalena, figlia di Fritz di Brandeburgo |
Federico I | 1508 | 1529 | Veronica Visconti |
Giberto II | 1529 | 1558 | Margherita Medici-Marignano, Taddea dal Verme, Aurelia Vistarini |
Federico II | 1558 | 1562 | Virginia Montefeltro della Rovere |
Giulio Cesare I | 1562 | 1572 | Margherita Trivulzio |
Renato I | 1572 | 1608 | Ersilia Farnese |
Giovanni II | 1608 | 1613 | non sposato |
Confluito nei titoli dei Marchesi d'Angera
Marchesi di Angera (1623-1797)[12]Modifica
Ritratto | Nome | Dal | Al | Consorte e note |
Federico il cardinale | 1623 | 1631 | Fu creato Marchese di Angera, ex Filippo IV di Spagna | |
Giulio Cesare II | 1631 | 1638 | Giovanna Cesi | |
Carlo | 1638 | 1652 | Isabella d'Adda | |
Renato II | 1652 | 1685 | Giulia Arese | |
Vitaliano IV | 1685 | 1690 | fratello del precedente | |
Carlo Borromeo Arese | 1690 | 1734 | Giovanna Odescalchi, Camilla Barberini; figlio di Renato II, assunse per primo il cognome di Borromeo Arese | |
Giovanni Benedetto | 1734 | 1744 | Clelia Grillo | |
Renato III | 1744 | 1778 | Marianna Odescalchi | |
Giberto (V) | 1778 | 1797 | Maria Elisabetta Cusani; da non confondere con altri omonimi della famiglia, titolati non feudatari; fu l'ultimo Conte e Marchese sovrano, morì nel 1837 |
Principi e marchesi titolari di Angera (1797-oggi)Modifica
Ritratto | Nome | Dal | Al | Consorte e note |
Giberto (V) | 1797 | 1837 | Maria Elisabetta Cusani | |
Vitaliano (VIII) | 1837 | 1874 | Maria d'Adda | |
Giberto (VI) | 1874 | 1885 | Livia Litta Arese Visconti, in seconde nozze si risposò con Laura Durazzo Grimaldi | |
Guido | 1885 | 1891 | - fratello del precedente | |
Emanuele | 1891 | 1906 | - fratello del precedente | |
Emilio | 1906 | 1909 | Elisabetta Borromeo Arese fratello del precedente | |
Giberto (VII) | 1909 | 1941 | Rosanna Leonardi. Venne creato Principe di Angera da Vittorio Emanuele III con R.D. motu proprio del 21 dicembre 1916 e RR. PP. del 1º marzo 1917. | |
Vitaliano (IX) | 1941 | 1982 | Ida Taverna | |
Giberto (VIII) | 1982 | 2015 | Bona Enrica Orlando. Figlio del precedente, assunse per primo il cognome di Borromeo Arese Taverna | |
Vitaliano (X) | 2015 | oggi | Marina Munafò.
Nato nel 1960, il fratello minore nel 1963 |
CardinaliModifica
Ritratto | Nome | Nascita | Creato cardinale | Morte | Note |
Carlo Borromeo | 2 ottobre 1538 | 31 gennaio 1560 da Pio IV | 3 novembre 1584 | Il 1º novembre 1610 Carlo è stato canonizzato ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. | |
Federico Borromeo il Vecchio |
18 agosto 1564 | 18 dicembre 1587 da Sisto V | 21 settembre 1631 | ||
Giberto III Borromeo | 28 settembre 1615 | 19 febbraio 1652 da Innocenzo X | 6 gennaio 1672 | ||
Federico Borromeo il Giovane |
29 maggio 1617 | 22 dicembre 1670 da Clemente X | 18 febbraio 1673 | ||
Giberto Borromeo | 12 settembre 1671 | 15 marzo 1717 da Clemente XI | 22 gennaio 1740 | ||
Vitaliano Borromeo | 3 marzo 1720 | 26 settembre 1766 da Clemente XIII | 7 giugno 1793 | ||
Edoardo Borromeo | 3 agosto 1822 | 13 marzo 1868 da Pio IX | 30 novembre 1881 |
Castelli, palazzi e villeModifica
Immagine | Struttura | Località | Costruzione | Appaltatore | Note |
Castello Borromeo | Camairago | ||||
Castello Borromeo | Cassano d'Adda | ||||
Castello Borromeo | Corneliano Bertario | ||||
Castello Borromeo | Origgio | ||||
Castello Borromeo | Peschiera Borromeo | XV/XVI secolo | Vitaliano I Borromeo | Il castello è circondato da un ampio fossato. | |
Palazzo Arese Borromeo | Cesano Maderno | 1626 - 1670 ca. | Bartolomeo III Arese | Il palazzo è sede dell'Università San Raffaele - Facoltà di Filosofia. | |
Palazzo Borromeo | Isola Bella | 1632 - 1652 | Carlo III Borromeo | Oggi il palazzo è adibito a museo. | |
Palazzo Borromeo | Milano | XIII secolo | Famiglia Borromeo | Residenza attuale della famiglia. | |
Palazzo Borromeo d'Adda | Milano | XVIII secolo | Febo d'Adda | ||
Palazzo Gabrielli-Borromeo | Roma | XVI secolo | Girolamo Gabrielli dei conti di Gubbio | Dal 1930 è sede dell'attuale Collegio San Roberto Bellarmino della Provincia Romana della Compagnia di Gesù. | |
Rocca di Angera | Angera | XI - XVII secolo | Famiglia Visconti e famiglia Borromeo | La rocca appartiene ancora alla famiglia Borromeo ed è anche sede del Museo della Bambola, fondato nel 1988 dalla principessa Bona Borromeo Arese. | |
Villa Borromeo a San Casciano | San Casciano in Val di Pesa | XIV secolo | Famiglia Borromeo | Dal 1957 la villa ospita un ristorante ed è attualmente proprietà di Adele e Livia Zannoni. | |
Villa Borromeo d'Adda | Arcore | XVII - XVIII secolo | Famiglia D'Adda | Dal 1980, nella villa, sono ubicati gli Uffici Municipali del paese di Arcore, mentre il parco è gratuitamente aperto al pubblico. Dal 2010 le scuderie sono sede distaccata del corso accademico di restauro dell'Accademia di Brera. | |
Villa d'Adda-Borromeo | Cassano d'Adda | XVIII secolo | Famiglia D'Adda | Dall'Ottocento a oggi la villa è proprietà privata della famiglia Borromeo. | |
Villa San Carlo Borromeo | Senago | XIV secolo | Famiglia Visconti | Dal 1629 al 1983 la villa fu proprietà dei Borromeo, da allora fu acquistata dall'Università internazionale del Secondo Rinascimento. È inoltre sede di congressi, corsi, seminari, riunioni di enti pubblici e privati, italiani e stranieri, ed infine di un museo permanente e di un museo per grandi mostre. | |
Villa Visconti Borromeo Arese Litta | Lainate | XVI secolo | Pirro I Visconti Borromeo | Dopo la morte di Giulio Visconti Borromeo Arese nella seconda metà del XVIII secolo, la villa passò prima alla famiglia Litta, poi nel 1872 al barone Ignazio Weill Weiss, ancora, nel 1916 al suo contabile Erminio Riboni e nel 1932 alla famiglia Toselli, infine nel 1970 venne acquistata dal Comune di Lainate che l'ha adibita a museo. |
Altri monumenti relativi alla famigliaModifica
- Il Sacro Monte e il San Carlone ad Arona
- I Castelli di Cannero a Cannobio
- Villa Borromeo a San Casciano in Val di Pesa
-
La statua del "San Carlone"
-
Veduta dal San Carlone sul Sacro Monte di Arona
Albero genealogicoModifica
Sintesi genealogica nelle linee maschili della famiglia Borromeo.
Tavola sintetica dei VitalianiModifica
Giovanni[13] *? †? | |||||||||||||||||
Valerio *? †? | Sigifredo *? †post 1084 | ||||||||||||||||
Antonio[14] *? †? | Palamede[15] *? †? | ||||||||||||||||
Valerio[16] *? †? | Nicolò[17] *? †1123/24? | Vitaliano[15] *? †post 1175 | |||||||||||||||
Gaboardo *? †? | Gherardo[15] *? †post 1142 | ||||||||||||||||
Vitaliano[18] *? †post 1190 | Pietro[15] *? †post 1161 | Matteo *? †post 1180 | altri 7 figli | ||||||||||||||
Vitaliano[19] *? †? | Giacobino *? †? | ||||||||||||||||
Matteo[20] *? †? | |||||||||||||||||
Bartolomeo[21] *? †? | Giovanni *? †1239 | Giulio[22] *? †post 1239 | Giovanni[15] *? †post 1256 | Giacobino *? †post 1275 | Vitaliano *? †post 1253 | Pietro *? †post 1258 | Gaboardo *? †post 1270 | ||||||||||
Gherardo[23] *1239 †1280 | Palamede *? †? | Vitaliano[24] *? †post 1275 | Gherardo *? †post 1278 | Gherardo *? †post 1280 | |||||||||||||
Pietro[15] *? †post 1312 | Giacobino[25] *? †? | Nicolò *? †post 1297 | Francesco *? †? | Giovanni[26] *? †? | |||||||||||||
Geronimo[15] *? †post 1360 | Ruggero *? †? | Francesco[27] *? †post 1398 | |||||||||||||||
Giacomo[28] *? †1409 sp. Margherita Borromeo di San Miniato[29] *? †? | |||||||||||||||||
Vitaliano I | |||||||||||||||||
Borromeo di Milano | |||||||||||||||||
Tavola sintetica della famiglia BorromeoModifica
Ramo di MilanoModifica
Vitaliani | ||||||||||||||||||||||||||
Vitaliano I *1390 †1449 | ||||||||||||||||||||||||||
Giacomo[30] *1414 †1453 | Filippo *1419 †1469 | |||||||||||||||||||||||||
Vitaliano *1451 †1493 | Giovanni *? †1495 | |||||||||||||||||||||||||
Giberto *1463 †1527 | Ludovico *1468 †1527 | Filippo *? †1508 | Lancillotto *1473 †1513 | Galeazzo *1476 †1511 | Francesco[31] *1462 †? | |||||||||||||||||||||
Federico *1492 †1529 | Camillo *? †1599 | Vitaliano *? †? | Carlo *? †1537 | Luigi *ante 1502 †1518 | Guido *1502 †? | Giulio Cesare *? †1523 | Giovanni *? †1536 | |||||||||||||||||||
Giberto II *1511 †1558 | Francesco[32] *? †1582 | Giulio Cesare *1517 †1572 | Gian Battista *? †1577 | Luigi *? †? | Luigi *? †? | Filippo Dionogi *1519 †post 1562 | ||||||||||||||||||||
Federico[33] *1535 †1562 | Carlo *1538 †1584 | Renato I *1555 †1608 | Federico *1564 †1631 | Vitaliano *? †? | Prospero *? †ante 1591 | |||||||||||||||||||||
Giovanni *? †1613 | Carlo III *1586 †1652 | Giulio Cesare *1590 †1638 | ||||||||||||||||||||||||
Giberto III *1615 †1672 | Renato II *1636 †1704 sp. Giulia Arese *? †? | Vitaliano VI *1620 †1690 | Giovanni *? †1660 | 4 Monaci teatini[34] | Paolo Emilio *1633 †1690 | Giustino *1638 †ante1640 | Antonio Renato *1632 †1686 | Federico *1617 †1673 | ||||||||||||||||||
Carlo IV | Giberto[35] *1671 †1740 | |||||||||||||||||||||||||
Borromeo Arese | ||||||||||||||||||||||||||
Simbologia e araldicaModifica
ArmorialeModifica
Stemma | Data e Blasonatura |
Stemma antico della Famiglia Borromeo
Fasciato di sei pezzi di rosso e di verde, alla banda attraversante d'argento. | |
Famiglia Borromeo
Inquartato, fiancheggiato in arco di cerchio, col capo e la campagna: nel I di rosso alla corona antica d'oro, posta in sbarra; nel II d'argento a due trecce d'oro, poste in sbarra, annodate di rosso in decusse; nel III d'azzurro a tre anelli intrecciati d'oro gemmati di rosso male ordinati; nel IV di rosso al freno d'argento posto in banda. |
Simbologia dello stemmaModifica
Lo stemma dei Borromeo è alquanto complesso, per la riunione in esso di molti simboli.
Il più noto è il motto Humilitas, che sovrasta lo stemma e che stava a sottolineare la pietà e la religiosità della famiglia di Carlo Borromeo e di Federico Borromeo, clan molto legato alla Controriforma e spesso imparentato con vari pontefici. Questa scritta, in caratteri gotici rigidamente verticali, sottintende l'umiltà dinanzi a Dio e alle virtù;
Il dromedario prostrato è un altro simbolo ricorrente, sul cui dorso si erge un cimiero piumato. Questo fu uno dei primi emblemi di famiglia, introdotto da Vitaliano I Borromeo in ricordo ed in omaggio dello zio materno Giovanni Borromeo: rappresenta infatti la pazienza e la devozione;
L'unicorno (o liocorno), invece, era legato alla forza politica della famiglia: esso era il segno del grande valore di Vitaliano I, quale gli era stato riconosciuto da Filippo Maria Visconti, duca di Milano: infatti esso spesso si rivolge verso il Biscione visconteo;
Il morso rappresenta una forza data dalla fermezza, in grado di bloccare la violenza brutale: esso venne introdotto in memoria della forza militare mostrata da Giovanni I Borromeo che, nel 1487, fermò Svizzeri e i Vallesani al ponte di Crevola presso Domodossola (battaglia di Crevola).
Il cedro, in basso allo stemma, rappresenta la bellezza e la particolarità della flora che cresce rigogliosa nei possedimenti dei Borromeo. Inoltre, in araldica, esso è simbolo di pietà e misericordia, ed era ritenuto simbolo di immortalità per la stirpe di chi lo portava nel proprio blasone;
Infine, il simbolo formato dai tre cerchi, interconnessi in maniera tale che, spezzando uno dei tre, anche gli altri due si separano; questi anelli borromei (ornati da un diamantino) sono presenti nel Palazzo Borromeo d’Adda di Milano, e all’Isola Bella nella dimora dei Borromeo. Il simbolo rappresenta l'unione delle tre potenti famiglie lombarde (Visconti, Sforza, Borromeo) e tra l'altro anche la Trinità cristiana. Per i fisici nucleari indica - nel contesto dei nuclei esotici - quei sistemi legati, come l'elio-6 o il litio-11, formati da tre sottosistemi i quali, presi a due a due, non formerebbero un legame stabile. Questo tipo di nuclei vengono detti Borromeani[37].
NoteModifica
- ^ Nel 1439 il duca di Milano Filippo Maria Visconti assegnò a Vitaliano I Borromeo la città di Arona. Nel 1445 il Duca lo nominò Conte di Arona.
- ^ Tutti i feudi appartenenti alla famiglia Borromeo furono occupati dalle truppe francesi di Napoleone Bonaparte.
- ^ Galli-Monferrini, pp. 18-19.
- ^ Canetta, p. 36
- ^ Grassi-Manni, p. 58
- ^ Annoni, pp. 27-101
- ^ Le Isole Borromee, p. 152
- ^ Pisoni, p. 35
- ^ Canetta, pp. 35-37
- ^ L’addio al principe Giberto con le camelie delle sue isole, su LaStampa.it, 19 febbraio 2015.
- ^ Muore Giberto Borromeo Arese, proprietario della Rocca di Angera, su VareseNews. URL consultato il 21 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2015).
- ^ a b Canetta, p. 10 (scheda indipendente inserita)
- ^ Detto "il Prodigo", ricco nobiluomo della famiglia dei Vitaliani, visse a Padova
- ^ Signore di Gambara
- ^ a b c d e f g Signore di Bosco, Bojone e Sant'Angelo
- ^ Vendette il feudo di Gambara alla Repubblica di Venezia e divenne Patrizio Veneto. Probabilmente fu l'antenato del ramo veneziano dei Vitaliani, estinto nel XIII secolo
- ^ Oppure Gaboardo
- ^ Parentela incerta
- ^ Signore di Bosco, Bojone e Sant'Angelo. Console di Genova (1218)
- ^ Signore di Bosco, Bojone e Sant'Angelo. Provveditore di Padova (1236)
- ^ Fuggito a Napoli dopo il 1239. Da lui ha inizio il ramo di Napoli. Estinto.
- ^ Fuggito in Polonia
- ^ Signore di Bosco, Bojone e Sant'Angelo. Consigliere Maggiore di Padova
- ^ Giudice Collegiato di Padova
- ^ Il suo ramo visse a Padova. Estinto nel 1819
- ^ Giudice e podestà di Bassano (1302)
- ^ Presumibile che la sua discendenza diede vita al ramo dei Vitaliani di Bologna. Estinto nel XV secolo
- ^ Oppure Giacobino. Creato cavaliere dal signore di Ferrara (1352), ambasciatore di Padova presso Venezia (1360).
- ^ Figlia di Filippo Borromeo di San Miniato (*? †1429).
- ^ Vescovo di Pavia (18 luglio 1446 - 4 agosto 1453
- ^ Un altro fratello morto infante, Giovanni Giacomo, nato nel 1461
- ^ Un figlio: Giovanni (*? †1602)
- ^ Un altro fratello: Vitaliano (*1537 †1542)
- ^ Andrea (†1693), Carlo Maria (†1650), Federico († post 1674/78), Massimo (*1630 †1705)
- ^ Altri due fratelli, morti in fasce: Renato (†1673), Giulio Federico (†1675)
- ^ Vedi: Centro Studi Araldici, Stemmario Italiano: Borromeo, su stemmario.it.
- ^ Pisoni, pp. 20-23
BibliografiaModifica
- Pietro Canetta, La famiglia Borromeo, Milano, Tamburini, 1937.
- Ada Annoni, Lo Stato Borromeo, L'Alto Milanese all'epoca di Carlo e Federico Borromeo, Varese, La Tecnografica, 1988, pp. 27–101.
- Vittorio Grassi e Carlo Manni, Il Vergante, Verbania, Alberti, 1990.
- Pier Giacomo Pisoni, Liber tabuli Vitaliani Bonromei (1426-1430), Verbania, Alberti, 1995.
- Anna Elena Galli e Sergio Monferrini, I Borromeo d'Angera, Milano, Scalpendi, 2012.
- Geo Portaluppi, La Milano dei Borromei, Pavia, Edizioni Selecta, 2002, pp. 8-12.
- Giuseppe Benaglio, La verità smascherata. Dignità e venture di 398 famiglie nobili lombarde, [...], Germignaga, Magazzeno Storico Verbanese, 2009, pp. 61-62, ISBN 978-88-904502-0-4.
- M. Natale (a cura di), Le Isole Borromee e la Rocca di Angera, Milano, Silvana Editoriale, 2011, ISBN 9788882152352.
- Giorgio Chittolini, Giovanni Borromeo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 13, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1971. URL consultato il 30 settembre 2021.
- Storia dei Vitaliani, su genealogiavitaliani.jimdofree.com. URL consultato il 30 settembre 2021.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Borromeo
Altri collegamentiModifica
- Sito ufficiale della famiglia, su borromeo.it. URL consultato il 24 agosto 2020.
- La famiglia Borromeo e il Lago Maggiore: una storia lunga secoli, su lagomaggiore.net.
- Biografie dei membri della famiglia Borromeo redatte da Pietro Canetta dal sito del Magazzeno Storico Verbanese
- Borromei nel manoscritto La verità smascherata (Magazzeno Storico Verbanese), su verbanensia.org.
- Borromeo D'Adda, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 19 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2018).